Italie
Economia e finanza
La voce del padrone
Anche in Italia ha successo l’opinione secondo cui il rilancio dell’economia non può non presupporre un arretramento della legalità nei luoghi di lavoro e la reintegra del lavoratore ingiustamente licenziato ne è, per l’appunto, parte integrante
Lavoro, la flessibilità che ostacola la crescita
Il tema della flessibilità del lavoro chiama in causa anche il modello di sviluppo che intendiamo costruire. Perchè il lavoro “usa e getta” non potrà consentire di avere lavoratori con una più elevata qualificazione professionale e quindi di orientare le attività economiche verso uno sviluppo di qualità
Def 2014: vincoli allentati, ma niente sviluppo
L’aggiornamento del Def dà un carattere meno restrittivo alla politica fiscale. Manca però una strategia per uscire dalla crisi. Il rischio è di sprecare risorse e l’ennesima occasione
Rai-Mediaset, fine del duopolio?
Il duopolio Rai-Mediaset, che ha caratterizzato il mercato italiano, sta giungendo al capolinea.Ma rischia di essere sostituito dal monopolio del Renzismo
La “giapponesizzazione” dell’Italia
A più di sei anni dalla crisi finanziaria del 2008, l’eurozona nel suo insieme è in piena stagnazione economica e continua a registrare un Pil inferiore a quello del picco pre-crisi, mentre vari paesi sono ancora in recessione
Nota al Def, certificato di fallimento del governo
I dati che provengono dall’economia sono disastrosi. Intanto il governo aggiorna le previsioni contenute nel Def di aprile e chiede di spostare di un anno il pareggio di bilancio
Lavoro povero, meno innovazione
L'articolo 18 non rappresenta solo una norma di parità con il datore e tutela contro gli abusi. La sua difesa è anche il segnale più netto che la ripartenza del paese deve avvenire riavviando gli investimenti e la domanda
Articolo 18, di che stiamo parlando?
Il dibattito sull’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori è già superato nei fatti. La discussione in corso è puramente ideologica, strumentale per entrambe le parti in causa cioè governo da un lato e sindacati tradizionali (specie la Cgil) dall’altro