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Populismo telematico
Il sig. Grillo non ha perso l’occasione per far parlare di sé e naturalmente gran parte dei media mainstream, quelli che non hanno osato spendere una parola su una campagna che è in corso da mesi per depositare in Parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare sulla cittadinanza e il diritto di voto, ci sono caduti. Oggi il comico ha scritto sul suo blog quanto segue:
“La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della “liberalizzazione” delle nascite”.
Evidentemente Grillo ha vissuto e vive solo in un paese virtuale, dove le persone in carne e ossa non esistono. Perché se vivesse in mezzo alle strade e entrasse in una delle nostre scuole, si accorgerebbe che la società italiana, a lui e alla Lega nord piacendo o no, è meticcia, non da ora ma da tempo. E saprebbe che la prima proposta di adeguare la legge sulla cittadinanza italiana alla realtà delle cose risale come minimo al 1997 e non fu opera di “buonisti” della sinistra politica e partitica, ma di normali cittadini democratici e antirazzisti che pensavano che la costituzione italiana, art.3, non è carta straccia. Il che per noi continua ad essere una qualità e non un difetto.
Che qualcuno scelga il populismo, soprattutto in una fase di crisi economica e sociale come questa, la strada più semplice per aumentare il proprio consenso non sorprende. Che gli operatori dei media continuino a dargli spazio un po’ di più.