Home / Sezioni / italie / Da domani insieme a Lampedusa

facebook-link twitter-link

Newsletter

Registrati alla newsletter di sbilanciamoci.info

Sezioni

Ultimi link in questa sezione

28/11/2015
Storia di droni italiani, diritti e zone grigie
25/11/2015
Mappa / Armi made in Italy
12/10/2015
Il mistero della garanzia giovani
15/07/2015
Talk Real
13/06/2015
Jobs Act e buoni lavoro precariato alla pari?
25/05/2015
Quando la ricerca fa bene al paese
02/05/2015
Cosa dicono le ultime statistiche sul lavoro in Italia

Da domani insieme a Lampedusa

01/02/2014

Frontiera. Controlli. Emergenza. Cimitero.

Sempre più spesso, Mediterraneo e Lampedusa fanno il paio con queste parole.

 

Ci può essere un cambiamento? E’ la sfida e l’obiettivo della Carta di Lampedusa, il meeting euromediterraneo a cui prenderemo parte domani.

 

Per tre giorni, dal 31 gennaio al 2 febbraio, diverse realtà si incontreranno sull’isola che viene considerata la porta d’Europa, per scrivere insieme un documento condiviso. Associazioni, gruppi, enti, centri sociali, movimenti: insieme in una straordinaria esperienza di confronto e lavoro. Al centro, i diritti delle persone.

 

Non è la prima volta che Lampedusa diventa teatro di incontri: pochi mesi fa sull’isola si presentarono il premier Letta, il ministro dell’Interno Alfano, il presidente della Commissione Europea Barroso e il commissario europeo per gli Affari Interni Malmstrom. Era l’indomani di una terribile strage, quella del 3 ottobre, quando a poche miglia dall’isola morirono 368 persone.

 

Solo dopo questa strage, i rappresentanti istituzionali andarono sull’isola, accolti dalle lamentele degli abitanti che chiedevano di smetterla con le passerelle politiche e di non dimenticarsi di Lampedusa e di tutte le persone morte una volta passata l’ennesima “emergenza”.

 

La risposta istituzionale europea, al di là delle frasi retoriche, è stata quella di decidere un ulteriore aumento dei controlli, una maggiore militarizzazione e esternalizzazione delle frontiere e il rafforzamento dell’agenzia Frontex. Questo è ciò che è stato deciso nell’ultimo Consiglio Europeo del 24 e 25 ottobre scorsi.

 

In circa venticinque anni, sono state più di ventimila le persone che hanno perso la vita provando a raggiungere l’Europa. La risposta istituzionale è sempre stata la stessa, con un’attenzione evidente al controllo degli ingressi e non alla vita e al benessere degli individui.

 

A Lampedusa non si consuma un’emergenza: Lampedusa esemplifica molto bene l’ordinarietà di politiche nazionali ed europee di governo delle migrazioni e dell’asilo sbagliate.

 

Nel CPSA di Lampedusa i migranti sono stati sottoposti a pratiche che violano la loro dignità, esattamente come nei Cie presenti in tutto il territorio nazionale e nel resto d’Europa, o come nelle campagne dove sono sfruttati al limite dello schiavismo.

Read more