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Non è un paese per bambini

18/11/2010

A Taranto ogni bimbo ha a disposizione come "verde" uno spazio equivalente a una foglia di insalata (0,2 mq). Ma in molte altre città la situazione non è molto differente. Anche ad Imperia, Savona, Lecco, Ascoli Piceno, Chieti, Crotone e Olbia i bambini non possono contare su più di 5 mq di verde ciascuno. A svelare questo panorama desolante è l'Atlante dell'infanzia in Italia, presentato oggi da Save the Children.

Attraverso più di 70 mappe e il sito www.atlanteminori.it, l'Atlante contiene le principali informazioni sugli under 18 nel nostro Paese: dalle città più "giovani" ai nomi più diffusi, dai minori soli e a rischio sfruttamento a quelli poveri, dalle città più inquinate al verde pubblico a disposizione di ogni bambino, dagli asili nido alla dispersione scolastica. Un "tesoro" di oltre 10 milioni di bambini, di cui 1.756.000 in povertà.

Lo studio analizza il periodo tra il 1998 e il 2006 in cui la cementificazione del suolo ha raggiunti livelli altissimi in molte città italiane: in testa alla classifica Roma, con un incremento annuo di 336 ettari di suolo "impermeabilizzato", per un totale di 23 chilometri quadrati di costruzioni; seguono Venezia, Parma, Milano, Taranto. Napoli, pur non essendo nella top ten, condivide tuttavia con Milano il primato di città per tre quarti della sua superficie ricoperta da cemento e costruzioni e priva di aree verdi attrezzate.

Il Nord primeggia invece per gli elevati tassi di inquinamento dell'aria, anche in rapporto al resto d'Europa: Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia si segnalano non solo in Italia ma anche in Europa per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato. E in molte di queste città risultano oltre i livelli di guardia anche le concentrazioni di biossido di azoto.

Il primato in positivo, cioè di capoluogo di provincia ben al disopra della media nazionale per verde pro-capite (che è di 106 metri quadri per abitante), spetta invece all'Aquila con 2.787 metri quadri, i cui giovani abitanti tuttavia debbono fare i conti con le ferite aperte e lasciate dal terremoto.

Tratto da www.rassegna.it