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Diamo un'occhiata all'economia a 5 stelle

01/03/2013

Dall'acqua pubblica al no alle grandi opere come la Tav, dalle ricette per la Rai al reddito-sussidio garantito, dai grandi temi alle micro-questioni. Cosa c'è e cosa non c'è nel programma dei vincitori delle elezioni

Ora che il movimento 5 stelle è passato con successo attraverso le elezioni nazionali è venuto il momento di guardare con attenzione a che cosa viene proposto in materia economica e di capire se quello che viene proposto è condivisibile o meno.

Le prime battute post-elettorali di Grillo sono state inequivocabili: “Acqua pubblica, scuola pubblica, sanità pubblica, reddito minimo di cittadinanza (…)”. Altre battute sono state lanciate in questi giorni contro la Torino-Lione e la meno nota “gronda” autostradale genovese (di fatto il raddoppio del nodo autostradale intorno alla città). Sono da tempo note le posizioni del moVimento a favore delle energie rinnovabili e più in generale della riconversione ecologica delle produzioni e dei consumi. Insomma: un programma contro il liberismo, per il welfare e per l’ambiente.

Ma cerchiamo di andare un po’ più nel dettaglio: vediamo cosa dice il programma elettorale delle 5 stelle, punto per punto.

Punto 1 – ‘Stato e cittadini’. In mezzo a tanti spunti istituzionali dal sapore anti-politico, troviamo un paio di proposte che puntano alla razionalizzazione dell’amministrazione pubblica e della sua spesa: l’abolizione delle province e l’accorpamento dei comuni con meno di 5mila abitanti.

Punto 2 – ‘Energia’. Qui l’attenzione è concentrata su questioni molto specifiche: un pacchetto per l’efficienza energetica lungo tutto la filiera - dalle centrali ai consumi finali – con un’attenzione agli edifici, vecchi e nuovi, privati e pubblici; proposte per la diffusione della produzione distribuita di elettricità, della micro co-generazione e per l’uso controllato delle biomasse e dei biocombustibili; l’abolizione degli incentivi CIP 6 per la combustione dei rifiuti.

Punto 3 – ‘Informazione’. Su questo tema l’orientamento è decisamente a favore di una maggiore apertura e concorrenzialità del mercato (coerente del resto con la proposta di una “vera” class action): tetto del 10% alla quota di azioni detenuta da ciascun proprietario di quotidiani e reti televisive (con divieto di partecipazione per banche ed enti pubblici) e tetto del 5% alla quota di mercato dei concessionari pubblicitari; gare ogni 5 anni per l’assegnazione delle frequenze televisive; abolizione della legge Gasparri e privatizzazione di due reti pubbliche (la terza resta pubblica, senza pubblicità e fuori dal controllo dei partiti); statalizzazione della dorsale Telecom, completamento della rete nazionale ADSL e diffusione dei ripetitori Wimax; abolizione dei canoni per la rete fissa e allineamento all’Europa delle tariffe telefoniche e internet.

Punto 4 – ‘Economia’. Anche su questo tema prevalgono le richieste per una maggiore trasparenza del mercato e l’eliminazione dell’epidemia di conflitti d’interessi che affligge le società per azioni: azioni a tutela dei piccoli azionisti e contro lo strapotere degli amministratori; divieto agli incroci banche-imprese; regolazione delle operazioni finanziarie ‘a leva’ (modello Tronchetti Provera, per capirci); e così via. A completare il quadro, due ‘cosette da poco’: l’abolizione della legge Biagi e l’introduzione di un sussidio di disoccupazione generalizzato.

Punto 5 – ‘Trasporti’. Questo punto si divide in due parti: una parte ‘construens’ tutta a favore di interventi per la mobilità sostenibile urbana (piste ciclabili e corsie preferenziali, diffusione della propulsione elettrica per il trasporto pubblico e il car e bike sharing, pedaggi urbani, ferrovie locali e regionali) e una parte ‘destruens’ contro le infrastrutture (dalla Torino-Lione fino ai parcheggi urbani).

Punto 6 – ‘Sanità’. Si parte dalla constatazione che in Italia abbiamo un vantaggio da difendere – in particolare contro gli effetti perversi della ‘devolution’: la sanità pubblica ad accesso universale. Altre questioni completano il punto: diffusione della prevenzione; separazione delle carriere mediche tra pubblico e privato; conversione di spese militari in fondi per la ricerca.

Punto 7 – ‘Istruzione’. Qui troviamo due proposte che farebbero piacere al compianto Sylos Labini: niente soldi pubblici alla scuola privata e abolizione della legge Gelmini. Si aggiungono spunti tecnologici: libri in formato digitale, internet in tutte le scuole, insegnamento a distanza. Completano il quadro due questioni non di poco conto: l’abolizione del valore legale del titolo di studio e gli investimenti nella ricerca universitaria.

Se proviamo a tirare le fila, la prima cosa che salta all’occhio è la differenza di stile e di retorica rispetto ai programmi politici cui siamo abituati. In quello di Grillo è infatti evidente il continuo salto tra grandi temi e piccole questioni; ma quello che si perde in linearità e rigore formale, lo si guadagna in concretezza. Tra l’altro è anche evidente un esercizio di umiltà, atteggiamento che latita nella politica italiana; infatti è evidente che si ‘copiano’ le cose buone fatte altrove: il modello BBC per la tv, le politiche tedesche per l’energia e la mobilità sostenibile, le azioni antimonopolistiche di stile anglosassone, il pedaggio urbano di Londra. Colpisce anche il sincretismo ideologico: la difesa del pubblico convive con la richiesta di mercati trasparenti e concorrenziali.

Ma torniamo ai quesiti iniziali: Grillo ha una linea economica? È condivisibile?

La proposta economica del movimento 5 stelle a me pare complessivamente chiara: si vuole la difesa di un sistema pubblico che assicuri in modo efficiente e trasparente l’erogazione di servizi fondamentali per l’esercizio della cittadinanza; si ritiene che un piano di sviluppo possa venire da un massiccio intervento - più centrato sul territorio e sulle città che sulle grandi opere – per l’energia, i trasporti e la telematica; si propone che ciò che sta sul mercato – a partire dalle spa – sia sottoposto a regole rigorose di trasparenza. Sin qui tutto condivisibile, almeno a mio modo di vedere.

Se c’è un limite nel programma 5 stelle, deriva più da quello che non c’è: detto in una battuta, manca la macroeconomia. Certo ci sono, anche se non esplicitate in questi termini, le proposte per un sostegno alla domanda: ai consumi dei ceti medio-bassi col reddito minimo di cittadinanza (nel programma abbiamo visto che si parlava invece di sussidio di disoccupazione); agli investimenti con un piano articolato per la scuola, l’università, il trasporto urbano, l’energia, la telematica. Ma resta il fatto che manca completamente il riferimento al bilancio pubblico italiano, alla tassazione, ai comportamenti della Bce, alle politiche economiche europee in generale. Andando a cercare nei forum 5 stelle le idee sono – contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare – complessivamente europeiste (noi diremmo ‘per un’altra Europa’): sistema fiscale europeo, spesa sociale europea, più poteri al parlamento europeo, ‘Stati Uniti d’Europa’…

Forse è il caso di chiedere a Grillo di copiare anche da Sbilanciamoci?

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
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Commenti

Resta solo da vedere...

... se oltre a proporre, riescono anche a discutere. Fino ad oggi gli eletti M5S si sono quasi sempre trovati in estrema minoranza, e dunque nessuno è stato disposto a discutere seriamente le loro proposte. Oggi sembra che questo modus operandi si sia infiltrato nei meccanismi decisionali dei più, e gli attuali eletti credano che le aule non siano fatte per discutere. Spero che arrivino presto a comprendere, come hanno fatto i loro colleghi di Parma e Sicilia, che le esperienze e le visioni degli altri li possono arricchire e complementare.

Bell'articolo, aperto e concreto. Ci vorrebbe sempre questo livello, purtroppo molto difficile da trovare.

Economia Grillo

A mio parere è un valore che il programma di Grillo non aderisca ad " sistema fiscale europeo, spesa sociale europea, più poteri al parlamento europeo, ‘Stati Uniti d’Europa' perché questo programma Iper Europeista è quello che sta distruggendo i paesi Europei e che subito dopo distruggerà l'Europa, Eventualmente quello che andrà meglio richiesto di specificare e come si coniugherà, la proposta Grillina di POTERE AI CITTADINI SENZA DELEGA, se rimarrà solo uno slogan o se si concretizzerà in mandati elettivi brevi, vera sussidiarietà tutto il potere ai COMUNI con regioni e province organi di secondo livello con pochi impiegati, eliminazione della dirigenza burocratica (bastano i funzionari), MONETA LOCALE A DISPOSIZIONE DEI COMUNI PER PRODUZIONE, LAVORO, ISTRUZIONE E ABITAZIONE. Quindi la mia osservazione è che l'autore e magari anche il MANIFESTO è FORSE vittima di una ideologia di Europeismo servo del mondialismo.

La verità del tempo

Il post é precedente il 7 Marzo (il trauma della Costa Rica).

La verità del tempo

Il post é precedente il 7 Marzo (il rauma della Costa Rica).

programma 5s

L'accorpamento dei Comuni non so quanto sia geniale. Se sono così piccoli capace che si trovino in territori montani, magari poco raggiungibili fra loro, abitati da anziani. Si finirebbe con l'allontanare i servizi dai cittadini nel caso migliore, e nel peggiore a mettere insieme territori poco compatibili. I risparmi non si dovrebbero fare ideologicamente, senza idea di cosa sia viverci, in un piccolo comune.
La questione della Rai e di internet già segnalate da altri commentatori pure mi lasciano molto perplessa, aspetto ecologico dei wifi incluso.

Programma M5S

L'analisi che hai fatto, oltre ad essere corretta, evince anche eventuali carenze che credo siano più dovute ad imprecisioni o misure scontate: La questione della domanda dei consumi, per esempio. Se si dà un reddito a chi non non ne dispone, diventa automatico che ilbeneficiario ne faccia uso aumentando i consumi, dubito che ne faccia risparmi. Nel caso dei giovani: disponendo di un salario, seppur minimo e per un periodo certo, potranno farsi un progetto consentendo quindi ai consumi di "ripartire", ripartiti i quali la macchina si mette in moto, anche sul piano psicologico: infatti attualmente la crisi dei consumi esiste ma una parte di essa è costituita dalla percezione più che dalla realtà.

Piccola dimenticanza

Caro Gerardo, grazie per la bella analisi (che ho letto tramite il sito de IL MANIFESTO).

Penso comunque che ti sia sfuggita la prevista "eliminazione dei contributi pubblici per le testate giornalistiche".

Non so quanto questo provvedimento sia prioritario nelle scelte del M5S. ma noto con sgomento che nessun giornale (a parte IL FATTO) pensi ad una strategia economico-editoriale che contempli un futuro non-assistito. Non è che non parlandone il problema scompare, anzi . . .

andiamo avanti

I due ultimi commenti riproducono su scala ridotta il confronto a distanza Bersani-Grillo. A mio modo di vedere si continua a guardare al passato, invece di sfruttare al meglio la situazione e cercare di (ri)prenderci il futuro...
L'umiltà e la concretezza - che io ho ritrovato nel programma a 5 stelle e che tanto sono piaciuti a Mario - potrebbero essere le chiavi per aprire un confronto un po' più produttivo, senza più rancori e supponenze...
Io sono ottimista...
gm

Non è mai troppo tardi?!?!

Di solito i programmi si analizzano prima delle elezioni.
Quello del M5S è online e scaricabile da chiunque da ottobre 2009!
Tempo ce ne era per giudicarlo, farlo conoscere e magari cercare di implementarlo collaborando in rete, invece di perdere tempo appresso ai vecchi apparati della politica (vedi "ingoia!!").
Meno male che sono stati spazzati via, spero definitivamente, dagli italiani.
Fate in modo di non essere spazzati via anche voi.
Saluti

Alcune note sul programma grillino

Mi immagino, spero, che le proposte grilline siano più articolate e dettagliate, ma forse sto solo facendo del vile umorismo. Alcuni appunti veloci, ne avrei tanti altri da dire.
# INFORMAZIONE
1) "abolizione dei canoni per la rete fissa": dunque la manutenzione della rete, non più pagata col canone, andrà pagata con le tasse ordinarie. Così come il massiccio potenziamento dei ponti radio necessario per coprire il territorio nazionale col WiMax e la posa della fibra ottica. Questi fan del WiFi e WiMax son la stessa gente che poi protestano con le multinazionali dei cellulari e della telefonia per le onde elettromagnetiche.
2) "privatizzazione di due reti pubbliche (la terza resta pubblica, senza pubblicità e fuori dal controllo dei partiti)": a parte il fatto che la Rai ha ben più di tre canali, alcuni tematici e ben fatti, ma forse loro negli ultimi anni erano a cercare elfi nei boschi. Una Rai così smembrata non servirebbe a nulla, non avrebbe più gli incassi pubblicitari per competere con le TV commerciali, non potrebbe più acquistare fiction (addio Rai4, Rai5) o produrne. Sarebbe il sogno di Silvio (che interesterebbe una rete ad ogni figlio ed a varie holding/prestanome, e risolverebbe il problema del tetto al 10%) e Murdoch, che essendo sul satellite se ne fregherebbe alla grande. Avremmo una colonizzazione estera, perché il satellite, più competitivo, si papperebbe tutto il DGT (insieme alle future TV via internet, non sottostanti alle leggi italiane). Un gran favore a quelle cattivone delle multinazionali.

# ECONOMIA
"introduzione di un sussidio di disoccupazione generalizzato", che significa generalizzato? Quanto e per quanto? Quale copertura? Il sussidio esiste già, dunque immagino vogliano modificarlo.

A me sembra che nel calderone abbiano buttato proposte fattibili e auspicabili (ma non hanno inventato niente di nuovo), altre campate in aria, altre nefaste. In più il problema che non sembrano persone tanto portate al confronto e dedite a ragionamenti razionali e scientifici, si veda la biowashball, le scie chimiche, l'autodiagnosi medica, l'aids non esiste, i megacomplotti plutomassonici e tante altre belle storielle.

Economia grillo

Grazie Gerardo,
Bello il tuo articolo
A parte la questione dei comuni che t'é sfuggita
Umiltá e Concretezza sono die gran belle parole x descrivere il nostro programma
Il Movimento ci ha messo del suo, qui e la ci sono segni di tutti noi
Ora posso solo sperare nella riunione di lunedi
Perché quel Programma lo abbiamo visto credcere fisicamente sotto i nostri occhi, settimana dopo settimana
Ora vorrei che venisse applicato
Vivaddio almeno tu dici che il 5 stelle ha un signor programma
Umile e Concreto
Ciao
Mario

errore

sì, l'errore è il mio: sul programma è scritto 5mila
grazie della segnalazione
gm

..

primo punto è sbagliato, accorpamento dei comuni inferiori ai 5.000 non a 50.000