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Lotta all'evasione: come si fa?

17/08/2011

In tempi di manovra, si torna a parlare di evasione fiscale. Ecco alcune misure per uscire dal bla-bla e cominciare a farla davvero. L'elenco è aperto...

Lottare contro l’evasione fiscale è facile a dirsi, difficile a farsi. Né esistono misure in grado di produrre risultati sostanziali in tempi brevi e a costi contenuti. C’è chi sostiene che questa malattia – comune a quasi tutti i paesi mediterranei – sia imputabile alla religione cattolica che consente perdono e ravvedimento con la confessione. Vero o non vero (ma l’ipotesi è interessante), la lotta al sommerso è un must assoluto. Proviamo a elencare alcune misure, nessuna decisiva e tutte complementari tra loro, che dovrebbero concorrere a ridurre l’incentivo a produrre e guadagnare in nero (e che – cosa fondamentale – costano poco e possono essere implementabili rapidissimamente).

  1. Tracciabilità dei pagamenti mediante carte di credito e/o bonifici bancari: in molti paesi europei la soglia massima per pagamenti cash è ridotta a 1.000 euro. Non c’è motivo perché da noi sia più elevata;
  2. Tracciabilità dei trasporti su strada: era presente nella prima versione della manovra, ma è sparita dalla seconda. La stessa ministro Prestigiacomo l’ha definita un regalo alle mafie;
  3. Deduzione al 100% di spese mediche; di spese per la manutenzione e la riparazione della casa; di premi assicurativi sulla vita e contributi previdenziali di ogni tipo;
  4. Invio periodico a lavorativi autonomi e piccoli imprenditori da parte del ministero delle finanze di informative che indichino la posizione della propria dichiarazione dei redditi rispetto agli indicatori forniti da studi di settore di categoria e territorio. Posto che la tassazione basata unicamente sugli studi di settore è inopportuna e facilmente opponibile, sapere che la propria dichiarazione si trova nella coda della distribuzione – se, ad esempio, fosse metà della media – rispetto agli altri contribuenti nella stessa categoria e nello stesso ambito territoriale, può essere un segnale dimostrativo della capacità di controllo del ministero;
  5. Controlli da parte dell’Inps di irregolarità che costano carissime alle casse dell’Istituto. Ad esempio quelle che riguardano l’utilizzo delle liste di mobilità da parte delle imprese. l’impresa A mette in mobilità 10 operai; contestualmente il padrone o chi per lui crea l’impresa B che assume i 10 operai godendo della esenzione contributiva che spetta alle imprese che prelevano dalle liste dei lavoratori in mobilità. La maggior parte di questi controlli sono eseguibili automaticamente con procedure esistenti.

Per contro, i controlli sul campo da parte di Inps, Inail, ministero delle finanze sono costosissimi e non possono essere fatti su larga scala. Hanno senso solo se sono assai mirati e indirizzati ai grandi evasori potenziali. Una visita di controllo su una piccola azienda richiede come minimo 10 giorni-uomo, con un costo non inferiore a 2.000 euro. Se anche si giungesse ad accertare una evasione tra tasse e contributi di 20 mila euro, la riscossione effettiva può richiedere anche 10 anni ed è sempre ad alto rischio: l’impresa può fallire o meglio, essere fatta fallire, per rinascere immediatamente con altra ragione sociale e altra figura proprietaria.

Qualunque azione volta a mettere in contrasto l’interesse del consumatore e quello del produttore va nella direzione giusta (che sia un produttore di servizi come il medico, l’avvocato, l’elettricista poco importa; né importa se da un lato c’è l’imprenditore, consumatore di lavoro, e dall’altro il dipendente che ne è il produttore). Speriamo che la nostra sinistra la smetta di evocare in modo generico la lotta all’evasione, e passi alla immaginazione di misure concrete, semplici e attuabili subito. Quelle qui elencate non sono che le prime che vengono in mente. Ce ne sono sicuramente altre. Forza con l’immaginazione!

 

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Commenti

Ricevute, fatture e tasse

Vanno bene nuovi strumenti, ma non dimentichiamoci di usare veramente quelli vecchi.

Qualche giorno fa, in località turistica che non nomino, c'era il locale che faceva regolarmente la ricevuta e quello che no, al quale bisognava quindi richiederla. In questi casi è evidente anche la slealtà e distorsione nella concorrenza.

Ma la grande evasione ed elusione è possibile non solo sulle piccole attività commerciali e sulle prestazioni professionali (una piaga), ma anche su quelle industriali e immobiliari. Con le sotto e sovra fatturazioni si evitano IVA e tasse sui redditi societari. Su queste cose è ora di finirla, le sanzioni devono essere durissime.

Sulle transazioni immobiliari, dove è normale pagare una parte in nero, la Francia insegna qualcosa. Sul contratto preliminare, un ufficio pubblico ma locale ha un diritto di prelazione: se la cifra indicata è congrua va la rogito, altrimenti può esercitare il diritto di acquisto al valore sottostimato. E' evidente che in un paese corrotto si troverebbe anche qui la scappatoia, ma bisogna comunque cominciare.

La generica lotta all'evasione

E' quella che mi sembra proporre sempre il PD o la sinistra in generale. Anche a me la contrapposizione cliente-fornitore del servizio mi pare una delle poche strade percorribili, un'altra potrebbe essere un'aumento sostanziale dell'IVA, almeno del 5% per i consumi di lusso, gioielli, auto e natanti di grossa cilindrata, case prestigiose, etc..., e un aumento annuale di un punto percentuale fino ad arrivare nel 2017 al 30% per questi generi di lusso.

elettronica

Quando spedisco un pacco poi posso seguire il suo percorso perchè ad ogni step il personale incaricato registra automaticamente il codice del prodotto. Basterebbe dare un codice al prodotto/rifiuto e dotare la filiera di lettori ottici (come quelli dei supermercati): in questo modo ogni movimento verrebbe registrato.

Tracciabilità..... di che?

"Tracciabilità dei trasporti su strada: era presente nella prima versione della manovra, ma è sparita dalla seconda. La stessa ministro Prestigiacomo l’ha definita un regalo alle mafie;" se si riferisce al SISTRI (non è la tracciabilità del trasporto "generale", ma tracciabilità dei rifiuti) meno male che è stato abrogato. Quello che era in vigore, e mai messo veramente in uso, E' UN REGALO ALLE MAFIE.
Mi spiego con due semplici esempi:
1 - i trasportatori transfrontalieri non hanno l'obbligo di iscrizione al SISTRI e quindi possono trasportare quello che vogliono senza essere rintracciati;
2 - il controllo satellitare con le black box può essere facilmente eluso: le bb sono installate su motrice e non sul rimorchio, basta parcheggiare il rimorchio, pieno di rifiuti pericolosi, in un qualsiasi parcheggio e successivamente recuperarlo con un'altra motrice senza bb.
Il SISTRI è anche un furto per le tasche dei lavoratori onesti del settorei: sono due anni che si pagano le quote di iscrizione per un sistema che non è mai partito (sono migliaia di euro regalati alla gestione del SISTRI, tra gli altri c'è anche la Selex). Ci sono ditte che hanno pagato decine di migliaia di euro (iscrizione, black box, corsi di aggiornamento degli operatori, uso della SIM per le bb, ecc.).
Noi operatori del settore siamo i primi a volere la tracciabilità dei rifiuti, ma con un sistema valido e non faraginoso come questo. La Germania aveva già tentato di utilizzarlo, lo aveva anche testato per due anni con un numero limitato di operatori, ma poi lo ha abbandonato perchè non affidabile.