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Il triste destino dei precari della ricerca nell’università italiana
L’ Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca Italiani (ADI) ha eseguito un’indagine sull’entità del precariato nell’università, sulla sua evoluzione negli anni scorsi e sui possibili sviluppi nei prossimi anni: di seguito riportiamo i punti salienti di questo studio. Questa analisi può essere utile per chiarire il problema del reclutamento ai ruoli universitari e come la legge Gelmini ha cambiato il panorama.
La situazione al 31 Dicembre 2010, eseguita dal Coordinamento Precari dell’università su dati del MIUR è riassunta nella seguente tabella, in cui le tipologie di personale con diversi tipi di contratto a tempo determinato sono quelle definite dall’ufficio statistica del ministero (tra parentesi sono riportati i corrispondenti numeri per il 2009).
Tipologia | Numero |
Borse di studio | 6565 (9298) |
Borse PostDoc | 747 (734) |
Assegni di ricerca | 17942 (15784) |
Co.co.co (superiore a 6 mesi) | 8096 (8264) |
Ricercatori a tempo determinato | 1240 (475) |
Totale | 34950 (34555) |
Ricordiamo inoltre che nell’università c’erano (al 31.12.2010) 41349 docenti a contratto, che non consideriamo nell’analisi che segue in quanto questa è una categoria composita ed accanto ai giovani si trovano anche professionisti, docenti in pensione ecc.