Italie
Economia e finanza
Le turbolenze continuano alla Telecom
Il gruppo italiano appare come sostanzialmente marginale nel suo settore di riferimento, senza un azionariato stabile, con un forte livello di indebitamento che frena le sue possibilità di investimenti, mentre esso appare sempre alla ricerca di un approdo strategico ed organizzativo che ne possa assicurare un dignitoso sviluppo.
L’euro e l’Italia che non c’è più
Senza un cambiamento profondo, l’Europa non si riprenderà. È interessante analizzare i costi di un’uscita dall’euro, ma una moneta nazionale opererebbe in un contesto ben diverso dai tempi della lira. E senza Europa perderemo tutti.
Prima o poi l’Italia si riprenderà?
Lo spread di valore aggiunto per addetto sottolinea che l’industria italiana diverge dal target della produzione richiesto dal mercato. Perciò l'Italia non aggancia la ripresa
Il 5xmille e la buona scuola post-democratica
Indirizzare il 5x1000 alle scuole, come ha proposto il premier, può essere una buona idea solo a patto che il finanziamento contribuisca al finanziamenti di tutte le scuole
Privatizzazioni, si ricomincia
Da Rai Way ad Ansaldo è ripartita la corsa alle privatizzazioni. E c'è da sperare che i guasti al nostro sistema industriale siano inferiori a quelli dell’ondata di privatizzazioni precedenti
Italia, la penisola dei facoltosi
Oligarchi/Imposte sui redditi diminuite, via l’aliquota Iva sui beni di lusso. Dal fisco alla sanità, dall’università ai trasporti: le riforme che avvantaggiano chi ha di più
Il populista istituzionale
RenzItaly/Come il capo del governo ormai pienamente post-democratico gestisce il declino italiano e fa passare la cura da cavallo Ue senza Memorandum
Il numero unico e il castello di carte
RenzItaly/Un anno di renzismo ha lasciato il segno, in negativo: Parlamento esautorato, controriforma del lavoro, nessun cambio di marcia rispetto alle politiche di austerità europee. In assoluta continuità con i precedenti governi Monti e Letta
Matteo l’africano
RenzItaly/L'idea di Renzi di intervenire militarmente in Libia soddisfa la sua ambizione di essere proiettato tra i grandi d’Europa, e non più relegato con i “meridionali” spagnoli e greci