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La controTremonti di Sbilanciamoci
Refresh: stangata certa, cifre ballerine, ministri rissosi. Contro lo spettacolo triste e pericoloso della manovra del governo, proponiamo qui la ricetta alternativa di Sbilanciamoci!. Ecco il documento
La manovra di Tremonti varata in queste ore dal governo affossa ancora di più il paese nella depressione economica, deprime le possibilità di ripresa dell'economia, fa pagare alla parte più esposta del paese il peso e le conseguenze di questa crisi. Il pareggio di bilancio del 2014 non ci è stato imposto dall'Unione Europea. È una scelta politica di Tremonti che in questo mondo rischia di portare il paese ancora di più nella recessione. È una manovra tutta concentrata furbescamente nel 2013-2014, quando – speriamo – potrebbe esserci un altro governo a fronteggiare l'emergenza economica.
Dopo mesi di inutile ottimismo e di stupida sottovalutazione della portata della crisi, il governo si trova a dover prendere amaramente atto del fallimento della sua politica economica, della fallacia delle sue previsioni iniziali, della futilità delle speranze dell'"effetto traino" legato alla possibile ripresa dell'economia mondiale. Dopo tre anni di provvedimenti tappabuchi, di mezzemisure all'insegna del marketing e di fumo negli occhi, la situazione economica del paese è gravissima, ed il peggio deve ancora venire. Avere tenuto sotto (parzialissimo) controllo i conti pubblici, senza rilanciare l'economia e la domanda interna, senza dare adeguata protezione sociale ed ai redditi si è dimostrata una strategia fallimentare ed autolesionista, senza futuro.
La manovra di queste ore ne è la dimostrazione, e ora ne paghiamo il prezzo E ancora una volta a subirne le conseguenze è la parte più debole del paese: pensionati, lavoratori a basso reddito, consumatori, utenti dei servizi pubblici.. La reintroduzione dei ticket, l'inserimento dei costi standard nella sanità, la riduzione dei trasferimenti agli enti locali, il blocco degli stipendi nella pubblica amministrazione, l'intervento sulle pensioni stanno lì a dimostrare quanto ancora una volta il prezzo della crisi è pagato dalla fasce sociali più deboli. Tra i più colpiti sono i giovani: e con loro organizzeremo a Lamezia Terme la prossima edizione della "controcernobbio", dal 1 al 3 settembre, in cui discuteremo di un piano nazionale del lavoro per i e rilanciare la scuola e l'università publica.
È possibile, era possibile fare diversamente?
Sbilanciamoci – con la sua manovra da 51 miliardi di euro in 3 anni (per le proposte nel dettaglio v. il pdf allegato) – dimostra che si può fare. Anche tagliando la spesa pubblica: quella militare, delle grandi opere, per le scuole private, per il business della sanità privata. E con una politica fiscale che colpisca le rendite e non i salari, i grandi patrimoni e non i bassi redditi, i consumi ecologicamente dannosi e non i consumi pubblici ed i servizi sociali. È possibile garantirsi in questo modo un flusso costante di risorse da destinare da una parte all'abbattimento del debito e dall'altra a dare protezione sociale a chi è colpito dalla crisi e a rilanciare un'economia diversa fondata su un nuovo modello di sviluppo.
Serve una tassa sui patrimoni milionari (che ci porterebbe oltre 10 miliardi di euro di entrate), bisogna portare la tassazione delle rendite al 23% e bisogna aumentare l'imposizione fiscale sui redditi superiori ai 70mila euro annui dal 43 al 45%. Nel contempo è necessario ridurre del 20% la spesa militare e cancellare il programma di 131 cacciabombardieri F35 (che ci costano più di 16miliardi di euro). Questi sono passi obbligati in tempi di crisi: in Germania e in Gran Bretagna sono state ridotte le spese militari, in Italia, ancora no.
E servono misure per rilanciare l'economia attraverso un programma di "piccole opere" (cancellando Ponte sullo Stretto e Tav), di sostegno alla green economy (energie rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura biologica, ecc), di incentivo e difesa dei redditi, unica garanzia perchè possa riattivarsi una domanda interna. In questo senso la lotta al precariato, il sostegno alle pensioni più basse, il recupero del fiscal drag e il reddito di cittadinanza sono misure assolutamente necessarie in questa fase.
L'Italia con questo governo e con le politiche fatte negli ultimi tre anni rischia di "uscire" dalla crisi ancora peggio da come ci era entrata. Altri paesi stanno aggiustando la mira, stanno cambiando in parte le loro politiche, si stanno dando, almeno in parte, una vera politica economica ed industriale. Il governo Tremonti ha assecondato un nefasto mix di corporativismo, assistenzialismo e neoliberismo che sta portando l'economia italiana verso una situazione di neofeudalesimo economico. La distruzione del capitale umano e sociale (l'università, la scuola, la coesione sociale, il welfare) rischia di avere effetti nefasti per il futuro e di produrre un livellamento verso il basso accompagnato però dall'accentuazione della forbice delle diseguaglianze, dalla crescita dei privilegi e del disagio sociale. E' ora di cambiare rotta, mettere questo governo quanto prima nelle condizioni di non nuocere e ricostruire le ragioni della speranza di un paese diverso: con un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ed i diritti.
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Commenti
spese della casta
piergiorgio borsotti
Sabato, 24 Settembre 2011 22:31:03
sono molto d'accordo con tutte le proposte salvo su quella della riduzione dei parlamentari, perchè temo che dia spazio al tentativo in atto di ridurre gli spazi di democrazia e puntare dritto al maggioritario, cosi' diventiamo come gli USA, con due partiti molto simili sulle scelte essenziali. In questa fase di aumento prevedibile dello scontro sociale ridurre la rappresentanza (come si continua a fare anche tagliano i piccoli enti locali e il numero dei consiglieri comunali) è molto pericoloso, non vorrei proprio che si tornasse agli anni di piombo (abbiamo già dato, grazie, con i compagni che sbagliano ecc ecc.).
Se invece di prendere 20 mila euro al mese i parlamentari ne guadagnano 5000 possiamo lasciarne invariato il numero e risparmiare di piu' di quanto deriverebbe dal dimezzamento
pensioni e occupazione dei giovani
ezio
Domenica, 04 Settembre 2011 18:19:19
Credo che un capitolo della contromanovra possa essere dedicato a buon diritto al tema pensioni visti i continui attacchi che vengono sferrati per fare cassa sui diritti dei lavoratori.Bisogna avere il coraggio di combattere il pensiero dominante anche in tanti esponenti della sinistra che le pensioni debbano essere legate alle aspettative di vita.Qualcuno individua una buona età pensionabile ai 70 anni,forse perchè non ha mai lavorato o perchè da vecchio egoista crede sia giusto non lasciare il suo potere.E' tempo che disoccupati,giovani lavoratori e noi vecchi lavoratori ogni anno alle prese con lo spostamento del diritto a pensione, si costruisca assieme un movimento per il diritto al lavoro e alla pensione in età non da cimitero.Un movimento italiano,europeo,mondiale che prima di tutto sganci il diritto alla pensione dalle aspettative di vita che non significano nulla,perchè molto spesso legate all'assunzione di dosi massicce di farmaci,o ad interventi e protesi invasivi che non permettono alcuna qualità di vita.Con 40 anni di contributi si deve avere il diritto alla pensione e subito.Quaranta anni sono tanti credetemi e per molti giovani sono un miraggio irraggiungibile.Per questo,poichè ci viene negato il diritto al lavoro,è giusta la pensione a 60 anni al di là dei contributi versati.Chi vuole arrivare a 65 deve farlo volontariamente,ma dopo tale età è obbligatorio lasciare il lavoro e far posto ai giovani.Se uno vuole , dopo i 65, può lavorare gratis per trasmettere conoscenze ed esperienza.Per i giovani bisogna ritornare a contratti giusti e stabili anche perchè possano pagare i contributi relativi e poter avere pensioni pubbliche dignitose,alla faccia di tutte le illusioni e falsità sulle pensioni integrative private,altrimenti saranno inutili i futuri piagnistei sulle pensioni da fame che li attendono.Se i vecchi non lasceranno il posto ai giovani avremo una società di esclusi che alimenterà le idee più distruttive.Ed è perfettamente inutile attendersi nuovo sviluppo per avere nuova occupazione.Se ci sarà sviluppo a livello mondiale è logico che avverrà in quei paesi che fino ad oggi ne sono stati esclusi sperando non sia idiota come il nostro.A noi rimarrà costruire qualità sociale ed ambientale e dividere il poco lavoro che sapremo tenerci e di cui la nostra società ha bisogno con i relativi profitti.
carente la voce "casta clericale"
antoniadess
Mercoledì, 17 Agosto 2011 15:02:30
Molto interessante, anzi encomiabile, la vostra proposta di finanziaria, la condivido, ma avrei un appunto da fare: visto che avete doverosamente inserito la voce che riguarda il finanziamento alle scuole private (chiamate “pubbliche” da una legge del famigerato ministro della pubblica distruzione Luigi Berlinguer), perché non avete aggiunto altre voci che sfiorino i privilegi della casta clericale? Un esempio per tutti la correzione di quel meccanismo perverso che regola l’8 permille, con cui si potrebbero recuperare la bellezza di oltre 600 milioni di euro all’anno, oppure la sospensione delle assunzioni di preti e suore negli ospedali (ultimamente 78 nella regione Toscana), dove mancano infermieri e medici, per non parlare delle varie esenzioni fiscali, visite papali, convegni eucaristici e quant’altro. Perchè tanta deferenza e titubanza ad approfondire? la parola chiave "equità" dovrebbe riguardare tutti, o qualcuno è "più uguale degli altri"?
Contromanovra
Bruno
Giovedì, 04 Agosto 2011 18:56:41
Ho letto la contromanovra e trovo alcune proposte condivisibili. Trovo tuttavia che si sia completamente trascurato un parametro vitale per il futuro di una Società: il parametro ONESTA'! I lavoratori dipendenti e pensionati pagano già 12 punti di pressione fiscale in più rispetto agli altri europei, a causa dei 150 miliardi l'anno di evasione, i 60 l'anno di corruzione ed i circa 40 l'anno di sprechi e privilegi della politica. Se dall'avvento dell'Euro avessimo seriamente combattuto queste 3 voci riducendole solo del 10% l'anno, saremmo con il Debito pubblico più basso e l'economia più florida d'Europa. Purtroppo è proibito proporre una Road-Map di recupero di queste ruberie perché se guardate anche quanto detto ieri in Parlamento da PDL, PD-L, Lega, UDC l'evasione e la corruzione NON ESISTONO. Questa mattina a Radio Anch'io, l'On. Morando del PD ad una mia proposta non ha risposto ed ha detto che gli sprechi ed i privilegi sono "percepiti" come ingiustizia, ma evidentemente per lui è normale che un barbiere a Montecitorio che tosa 150 politici in un anno costi come 15 ricercatori (come mio figlio)! Il PD come tutti gli altri partiti si è votato tutti questi scandalosi privilegi che ora qualcuno ipotizza di rivedere... Per quanto riguarda la tassazione delle rendite, è vero che in Europa sono al 20% ed è giusto che vengano parificate anche da Noi, ma questo deve avvenire sulle Nuove emissioni obbligazionarie, mentre suo BTP o BOT sarebbe una cosa finta perché chi li acquista guarda il rendimento al netto delle tasse e, alzare la ritenuta vuol dire alzare il rendimento lordo. Per le Obbligazioni già in portafoglio, raddoppiare la tassazione vuol dire ridurre il valore delle stesse generando una rimessa secca nelle tasche dei risparmiatori onesti che si sono fidati del rendimento netto indicato all'atto della sottoscrizione... Bisogna in Primis, e lo ripeto riprendere indietro i soldi da chi li sta rubando (politici inclusi) e ricordiamoci che tra pochi anni, se non facciamo qualcosa, le pensioni di Parlamentari e Consiglieri regionali richiederà una finanziaria l'anno!!!!! Ricordiamoci che in tutte le Società partecipate (vedi Hera) i Consigliere di Amministrazione (politici nullafacenti) percepiscono 100.000 euro l'anno e non fanno niente di positivo per i cittadini! Ricordiamoci che molti percepiscono due, tre od anche più di questi scandalosi "furti". Quindi carissimi del PD, o cambiate registro ed iniziate a "pensare onesto" o perderete sempre Voi e perderemo di conseguenza anche Noi persone Oneste NON di destra.
rendite finanziarie
giammichele
Lunedì, 18 Luglio 2011 16:26:53
Mi irrita che la gente usi la demagogia del sistema per dire falsità,pur a volte credendo, per incomprensione, a ciò che dice.Il sistema si riappropria dei soldi risparmiati con il meccanismo del prelievo sulle cosiddette rendite finanziarie,che se fossero tali sarebbe di certo giusto che venissero tassate.Tralasciando il "trascurabile fatto" che i grandi patrimoni sfuggono in mille modi a questa "tassa alla fonte",le cosiddette rendite finanziarie derivano dal tasso d'interesse depurato dell'inflazione(in caso contrario non sono rendite).Quindi se prendo il 2% ed il tasso d'inflazione(ufficiale) è il 2.6% ottengo una perdita e non un guadagno.Ricordo un altro "trascurabile fatto" e cioè che l'inflazione reale media è del 6/8 % e si giunge al 2.6 con artifici vergognosamente falsi.Il reddito da lavoro può essere in moltissimi casi vergognosamente basso,ma perlomeno è un reddito.La rendita finanziaria degli investitori piccoli in tutto il mondo è una perdita.Non crederete che chi detiene il potere(i grandi ricchi) investano i soldi come noi?Provate a vedere i tassi che vengono dati agli investitori che contano,peraltro garantiti dai mutui ed altro(covered bond),ai quali noi non possiamo neanche avvicinarci(a quelle condizioni).Provate a comprare Yuan cinesi,quando rivaluta e vedete un po' se potete farlo.Tutto ciò non centra NIENTE con il fattore stipendi bassi o alti,ma centra con il vero potere nel mondo.Il potere così vuole ed i politici di sinistra o destra che siano,che sono al servizio di questo potere si adeguano,presentando come prelievo sulle rendite finanziarie quello che è un semplice furto legalizzato.Purtoppo chi non lo capisce li appoggia,credendo anche di essere di sinistra,ossia dalla parte che dovrebbe volere la giustizia sociale.Destra e sinistra,purtroppo,sono la MEDESIMA cosa e non capirlo dà vita a questo mondo finto democratico,in realtà il più grande totalitarismo della storia.Sembra però che capire sia un optional......
manovra salva Stato
Paolo
Martedì, 12 Luglio 2011 23:39:27
Certo il momento , dopo l'attacco all' €.( ed all'Italia) dei Fondi , impone un manovra pesante..., ma a pagarla così ( €. 48 mld. ) saranno sempre i soliti e dopo il 2013 , così mr. b. ne uscirebbe " intonso " . Stangata sui BOT..? Ed i ns. titoli sono schizzati dal 2,5% al 5,65% lordo in 1 settimana con lo spread coi i bund tedeschi a 301 , cioè quelli valgono 3 volte i ns.; nessun blocco e riduzione( in spesa ) del sistema politico , o della casta impura ( perchè non fanno cassa..come per le c.d. auto-blu ) ; bloccati gli aumenti di età pensionabile ( ormai improcrastinabile come nel resto d' Europa ) e questo sì farebbe cassa...; tagli sempre selvaggi ed orizzontali sul welfare , reali sulle varie burocratizzazioni della P.A. , nessuno ; sempre lo stesso mr. b-bunga a " non rappresentarci " in Europa ( è impegnato dal cazzo acido Mediaset - CIR ) ed il PDL è inviperito su se stesso, dove ormai resta solo Draghi ( B.C.E. ) e il pres. Napolitano...! Nessuna super tassazione sui redditi super..( in Francia c'è al 55% ) così i ricchi sono sempre più ricchi...! Nessun autorità veramente di controllo sui prezzi al consumo ( assicurazioni , carburanti..) e paghiamo sempre noi ! E con quali soldi si consuma ?...Infatti , ad esempio , i cd. saldi...sono stati fin'ora un " flop " perchè la base consumatrice è senza quattrini . Nessuna tutela su famiglia e redditi inferiori ; un sistema processuale civile ed una burocrazia che impedisce qualsiasi imprenditore di avviare un minimo di investimenti...!
Solita contromanovra farlocca
Roberto A
Venerdì, 08 Luglio 2011 15:41:51
vedo che non perdete occasione per rendervi ridicoli ogni anno.La vostra contromanovra al solito è farlocca,riduce il deficit per il 2012 di circa 11 miliardi 155 milioni,per il 2013 di 5 milioni (si,5 milioni) e per il 2014 di 705 milioni...ma che manovra è?Ma sapete cosa significa fare una manovra di riduzione del deficit di 20 miliardi sul 2013 e di 40 miliardi sul 2014?Se i mercati vedessero questa vostra proposta come proposta del governo,crollerebbe tutto in un giorno...ossignur...per non parlare del dettaglio delle voci....
Finaziaria alternativa
Anna Bula
Giovedì, 07 Luglio 2011 17:16:49
Quello che rimane dalla lettura dei post è un'opinione ormai consolidata che il pubblico è pletorico e non ottiene risultati.
Come dare torto a chi lo sostiene? Orari di lavoro sempre contro chi lavora, ignoranza, scorrettezza e scarsa disponibilità all'ascolto delle problematiche proposte.
Tutta gente assunta con un pubblico consorso che, secondo alcuni, è garanzia di correttezza. Ma dove? Di sicuro non in Italia dove i posti sono già decisi prima d'iniziare il concorso.
Faccio notare che gli insegnanti entrano per pubblico concorso e la scuola è agli ultimi posti in Europa. Certo vengono pagati molto poco ma rendono pochissimo ed hanno periodi di ferie non previsti dalla legge ma di fatto goduti per mancanza di organizzazione da parte di presidi a cui nulla importa della scuola pubblica.
Le proposte mi sembrano buone, almeno quelle che ho capito. Stiamo pagando un periodo di massimo spreco delle generazoni precedenti. Troppi sono andati in pensione giovani al solo scopo di poter praticare un lavoro nero esentasse.
La regione dalla quale scrivo, nel profondo sud, spende il doppio di quello che dichiara al fisco. C'è del marcio difficile da estirpare.
un tea per 2 da claridge
filippo
Giovedì, 07 Luglio 2011 12:03:00
Se le dinamiche sui titoli di stato italiani continueranno di questo passo, entro questo autunno arrivera' un pro-console del Fondo Monetario a Roma che ci dira' cosa fare e cosa non fare. Cio' comportera' di fatto una perdita di sovranita' per il nostro Paese (come avvenuto in Grecia). Prego che cio non avvenga, altrimenti le misure contenute in questa finanziaria di Tremonti appariranno - al confronto con le misure chieste dal FMI - .....come un tea per 2 da Claridge! Non e' un mistero che la percezione da fuori riguardo il problema dell'Italia sia la mancanza di crescita dovuta ad un sistema economico ingessato: cio vorra' dire forti liberalizzazioni (es addio articolo 18), ulteriori privatizzazioni, etc, etc.
Il calendario Maya
Stefano di Nanto
Mercoledì, 06 Luglio 2011 13:40:42
Per ammorbidire i toni una facezia. Tremonti è convinto della profezia del calendario Maya che prevede la fine del mondo a dicembre 2012. Per questo ha prorogato i tagli consistenti al 2013. Se poi non ci si arriva tanto valeva fare sacrifici prima... è una batttuta ma se considerate il livello intellettuale della 'compagine governativa' (non faccio nomi bensì cognomi Santanchè, Calderoli, Prestigiacomo, Alfano...) ho paura di non aver poi fatto solo un tentativo di umorismo ma fotografato la (triste) realtà...
un po' di buon senso
uno che dice no
Martedì, 05 Luglio 2011 21:50:48
Eliminare le spese militari e le missioni all'estero? Questo sì ha senso. Sottoscrivo.
basta
lorenzo
Martedì, 05 Luglio 2011 20:59:35
vedo con rammarico che si parla solo di rendite finanziarie. Vi sono poi proposte orrende tra cui quelle di eliminare i concorsi pubblici (assolutamente l'unica procedura di selezione equa, dove non contano i calci nel culo ma solo la preparazione). Oltre ai concorsi cìè chi vuole eliminare i dipendenti pubblici. Sono d'accordo solo nell'eliminare quei dipendenti pubblici che soggiornano all'estero strapagati e armati fino ai denti, occupando paesi stranieri con beneficio zero per l'Italia, e con annesse spese astronomiche in armamenti solo in piccola parte italiani,
Eliminiamo le missioni di guerra all'estero e le spese militari e il nostro paese tornerà a respirare.
compagno vincesko, peccato che l'urss non esista più, poteva fare media!
uno che dice no
Martedì, 05 Luglio 2011 19:20:19
Certo che la ritenuta sui depositi è al 27%. Ma detratta questa ritenuta i depositi hanno un rendimento netto pari a quella dei titoli di stato di analoga durata. Altrimenti nessuno sarebbe così stupido da optare per i depositi invece che per i titoli di stato: questi ultimi sono molto economici perchè le commissioni bancarie sono fissate a un limite massimo per legge e i tagli minimi acquistabili sono dell'ordine dei 1000 euro: quindi sono accessibilissimi a tutti.
Siccome nessuno costringe a mettere i soldi in un deposito la banca è costretta ad offrire un rendimento netto (dopo le tasse) pari a quello degli analoghi titoli di stato. Il rendimento lordo deve essere quindi superiore a quello dei titoli di stato per la più elevata tassazione. Il rendimento lordo è il costo di raccolta per la banca. Il depositante vede invece il rendimento netto che non subisce alcuna penalizzazione rispetto ai titoli di stato.
Secondo me stai facendo il finto tonto, il discorso lo capisco pure io. Possibile che il compagno vincesko (che vede più in là di tutti noi) non capisca?
E' il rendimento netto che determina la remunerazione del deposito. Se in generale i rendimenti dopo le tasse dovessero calare (come sarebbe il caso con una tassazione generalizzata al 20) allora anche i rendimenti netti dei depositi calerebbbero. E per i depositi i rendimenti lordi calerebbero in misura ancora maggiore perchè la tassazione diminuirebbe dal 27 al 20. In pratica le banche vedrebbero il costo della loro raccolta depositi calare considerevolmente e a fronte di questo i depositanti riceverebbero rendimenti netti inferiori.
La cosiddetta "armonizazzione" delle rendite finanziarie è un mega regalo alle banche.
Difficile da capire per il compagno vincesko?
E per il resto anche se la tassazione negli altri paesi fosse mediamente più alta, non ha senso copiare ciò che avviene all'estero acriticamente. Ti faccio notare che in ogni caso rimane il problema che la tassazione sulle rendite colpisce i piccoli risparmiatori, non certo i grandi patrimoni: questi ultimi possono usare residenze fiscali in paradisi fiscali o stutture societarie in Lussemburgo per proteggersi da questo tipo di tassazione.
Comunque tanto per darti un link, visto che insisti tanto eccotene uno in merito alla tassazione sui capital gain vigente in Germania: http://www.worldwide-tax.com/germany/germany_tax.asp
Scorrendo trovi la sezione sui capital gain per le persone fisiche dove si legge
"Profits from the sale of private real estate that has been held for more than 10 years, or from the sale of other assets that have been held for more than 12 months is exempt from tax. "
In altre parole se acquisti dei titoli e li conservi per più di 12 mesi non paghi nulla. Qualche tempo fa le cose erano ancora meglio perchè ricordo che il limite era posto a 6 mesi.
In questo modo un piccolo risparmiatore tedesco che investa in fondi o azioni non paga praticamente nulla sull'eventuale rivalutazione dell'investimento.
Se poi cerchi su internet vedrai che in Svizzera non esistono tasse sui capital gain, come non esistono nè in Belgio, nè in Olanda. Negli Stati Uniti questa tassa è al 15% purchè i titoli siano posseduti da almeno 1 anno.
Se citi solo paesi in cui la tassazione è alta come la Gran Bretagna non sei molto credibile. La Gran Bretagna comunque è circondata da staterelli-isole con lo status di paradiso fiscale. Anche in Gran Bretagna, che ti credi? E' il popolino che paga la fantomatica tassazione delle rendite. Il piccolo risparmiatore in Italia tutto sommato sta abbastanza bene. Non vedo proprio la necessità di massacrarlo, anche perchè in Italia il risparmio per le famiglie è molto più importante che in altri paesi, in quanto funge anche da ammortizzatore sociale.
Fantasiose ed egoistiche elucubrazioni di un sedicente salassato
Vincesko
Martedì, 05 Luglio 2011 16:56:06
Caro “Uno che dice no”,
1) Sui depositi non è che faccio finta di non capire, è che proprio non capisco. Io i miei (pochi) risparmi ce li ho alla Posta: ho controllato l’estratto conto al 31.12: hanno applicato la ritenuta alla fonte del 27%. Tutto il resto sono elucubrazioni da imbonitore; come quella che sono le banche a pagare le imposte dei depositanti o che danno rendimenti maggiori dei BOT. Netti? Da quando?
2) Non lasciarti imbonire dagli imbonitori. Quelli del mondo bancario sono più imbroglioni di un fruttivendolo che bara sul prezzo e sul peso (lo dissi tempo fa a un direttore di banca, di Unicredit)
3) Ma va… Guarda che s’era capito che per te il 12,5% è equo, anzi è troppo. Sei un buontempone, oltre che un imbonitore (imbonito).
4) Sei forte: non l’hai fatto tu (e vi eri obbligato), ho allegato io un ‘post’ sulle rendite finanziarie in Europa di uno che la pensa come te, e ti lamenti pure? Sei un egoista insaziabile, amico mio. Ecco il link, sono andato a ritrovarlo apposta per te: http://www.ircnapoli.com/forum/2613801-0-tassazione-rendite-finanziarie.html .
Aggiungo quest’altro, più equilibrato: “Tassazione sulle rendite finanziarie: tutto quello che vorreste sapere.” http://www.businessonline.it/1/EconomiaeFinanza/1075/Tassazione_sulle_rendite_finanziarie_tutto_quello_che_vorreste_sapere.html . Il web è pieno, perché non vai a controllare e linki? In GB, oltre una certa soglia, va in dichiarazione assieme agli altri redditi. Tu - com'è per tutti gli egoisti - hai qualche problema col principio di realtà ( http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_realt%C3%A0 ) e preferisci cullarti nelle tue fantasiose ed egoistiche elucubrazioni, invero un po' infantili.
5) Salassare? Eccoti, la lingua batte dove il dente duole. D’altronde, mi sono imbarcato in questa discussione, sapendo che è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago, che un egoista, per giunta pannelliano, ammetta di esserlo e smetta di cercare di convincere gli altri del contrario. Arrivati a questo punto, ti saluto.
gli imbonitori sono piuttosto diffusi, compagno vincesko
uno che dice no
Martedì, 05 Luglio 2011 14:53:20
Sui depositi tu fai finta di non capire.
Formalmente sei tu a pagare la tassazione al 27%. Ma in pratica è la banca che paga la differenza di tassazione fra il deposito e il titolo di stato che invece paga il 12,5.
Se fossi tu effettivamente a pagare questa tassazione il rendimento netto dei depositi dovrebbe essere inferiore agli analoghi titoli di stato. Invece il rendimento netto è simile.
In pratica la differenza di tassazione viene pagata dalle banche. E francamente questa è una cosa che ti sa dire chiunque lavori nel mondo bancario. L' "armonizzazione" al 20 è un grande favore alle banche che così vedrebbero il loro costo di raccolta depositi diminuire. I rendimenti netti dei risparmiatori invece calerebbero in generale. E quindi anche per i depositi.
Quanto poi alle tassazioni negli altri paesi rimango della mia opinione che la tassazione al 12,5% è più che adeguata se non onerosa.
I paesi come Francia e Inghilterra che riporti presentano tassazioni elevate anche se non ho controllato. Tuttavia sorvoli su tutti quei paesi con tassazioni nulle o molto basse. Inoltre quando citi la Germania non dici che se un risparmiatore possiede un titolo azionario da un certo numero di mesi, egli poi non paga alcun capital gain. In pratica questo si traduce per i piccoli risparmiatori che investono in azioni in una tassazione nulla. Il diavolo caro amico è nei dettagli. Comuqnue mi pare che ad imbonire te la cavi bene, compagno vincesko.
L'unica cosa su cui forse hai ragione in termini di media è che la tassazione sulle cedole dei titoli di debito è in genere più alta del 12,5. Negli altri paesi la fiscalità incoraggia l'investimento in titoli azionari piuttosto che in titoli di debito.
Infatti se fai la media sulla tassazione dei capital gain la media risulta anche inferiore al 12,5 (comprendendo quei paesi in cui la tassazione è zero e che tu hai da bravo imbonitore naturalmente tralasciato).
Le medie le devi fare su cose comparabili per poter fare un discorso con un minimo di serietà.
E un altra cosa. Se io risparmio e metto da parte dei soldi per i miei figli e per il futuro da vecchio, non mi considero un' "egoista".
Visto che il sistema pensionistico è allo sfascio e i contibuti previdenziali sono una farsa grazie a sindacati e a governi ispirati al populismo di sinistra; e visto che il potere d'acquisto dei salari è stato completamente eroso sempre dalla combutta di governi, sindacati e confindustria; e visto che il precariato è stato diffuso sempre grazia a sindacati, governi e confindustra. Ecco visto tutto questo, mi devi perdonare se sono un po' ostico a bermi la storia che dobbiamo salassare anche i nostri risparmi sull'altare di un altruismo di facciata e di sinistra che ha già portato abbastanza miseria in questo paese. O no?
L'imbonitore
Vincesko
Martedì, 05 Luglio 2011 11:56:27
Caro “Uno che dice no”,
Sembri un imbonitore al mercato (o un funzionario di banca, che è la stessa cosa). Poi, non sei capace di linkare? In certi casi è un obbligo.
Io sui miei risparmi postali pago il 27%. Punto.
Negli altri Paesi, il delta tra le varie tipologie, comunque, è inferiore a quello italiano. Che i grandi patrimoni (> 5-10 mln?) possano eludere non significa che non si debba fare.
In ogni caso, ci sono ceti e categorie molto più meritevoli di tutela dei cosiddetti "piccoli risparmiatori": ad es. i pensionati a 476 € al mese; mentre i dirigenti, la cui troppo generosa gestione pensionistica è in perdita e viene finanziata dai contributi dei precari e degli immigrati, sicuramente risparmiano: li dobbiamo anche aiutare facendogni pagare meno tasse degli altri? Ma questo è un discorso - demagogico, of course - di sinistra, del tutto ostico - come si vede - per quelli che ragionano in base al proprio egoismo e lo compensano con... l'imbonimento, prima di se stessi e poi degli altri. La scelta (o non scelta) politica - oltre al nickname - è soltanto una conseguenza.
“Tassazione delle rendite da capitale in Europa: i regimi negli altri paesi” (2008, non ne ho trovati di più recenti, ma credo siano stati aumentati recentemente; è di uno che dice no come te...)
Di Banche e Risparmio
Nella maggior parte dei paesi dell'Unione Europea, il regime di tassazione delle rendite, è abbastanza diverso da quello italiano. I due obiettivi che sembrano venire presi in considerazione dalle varie legislazioni sono abbastanza comuni tra loro (e abbastanza lontano sia dalla situazione attuale italiana che dalle proposte di modifiche):
• tutela dei piccoli risparmiatori, con regimi fiscali agevolati
• differenziazione tra interessi, dividendi e plusvalenze.
Innanzi tutto, prima di parlare della tassazione in Europa, ricapitoliamo la situazione in Italia.
• Conti correnti e depositi bancari e postali, obbligazioni emesse da aziende private con scadenza inferiore a 18 mesi: imposta del 27% (con prelievo alla fonte)
• BOT, CCT, e gli alti Titoli di Stato, buoni postali e obbligazioni emesse da aziende private con scadenza superiore a 18 mesi, così come dividendi e tutte le forme di capital gain indipendentemente dalla data di scadenza del titolo, plusvalenze di fondi comuni e gestioni patrimoniali: imposta del 12,5%.
In Europa, come accennavamo, il panorama è più variegato, ecco cosa succede in Inghilterra, Germania, Francia e Spagna:
• Inghilterra
o Interessi: aliquota del 10% fino a 2.150 sterline, poi ritenuta del 20%
o Dividendi: aliquota del 10% fino a 33.300 sterline, poi ritenuta del 32,5%
o Plusvalenze: franchigia di 8.800 sterline e aliquote progressive del 10, 20 e 40%
• Germania
o Interessi: franchigia di 1.370 Euro, poi ritenuta del 25%
o Dividendi: franchigia di 1.370 Euro, poi ritenuta del 21%
o Plusvalenze: tassate come reddito ordinario se derivano da speculazione
• Francia
o Interessi: ritenuta del 27% (oppure si può scegliere di applicare l'imposta corrispondente alla propria fascia di reddito)
o Dividendi: franchigia di 1.525 Euro, poi ritenuta dell'11%
o Plusvalenze: se l'operazione supera i 15.000 Euro di valore, 27%.
• Spagna
o Interessi: ritenuta del 15%
o Dividendi: franchigia 1.500 euro, poi ritenuta del 15%
o Plusvalenze: ritenuta del 15%
Quello che mi pare emerga in modo molto chiaro è l'attenzione diffusa verso i piccoli risparmiatori e i piccoli investitori, così come la differenziazione tra speculazione ed investimento. Possiamo solo auspicare che, prima di mettere mano alla legge italiana, si guardi anche a cosa succede fuori dall'Italia e si prenda qualche utile spunto.
ps. da notare che i dividendi sono gli utili delle società e quindi come tali subiscono una tassazione in capo alla società quindi mi sembra giusto che l'aliquota sia più bassa".
la media de che? e altri slogan
uno che dice no
Lunedì, 04 Luglio 2011 22:39:13
Caro vincesko,
io non sono il vangelo ma non sono stupido. Dopo che Visco introdusse la tassazione al 12,5% sui capital gain un quarto delle famiglie imprenditoriali italiane si è trasferita in Svizzera (dove i residenti non pagano nessuna tassa sui capital gain), un quarto delle altre famiglie ha costituito holding lussemburghesi grazie alle quali non pagano parimenti nulla sui loro patrimoni. L'altra metà ha continuato a gestire i loro affari e a creare conti neri nei paradisi fiscali grazie all'evasione. E molti hanno usato più opzioni.
A parte l'evasione vera e propria, lo stato italiano non può impedire al singolo di trasferirsi in Svizzera con la sua famiglia. Non può neppure imporre una fiscalità ad una holding costituita all'estero e che non è soggetta al diritto italiano. Di che norme altielusione vagheggi? Se vuoi puoi invadere la Svizzera, San Marino e Montecarlo: ecco questo potrebbe servire. Ma poco realistico. E come dicevo sull'aumento della tassazione delle rendite tutto il gotha di confindustria ha espresso pareri favorevoli. E il motivo è che loro non la pagano. Anzi con quella magari si fanno pagare l'eliminazione dell'irap.
Sui depositi o continui a non capire o me la stai menando. Tu non paghi la differenza di tassazione fra i depositi e i titoli di stato. Quella differenza la paga la banca (27-12,5) tanto è vero che il rendimento netto che ti viene in tasca è più o meno (se non di più) quello che ottieni investendo in titoli di stato. Se invece tu aumenti la tassazione sulle rendite i rendimenti netti in generale si ridurranno e questo comperterà una compressione dei rendimenti netti anche sui depositi. Aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, riducendo così l'aliquota sui depositi, è solo un grosso favore alle banche che potranno usare lo strumento del deposito con costi di raccolta molto minori senza alcun vantaggio per il depositante: anzi il depositante viene ad incassare rendimenti netti inferiori, come dicevo.
E infine per essere esaustivi veniamo pure al terzo punto che citi.
Quello che all'estero esisterebbe una tassazione media al 23%.
Devi sapere che per curiosità su questo punto mi sono un po' informato e francamente quello che riporti è una cavolata. E' una cavolata che si sente spesso perchè chi chiede più tasse per i piccoli risparmiatori ha bisogno di qualche slogan (anche più di qualcuno direi).
In primo luogo in genere un paese non ha un'aliquota unica che tassa sia i dividendi, che i capital gain, che le cedole da titoli di debito. Sono tutte aliquote differenti.
E c'è una ragione per questo: si tratta di redditi completamente differenti. Per esempio i dividendi vengono tassati due volte: prima a livello aziendale, poi a livello personale. Per esempio nel caso italiano a quel 12,5 devi sommare l'aliquota pagata dall'azienda sul suo utile lordo. La tassazione totale va verso il 50%.
I capital gain sono un imposta tipicamente patrimoniale che colpisce la rivalutazione dell'investimento fatto.
Le vere e proprie rendite sono invece le cedole derivanti da titoli del debito pubblico. I dividendi e i capital gain sono impropriamente rendite.
Le aliquote sui capital gain forse sono le più facili da trovare su internet e quindi concentriamoci momentaneamente su queste. In Svizzera per esempio i capital gain non vengono tassati come già accennato. Nei paesi del Benelux neppure. Nei paesi teutonici come la Germania e la Svizzera le tasse sui capital gain non vengono applicate se il possesso dei titoli ha superato la durata di sei mesi. In questo caso ti faccio notare che un piccolo risparmiatore non pagherebbe nulla. Un piccolo risparmiatore tiene un titolo in genere per una durata maggiore di sei mesi. In Spagna la tassazione credo sia al 19 o meno. Negli Stati Uniti è al 15. La Francia è al 27.
Insomma sul capital gain a occhio e croce il 12,5 è una tassazione media, non certo il 23.
Oltre a questo ci sono clausole e soglie di esenzione (come per esempio in Germania sulla durata del possesso).
Quindi come vedi le cose sono molto più complicate. Una tassazione del 12,5% che colpisce indiscrimanatamente tutte le forme di reddito e tutti i soggetti non è poco gravosa. Una tassazione al 20 comincia a essere molto pesante. Al 23 forse è anche ridicola.
Dell'equità e dell'ostinazione
Vincesko
Lunedì, 04 Luglio 2011 20:04:34
Caro “Uno che dice no”,
Permettimi una battuta: si vede che sei un pannelliano, sei molto ostinato come lui.
Hai perso il filo: la proposta non è mia, ma del governo. Io l’approvo, anzi l'allineerei alla media europea.
Che la paghino soltanto i piccoli risparmiatori lo dici tu, ma non sei il vangelo, poi io sono non credente. Prova a fornire qualche dato attendibile (ad es. della Banca d’Italia o dell’Istat o del Ministero dell’Ec. e Finanze), poi ne riparliamo.
Perché io devo pagare sui miei piccoli risparmi postali (poniamo di 4-5 mila €) il 27% e tu (poniamo di 40-50 mila) il 12,5%? Neanche un pannelliano ostinato può ragionare così.
Se non ti va che i ricchi non paghino, puoi far cambiare le norme anti-elusione e aumentare la tassa dello scudo fiscale al 20-30% (e nominativa), come nei Paesi seri, quando riportano i capitali in Italia.
Negli altri Paesi, ripeto per la terza volta, la tassazione pare sia uniforme e in media del 23%: perché non ne tieni conto?
Attieniti pure ai “fatti”, ma non è leale mettere in bocca a me cose che scrivi tu e che io per giunta non condivido.
P.S.:
Manovra correttiva - Art. 18 (Interventi in materia previdenziale)
3. A titolo di concorso per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, per il biennio 2012 – 2013, alla fascia di importo dei trattamenti pensionistici superiore a cinque volte [2.380 €] il trattamento minimo [476 €] di pensione Inps la rivalutazione automatica, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, non è concessa. Per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre [1.428 € lordi] e cinque volte [2.380 €] il predetto trattamento minimo Inps, l'indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, per il periodo di cui al comma 1, secondo il meccanismo stabilito dall'articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, nella misura del 45 per cento.
non si tratta di slealtà, ma di semplice e sano realismo
uno che dice no
Lunedì, 04 Luglio 2011 17:19:19
Caro vincesko,
la tassazione delle rendite finanziarie viene pagata solo dai piccoli risparmiatori. Erga omnes dici tu. Forse in teoria (molto in teoria) erga omnes. Ma nella sostanza questa tassazione viene pagata soltanto dai piccoli risparmiatori. I detentori di patrimoni e gli imprenditori usano residenze in paradisi fiscali o hoding lussemburghesi per non pagare alcunchè: e questo è tutto legale. Oltre tutto anche gli imprenditori usi ad evadere il fisco non pagano nulla visto che alla fine della fiera si ritrovano con conti bancari cifrati in Svizzera o alle Cayman.
Quindi, caro vincesko, le tue proposte sulla tassazione delle rendite colpiscono solo i piccoli risparmiatori: quei lavoratori dipendenti onesti che pagano le tasse. Non è questione di essere "sleali". Mi attengo semplicemente ai fatti.
Sono poi d'accordo sull'iniquità del sistema pensionistico gestito dall'inps e dai sindacati.
Ma nuove tasse sui risparmi dei cittadini non fanno altro che continuare ad estendere le sacche di iniquità.
Oggi se un lavoratore avesse la possibilità di tenere per sè come risparmio personale i contributi che versa all'inps e se questo lavoratore investisse questi contributi in titoli di stato, alla fine avrebbe una pensione molto maggiore di quella che gli garantisce lo stato. Questa è semplice matematica dell'interesse composto.
Tassare ulteriormente il risparmio del cittadino per estendere l'inefficienza e il parassitismo della macchina statale è proprio contrario all'interesse dei più deboli. Chi finisce coll'approffittare di questi meccanismi perversi sono politici, sindacalisti e dirigenti corrotti che usano arbitrare la spesa pubblica: guarda caso queste persone sono proprio quelle che benficiano degli stipendi d'oro.
La sinistra a mio parere deve ripensare il perimetro dello stato in modo che la nostra società sia più giusta.
Ci vuole una visione più fresca e liberale della tua, caro vincesko. Per esempio i radicali spesso mi piacciono e anche se è da molti anni che non voto, ho votato per Panella quando erano ancora un partito libero ed indipendente.
Se la sinistra vuole un futuro penso che sia in movimenti come quelli legati ai radicali e ispirati a uno stato che renda i cittadini più liberi e non più succubi di una macchina infernale.
matematica
paolo
Lunedì, 04 Luglio 2011 17:17:19
In realta', la contromanovra proposta ammonta a soli 12 mld di euro in 3 anni, non 50 mld: infatti, se da un lato vi sono maggiori entrate (o minori uscite) per 50,4 mld, dall'altro lato sono previste maggiori uscite (o minori entrate) per 38,5 mld, lasciando pertanto circa 12 mld alla riduzione del debito pubblico.
Se l'obbiettivo di riduzione di debito pubblico rimanesse 47 mld (ovvero quanto concordato con EU ed IMF: difficile immaginare si possa derogare da questo impegno), ceteris paribus, sarebbero necessarie maggiori entrate per 85.4 mld: a titolo di esempio, in questo schema di contromanovra, la patrimoniale dovrebbe generare un importo annuo pari a 45.5 mld, implicando un aliquota 2.2%, non poca cosa considerando che storicamente la redditivita' del capitale privato e' stata tra il 4 ed il 6%.
Egoismo e capacità logica
Vincesko
Lunedì, 04 Luglio 2011 16:25:57
Caro “Uno che dice no”,
Non sei molto leale: “piccoli risparmiatori” l’hai scritto e continui a scriverlo tu (guarda caso come tutti quelli contrari). L’applicazione delle leggi di solito è erga omnes, in ogni caso qui si parla di redditi finanziari in generale.
E che quelli di sinistra siano adusi a martellarsi autolesionisticamente i maroni fa ormai parte addirittura della satira nazionale. In quel senso lo dicevo, pensavo fosse chiaro. Ma è diventato anche il mantra-alibi dei furbi di destra e degli egoisti in generale.
Anche tu, scusami, sei la dimostrazione che, quando prevale l’egoismo, le altre aree del cervello (l’altruismo e persino la capacità logica) subiscono una perturbazione.
Infatti, mi fa piacere che tu sia d’accordo sull’autodenuncia dei redditi per tutti, ma forse converrai con me che la tua approvazione non è sufficiente, occorre una legge del Parlamento: quando sarà varata ne potremo riparlare.
Quello che fanno le banche non deve o può ostare alla semplice misura di equità di parificazione della tassazione, in linea con quello che avviene già negli altri Paesi non comunisti: sono tutti più stupidi di noi?
Non so se sai che il 39,1% delle pensioni non arriva a 500 € ed il 70,5% a 1.000 € (pag. 8, fig. 7)
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20110621_00/testointegrale20110621.pdf
Questi sicuramente non hanno il problema di come investire i loro risparmi. Tanti pensionati, invece, hanno 2 o 3 o 4 pensioni o pensioni superiori a 2.500 €, ad esempio i dirigenti, il cui fondo pensionistico è stato costretto a confluire per la troppa generosità nell’INPS, che sta pagando le loro laute pensioni attingendo anche dai contributi degli immigrati e dei precari, che avranno invece pensioni da fame. Quali di questi sarebbero i “piccoli risparmiatori” da proteggere?
Perché, invece di difendere egoisticamente l’indifendibile, non dedichi almeno altrettanto impegno a favore dei due obiettivi concreti che ho indicato più sotto?
martellare i maroni dei piccoli risparmiatori vuol dire essere di sinistra? direi di no
uno che dice no
Lunedì, 04 Luglio 2011 14:58:00
Caro Vincesko, ma io non ho nulla in contrario che siano gli stessi lavoratori dipendenti a dichiarare quanto devono pagare al fisco senza trattenute. Perchè mai dovrei essere contrario?
Sul secondo punto in cui fai riferiemento alla tassazione dei depositi al 27% ti rispondo subito. Questa è un'altra bufala usata per cercare di giustificare l'aumento della tassazione sui risparmi. I depositi sono tassati al 27%, è vero. Ma i depositi di c/c presso le banche in generale (tipo unicredit) non pagano nulla di interesse. Se tu vuoi guadagnare qualcosa sui tuoi risparmi devi investire in fondi, azioni, titoli di stato. In alcuni casi le banche offrono conti deposito tipo il conto arancio in cui ottieni un rendimento lasciando i tuoi soldi sul conto.
Se tu vedi però questo rendimento è tale che il rendimento netto è circa pari a quello delle altre forme di reddito fisso come i titoli di stato. E questo è naturale, perchè altrimenti chi sarebbe così stupido da mettere i suoi soldi in un deposito piuttosto che acquistare un semplice ed economico titolo di stato?
Se tu alzi la tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5 al 20 per esempio, cosa succede? Succede che i rendimenti netti in generale si riducono. E per una questione di offerta i rendimenti netti sui depositi si andranno a ridurre.
Quelli che veramente guadagnano da un eventuale armonizzazione al 20 sai chi sono? Non certo i depositanti che ci rimettono. Sono le banche che vedranno il costo lordo dei depositi calare. Oggi sono le banche a pagare quel 27% di tasse. Il rendimento netto per i depositanti non viene influenzato dalla fiscalità.
Sul 24ore c'è qualche articolo in questi giorni a riguardo.
La tassazione delle rendite finanziarie sono soltanto tasse pagate dai piccoli risparmiatori.
Se per te essere di sinistra significa martellare i maroni dei piccoli risparmiatori, va bene, però dillo. Non nasconderti dietro parventi.
Secondo me però martellare i maroni di chichessia (come tu affermi essere di sinistra) non è di sinistra.
Essere di sinistra significa fare la cosa giusta per il benessere della società e dei cittadini.
E tassare i piccoli risparmiatori secondo me produce solo povertà.
Due obiettivi concreti
Vincesko
Lunedì, 04 Luglio 2011 13:20:39
@ Pitocco
A parte l’esagerata e utopica proposta di abolizione delle Regioni, mi permetto di rilevare una piccola incongruenza logica: tu scrivi che i “veri bubboni non sono gli stipendi” (non è una grande scoperta, ma qui si parla di DOPPI – lauti – stipendi, che oltre a non essere una cosa equa, è una cosa poco seria); e che le grandi riforme non sono permesse dai poteri forti. E allora che si deve fare? Niente?
E invece, ad esempio, tra le tante cose si possono indicare due obiettivi concreti: 1) l’eliminazione dello scandalo del doppio stipendio dei magistrati fuori ruolo (“piccolo” risparmio di 20 milioni annui); 2) appoggiare l’introduzione della TTF (tassa sulle transazioni finanziarie pari allo 0,05%) in ambito UE, già approvata dal Parlamento europeo ed ora al vaglio – lento! – della Commissione e del Consiglio UE, che porterebbe nelle casse pubbliche esangui decine di miliardi, tolte ai ricchi, per finanziare la crescita economica, la spesa sociale, la riduzione del debito.
manovra
pieffe
Lunedì, 04 Luglio 2011 09:34:35
La dimensione della spesa pubblica è strettamente commisurata alla dimensione dell’intervento pubblico.
Nell’opinione comune, ed anche nella realtà, la pubblica amministrazione è ritenuta pletorica e poco produttiva. E’ necessario quindi in primo luogo ridefinirne il perimetro e l'organizzazione; un po’ rozzamente, si devono individuare quante sono le "fabbriche" necessarie per adempiere i compiti e i servizi necessari al Paese; partendo dall'alto e scendendo in basso.
Quanti ministeri sono realmente necessari, tenendo conto che molte competenze sono passate alle regioni? Quali enti pubblici sono realmente necessari? Perché, ad esempio, devono esistere diversi enti previdenziali ( INPS, INPDAP, INPGI, … ) e non un solo ente che gestisca tute le pensioni pubbliche ( inclusi i parlamentari )? Quante province ( se servono ) e quanti comuni ( ora più di 8.000, molti dei quali quasi disabitati)? E dove saranno istituite le Città metropolitane dovranno ancora esistere province e comuni? E così via, fino alle strutture di base.
E’ possibile ridefinire l’organizzazione dello Stato allo scopo di ridurre questa parte della spesa pubblica? Si, sapendo che è un processo lungo e che i risultati si vedranno nel tempo. Ma bisogna iniziare.
Certo c'è un grosso porblema. Razionalizzare ed alleggerire l’organizzazione dello Stato comporterebbe la riduzione dell'area di occupazione della Casta, che in termini di poltrone elettive e a nomina è stimata in alcune centinaia di migliaia di posti, una vera categoria sociale. Inoltre, si ridurrebbe il numero dei dipendenti della pubblica amministrazione, che invece sono in costante aumentati ( ho letto di 120.000 in più dal 1997 al 2007) nonostante i blocchi delle assunzioni.
Piccoli tentativi in tal senso sono stati fatti, con grandi resistenze degli interessi toccati.
Un apporto importante alla riduzione della spesa potrebbe venire dalla lotta alla corruzione, quantificata in 40-50 miliardi di euro all’anno. Si tratta di un fenomeno assai radicato e che pare aver superato senza grossi problemi anche la fase Mani pulite. Tuttavia, è comunque necessario adottare interventi che quanto meno ne riducano la dimensione: inasprire le pene,impedire l’elezione dei condannati, licenziare dipendenti corrotti, ecc..
Le somme recuperate con gli interventi di cui sopra, insieme ovviamemnte a molti altri, potrebbero essere utilizzate, oltre che per la riduzione del debito e quindi dei relativi interessi passivi, per finanziare altre spese: in particolare, migliorare la condizione delle famiglie in povertà, incentivare la creazione di posti di lavoro in settori nuovi, sostenere lo sviluppo del mezzogiorno ( che è il vero problema dell'Italia ).
Tasse e non
Pitocco
Lunedì, 04 Luglio 2011 02:34:41
Interessanti gli interventi, ma sempre e solo rivoltati al proprio orticello.
Come ho già detto i veri bubboni non sono tanto gli stipendi dei magistrati, dei parlamentari o degli altri servi della gleba (tutti comunque da rivedere al massimo ribasso), ma sulle spese maggiori: sanità, pensioni e sopratutto regioni.
Io credo che una finanziaria seria deve partire da punti molto importanti quali appunto quelli detti sopra e successivamente in caduta sugli altri. Essa deve essere strutturale, ma si pone la questione se può un sistema correggere se stesso. E' possibile? Fin ad ora a me non risulta, quindi qualsiasi manovra venga attuata, da dx o da sx è una manovra fasulla, fumo sugli occhi e il solito "contentino" per calmare le acque momentaneamente. Non a caso la Consob ha chiamat a rapporto Mood'y e Standard & Poor per le dichiarazioni fatte qualche giorno fa sul sistema bancario e sul debito italia. Nessuno ci crede, ma non perché le suddette agenbzie di rating siano delle Cassandre, ma semplicemente perché, numeri alla mano, il sistema economico e finanziario italiano fa schifo. Possiamo addossare le colpe a chi vogliamo, ma la realtà non cambia.
Come detto una riforma deve essere strutturale e non un "maquillage" da vecchia baldracca. E di strutturale su questa riforma non vedo nulla: tutto come prima. Le rendite finanziarie non verranno toccate, basta vedere cosa ha detto Trichet "Guai a toccare le rendite finanziarie, di questo passo andremo a sovvertire l'intero sistema bancario" e se lo dice uno che è "culo e camica" con i poteri che contano, statene certi che non verranno toccate. Peccato, io le avrei toccate, ma avrei anche sistemato il sistema borsistico, sulle opzioni, su derivati, sui cds, sull'intero sistema dei futures (ad esempoio chi compera petrolio se lo porta a casa e non come adesso che chi compera petrolio non fa altro che buttare un gettone sul tavolo scomettendo che salirà o scenderà senza rischiare nulla se non il gettone con cui ha giocato: "piace vincere facile, ehh?"
No, darsi le martellate sui maroni è proprio di sinistra, ma ora tocca agli altri
Vincesko
Lunedì, 04 Luglio 2011 02:12:22
Caro Uno che dice no (nomen omen?),
Mi dispiace dirti che errare è umano, ma perseverare è diabolico. Vedo che ti nascondi dietro l’indifendibile Pippo e non hai risposto alle 2 obiezioni logiche poste dal… bimbo sveglio: 1) perché non poniamo tutti allo stesso livello e consentiamo anche ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati di dichiarare quanto devono pagare?; 2) perché, soprattutto, – poniamo ad ipotesi – sui redditi finanziari derivanti dai nostri piccoli risparmi tu devi pagare il 12,5% ed io il 27%?
Io non so perché la Confindustria sia favorevole (se lo è), ma ti faccio notare che al recente sondaggio tra i giovani industriali sull’introduzione dell’imposta patrimoniale ben il 40% ha risposto di essere favorevole. Secondo te perché? Forse perché anche loro hanno capito che la situazione è grave, perdurerà e non conviene neppure a loro tirare troppo la corda.
Io non so se tu sei informato su chi è gravato il peso delle varie manovre varate dall’attuale governo. Nella manovra di 47 mld è incluso il congelamento integrale degli aumenti all’inflazione per le pensioni maggiori di 5 volte a quella minima (476 €); e la sterilizzazione parziale (al 45%) di quelle maggiori di 3 volte, quindi pari ad appena 1.428 € lordi!
Persino il sedicente sindacalista Raffaele Bonanni (che, rammento, come successe l’anno scorso con la manovra correttiva 2010, si è incontrato, assieme ad Angeletti e Marcegaglia, coi ministri Tremonti e Sacconi prima del varo della manovra) ha protestato (o è una finta o vi è stato costretto per non perdere del tutto la faccia).
Io però mi chiedo – e ti chiedo - come possano due ministri sedicenti socialisti come Tremonti e Sacconi continuare compulsivamente e crudelmente ad infierire sul ceto medio-basso e lasciare del tutto indenni, anche questa volta, i ricchi ed i ricchissimi!
A questo proposito, per tua utile informazione, allego il file della trasmissione di "Radio3-Tutta la città ne parla" di venerdì scorso “Quale manovra?” http://www.radio.rai.it/podcast/A17755805.mp3 , nel corso della quale (intorno al 15’) è stata letta la mia seguente e-mail:
“La manovra correttiva 2010 (L. 122/2010) di 24,9 mld per il biennio 2011-2012 è stata scaricata sul ceto medio-basso e sui poveri, senza che i 3 uomini più ricchi d'Italia (Ferrero, Del Vecchio e Berlusconi) e tutti gli altri ricchi (tranne i farmacisti) stiano pagando un solo centesimo, mentre il sottoscritto, ad esempio, quasi 20.000 € quest'anno.
Chiedetevi quanto pagheranno i 3 suddetti e gli altri ricchi per quest'altra manovra.
Oltre alla riduzione dei costi della politica, chiedetevi se si eliminerà finalmente lo scandalo del doppio - lauto - stipendio ai quasi 250 magistrati posti fuori ruolo ed assegnati ad altro incarico (ad esempio il presidente dell'Antitrust, Catricalà), per un costo di ben 20 milioni all'anno!”
Vincenzo
darsi una martellata sui maroni non è di sinistra
uno che dice no
Domenica, 03 Luglio 2011 23:21:55
Caro vincesko io non giudico il PD "troppo a sinistra" come dici tu. Il PD non è un partito di sinistra. E' un partito di portaborse che fanno gli interessi di confindustria e di poche lobby.
I vari D'alema e Bersani sono lontanissimi dalla vecchia etica del PCI.
E ti dirò di più, vincesko, secondo me la tassazione delle rendite finanziarie non è di sinistra.
Queste sono tasse pagate solo dai piccoli risparmiatori mentre i milionari non le pagano. Tu chiedi "in ogni caso e per sempre?". In un mondo in cui i capitali possono circolare liberamente e in cui persone e società possono trasferirsi da un paese all'altro (anche in modo virtuale) non c'è alcun modo di impedire a chi è ricco di eludere queste tasse.
Fino a che non avrai immaginato e creato un mondo totalmente diverso dall'attuale (la riedizione dell'URSS magari?) la tassazione delle rendite finanziarie finirà per colpire solo e soltanto i piccoli risparmiatori.
Aumentare le disuguaglianze sociali per qualche strano gusto estetico in materia fiscale non è di sinistra. E' semplicemente da dementi.
Vincesko, perchè credi che tutta confindustria sia favorevole a queste tasse? Credi davvero che la Marcegaglia e i suoi colleghi le paghino? Andiamo, l'ottusità è sicuramente trasversale, ma è vero che la sinistra i commenti come quelli di pippo se li va proprio a cercare.
La logica è di destra o di sinistra?
Vincesko
Domenica, 03 Luglio 2011 22:35:53
‘Uno che dice no’, sedicente di sinistra, ma giudica il PD, popolato anche di ex democristiani, troppo a sinistra (!), ha scritto:
“La tassazione delle rendite viene tanto sventolata nei circoli progressisti come qualcosa di giusto e meritorio. All'atto pratico però queste tasse vengono pagate solo da chi risparmia e paga le tasse. Milionari e imprenditori non le pagano”.
Contrariamente a quel che quasi tutti sembrano pensare, e come sembra inferirsi dai commenti sulla ottusità, non è la struttura psicologica conseguenza della scelta politica, ma viceversa. Comunque, qui non è questione di destra o sinistra, ma è la logica (e nemmeno quella aristotelica, ma semplicemente quella di un bambino sveglio se glielo si spiega) a bocciare l’assunto di ‘Uno che dice no’ e di qualche altro più sotto, che siccome i ricchi possono sottrarsi (comunque ed in ogni caso e per sempre?) al pagamento della tassa, bisogna stabilire per legge che si continui a pagare il 12,5%, cioè meno delle altre tipologie. Perché allora non si capisce: primo, perché non si dovrebbe estendere questo assunto a tutte le imposte e le tasse e i tributi, interessati dall’evasione più elevata in ambito UE, per cui, siccome i ricchi hanno la possibilità di eludere ed evadere le imposte, bisognerebbe consentirlo a tutti, ad esempio, com’era negli anni ’70 prima della riforma fiscale del ’74, abrogando il prelievo alla fonte sui redditi da lavoro; secondo, perché i piccoli risparmi investiti in depositi bancari o postali – anche di semplici pensionati come il sottoscritto (cfr. commento di ‘Pippo’) – debbano pagare il 27% anziché il 12,5%.
Saranno anche trasversali, ma qui finora – almeno a giudicare dai commenti - sia l’ottusità che la logica sembrano distribuite in maniera non eguale.
anche a sinistra c'è chi dice no
uno che dice no
Domenica, 03 Luglio 2011 21:27:51
A parte il discorso sull'ottusità che sicuramente è trasversale, secondo me pippo ha ragione. Io tendenzialmente voterei a sinistra, ma con una sinistra come quella del PD sono anni che non voto.
La tassazione delle rendite viene tanto sventolata nei circoli progressisti come qualcosa di giusto e meritorio. All'atto pratico però queste tasse vengono pagate solo da chi risparmia e paga le tasse.
Milionari e imprenditori non le pagano e nella maggior parte dei casi non le pagano in modo del tutto legale: per loro basta avere un appartamento a Montecarlo o una società sita in un paradiso fiscale ed il gioco è fatto.
Invece io che lavoro e che alla fine del mese risparmio e metto da parte per i miei figli sono costretto a pagare tasse sui miei piccoli investimenti.
Sarebbe giustizia sociale questa?
No è proprio il contrario: è disuguaglianza sociale.
Non è che sia tanto difficile capire una cosa tanto semplice. E quindi mi chiedo solo se a sinistra non ci sia del marcio sulla questione.
L’ottusità è di destra o di sinistra?
Vincesko
Domenica, 03 Luglio 2011 20:20:00
Pippo ha scritto:
“La tassazione sulle rendite finanziarie è una scemata tipica dell'ottusità che si sviluppa a sinistra”.
Eloquio forbito e sobrio. Freud sicuramente ne inferirebbe che l’argomento ha toccato un punto delicato della psiche del soggetto; probabilmente, aggiungo io, della zona del cervello (pare sia stata individuata esattamente con la tecnica del “brain imaging”) che alberga il sentimento dell’egoismo.
La battuta sull’ottusità è soltanto uno schermo difensivo e pare sia smentita a livello scientifico (oltre che dall'esperienza), se è vero – ed è vero almeno secondo Freud (sempre lui!) – che lo sviluppo intellettuale è ostacolato da una educazione repressiva, che di norma (e, oserei persino dire, senza tema di smentita) caratterizza quelli di ‘destra’, molto di più di quelli di sinistra (v. “Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’ http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2585732.html ).
la tassazione delle rendite finanziarie? il suo incremento aumenta le differenze sociali
pippo
Domenica, 03 Luglio 2011 18:43:44
La tassazione sulle rendite finanziarie è una scemata tipica dell'ottusità che si sviluppa a sinistra.
Basta avere la residenza in Svizzera o avere una società holding in Lussemburgo per non pagare legalimente queste tasse. E non c'è alcun alchimia fiscale che impedisca il libero spostamento delle persone o dei capitali.
I cosiddetti milionari quindi non pagano nulla di queste tasse.
Queste tasse finiscono per essere pagate solo dai piccoli risparmiatori.
In pratica è una tassa destinata al risparmio di quelli che stanno giusto un po' meglio e sono in grado di risparmiare. Dire che si tratta di giustizia sociale è una cosa che fa ridere i polli. In realtà con queste tasse le disuguaglanze sociali aumentano: un ricco non paga nulla di tasse, un piccolo risparmiatore è soggetto ai balzelli della tassazione sulle rendite finanziarie.
Fra l'altro nella realtà italiana queste imposte colpiscono molti pensionati che integrano la pensione con i risparmi investiti. Alla sinistra di questi poco importa, tanto in genere votano per Berlusconi. O meglio sarebbe dire che votavano, visto che questa finanziaria sembra fatta da Visco.
giulio
giulio
Domenica, 03 Luglio 2011 16:38:30
Tassare le rendite finanziarie significa solo fare giustizia sociale. Perchè mai le rendite finanziarie vengono tassate solo al 12% mentre i redditi da lavoro e da pensione vengono tassate a partire da una percentuale del 23%?
Se chiedere che le tasse vengano pagate in maniera proporzionale al proprio reddito significa essere legati all'ideologia comunista, allora, via il comunismo!
Tasse sul risparmio?
Vincesko
Domenica, 03 Luglio 2011 16:25:45
@ Giulia @ Carlo
Permettetemi di fare tre osservazioni “demagogiche”:
1) Chiedetevi che cosa ne pensa il 70,5% dei 16,7 milioni di pensionati italiani che riceve meno di 1.000 € al mese; o il 39,1% che ne percepisce meno di 500.
2) L’aliquota media sulle rendite finanziarie negli altri Paesi europei è del 23%: anch’essi sono in malafede o vivono ancora sugli alberi dell'ideologia comunista?
3) Fossi in voi mi vergognerei un po’ e mi preoccuperei di chiedermi se per caso faccio parte dei milioni di “utili idioti” che fanno ammuina, quell’ammuina che permette ad un’esigua (in Italia) o infima (nel mondo) minoranza di ricchi – potenti, egoisti, avidi e spietati – di decidere per tutti e – come è sempre successo nella storia - di pretendere di “schiavizzare” il resto dell’umanità.
nominatività della tassazione delle rendite
Alessio
Domenica, 03 Luglio 2011 15:00:57
D'accordo sulla tassazione delle rendite finanziarie, però dovrebbero essere nominative, in maniera tale da tassare gli interessi e i dividendi in proporzione agli altri redditi. Solo in questo modo si può evitare che i soliti furbastri agitino lo spettro del piccolo risparmiatore che verrebbe tartassato da questa norma. Succede così in Inghilterra e negli Stati Uniti, mentre in Francia è al 27% e in Germania al 30%. Se pensiamo che l'aliquota più bassa IRPEF è al 23% e quella sulle rendite è al 12,5%, ci rendiamo conto che in Italia si premia spudoratamente la rendita anziché l'impresa e il lavoro. Urge ribaltare la prospettiva.
si tratta di tasse sul risparmio, altro che rendite finanziarie
carlo
Domenica, 03 Luglio 2011 13:56:19
Tassare le rendite finanziarie significa tassare il risparmio delle persone. In pratica è come tassare le pensioni.
Se pensate che i grandi patrimoni siano colpiti o paghino la tassazione sulle rendite finanziarie allora significa che o siete in malafede o che vivete ancora sugli alberi dell'ideologia comunista.
Pianificazione economica in Italia
Tarcisio Bonotto
Sabato, 02 Luglio 2011 17:29:50
Salve,
Una manovra economica dovrebbe partire da due punti saldi:
* Come soddisfare le esigenze vitali di tutti gli italiani
* Come sviluppare l'economia
Partiamo dalle ragioni del mancato sviluppo in Italia: globalizzazione ed europa, hanno aperto i mercati, delocalizzato etc., modello produttivo obsoleto...
Ogni kg di pomodoro importato dalla Cina o altri paesi, è lavoro e reddito in meno per gli italiani.
Obiettivo Primo: Autosufficienza economica per creare il circolo virtuoso di produzione->lavoro->reddito->soddisfazione delle necessità->produzione... * Rinegoziazione delle quote produttive europee.
Obiettivo secondo. pianificazione dell'economia locale: privilegiare i consumi interni con il 15-20% di esportazioni
* Produzione in mano a chi lavora, sistema cooperativo come spina dorsale dell'economia
* Redditi minimi + elevati e redditi massimi sotto controllo (proposta: rapporto massimo 1 a 10 )
---
altri punti, ma una manovra dovrebbe essere radicale e definitiva per il riequilibrio dell'economia italiana.
Oggi c'è ancora un grande caos e molti squilibri...
IRP- Istituto di Ricerca PROUT
Contromanovra
Claudio
Sabato, 02 Luglio 2011 16:53:05
Mah, ho dato un'occhiata, molto veloce, alle proposte che avete fatto. Mi pare più un cahier dei desideri, con alcune incongruità che chi ma ha preceduto ha messo in rilievo, che non una proposta politicamente sostenibile. (Molte cose sottoscrivibili, per carità!) A partire dalla inveterata questione della tassazione delle rendite che, temo, nel nostro paese si tradurrebbe ancora una volta nella spremitura di quei limoni che già hanno dato il succo che avevano. Nulla vieta di affermare che la perentorietà con la quale certe misure vengono prese (oppure non assunte) dall'attuale maggioranza debba essere smascherata per la demagogia e la deliberata mistificazione che stanno ad essa dietro. Dopo di che mi chiedo non solo "cosa" ma "come" sia sostenibile una prassi diversa se ad essa non si ricongiunge la forza di un blocco sociale e culturale alternativo a quello che sostiene il mainstream liberista. Apprezzo lo sforzo, in sostanza, ma la questione delle scelte da fare, come ben saprete, demanda a chi le dovrà individuare e realizzare. E lì c'è un vuoto angosciante...
Contromanovra - Analisi e proposte
Vincesko
Sabato, 02 Luglio 2011 16:49:28
Riassumo le proposte di dettaglio avanzate in un documento votato ed approvato dagli iscritti di PDnetwork.
Sono istanze espresse e proposte caldeggiate dagli iscritti di PDnetwork in gran parte già presentate o discusse dal PD; vengono per così dire sistematizzate, coordinando anche le varie proposte PD sul tema del lavoro e misure connesse; integrate sia negli obiettivi (Piano case popolari e Questione meridionale vista strettamente intrecciata con la Questione femminile e l’Educazione), sia nelle coperture finanziarie.
Le proposte riguardano:
- Piano di sviluppo economico ed occupazionale;
- Reddito di cittadinanza;
- Riforma della legislazione sul lavoro precario, a favore dei precari;
- Sgravio fiscale sul lavoro e sulle imprese;
- Piano di edilizia residenziale pubblica e popolare;
- Questione femminile, Rivoluzione culturale e Mezzogiorno (obiettivi strettamente intrecciati).
Prendendo i soldi da:
- taglio selezionato della spesa pubblica relativa all'apparato burocratico [Nota 13], per gli armamenti [14] e la politica [15].
- revisione delle condizioni concrete di invalidità (le cui indennità talvolta surrogano il reddito di cittadinanza);
- una seria lotta all’evasione fiscale (inasprendo ulteriormente le sanzioni);
- un maggior onere delle classi agiate nell’utilizzo dei servizi sociali, sia con un aumento della tassazione indiretta sui beni di lusso, sia con un incremento del prelievo fiscale sui redditi elevati ed i patrimoni:
• reintroduzione dell'ICI sulla prima casa, lasciando la prima tranche Prodi; invece abrogando – eventualmente - la seconda tranche Prodi e - sicuramente - il provvedimento Berlusconi di esenzione sugli immobili di proprietà dei ricchi e degli abbienti [16];
• imposta di successione, prevedendo una franchigia o un'aliquota agevolata per la prima casa;
• aumento della aliquota sulle rendite finanziarie (eventualmente, esclusi i BOT);
• imposta pluriennale di scopo;
• tassa sulle transazioni finanziarie [3].
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html
Ad esse aggiungo:
- l’abolizione dello scandalo del doppio - lauto – stipendio ai magistrati posti fuori ruolo ed assegnati ad altro incarico, per un costo complessivo annuo di ben 20 milioni.
Contromanovra
Pitocco - http://4realinf.wordpress.com/
Sabato, 02 Luglio 2011 02:31:32
Ho letto abbastanza fuggevolmente le diverse proposte che in parte condivido anche se, dal mio punto di vista, sarei molto più pesante in certi settori, come il pubblico ad esempio, in cui tutti i dipendenti, dal magistrato al più semplice impiegato, dovrebbero essere parificati al settore privato con tutte le conseguenze che ne conseguirebbe.
Contratto unico, unica voce di spesa.
Sempre nel pubblico, le voce relative ai vari deputati e compagnia bella dovrebbero essere assoggettati ad una unica condizione: terminato il periodo di attività parlamentare che si sia fatto 1 giorno o 10 anni di attività terminerà il rapporto contributivo ai fini pensionistici, così come la retribuzione e tutte le varie facilitazioni. La pensione di reversibilità (circa 480 in Italia dei diversi defunti parlamentari) vanno terminate, così come vanno terminate tutte le pensioni "baby": illogiche ed assurde.
Sempre nel settore pubblico la vera voce di spesa che gravita su tutti i cittadini sono tre cose: Sanità, regioni e provincie.(per le pensioni se ne parlerà un'altra volta).
La prima non si può eliminare, ma sicuramente migliorare con severità e austerità, le altre due voci si possono tranquillamente azzerare in toto perché non servono a nulla se non a creare dei doppioni con enormi spese di personale, materiali, edifici e quant'altro che sicuramente sapete meglio di me, sono inoltre una delle maggiori fonti di clientelismo e d nepotismo. Solo le regioni nel 2000 prosciugavano una cifra pari a 350.000 miliardi di lire (dati del 1997), fate voi i conti come questa torta appetibile sia stata lottizzata e sminuzzata tra i vari partiti, associazioni, leghe varie ecc.ecc.
Altra cosa che sarebbe da eliminare, senza nessun patema d'animo sono i concorsi pubblici. Fino a poco prima degli anni 80 ci si iscriveva nelle liste comunali o regionali per le attività in cui si intendeva lavorare e in base ai punti che si aveva acquisto si veniva pescati. Chi passava lal lista perché conoscente o amico del potente spesso subiva l'onta di uscire dalla lista e di rientrarvi sotto gli altri...con i concorsi, chi li ha fatti sa come funzionano...non ho parole. Inoltre spostano in giro per il paese migliaia di persone nella speranza di trovare una sistemazione, ma nel frattempo impegnano le famiglie in spese assurde.
Non sono d'accordo sulla questione delle energie rinnovabili, perché il costo energetico per ottenerle è enormemente superiore al beneficio. Scartate in toto.
Non sono d'accordo sull'utilizzo dell'agricoltura biologica: un'assurdità in termine. Tutta l'agricoltura è biologica, che fammo mangiamo pietre? No, allora parliamo come si deve e non buttiamo fumo negli occhi della gente, perché nel biologico c'è la stessa percentuale di pesticidi, erbicidi, concimi chimici come nell'agricoltura "tradizionale", solo che sono in quantità minore. Le cose vanno dette e con serietà. Caso mai, caso mai, ripeto, riorganizziamo l'agricoltura eliminando il monopolio di alcune multinazionali, dando all'agricoltore la possibilità di utilizzare le specie e le varietà agricole che più gli aggradano, con l'esclusione assoluta delle specie vegetali OGM.
Per quanto riguarda il settore lavoro, in cui non faccio distinzione tra giovanile o vecchio, perché anche questa è la solita bufala metropolitana per obnubilare le menti delle persone che non pensano con la loro testa, va rivisto completamente riorganizzando le attività in primarie, secondarie, accessorie e di manutenzione. Solo nelle attività di risistemazione idro-geologica-forestale ci sarebbe spazio per far lavorare qualche milione di persone per almeno 50 anni con investimenti poderosi, ma che avrebbero come ricaduta un guadagno per tutte le regioni italiane. Basti pensare a tutti i disastri successi in questi ultimi 30 anni per comprendere che il lavoro in quel settore ce ne sarebbe a montagne. Certo, non è apparente e non soddisfa l'ambizione del politico che vuole vedere il consenso di quel che dice e che fa subito, ma questo genere di politici li dobbiamo emarginare e scaraventare dalle scale dei vari palazzi che indegnamente occupano, senza nessuna remora, sono nostri dipendenti e non hanno rispettato il patto con gli elettori (anche se sappiamo che l'elettore ha valore meno di zero nelle elezioni).
Certamente ne avrei delle altre, ma le ho buttate giù come mi venivano, alla rifusa.
tassazione rendite finanziarie
Davide
Venerdì, 01 Luglio 2011 15:54:50
La povera Giulia ha un linguaggio non proprio da signorina.
Però ha ragione.
La tassazione delle rendite riguarda fondi, azioni e vari tipi di prodotti che la clientela trova come opzioni di investomento agli sportelli bancari.
La speculazione o i grandi patrimoni in genere si nascondono dietro società site in paradisi fiscali. Sono solo i risparmi dei semplici cittadini che pagano la tassazione delle rendite.
Ora quello che è bizzarro secondo me è chiedere tasse più alte non sapendo che poi si ritorcono sui lavoratori dipendenti che pagano le tasse e che non evadono come invece fanno i loro datori di lavoro.
Un po' di rispetto
Marco
Venerdì, 01 Luglio 2011 14:35:05
Accusare il prossimo di "non capire una mazza" per poi sostenere che il risparmio delle famiglie è basato sulle rendite finanziarie è una cosa alquanto sgradevole. Non esiste un modo più educato per sostenere le proprie bizzarre opinioni?
tasse sulle rendite? tasse sul risparmio
Giulia
Giovedì, 30 Giugno 2011 18:52:01
Cari amici, voi non capite una mazza.
Tassare le rendite finanziarie significa tassare il risparmio delle famiglie.
Da quando in qua i grandi capitali si preoccupano della tassazione delle rendite.
Qualche giorno fa ho letto che Abete diceva che è ora di tassare i ricchi con sorriso ebete.
Ma lo sapete chi è Abete.
Vi fate prendere in giro da confindustria.
Complimenti.
E in tanto a pagare le tasse siamo noi.
Ma vergognatevi.