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L’ossessione infinita del Ponte sullo Stretto

05/10/2012

Succede in Italia che un Commissario di Governo impugni un atto del Governo per favorire la realizzazione di una grande opera, irrealizzabile per validi motivi economico-finanziari, sociali ed ambientali: il ponte sullo Stretto di Messina

L’opera non è considerata più una priorità in tutti i recenti documenti ufficiali in Europa e in Italia. È così che il pluri-impiegato dello Stato, Pietro Ciucci – commissario di Governo per il ponte, amministratore delegato di ANAS SpA e della Stretto di Messina (SdM) Spa, entrambe società interamente pubbliche – ha prima preannunciato a luglio e poi ha confermato il 25 settembre scorso che la SdM SpA ha impugnato con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica la Delibera n. 6 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica - CIPE del 20 gennaio 2012 con cui si tagliavano 1,6 miliardi di euro destinati al ponte.

Diciamo subito che appare incredibile che questo vero e proprio atto di belligeranza di un boiardo di Stato contro l’esecutivo in carica sia stato possibile senza che il Governo dei tecnici abbia pensato di intervenire per tempo a bloccarlo. Anche perché le associazioni ambientaliste interessate – FAI, Italia Nostra, Legambiente, M.A.N. e WWF Italia – avevano chiesto già in una lettera inviata il 31 luglio scorso al Presidente del Consiglio Monti e ai ministri interessati che tale inconcepibile conflitto, allora preannunciato, fosse immediatamente bloccato e fosse severamente censurata la minaccia di Ciucci.

Ma come si sa i sogni perversi nel nostro Paese sono duri a morire e l’immaginifica millanteria del ponte, accreditata dal Governo Berlusconi a partire dal 2001, è sopravvissuta anche ai circa due anni di Governo Prodi, ad un nuovo Governo Berlusconi ed ora gira come una bomba a tempo nelle stanze del Governo dei tecnici. Anche se sarebbe proprio di un Governo dei tecnici porre la parola fine a questo film scadente su un ponte sospeso a doppio impalcato, stradale e ferroviario, ad unica campata della lunghezza di 3,3 km (quando il ponte più lungo di questo tipo il Minami-Bisan Seto, giapponese, date le attuali conoscenze tecniche è lungo solo 1,1 km) che dovrebbe sorgere in una delle aree a più elevato rischio sismico del Mediterraneo, severamente tutelata per i valori ambientali e paesaggistici dall’Europa e dall’Italia.

Invece nessuno scrive la parola “Fine” (l’unico che ha detto parole contrarie inequivocabili è stato ad oggi il ministro della coesione Fabrizio Barca) con il rischio concreto che se l’ampiamente lacunoso ed omissivo progetto definitivo presentato da Eurolink, il general contractor capeggiato da Impregilo, non viene rimandato al mittente dalla Commissione tecnica di VIA del Ministero dell’ambiente e bocciato in CIPE, il Governo sia costretto a pagare oggi oltre i 66 milioni di euro per l’acquisizione degli elaborati anche oltre 400 milioni di euro di penali al momento che fosse aperto anche un solo cantiere in qualche modo funzionale al ponte.

Si può evitare ancora oggi di correre questo rischio perché il Contratto tra il concessionario SdM SpA e il GC Eurolink consente di recedere in qualunque momento dal Contratto, pagando solo le prestazioni correttamente eseguite al momento, appunto del recesso. Sembra però che all’interno dell’amministrazione dello Stato, non ci sia ancora oggi un orientamento univoco su come debbano essere tutelati gli interessi pubblici. Con il risultato che il costo del ponte dal 2005 ad oggi è salito da 4,3 miliardi a 8,5 miliardi di euro, grazie anche all’accompagnamento della SdM SpA.

C’è ancora chi lavora per il re di Prussia, ignorando bellamente che: 1. a fine ottobre 2011 viene presentato dalla Commissione Europea il Piano di investimenti per il periodo 2014-2020 “Connecting Europe Facility”, per complessivi 50 miliardi di euro, di cui 31,7 destinati alle TEN-T e tra le infrastrutture da finanziare non compare il ponte sullo Stretto di Messina; 2. il 20 gennaio 2012 è stata approvata la Delibera CIPE n. 6/2012 che prevede, nell’ambito delle riduzioni di spesa della programmazione sui Fondi per lo sviluppo e la coesione di tagliare i fondi previsti dalla Delibera CIPE 102/2009 “Assegnazione Società Stretto di Messina” (1,3 mld di euro) e dalla Delibera CIPE 121/2009 “Variante di Cannitello e aumento di capitale ANAS e RFI” (337 mln di euro); 3. nell’aprile 2012 non vengono pubblicate le Linee Guida – Allegato Infrastrutture 2013-2015 al Documento di Economia e Finanza – DEF 2012 in cui non c’è taccia del ponte.

Ma the show must go on e il biglietto di questo spettacolo fallimentare è a carico di tutti/e noi.

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Commenti

Purtroppo la gente parla senza aver letto il progetto

Come Stefano ed Anna sanno, io sono uno di quelli che si è dovuto leggere sia il progetto preliminare che quello definitivo per cercare di capire se e dove ci fossero errori.
A tutti quelli che magnificano il Ponte di Messina io chiedo sempre: ma voi lo avete letto il progetto o parlate tanto per muovere l'aria? Ed a chi mi chiede perchè sono contro il Ponte rispondo: perchè ho letto il progetto. A questa mia domanda ed a questa mia risposta la gente gira le spalle e va via.
Nel progetto definitivo, oltre che errori, lacune, incongruenze, mai mi sarei aspettato di dover segnalare al Ministero persino citazioni bibliografiche false. Citazioni che non si riferiscono a quanto da loro affermato, altre citazioni riferite a testi inesistenti, addirittura loro stessi in fase di revisione scrivono che una citazione bibliografica da loro data non è stata trovata.
Sembrava di leggere la tesi di un pessimo studente. Almeno per la mia parte ho letto le cose più assurde. Datazioni sbagliate di livelli geologici, errori stratigrafici, faglie attive esistenti e non cartografate nè studiate.
Ecco, io penso, aldilà di tutto, che affidare a gente che ha così lacunose informazioni geologiche del territorio la costruzione del Ponte, non solo sarebbe un grave errore, ma addirittura potrebbe essere pericoloso in termini di rischi per le vite umane.
Un'ultima cosa mi preme dire al Sig. Tor. L'alta velocità e l'alta capacità da Salerno a Villa San Giovanni è praticamente infattibile. Sono millantazioni di politici che utilizzano questi fantasmi per pura campagna elettorale. Per fare l'alta velocità e l'alta capacità bisognerebbe rifare tutti i viadotti e tutte le gallerie, tipo la Salerno-Reggio, con in più le difficoltà di un percorso che per gran parte è lungo la costa e la difficoltà di dover far viaggiare treni a lunga percorrenza a binario unico per una ventina d'anni lungo un percorso di 500 km! Alla fine si avrebbe una coppia di binari che permettono il passaggio di treni ad alta velocità ed alta capacità, ma che gli stessi dovrebbero viaggiare insieme al traffico locale e non su due binari nuovi (totale 4 binari impossibili data la conformazione del territorio tirrenico) e pertanto NON sarebbe alta velocità/capacità.
In pratica, malgrado le millanterie, l'alta velocità non potrà mai arrivare a Villa e quindi salire sul Ponte e giungere in Sicilia. Si andrebbe a fare un Ponte spendendo una marea di miliardi che prevede l'alta velocità/capacita che tutti gli ingegneri affermano non possa andare più giù di Salerno.
Ma lei, Sig. Tor di cosa parla? E poi la mancanza d'acqua in Sicilia non è mica dovuta al fatto che non c'è il ponte! Sa quanti acquedotti si potrebbero fare in Sicilia con 8,5 miliardi di euro?
Se fossero vere le affermazioni dei pontisti, la Puglia che è già attaccata all'Italia dovrebbe essere la California italiana e non lo è e sa perchè? Non perchè manca un ponte, ma perchè manca TUTTO il resto!

Il SUD muore se si insiste con il PONTE

Il sud muore se si insiste a costruire un'opera inutile del costo di 9 miliardi ( e sono solo stime.....)
Al sud serve un trasporto merci basato sul trasporto via mare ed integrato con la portualità, l'ammodernamento delle reti ferroviarie esistenti e l'acquisto di nuovi treni, sopratutto per i pendolari.
Con 9 miliardi si possono fare queste cose utili e diffuse in tutto il mezzogiorno, invece concentrare tutto per il ponte e laciare tutto il resto arretrato e con soli disservizi.
Nessun privato pagherà mai un'opera simile ne si pagherebbe solo con le tariffe: ci hanno già provato a fare un piano di questo tenore ma in ordine giapponesi, americani e cinesi, quando hanno visto i costi, i ricavi ed i rischi sono scappati a gambe levate!!!
Ha ragione Stefano Lenzi con il suo ottimo articolo.

Senza Ponte, Sud Morto

Vogliono portare il corridoio merci 3 Stoccolma-Palermo fino a Palermo, una cosa concreta a patto che esista il ponte di Messina; alcuni parlamentari volevano addirittura l'Alta Velocità tra Salerno e Palermo (quando il Ministro Passera delle Infrastrutture disse che non era fattibile).
Ma SENZA IL PONTE (dementi). Da dove deve passare questo treno merci o pendolino passeggeri ? Sott'acqua ??

Intanto bisogna spiegare alcune cosette:

- perchè ci si concentra sull'aspetto estetico e fisico del ponte, senza contare l'impotanza dell'attraversamento dello Stretto quale reale ed ancora purtroppo attuale problema dovuto all'assenza totale di ponti sospesi sullo Stretto, a differenza di Istanbul ?
- perchè non si lascia fare una gara d'appalto per reperire i finanziamenti privati da parte di Pietro Ciucci ?
- perchè si critica Ciucci sapendo che è il presidente dell'Anas e della Stretto insieme e che sta facedo eseguire i lavori della nuova A3 Salerno-Reggio Calabria, per poi realizzare il Ponte per collegarlo alla autostrada A20 Messina-Palermo ?
- perchè tutto si fa al Nord come l'EXPO 2015 mentre il sud deve restare carente di infrastrutture ?

- chi ve lo dice che senza ponte si faranno altre opere quali l'autostrada A20 (ma già esistente) o il potenziaamento delle linee ad Alta Capacità tra SA e PA con il raddoppio Castelbuono-Patti e Quadruplicamento ferroviario Angri-Battipaglia e potenziamento Paola-Reggio Calabria con due binari sul ponte in direzione Messina ? Di fatto il ponte non esiste ancora ma nessuna di queste opere esistono (eccetto l'autostrada A20 ovviamente).

- perchè pagare 238 milioni di risarcimenti per le attività svolte finora per NON fare il ponte (senza il quale saranno fine a se stesse in caso di stop), sapendo che facendolo i rischi se li assume chi ha vinto l'appalto e una volta realizzato il viadotto sospeso sullo Stretto coi pedaggi si recuperano in 30-40 anni le somme spese da parte dello Stato e principalmente dai Privati ?

-che senso ha parlare di priorità per un'opera che era già stato deciso di realizzarla dai precedenti governi e che se non si fa si pagano penali salate ?

devo andare avanti... ?

IL GOVERNO SI PRENDA QUESTA RESPONSABILITA !

i tecnici contro il governo dei tecnici

meno male che questo Ciucci non è diventato ministro del governo dei tecnici. Adesso vediamo quanti deputati faranno delle interrogazioni per chiederne la cacciata dall'ANAS: ho paura nessuno. Voglio ricordare che Mancini, appena diventato ministrodei lavori pubblici del primo governo di centro sinistra, cacciò il direttore dell'ANAS che non voleva venire a colloquio col nuovo ministro. E si subì una campagna di denigrazione durata tutta la vita. Vediamo i tencnici, colleghi di questo Ciucci, cosa sanno fare.