Italie
Economia e finanza
Colosseo: lavoro pubblico e diritti essenziali
L’obiettivo del Governo sembra quello di sostituire il lavoro pubblico con forme coercitive di lavoro gratuito, laddove l'erogazione dei servizi pubblici dovrebbe avere un ruolo e una qualificazione adeguata
Garanzia Giovani, tempo di bilanci
Il programma per favorire l'occupabilità dei giovani per ora non ha visto il coinvolgimento dei diretti interessati. Ma porre al centro i giovani potrebbe costituire la natura realmente innovativa della politica pubblica
La tempesta perfetta
La vicenda Colosseo sembra la tempesta perfetta per far emergere in tutto il suo splendore il profilo decisionista di un governo capace di assicurare sull’onda dell’indignazione la giusta soluzione
La scatola nera della non crescita italiana
Le imprese italiane hanno investito in Italia per consolidare la produzione di beni di consumo, ma creato lavoro buono fuori dal Paese nei beni capitali, perdendo l’occasione per modificare la propria specializzazione produttiva
Il finto “Senato delle Autonomie”
A quale logica resalmente risponde il progetto di riforma costituzionale dello Stato a cui sta lavorando il governo di Matteo Renzi? Un'analisi del disegno di legge
Se il lavoro è senza contratti
Un paese spaccato in due
Con un PIL che, nel 2014, torna positivo nel Nord Est e riduce la propria caduta nella maggior parte delle altre Regioni, l’Italia sta avviando una ripresa che rischia però di lasciare indietro il Mezzogiorno. Confermando un dualismo tra aree forti e deboli del Paese espressosi già prima della crisi
Fondi UE e Mezzogiorno, oltre il piagnisteo
Le politiche di coesione accendono molti appetiti ma delineano pochi veri investimenti per la crescita e l’occupazione delle regioni più in difficoltà del Paese
Codice appalti, i limiti di una riforma
Nel progetto di legge in discussione in Parlamento manca il superamento della legge Obiettivo e l'obbligo di Valutazione ambientale strategica per le grandi opere
I Fondi Ue e l’Europa dei pannicelli caldi
Negli ultimi anni i fondi strutturali sono diventati una sorta di lascia passare rispetto a politiche pubbliche che diversamente Bruxelles avrebbe guardato con sospetto