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Economia e finanza
Cambiare l'agenda, scegliere le priorità
La rotta d'Italia. L'emergenza economia italiana, più che imporre un'agenda Monti, ne richiede il superamento, e una netta scelta per una nuova direzione. All'interno dei vincoli europei, ma senza subalternità culturale e politica
La politica come professione. Onesta
La rotta d'Italia. È diffusa l’opinione che la politica sia una serie di compromessi accettati per arricchirsi in fretta. Per vincere tale pregiudizio occorrono regole sicure, parole chiare, azioni trasparenti e un rapporto stretto con la società
L’Italia nella rotta d’Europa
La rotta d’Italia passa per l’Europa. Il nuovo governo si dovrà scontrare con Berlino e Bruxelles, ma ci sono spazi di manovra e alleanze possibili per politiche espansive e limiti alla finanza. L’obiettivo è cambiare la rotta di un’Europa che va verso una grande depressione
La rotta d’Italia. Vincere per cambiare
L’Italia è in rotta, e le elezioni di febbraio 2013 sono decisive per far cambiare rotta al paese. Sbilanciamoci.info apre una discussione sui contenuti della campagna elettorale e dell’azione del prossimo governo, per chiudere con le politiche di Berlusconi e Monti. Dopo “la rotta d’Europa”, discutiamo della “rotta d’Italia”.
Come leggere le città. Milano, ad esempio
Milano torna agli abitanti del 1951. Ma altri quattro milioni di persone ci vanno a lavorare. I fenomeni sociali sono più complessi – e meno negativi – dei dati che li misurano
Il sondaggio telematico, rischio per i movimenti
Per i movimenti, la politica in rete corre più veloce, ma può inciampare in meccanismi di decisione non partecipati: tutti i pericoli del sondaggio sul web come metodo per decidere
La mappa del debito mondiale
Un ebook del Cadtm esamina la geografia del debito nei paesi del mondo, presenta i numeri del macigno finanziario che pesa sulle economie del Nord e del Sud, tra tutela delle banche e politiche del Fmi. E propone le possibilità di liberarsene
Il “cambio di rotta” che vogliamo
Serve un modello di sviluppo in cui alcune merci, consumi, pratiche economiche siano giustamente condannate alla decrescita e altre siano invece destinate a crescere