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La rotta d’Italia. Vincere per cambiare

08/01/2013

L’Italia è in rotta, e le elezioni di febbraio 2013 sono decisive per far cambiare rotta al paese. Sbilanciamoci.info apre una discussione sui contenuti della campagna elettorale e dell’azione del prossimo governo, per chiudere con le politiche di Berlusconi e Monti. Dopo “la rotta d’Europa”, discutiamo della “rotta d’Italia”.

L’Italia è a una prova decisiva. Ha dietro di sé una grave recessione e ha di fronte un 2013 in cui l’economia continuerà a cadere. Nel 2012 il Pil è diminuito del 2,4%, tornando in termini reali ai livelli di dieci anni fa; il reddito medio per abitante è sceso ai livelli del 2000; l’aumento delle disuguaglianze ha reso il 90% degli italiani più poveri di allora. Il peggioramento dell’economia si è accompagnato a una crisi sociale senza precedenti: 11,1% di disoccupati, il 37% di giovani che non lavorano, due milioni di ragazzi che non studiano né lavorano, 4 milioni di lavoratori precari (quasi un dipendente su quattro); aumenta la povertà, peggiorano i servizi di welfare, crescono le spinte razziste e xenofobe, si allarga l’economia criminale, peggiora l’emergenza ambientale.

La politica ha accompagnato questo degrado, e la società italiana ha dato ad essa un consenso che ha dell’incredibile. Gli italiani hanno eletto per tre volte (1994, 2001 e 2008) Silvio Berlusconi alla Presidenza del Consiglio, che ha governato per quasi dieci anni tra il 1994 e oggi. Secondo i sondaggi più accreditati il governo tecnico di Mario Monti ha incontrato il consenso di una significativa parte dell’opinione pubblica. Questi governi hanno la responsabilità fondamentale del disastro a cui è arrivata l’Italia. Hanno percorso una rotta all’insegna della tutela dei privilegi – a cominciare da quelli dell’ex presidente di Mediaset –, del “lasciar fare” alle imprese, alla finanza e agli affaristi, del peggioramento delle condizioni di lavoro, della riduzione del ruolo del pubblico con tagli al welfare e privatizzazioni, di un liberismo in salsa italiana. E le misure adottate dal governo Monti dall’autunno 2011 per far fronte all’emergenza della crisi finanziaria del paese sono andate esattamente nella stessa direzione.

Le forze del centro-sinistra, che hanno governato per circa sette anni (1996-2001 e 2006-2008) sono state subalterne a quest’orizzonte, sono state responsabili di politiche sbagliate sia sul fronte europeo – sostenendo un’integrazione realizzata all’insegna della finanza e del liberismo – sia sul fronte italiano – la precarizzazione del lavoro, le privatizzazioni, i tagli di spesa; anche per questo esse hanno perso il consenso e il radicamento sociale che avevano.

Questa è l’immagine che abbiamo di un’Italia in rotta, segnata dal declino economico, dal degrado sociale, dalla degenerazione della politica. Questo è il risultato della rotta seguita dal paese in vent’anni di politiche sbagliate.

La rotta d’Italia deve cambiare, e le elezioni del 24-25 febbraio 2013 sono un’occasione fondamentale. Si tratta di elezioni che apriranno una fase nuova, forse una “terza repubblica” con assetti istituzionali e rapporti di forza nuovi. Queste elezioni sono l’occasione per una vittoria politica del centro-sinistra e della sinistra che potrebbe permettere all’Italia di chiudere con il berlusconismo e con il liberismo di Mario Monti.

Questa vittoria richiede uno spostamento significativo del voto dal populismo mediatico di Silvio Berlusconi e dalle ricette d’austerità di Mario Monti: la politica del privilegio deve perdere la sua capacità di egemonia sul paese.

Questa vittoria richiede un forte riassorbimento dell’astensione e del voto di protesta che potrebbe andare al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo o a liste populiste locali.

Questa vittoria richiede un successo importante di tutte le forze a sinistra di Mario Monti. La competizione tra la coalizione di centro che fa capo a Monti e il Partito Democratico è ora al centro della campagna elettorale; un grande aumento dei voti al Pd porterebbe il partito ad allontanarsi dalla prospettiva di coalizione con il centro. Un successo elettorale di Sinistra Ecologia e Libertà aumenterebbe il peso della sinistra all’interno dell’alleanza con il Pd e metterebbe nell’agenda di governo nuove politiche per un cambiamento di rotta. Un successo elettorale e la rappresentanza in parlamento della Lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia rafforzerebbe le richieste di cambiamento e riequilibrerebbe a sinistra il sistema politico del paese.

La vittoria politica del centro-sinistra e della sinistra è possibile se la politica si rinnova profondamente, all’insegna della partecipazione e del riavvicinamento tra partiti e società. Nei mesi scorsi ci sono stati sviluppi positivi in questo senso, come la grande partecipazione alle primarie per il leader e per i candidati del centro-sinistra ed esperienze come Alba (l’Alleanza per il lavoro, i beni comuni e l’ambiente) e l’appello “Cambiare si può” che chiedevano una politica capace di discontinuità col passato. I partiti devono fare più di un passo indietro, la politica deve fondarsi sui contenuti e non sul personalismo dei leader; in questo senso sono importanti le presenze nelle liste di Sel e Ingroia di candidati espressione dei movimenti e della società civile, una cosa ben diversa dalla “lista Rotary” Scelta civica con Monti per l’Italia.

La diversità delle posizioni politiche all’interno delle forze che sono alla sinistra di Monti non va sottovalutata, ma in queste elezioni dovrebbe prevalere l’impegno comune per una svolta che metta fine al berlusconismo e al liberismo di Mario Monti. Nel caso di un successo elettorale, sarebbe importante la ricerca di convergenze nell’azione di governo.

Molte delle diversità di posizioni politiche riguardano il giudizio su quello che potrà effettivamente fare un governo di centro-sinistra in caso di vittoria elettorale. Dentro il Partito Democratico ci sono spinte per una relativa continuità nei confronti dell’agenda Monti e c’è una prospettiva vicina alle socialdemocrazie europee, che troverebbe interlocutori nel governo socialista di François Hollande in Francia e nella possibilità di un successo dell’Spd in Germania nelle elezioni del prossimo autunno. In Sinistra Ecologia Libertà c’è la scelta di condividere la responsabilità di governo anche di fronte a vincoli e rapporti di forza che possono frustrare le esigenze di cambiamento. Nella Lista Ingroia convivono opposizioni di principio a ogni governo, una scarsa attenzione alle questioni europee e possibilismi sui rapporti politici che potrebbero svilupparsi col centro-sinistra.

Di fronte ad un’Italia in rotta, le elezioni non sono il momento per affermare identità irriducibili – l’azione dei movimenti è lo spazio per queste mobilitazioni –, ma sono l’occasione per chiedere un cambiamento concreto, rilevante, fattibile. I margini per un cambiamento di rotta da parte di un governo di centro-sinistra sono stretti, ma non irrilevanti. La crisi continuerà nel 2013 e le difficoltà del paese restano pesanti, la speculazione della finanza contro il debito pubblico italiano potrebbe ripartire, ma un governo di centro-sinistra potrebbe realizzare – in fretta – molte cose per rilanciare l’economia e cambiare rotta. La partita si gioca sulla possibilità di allargare i margini per politiche diverse – nei confronti dell’Europa del “Fiscal compact”, della finanza speculativa, dei “poteri forti” del paese – e questa possibilità sarà tanto più forte quanto più grande sarà la vittoria politica del centro-sinistra e della sinistra.

Dopo la lunga crisi della politica, ci sono ora molti modi di ripensarne il ruolo e le forme – tra partiti chiusi nei palazzi e irriducibili soggettività individuali – e l’articolo di Rossana Rossanda “L’io e la società, senza la politica” (old.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/L-io-e-la-societa-senza-la-politica-16044) ci ricorda che al cuore della politica dev’esserci un progetto collettivo di società. Queste elezioni sono un’occasione per svilupparlo e metterlo alla prova.

Noi di Sbilanciamoci.info – con le 50 associazioni che fanno parte della campagna Sbilanciamoci! – lavoriamo fuori dalla logica dei partiti e degli schieramenti politici, costruiamo campagne per cambiare le politiche economiche e sociali, prepariamo la “contro-finanziaria”, siamo nei movimenti che in Italia e in Europa si impegnano su questi temi, costruiamo reti europee per politiche alternative, come abbiamo fatto nel 2012 con l’incontro “Un’altra strada per l’Europa” al Parlamento europeo e all’incontro dei movimenti europei a Firenze 10+10 (old.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Un-altra-strada-per-l-Europa-14212). Continueremo a fare tutto questo anche dopo le elezioni.

Ma queste elezioni non sono un affare da lasciare ai partiti. Per noi, queste elezioni sono l’occasione per affrontare “l’economia come può essere”, a partire dalla crisi di oggi e dalle possibilità di “cambiare rotta” che abbiamo. Vogliamo avanzare e discutere con i nostri lettori proposte concrete su ciò che dovrebbe essere al centro di questa campagna elettorale e sulle misure che un governo di centro-sinistra e un Parlamento capace di recuperare in pieno le sue funzioni potrebbero realizzare.

Abbiamo proposte sulle piccole grandi cose che, anche nelle difficoltà attuali, un governo di centro-sinistra potrebbe fare nei primi 100 giorni per dare il segno di un cambio di rotta. Abbiamo proposte su come uscire dalla trappola delle politiche europee che impongono austerità e depressione. Abbiamo proposte su come legare le mani alla finanza e costruire un’economia più giusta e sostenibile. Abbiamo proposte su come tutelare il lavoro, creare buona occupazione e ridurre le disuguaglianze. Abbiamo proposte su come rimettere un po’ di democrazia dentro l’economia e la politica.

Abbiamo discusso di come affrontare la crisi dell’Europa non appena è esplosa l’emergenza finanziaria, nell’estate del 2011, con il dibattito sulla “Rotta d’Europa” aperto da Rossana Rossanda (i materiali sono qui: old.sbilanciamoci.info/ebook/La-rotta-d-Europa-in-due-volumi-13138). Ora, di fronte alle elezioni italiane, su old.sbilanciamoci.info è aperta la discussione sulla “rotta d’Italia”.

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
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Commenti

Provare a cambiare il timoniere

L'ultimo saggio di Giacché "Titanic Europa" si chiudeva con la constatazione che se il timoniere non vuole cambiare rotta esiste sempre l'opzione di cambiare il timoniere. Allora nelle condizioni attuali dell'Italia provare a cambiare rotta siquifica far vincere il centro-sinistra; altrimenti al momento attuale si fà solo testimonianza e non su sfruttano possibilità concrete, anche se ristrette. In campo ci sono PD e SEL coalizzati e rivoluzione civile da sola. Ebbene le opzioni realistiche sono due:
1. votare SEL per far vincere il centro-sinistra, rafforzando nella coalizione la componente di sinistra;
2. votare SEL al senato e Rivoluzione civile alla camera per far vincere la coalizione di centro-sinistra, sempre rafforzando parzialmente la componente di sinistra, ed assicurare la presenza di una forza di sinistra ( che pure ha qualche problema al suo interno anche questa ) in parlamento che può fare da ulteriore contrappeso alla destra Montiana.
Al di fuori di queste due opzioni, vuol dire semplicemente non sfruttare la possibilità, offerta da queste elezioni, di provare e sottolineo provare, a cambiare il timoniere, ma si vuol fare un'altra cosa; magare continuare nella tradizione della sinistra di farsi male da sola.
La sinistra che tanti vorrebbero e che auspico anche io attualmente non c'è, ma non nasce in una stalla di un villaggio palestinese annuinciata da una stella cometa, dopo che ci siamo dati da fare a distruggere quel poco ( insoddisfacente ) che c'è. Allora meglio una vittoria incerta e molto, molto parziale che una bellissima sconfitta.
Buon voto a tutti.

La rotta d'Italia

La globalizzazione dell'economia se da una parte ha prodotto indubbi benefici (permettendo a molti paesi di uscire da povertà croniche) dall'altra sta riducendo la sovranità degli stati nazionali. L'integrazione riduce gli spazi delle scelte democratiche dei cittadini.
Oggi i mercati finanzairi hanno un peso enorme nell'indirizzare le politiche di uno Stato, ma nello stesso tempo genenrano una concentrazione della ricchezza spaventosa che è la causa prima delle diseguaglianze.
Possiamo evitare o comunque limitare le conseguenze negative della globalizzazione?
Mi permetto due semplici proposte che dovrebbero fare parte del programma della sinistra.
1. Liberare i mercati significa lasciare circolare liberamente capitali, beni e servizi, lavoro. Questi tre fattori hanno però velocità di circolazione assai diverse. Spostare denaro costa molto meno che spostare forza-lavoro.
La teoria economica ha da tempo elaborato una proposta forte: tassare gli spostamenti di capitale (Tobin Tax). PIù l'investimento finanzairio è a breve, più il peso di una tassa fissa è elevato.
La Tobin Tax non è un modo per fare cassa, ma come diceva James Tobin è il modo per rallentare la velocità di circolazione del capitale (specie a breve termine, più caraterizzato da logiche speculative). Non a caso Tobin era solito sintetizzare la sua proposta come gettare della sabbia negli ingranaggi della macchina.
2. La seconda proposta riguarda la concentrazione della proprietà che limita la mobilità sociale (speie se accompaganta dal degrado della scuola pubblica).
Guardando al passato è facile notare come l'eccesso di concentrazione nel mondo agricolo avesse generato il latifondo che produce rendite e blocca lo sviluppo.Quasi tutti i paesi reagrono con riforme agrarie.
Oggi il fenomeno si è prodotto nel campo della produzione di beni e servizi, dove assistiamo ad una nuova forma di latifondo.
Un programma di sinistra deve contenere proposte che facilitano l'accesso alla proprietà delle imprese da parte dei lavoratori che vi lavorano.

Superata l'emergenza, l'attenzione deve ritornare al concetto di sviluppo sostenibile. Proprio su questo sito mi sono soffermato sull'utopia di John Stuart Mill, una combinazione di stato stazionario e proprietà cooperativa delle imprese che mi pare un ottimo punto di partenza.

"Per chi votare" condiziona il "per cosa votare"

La redazione scrive: "Nei commenti a quest'articolo (proposto alla discussione dalla redazione di sbilanciamoci.info), l'attenzione si è concentrata, con toni spesso assai polemici, sulla risposta alla domanda “per chi votare?”. Nell'aprire il dibattito su “La rotta d'Italia” in realtà noi abbiamo posto la domanda: “per che cosa votare?”.
Non sarà, invece, che proprio perchè l'attenzione degli interlocutori è massima sui "contenuti emerge dirompente la contraddizione di proporre di votare indiscriminatamente per chi questi "contenuti" non li condivide o si ostina a mettersi nelle condizione di non poterli sostenere nel suo schieramento ?
Ancora una volta la scelta condiziona il risultato!

Chi e cosa votare

Io vorrei votare le cose che sostenuto in questi anni Sbilanciamoci: mettere i mercati in condizione di non nuocere e non tranquillizzarli, il reddito di cittadinanza, la riduzione delle spese militari, mettere in discussione - per cambiarla - l'architettura dell'euro e dell'Europa dominata dai poteri finanziari, il contrasto della precarietà e della povertà, lo sviluppo di un'economia di prossimità e in armonia con l'ambiente, ecc.ecc. Ma poichè Sbilanciamoci scrive: "un grande aumento dei voti al Pd porterebbe il partito ad allontanarsi dalla prospettiva di coalizione con il centro. Un successo elettorale di Sinistra Ecologia e Libertà aumenterebbe il peso della sinistra all’interno dell’alleanza con il Pd e metterebbe nell’agenda di governo nuove politiche per un cambiamento di rotta. Un successo elettorale e la rappresentanza in parlamento della Lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia rafforzerebbe le richieste di cambiamento e riequilibrerebbe a sinistra il sistema politico del paese." la domanda inevitabilmente diventa: come si può pensare - con razionalità ed onestà intellettuale - che una coalizione di centrosinistra egemonizzata dal PD e che molto molto probabilmente governerà insieme a Monti, Fini e Casini possa perseguire quegli obiettivi? Certo, per rispondere a Giuliano Ciampolini, non è possibile per la lista di Rivoluzione Civile pensare di andare oltre una presenza ancorchè utile e necessaria di testimonianza ma ritenere possibile, dopo le esperienze dell'Ulivo e dell'Unione, poter condizionare in modo significativo da sinistra il PD è degno di un romanzo di fantascienza. Manca drammaticamente, per tutti noi, la prospettiva di un'Alternativa di sistema e di sinistra fondata sulla giustizia sociale e sulla liberazione dal bisogno e dispiace che Sbilanciamoci, riducendosi al ruolo di organizzazione collaterale di SEL e alla logica del voto utile, abbia rinunciato ad essere promotore di un vero radicale cambiamento.

Le giuste domande

Nei commenti a quest'articolo (proposto alla discussione dalla redazione di sbilanciamoci.info), l'attenzione si è concentrata, con toni spesso assai polemici, sulla risposta alla domanda “per chi votare?”. Nell'aprire il dibattito su “La rotta d'Italia” in realtà noi abbiamo posto la domanda: “per che cosa votare?”: mettendo in primo piano i contenuti del cambiamento necessario, oggetto del lavoro della Campagna Sbilanciamoci da 14 anni e della discussione aperta da questo sito da 5 anni e che, siamo convinti, ci impegnerà ancora in futuro su un fronte largo di interlocutori. In questo momento il nostro impegno è di trovare il modo migliore, più efficace e/o più coerente, di portare tali contenuti sulla scena della politica istituzionale. Naturalmente, ci sono e ci saranno divergenze di opinione, evidenti anche nei commenti a quest'articolo (che pubblichiamo senza filtro, anche se a volte non fanno che riportare su un sito centrato più su contenuti e proposte una contrapposizione di identità, a tratti sterile, già ampiamente rappresentata su tutti i mezzi di informazione). La discussione è e resta aperta; ci piacerebbe – per vizio d'origine di questo sito e di chi lo alimenta dal desk – che si concentrasse maggiormente sul “cosa”.
Ps: per il bene di chi legge e di chi scrive, consigliamo maggior sintesi...

centro sinistra

la sinistra (PD...) ha appoggiato il governo Monti in tutte le azioni neoliberali
(pensioni, art. 18..).... non mi fido piu'.!!!!

che succede a sinistra del pd

rimando aquesto articolo la mia visione delle problematiche a sx in vista delle ele<ioni. L'esperienza in cambiare si può è stata esattamente quella descritta nell'articolo.
http://sinistracritica.org/2013/01/08/da-cambiare-si-puo-a-ingroia/
è il problema di metodo ma anche di programma

Magari si avesse tutti l'onesta intellettuale di dirci tutti la VERITA' che conosciamo tutti.

Cara Verità e cara Democrazia, in queste elezioni tutti sappiamo che nessuna alternativa rilevante può essere vincente.

C'è qualcuno/a che - ONESTAMENTE - pensa che Rivoluzione Civile ha una possibilità su mille di prendere la maggioranza relativa nelle elezioni e la maggioranza per governare in Parlamento ?

E' molto difficile che Rivoluzione Civile prenda più del 10% (magari recuperando consensi nell'area dell'astensionismo di sinistra e anche nell'area delle liste di cui è proprietario Beppe Grillo), ma temo che non supererà il 6% e ho una grande preoccupazione che - al Senato - non raggiunga neanche il quorum (con la conseguenza che verranno buttati via - a vantaggio anche della destra montiana e berlusconiana - centinaia di migliaia di voti decisivi per impedire che Pd/Sel esca dalle elezioni senza maggioranza al Senato e ricattabile da destra.

Quindi, se ci limitiamo a fare previsioni oneste e realistiche, esiste una sola alternativa (sia pure deludente) alla poltica della destra montiana (che ha attuato persino quello che Berlusconi non riusciva a fare): che ottenga la maggioreranza, anche al Senato, la coalizione Pd/Sel e che la lista Rivoluzione Civile riesca ad eleggere un numero di senatori che consenta almeno di "neutralizare" i condizionamenti dei senatori di orientamento "montiano" che verranno eletti dal Pd.

Ripeto: nella Sinistra Plurale, a mio parere, è necessario riconoscerci a vicenda e stimarsi reciprocamente, riconoscendo le nostre difficoltà e debolezze reciproche e trovanco il modo di aiutarsi recipriocamente.

Un caro saluto a tutti e a tutte.
Giuliano Ciampolini
P.S. - Un'Associazione deve sempre rimanere autonoma da qualsiasi partito (e penso che Sbilanciamoci.info rimarrà autonoma), ma dire che il modo più efficace di far valere le proposte di Sbilanciamoci! è inviarle a tutti i partiti e attendere le risposte, francamente mi sembra totalmente fuori dalla realtà: sono una ventina di anni che vengono inviate a tutti i partiti senza ottenere niente (perchè non sono condivise dal Pdl/Lega, ma neanche da una parte notevole del Pd).
A parte qualche eccezione individuale interna al Pd, solo la Sinistra Plurale a sinistra del Pd ha prestato un po' di attenzione a Sbilanciamoci!
D'altronde neanche la Cgil, con 6 milioni di iscritti, riesce a convincere e ottenere risposte positive sulle proprie proposte.
Figuramoci Sbilanciamoci! che - a mio parere - ha la "forza" della ragione, ma in politica purtroppo non basta.

Insomma, se ora Giulio Marcon ha accettato la candidatura di Sel e Flavio Lotti quella di Rivoluzione Civile, io non penso che sia per opportunismo, ma per cercare di dare voce anche in Parlamento alle proposte di sbilanciamoci! e della Tavola della Pace.

Tanto lavoro per nulla

Sbilanciamoci ha rappresentato in questi anni uno dei riferimenti per comprendere la crisi economica e per mettere in luce quella enorme trasformazione economica e sociale avvenuta negli ultimi trent'anni a danno dei ceti popolari e a vantaggio del grande capitale. Sbilanciamoci ci ha illuminato su come fosse possibile concretamente realizzare delle politiche economiche alternative: sullo stare in Europa, con le controfinanziarie, con la contro Cernobbio. Tutta questa montagna di lavoro, di articoli, di discussioni partorisce oggi il topolino dell'indicazione di voto a favore del centrosinistra e di SEL (nelle cui file è candidato Marcon il portavoce di Sbilanciamoci) e addirittura auspica il rafforzamento del PD. Cioè Sbilanciamoci ci propone di votare per la continuità del sistema (perché sfido chiunque a non considerare razionalmente una coalizione egemonizzata dal PD - e che molto probabilmente si alleerà dopo il voto con Monti, Casini e Fini - in continuità con il sistema) anziché continuare a lavorare per un'Alternativa vera. Grazie davvero!

Proposta: Sbilanciamoci si confronti con le diverse forze politiche sulla controfinanziaria

Innanzitutto una proposta che spero la redazione e i collaboratori di Sbilanciamoci vorranno discutere e approvare: Sbilanciamoci dovrebbe proporre in maniera trasparente alle diverse forze politiche di sinistra e centrosinistra la sua Controfinanziaria e capire quali sono quelle che meglio rispondono ai nostri programmi. Questa sarebbe la via più naturale, efficace e autorevole per incidere sulle elezioni. Basta aprire una tavola rotonda con i partiti si inistra e centrosinistra sulla Controfinanziaria e vedere chi ci sta e chi non. Aprire un confronto.
Poi vorrei esprimere in breve un riconoscimento, due problemi di merito, e una questione importante di metodo (troppo verticismo e poco dibattito anche dentro Sbilanciamoci).
1) Riconoscimento: Si è vero, noi non siamo un partito ma una libera e aperta associazione, e dobbiamo continuare a fare la controfinanziaria e proporre politiche alternative al di là delle naturali e ovvie differenze politiche tra di noi. Chi è più moderato, chi è più radicale, chi meno, non importa, l'importante è elaborare e proporre politiche alternative ed efficaci rispetto a quelle dominanti. Comunque Sbilanciamoci dovrebbe proseguire la sua attività critica senza troppi riguardi e sconti per questo o quel governo. Non siamo la stampella di nessuno.
2) Prima questione di merito. E' falso che, come scrive il documento della Redazione, Rivoluzione Civile - che (nonostante i suoi difetti) probabilmente voterò - è contro qualsiasi governo. Certamente ad Ingroia non dispiacerebbe andare al governo insieme al PD anche se non si fa illusioni. Tra l'altro Ingroia ha chiamato Bersani e Bersani non ha neppure risposto perché il segretario del PD vuole - e lui lo dice onestamente e ripetutamente, ma non c'è peggior sordo per chi non vuole sentire! - Monti al governo con lui. Dispiace anche che Vendola di fronte alla proposta di confronto di Ingroia, abbia fatto finta di niente, e che abbia detto che è ... aperto al dialogo ma che comunque ... deve decidere Bersani! Bell'esempio di autonomia politica e di unità delle sinistre! In ogni caso Ingroia ha assunto il programma economico di Cambiare si può, che ha idee abbastanza precise sull'Europa e sulle politiche economiche, che sono tra l'altro in sintonia con quelle di Sbilanciamoci
3) Seconda questione. Nel documento della Redazione non è sottolineato, come sarebbe necessario, che il centrosinistra ha votato tutte le leggi di Monti, e che Bersani, ancora una volta in maniera onesta, chiara e trasparente, ha detto che proseguirà sulla strada del fiscal compact e delle politiche dettate dalla Ue, e che preferirebbe un'alleanza con il "centro moderato" di Monti dopo le elezioni. Oggi come oggi il nuovo governo di centrosinistra non prospetta svolte di politica economica, come sarebbe invece necessario, e questo sarebbe bene dirlo. Il documento della redazione vorrebbe essere "neutro" ma in effetti sembra pendere dalla parte di PD-SEL. Però nessuno si può illudere che, salendo sul carro dell'apparente vincitore, cambino magicamente i programmi economici in un senso popolare e riformista!
4) Problema di merito. La redazione fa bene ad aprire la discussione sulle elezioni politiche. Però se le avesse aperte ascoltando prima anche i collaboratori di Sbilanciamoci sarebbe stato meglio. Il documento della redazione dovrebbe essere un punto di partenza, mentre il punto di arrivo dovrebbe tenere conto delle diverse opinioni. Su queste e altre cose importanti e controverse, piuttosto che funzionare come una rivista tradizionale e verticale, sarebbe meglio aprire un wiki per una discussione alla pari. Wikipedia insegna! Poi, lo ripeto, la mia proposta è che Sbilanciamoci dovrebbe proporre alle diverse forze politiche la sua Controfinanziaria e capire quali sono quelle che meglio rispondono ai nostri programmi. Questa sarebbe a mio parere la via più naturale ed efficace per incidere positivamente e in maniera trasparente sulle elezioni.

Non facciamoci incantare...

Rossanda afferma che "al cuore della politica dev'esserci un progetto collettivo di società" ... certo, ma anche una ripresa d'entusiasmo che trasformi "irriducibili soggettività individuali" in una moltitudine di soggettività che s'organizza, per partecipare ad un progetto collettivo di società.
Va bene la svolta, ma che sia effettiva ed efficace! Una svolta troppo lieve rafforzerebbe, anzichè contrastare, l'astensionismo ed il voto di protesta, indebolendo al contempo l'azione dei movimenti e della società civile. La svolta deve essere "fortemente percepita" per restituire entusiasmo alle istanze di cambiamento.
Ora, il centro-sinistra mantiene aperta la porta a Monti e nel contempo imbarca personaggi incompatibili con il cambiamento, ma al contrario funzionali alla deriva centrista, interpretando una svolta tanto pretesa quanto inesistente. Giampaolo Galli che cos'ha a che fare col cambiamento di rotta? E SEL "quanto" è disposta a deviare dalla rotta del cambiamento, proposto a parole, in nome della condivisione delle "responsabilità di governo"? Se tenesse la rotta romperebbe l'alleanza col PD facilitando la coalizione con Monti tenuta in caldo . Se mollasse la rotta condurrebbe al naufragio di qualsiasi cambiamento e all'annientamento definitivo di qualsiasi sinistra: il centro-sinistra che realizza il programma di Monti !!!...è una svolta senza ritorno! La scelta di SEL rappresenta un "ostacolo" alla realizzazione del cambiamento perché indebolisce la sinistra senza interrompere la deriva centrista.
Non facciamoci incantare... attualmente l'unica scelta possibile per cambiare rotta rispetto al montismo è la scelta di Rivoluzione Civile, per quanto rimanga da lavorare molto al suo interno...e questo è il ruolo dei movimenti e della società civile.

Insisto nell'appello a riconoscerci e stimarsi a vicenda nella Sinistra Plurale

Cara Livia, vedo che sei tra chi non riesce a riconoscere e stimare le persone impegnate seriamente a sinistra e argomenti una delle possibili scelte (presentarsi in alternativa al Pd) come unica scelta possibile perchè ormai - sul destino dll'Italia nei prossimi anni - tutto sarebbe gia scritto in quella generica Carta D'Intenti firmata anche da Sel.

Questa posizione, che rispetto, in realtà - a mio parere - equivale ad una dichiarazione di sconfitta, nel senso che dai per scontata la continuazione della politica dei "montiani" anche nei prossimi anni e vedi come unica possibilità eleggere qualcuno iun Parlamento per testimoniare che esistono idee e proposte alternative, ma rinviando la realizzazione di queste idee e proposte alla fine di un'altra lunga nottata (cioè alle elezioni successive tra alcuni anni e forse nel 2018).
Cioè, dai per scontato e inevitabile che non esiste nessuna possibilità di dare risposte concrete, a partire dal dopo elezioni 2013, ai 15 milioni di persone che in Italia vivono una sofferenza sociale sempre più devastante e drammatica (non solo per loro ma anche per la convivenza civile e per la democrazia e la Costituzione Repubblicana, minacciata pubblicamente da Berlusconi, ma nei fatti anche dai tecnocrati di destra come Monti).

C'è chi, mille volte meglio di me (sono un ex operaio tessile) argomenta che è sbagliato vedere che - per l'Italia e per l'Europa - tutto è scritto e inevitabile e si tratta solo di fare opposizione, ma senza illudersi che un cambiamento - parziale ma cambiamento - sia possibile.
Vedi l'opinione molto argomentata di Luigi Vinci:
http://joomla.sinistra21.it/politica/79-allarme-rosso-lettera-ai-compagni-di-rifondazione-comunista

Io insisto nel dire che, nella sinistra plurale, nessuno ha ricette e strade sicure per realizzare il cambiamento che è urgente e necessario e che propongono Vendola, Ferrero, Revelli, Viale e mille altri e altre e che - di conseguenza - bisognerebbe almeno riconoscerci e stimarsi recipricamente.

Per quanto mi riguarda penso che niente è scontato sul futuro dell'Italia e che molto, o comunque una parte (per un'altra politica) dipende dall'esito delle elezioni politiche, nel senso che affido il cambiamento POSSIBILE a due risultati che - impegnando costruttivamente tutte le energie delle persone della Sinistra Plurale - sono realizzabili:
1) il successo - anche al Senato - non solo della coalizione PD/SEL, ma anche di SEL in questa coalizione;
2) il successo della lista Rivoluzione Civile: spero che riescano a suscitare consensi elettorali anche in quell'area vasta della sfiducia e dell'astensionismo di sinistra e magari anche a recuperare voti che nelle recenti elezioni amministrative sono andati ai grillini. Se eleggono diversi Parlamentari, penso che voteranno contro alle leggi sbagliate, cercheranno di migliorare quelle buone proposte dalla maggioranza Pd/Sel e magari possono anche arrivare a sostenere le buone leggi.

Se questo si realizzasse (dipende anche da una mobilitazione di tutte le persone di sinistra che hanno fatto vincere i referendum del 2011 e una mobilitazione motivata non dai rancori e dal disprezzo reciproco, ma in modo costruttivo e positivo) nel nuovo Parlamento non sarebbero Monti, Casini ed i montiani anche dentro il Pd a dettare le scelte da fare, ma sarebbe - a mio parere - la sinistra plurale (certo non a dettarle, ma almeno ad aiutarle e migliorarle con un impostazione di sinistra, avendo fiducia nella "forza" delle nostre proposte programmatiche).

Capisco che le mie spranze sono difficili da realizzare (ma non impossibili) e francamente le vedo come le uniche che possono dare risposte concrete alla crescente sofferenza sociale e per iniziare un'ALTRA POLITICA (attingendo anche alle proposte che fa da moltissimi anni la campagna Sbilanciamoci!).

Un caro saluto.
Giuliano Ciampolini, ex operaio tessile (di sinistra e pacifista).

Ultime Notizie!

Ultime notizie......il PD chiede dopo il voto il sostegno di Monti e i montiani.
Si profila un governo con Monti premier sostenuto da PD e SEL per continuare la famosa ormai "Agenda Monti".

errata

errata: non "A quel Pd e a quella SEL che hanno rifiutato di chiedere che le firme raccolte per il referendum sull'art. 18 venissero invalidate" ma: "A quel Pd e a quella SEL che hanno rifiutato di chiedere che le firme raccolte per il referendum sull'art. 18 NON venissero invalidate"

elezioni

ciampolini: se "è troppo" vallo achiedere a chi nel
pd ha voluto e imp0osto che la continuità dell'agenda Monti sia alla base del programma e della politica del
pd stesso qualora vincesse. A chi ha imposto che Vendola per partecipare alle primarie un mese fa e all'alleanza oggi, dichiarasse di accettare: 1) il fiscal compact 2)il fondo salvastati con la delega di ogni politica economica alla BCE. A quel Pd e a quella SEL che hanno rifiutato di chiedere che le firme raccolte per il referendum sull'art. 18 venissero invalidate dalla decisione di Napolitano di sciogliere le Camere nel 2012 anziché aspettare una misera settimana (è da quando cadde B. che s'aspetta il voto, figuriamoci). A quel PD che ha dichiarato per bocca del suo segretario Bersani che la nuova legislazione sul lavoro non si tocca e a quella SEL e a quel Vendola che a questo punto hanno messo la sordina alla questione, pur dopo aver lanciato il referendum.
La politica del PD che SEL ha accettato (e derl resto dentro SEL i liberisti non mancano certo, basti pensare come Vendola l'ha formata), è una politica liberista. Cioè quel che Sbilanciamoci critica da anni e ragionevolmente. L'idea che "rafforzando la sinistra" questa politica possa cambiare è alla prova dei fatti sbagliata. Sono circa 3 decenni che si fa questo discorso e la politica del PD non ha cessato di involversi in senso appunto liberista e di destra, privilegiando innanzitutto gli interessi degli "imprenditori", sovente e volentieri candidati, abbandonando la difesa del welfare e del lavoro salariato. Questo è sotto gli occhi di chiunque voglia onestamente vedere e non predicare dall'alto di un supposto senso di responsabilità.
L'articolo di Sbil è sbilanciatissimo, perché fingendo di essere equidistante, non fa che riproporre la vecchia e retriva accusa di "rifiuto di governo" a chiunque osi semplicemente muoversi su idee vagamente più "a sinistra" del PD (e via indietro DS, PDS, PCI). Parole (e pratiche) che si possono definire solo del politichese peggiore, proprio nel momento in cui si propone di lasciare da parte i partiti. Diventa chiaro quando parla di "scarsa propensione di Ingroia alle question europee". E grazie! Ma non si doveva riflettere sul debito prima di applicare le condizioni disumane della BCE? Non lo h ascritto Sbilanciamoci per anni, questo? Siamo normalizzati anche noi? Macché, ormai questo sito non fa che tirare la volata al suo portavoce candidato con SEL. Abbastanza vergognoso, per un sito che si voleva più consapevole e più riflessivo di una dinamica di partito che ricorda ormai soltanto il tifo calcistico.
Ma che soprattutto non è in grado néha la volontà di difendere niente e nessuno che possa vagamente assomigliare ai ceti medio bassi offerti in sacrificio alla stessa politica folle che nella sola Europa ha già distrutto Grecia Spagna e Portogallo.
Solo che dopo che avremo propagandato anche da qui l'ennesima "scelta utile e ragionevole", passato il 25 febbraio, dai licenziamenti in blocco del pubblico impiego, dalla disoccupazione al 25%, dagli ospedali paralizzati e da tutto il resto (in Grecia interviene Medici senza frontiere, dovrebbe essere chiaro quanto la politica delle responsabilità europee sta dando a quel martoriato paese e quanto ci aspetta da noi), qui non ci salverà più nessuno. Ah, ma noi avremo votato Marcon in Parlamento. Bella fine per un sito che meritava di meglio.

Gli intelligentoni, il complesso edipico ed il principio di realtà

Rilevo che 1) la maggior parte dei i commenti anziché fare proposte fa propaganda politica; 2) nessuno è perfetto, neppure il PD, che è pieno di difetti, ma sono quasi sicuro che nessuno di questi che commentano - che pretendono sempre compulsivamente la perfezione (v. punto 3), che umanamente non esiste - hanno mai letto le proposte del PD; poi certo la politica è l’arte del possibile ed il PD un partito riformista composito, ma sempre più socialdemocratico: meglio masochisticamente e "bertinottianamente" punirlo togliendogli voti e facendo governare a Berlusconi o a Monti; 3) come si vede (lo dico soprattutto a @Giuliano Ciampolini che stigmatizza le affermazioni incongrue (il governatore Vendola che si permette di parlare con Riva…) dell’intelligentone @Alessandro Marescotti, è fatica vana discutere con gli intelligentoni di estrema sinistra, la iattura dell’Italia ed un problema più congruamente di pertinenza degli psicoanalisti.

Differenza tra ‘destri’ e ‘sinistri’
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2585732.html

La differenza sostanziale non è di tipo fisico, e neanche morale (io ho conosciuto persone di sinistra disoneste), ma psicologico.
Che poi determina una differente propensione al dubbio ed allo scetticismo, che si riflette sulla capacità critica.
L’analisi corretta si basa sui fatti e non sulle illusioni.
L’incapacità di analisi è sempre il frutto di una educazione carente ricevuta. Soprattutto in famiglia, dove spesso non si inculcano le basi dell'analisi critica, in particolare da parte dei genitori di destra, che, per la loro struttura psicologica, determinata fortemente dall’educazione autoritaria ricevuta, non coltivano dubbi, ma certezze; non consentono, ma reprimono; non tollerano, ma vietano.
Fate una riprova: tutti i figli di genitori “fascisti” hanno sempre un alto concetto del loro padre - perché sono usciti sconfitti dal conflitto edipico - e conservano questa loro propensione a seguire un “capo”, da cui farsi dirigere ed in cui immedesimarsi. E (come Silvio B., che ha avuto un padre severo ed una mamma autoritaria) spesso diventano campioni nella triade menzogna- negazione freudiana- proiezione.
Il laico di sinistra moderata è invece, tendenzialmente, persona intelligente, logica, pragmatica, mossa dal dubbio, spinta da ideali, alla perenne ricerca di soluzioni concrete ai problemi, e che, pur patendo ancora il complesso edipico (altrimenti non sarebbe di sinistra), non se ne lascia dominare.
Il comunista massimalista è invece – per definizione – un “ottuso” (= intelligentone), a-logico, a-pragmatico, “benaltrista”, obnubilato dall’ideologia e, non avendo risolto il complesso edipico, se ne lascia dominare e non gli va mai bene nessuna soluzione e perde tempo ad "ammazzare" tutti i giorni il proprio padre.
E poi c’è l’educazione a scuola, dove – è una boutade ma non tanto – non si studia sempre come si dovrebbe la bella fiaba di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore, da cui è tratta l’espressione Il re è nudo: se si studia, e approfonditamente, si diventa cultori dello scetticismo, che è la base dell’analisi critica, e non si rischia mai di diventare individui idolatri.

Post scriptum:
L’analisi va presa cum grano salis e non include il moderato di destra.

Discutere o votare?

Ho trovato piuttosto equilibrato questo editoriale di Sbilanciamoci. Ricorda che una vittoria elettorale si avrà se e solo se la coalizione IBC avrà la maggioranza nei due rami del Parlamento e sostiene peraltro correttamente che anche un successo di Rivoluzione civile darebbe forza ad una visione più di sinistra dell'altra politica che serve al nostro paese.
Non condivido tutte le tesi dell'articolo, per esempio non sono d'accordo sui giudizi che vengono dati in merito alle politiche del CSX di Prodi e, in particolare, alla sua visione dell'integrazione europea. Prodi ci consegnò nel 1998 un paese con uno spread a 37, e con un costo per interessi dell'indebitamento pubblico di qualche miliardo all'anno inferiore a quanto ci siamo poi trovati a sostenere. Il risanamento finanziario che si ottenne in quegli anni abbattendo di diversi punti percentuali il rapporto debito/PIL doveva essere la premessa per liberare le risorse necessarie ad una fase due orientata allo sviluppo, fase che mai purtroppo abbiamo potuto vedere. Nel 2006 Prodi si candidò a governare proponendosi di operare per la riduzione del cuneo fiscale, vero e proprio macigno sulla capacità di competere della nostra economia, ma ancora una volta non ha potuto completare il suo mandato e (dunque) non sapremo mai se il suo progetto sarebbe davvero riuscito. Io penso che ci siamo trovati ad affrontare con 10 anni di ritardo questi nodi, e in condizioni purtroppo peggiori, ma questa è solo la mia opinione.
Sarà senz'altro interessante seguire il filo delle discussioni che proporrete nei prossimi giorni. Vi leggo con piacere proprio perché date una visione delle cose diversa da quella che già ho, ed anche spesso molto ben documentata.
Suggerirei peraltro ai commentatori di concentrarsi sullo scambio di idee ed opinioni fattuali, evitando toni da appello di campagna elettorale su chi bisogna votare o meno. Noi lettori di sbilanciamoci siamo persone abbastanza mature, la nostra idea ce la facciamo comunque da soli e non è leggere da parte di un illustre sconosciuto che si deve votare questo o quello che potrà spostare le nostre scelte.

Nella Sinistra Plurale è necessario riconoscersi, dialogare e stimarsi reciprocamente

Il documento della Redazione di Sbilanciamoci.info propone di impegnarsi per il successo elettorale di:
SEL
RIVOLUZIONE CIVILE

Chi pensa che SEL è poco di sinistra, poco ambientalista, ecc. o comunque che ha sbagliato ad allearsi con il Pd,
può, di conseguenza, impegnarsi a sostenere Rivoluzione Civile (ed anche io gli auguro un gran successo).

Ci sono altre alternative credibili, nelle elezioni del 24 e 25 febbraio, per dare voce in Parlamento alle idealità e alle proposte programmatiche concrete per UN'ALTRA POLITICA ?

E' troppo chiedere di impegnarsi per sostenere in modo costruttivo una delle due possibilità che hanno - nelle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 - le persone che in Italia vogliono una politica di pace, di giustizia sociale, di democrazia, di difesa dell'welfare e dei diritti, di sostenibilità ecologica, di nonviolenza ?

E' sbagliato pensare che le persone che saranno elette in queste due liste, dopo le elezione potranno dialogare, collaborare e impegnarsi in modo costruttivo per cercare di realizzare insieme UN'ALTRA POLITICA?

E' troppo chiedere che nell'impegno a sostegno di una delle due possibilità che abbiamo si polemizzi con la destra berlusconiana e con quella dentro il Pd, evitando di polemizzare con la Sinistra Plurale più vicina e che, purtroppo, è debolissima e sarebbe assurdo indebolirsi ancora di più per strapparsi qualche voto a vicenda ?

E' troppo chiedere alle persone seriamente impegnate in tutta la Sinistra Plurale di riconoscersi e di dialogare in modo costruttivo e stimarsi reciprocamente a vicenda e magari anche aiutarsi a vicenda (anche perchè nessuno può avere la presunzione di avere le ricette giuste, la strada sicura per il cambiamento, la verità assoluta) ?

Tanti auguri a tutta la Sinistra Plurale.
Dopo le elezioni del 2013, la prossima possibilità di avere una rapprentanza in Parlamento l'avremo fra diversi anni e le persone che vivono una crescente e drammaica sofferenza sociale hanno bisogno di risposte a partire dal 2013. non dal 2018.

Giuliano Ciampolini

La perdita della sintesi

Va benissimo discutere le proposte per vincere e cambiare. Gli interventi però sono troppo lunghi e corrono il rischio di far perdere la sintesi. La critica va bene ma rischia di disperdersi. I punti finali delle proposte devono essere necessariamente semplificati.

5 punti per il Cambiamento

*) Acqua Pubblica (Bene comune accessibile a tutti)
*) Ambiente (Km0 - Agricoltura Biologica - Descrescita)
*) Sviluppo (Rifiuti Zero (le tre R - Riduzione-Reciclo-Riuso) - Energie Rinnovabili)
*) Trasporti (Trasporto pubblico e mobilità sostenibile e leggera - Aree Pedonali e Biciclette)
*) Connettività (Adsl e Wifi Libero e Gratuito (si pagano solo i servizi offerti in rete))

Il PIL non misura la felicità e quindi non può essere l'unico modo per quantificare l'economia.

La crescita infinita su un pianeta finito non è possibile.

Il PD alternativo al liberismo?

Sono presidente del circolo Gaia di Legambiente ad Asti. Ormai da decenni mi interesso di ambiente. Se valutiamo le politiche ambientali e sui beni comuni di Pd e Sel purtroppo dobbiamo riconoscere che sono molto distanti dalle scelte di altri paesi europei di "cultura social democratica e "verde". In particolare basta leggere il dato ufficiale della raccolta differenzita in Puglia dopo 9 anni di goveno Vendola: - del 30%, l'obbiettivo è 65% per tutta Italia. Il comportamento del Pd quando ci siamo impegnati a raccogliere le firme per la legge sui beni comuni e poi per il referendum era avverso, solo l'ultima settimana prima del voto referendario, quando era chiaro che avremmo vinto alcuni esponenti hanno dichiarato il sostegno al si, per poi sostenere il governo Monti ad invalidare i risultati del referendum. Questo compotamento ambiguo è presente su tutte le questioni che ci stanno a cuore, un solo altro esempio, è la scelta di sostenere la restaurazione attuata Monti sull'articolo 18, il risultato è che da settembre molte aziende licenziano i lavoratori che non si adeguano al volere dei "padroni" motivando i licenziamenti con argomentazioni economiche false. Con questi fatti e molti altri non si può votare Pd e Sel l'alternativa è "Rivoluzione Civile". Certo è stata costruita una coalizione con diverse contraddizioni ma era credibile che in 3 - 4 mesi si potesse cancellare l'acredine di anni di scontri interni alla sinistra? Rivoluzione civile è il meglio che siamo riusciti a mettere in piedi, il programma è quello dei 10 punti di "cambiare si può" ed è già un buon risultato. Certamente non possiamo votare per i 5 stelle, chi ha avuto a che fare con loro si rende conto che sono poca cosa dal punto di vista programmatico. In molti casi arrivano a sostenere le nostre lotte quando i giochi sono già fatti senza aver mai partecipato al lavoro quotidiano per costruire una progetto alternativo. Un esempio sono le lotte contro gli inceneritori costruite con uno studio preciso di comitati, legambiente e altre organizzazioni ambientaliste, dopo anni di iniziative assemble, convegni ecc. arriva il Sig. Grillo a sbraitare due battute, sovente fuori luogo e i giornali scrivono come se l'iniziativa sia dei 5 stelle. Su molte questioni le proposte dei 5 stelle sono inesistenti o ambigue. L'unità della sinistra è indispensabile è l'occassione partendo da "rivoluzione civile" per lavorare a costruirla. Il Pd non è ormai neanche un partito social democratico, le selte proposte sono da partito liberale moderato. Cordiali saluti Giancarlo

Premesse sbagliate (e toni fuori luogo)

Solo due brevissimi commenti.
1. Le premesse politiche del documento sono sbagliate: la vittoria politica del centro-sinistra non consentirà di chiudere l'esperienza del "montismo". E' infatti evidente che il pd - che verosimilmente sarà il primo partito in parlamento - farà un governo proprio con i "montisti". Nella migliore delle ipotesi avremo un governo "arlecchino": con montisti, centro-sinistra e sinistra. A noi resta l'amara alternativa di non andare a votare, votare a sinistra per aumentare il rosso nel vestito di "arlecchino" e giocare al massacro e votare grillo.
2. Se, come immagino, questi commenti sono moderati da qualcuno, è troppo chiedere che il moderatore inviti a correggere i commenti dai toni offensivi ed arroganti?
Grazie.
Cari saluti e buon lavoro.

Risposta a chi la pensa come Alessandro Marescotti

Carissimi/e, l'Appello della Redazione di Sbilanciamoci.info non credo che possa essere liquidato con la faciloneria e la supponenza di chi, come Alessandro Marescotti, si crede di avere verità assolute e strade certe e sicure per realizzare - in Italia - il cambiamento che è necessario e - tramite UN'ALTRA POLITICA - quello che è possibile nei prossimi 5 anni (una parte notevole di quello che succederà anche nei prossimi anni dipendrà dai poteri forti economici e finanzieri all'interno dell'economia di mercato. Il cambiamento possibile dipenderà dalle scelte che verranno fatte dal nuovo governo e dal nuovo Parlamento. Che ci piaccia o no, questo è un fatto certo, non è un'opinione o una fantasia: le fantasie sono in chi pensa di poter prescindere e fregarsene di questo fatto certo).
Inoltre, caro Marescotti e cari tutti quelli che la pensano come Marescotti, se Sel e Nichi Vendola fanno schifo e tutti i soggetti politici e le liste che ci saranno nelle prossime elezioni fanno schifo, perchè tutte le persone di sinistra che si autonominano rappresentanti autentici del popolo, che si considerano bravi, belli, coerenti, che sanno la strada giusta e sicura per il cambiamento, che sanno tutto... e solo loro sanno tutto, perchè non avete presentato una vostra lista alle elezioni politiche ? Non siete stati capaci di presentarla o pensate che le Istituzioni della democrazia rappresentativa volute dalla Costituzione Repubblicana siano inutili e da cestinare ? E se sono da abbattere, con cosa vanno sostituite ?
Con la vostra supponenza arrogante che vi porta ad autonominarvi rappresentanti del popolo ?
Possono esserci, a mio parere, varie risposte al Pd (quello di Bersani e quello di Renzi) che ha consentito l'approvazione della cosiddetta RIFORMA DELLE FORZE ARMATE (con 1 miliardo in più per armamenti finalizzati a fare le guerre, come i cacciabombardieri F35) e altre porcherie volute dal governo Monti e approvate da PDL e PD.
Quello che è di fondamentale importanza, a mio parere, è che le idee e le proposte programmatiche per UN'ALTRA POLITICA in difesa del bene comune, dell'Welfare e dei beni comuni fondamentali e in attuazione della Costituzione Repubblicana, trovi una rappresentanza, la più ampia possibile, a sinistra, nel Parlamento voluto dalla Costituzione Repubblicana dove vengono fatte le leggi che decidono, almeno in parte (l'altra parte è decisa dall'economia di mercato e dai profitti ed egoismi individuali che l'alimentano quotidinamente), il futuro del nostro Paese .
Io sono impegnato a sostegno di Sinistra Ecologia Libertà e di Nichi Vendola (che a me sembra un ottimo portavoce delle idee e delle proposte programmatiche per UN'ALTRA POLITICA), ma capisco che questa possibilità non ha avuto un successo (che a mio parere meritava) nelle elezioni primarie del centro sinistra svoltesi il 25 novembre e 2 dicembre 2012.
Chi ha soluzioni e proposte migliori e più convincenti e più facili da realizzare non sprechi le prorie energie per dire che tutti gli altri fanno schifo (e lo sport preferito nella sinistra plurale dedicare tante energie per buttare merda sulle persone di sinistra più vicine ma che in parte la pensano diversamente): si impegni a realizzarle e, sinceramente, spero che abbiamo più successo di quanto ne ha avuto Nichi Vendola nelle primarie !
Una cosa, a mio parere, è certa: senza una grande partecipazione popolare (che è la somma dell'impegno concreto di tante persone), senza partecipare alle elezioni democratiche e senza riuscire ad ottenere una forte rappresentanza nel Parlamento voluto dalla Costituzione Repubblicana, non si ottiene l'ALTRA POLITICA che è urgente e necessaria e - di conseguenza - andrà avanti solo la politica distruttrice dei diritti, dell'Welfare e della Costituzione Repubblicana (e ne avrà conseguenze gravissime anche la convivenza civile nel nostro Paese, con gravi conseguenze su tutti... compresi quelli dei ceti ricchi e privilegiati).
Un caro saluto a tutte le persone che hanno voglia di impegnarsi concretamente per conquistare UN'ALTRA POLITICA.
Giuliano Ciampolini

mario

"Nella Lista Ingroia convivono opposizioni di principio a ogni governo..." chi? dove? quando?

State sbagliando, Vendola e Bersani non vanno votati

Cari amici,
io credo che la vicenda dell'Ilva di Taranto sia esemplare. E' stato fatto un decreto da Monti e da Clini con l'appoggio di Bersani e Vendola per fermare la magistratura intervenuta per situazioni di estremo pericolo per la salute e la vita dei cittadini e dei lavoratori. Una palese violazione del principio di autonomia della magistratura e di sfregio alla Costituzione che sancisce l'inviolabilità del diritto alla salute.

Vendola e Bersani sono responsabili di questo e ne risponderanno alla loro coscienza e agli elettori. Persone del genere non rappresentano gli ideali della sinistra ma l'esatto opposto.

Stiamo parlando della morte delle persone per il profitto.

Il GIP Todisco ha scritto: "Non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell’ILVA, abbia ancora ad ammalarsi o a morire o ad essere comunque esposto a tali pericoli, a causa delle emissioni tossiche del siderurgico”.

La posizione di Vendola è come al solito tutta verbale e retorica, prima dice di essere contro il decreto e poi lo appoggia perché sarebbe stato "migliorato". Io vorrei che sbilanciamoci si esprimesse su questa vicenda perché un intero movimento della società civile per la salute e un nuovo lavoro che non inquini, è stato contrastato con un provvedimento ad aziendam che viola l'autonomia della magistratura.

Monti, Bersani e Vendola su queste cose hanno fatto fronte comune con la regia di Clini pur di far produrre l'Ilva con le attuali emissioni pericolose, con la foglia di fico di un'AIA che non impone le migliori tecnologie in assoluto e che non è stata neppure implementata.

Bersani e Vendola: queste persone non ci rappresentano.
Abbiamo creato una black list delle persone che non vanno votate. Di tutti i parlamentari che hanno votato la conversione in legge di un decreto che consente di violare l'ordinanza della magistratura, di evitare il sequestro degli impianti pericolosi.

Per cui il nostro ragionamento va in direzione assolutamente opposta alle vostre illusioni che un imponente vittoria del centrosinistra possa svincolare la sinistra dal centro. Questi sono collegati con i poteri forti, e le telefonate di Vendola con l'Ilva, intercettate dalla Procura di Taranto, danno un quadro sconfortante di cosa sia diventata SEL.
A Taranto muoiono 30 persone all'anno per le emissioni industriali, emerge dalle perizie della Procura, cioè da studi che Vendola non aveva mai commissionato. Leggete qui http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/ilva-gip-vendola-regista-occulto-1407172/

"Un accusa dura: aver fatto da regista e aver di fatto assecondato le pressioni dell’Ilva sull’ Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale), ”invece di imporre misure urgenti” all’azienda, per ridurre l’inquinamento” causato dall’Ilva di Taranto. E’ l’accusa del gip di Taranto Patrizia Todisco al governatore della Puglia Nichi Vendola che, avrebbe messo in atto una serie di escamotage ”per non risultare inoperoso” di fronte all’opinione pubblica.
Vendola al momento non è indagato e l’accusa del gip chiama in causa anche funzionari e assessori di quella Regione che ha fatto proprio della battaglia ambientale per l’Ilva una bandiera.
Nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza con cui spedisce nuovamente agli arresti la famiglia Riva e i vertici dell’azienda, il giudice dedica infatti ampi passaggi a Vendola e a quel che accade nelle stanze della Regione. Riportando telefonate e mail e parlando di ”numerosi e costanti contatti” tra l’ex grande capo delle relazioni istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà e rappresentanti della Regione, Vendola compreso".

Io vorrei un vostro commento su questo.


Cordiali saluti

Alessandro Marescotti

Sei proposte

Sei misure da adottare contro la crisi e per la crescita
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2767761.html

Tre Misure tattiche.

La crisi, al di là degli ottimismi di maniera o interessati, sarà dura e lunga (almeno 15 anni) poiché è la conseguenza di un mutamento epocale planetario; per consentire a 1 o 2 o 3 milioni o più di persone maggiormente in difficoltà sono indispensabili, nel mix di misure anti-crisi, [1] già proposte qui, ed in un’ottica di concretezza, 3 misure prioritarie e urgenti concernenti il lavoro ed il welfare: 1) reddito di cittadinanza universale per i periodi di inattività; 2) normativa del lavoro a favore dei precari e costo orario del lavoro precario maggiore di quello stabile; e 3) casa ad affitto sociale.

1) Il reddito minimo garantito (Rmg) o reddito di cittadinanza, opportunamente disciplinato, è previsto in tutti gli altri Paesi UE, tranne Grecia e Ungheria; esso potrebbe essere di 2 livelli: uno di 1° livello, poniamo, di 300 € per quelli che non hanno contributi versati negli ultimi 2 anni, ed uno di 2° livello, poniamo di 500 €, per gli altri che invece li hanno versati.

2) L’Italia è un Paese di furbi, per cui le norme sul lavoro precario vengono eluse ed applicate dai datori di lavoro (anche da quelli dei servizi, sottratti alla concorrenza internazionale) per avere surrettiziamente flessibilità sia in entrata che in uscita, oltre a lucrare sullo sfruttamento “cinese” di tali risorse umane. Pertanto, è necessario obbligare i datori di lavoro, anche attraverso controlli assidui da parte degli Ispettorati del lavoro, a pagare un lavoratore precario di più di quello stabile (i precari sono almeno 4 milioni, 7 milioni se includiamo le partite IVA più o meno fasulle, oltre ai familiari, quindi in totale oltre 10 milioni di persone coinvolte direttamente o indirettamente in una situazione di precarietà sia economica che psicologica, con riflessi negativi importanti sia sui consumi, sia sullo spirito individuale e nazionale).

3) Negli ultimi 20 anni, si sono costruiti, a causa del predominio degli immobiliaristi e dei costruttori, 1/10 di alloggi pubblici rispetto agli altri Paesi europei più evoluti; una casa ad affitto sociale (vale a dire 100-150 € al mese) può invece fare la differenza tra una esistenza difficile ma economicamente sostenibile e la povertà; occorre perciò varare un Piano Nazionale di Edilizia Residenziale Pubblica di Qualità (almeno 25.000 alloggi all’anno). [2]

Le risorse finanziarie necessarie per queste misure vanno prese dai ricchi e dai benestanti, non per vetuste ragioni di classe, ma per la semplice ragione che, dopo 330 mld di sacrifici addossati negli ultimi 5 anni in gran parte sul ceto medio-basso e persino sui poveri (col taglio della spesa sociale), essi sono gli unici che i soldi ora li hanno.

Tre misure strategiche.

1) Pubblica Amministrazione. La Pubblica Amministrazione è da sempre - se si può dire così - una vera emergenza nazionale. In tutti i saggi in tema di come migliorare l'economia italiana, tra le misure da prendere viene sempre indicato al primo posto il miglioramento dell'efficienza della PA. [3] Al vertice, si è consolidata una vera e propria casta centrale di alti funzionari pubblici (in maggioranza appartenenti al Consiglio di Stato) che sono convinti di essere lo Stato e costituiscono il vero ganglio del funzionamento (e del disfunzionamento) dell’apparato pubblico, dalla formazione e applicazione delle leggi emanate dal Parlamento alla amministrazione dei servizi.
A questa casta centrale, si sono poi sommate quelle regionali, che forse sono anche peggiori (v. ad esempio l’utilizzo dei FAS).
E poi c’è il capitolo della corruzione. E’vero che la PA paga in ritardo, ma i prezzi dei beni e servizi acquistati dalla PA, dalla siringa alla TAV, a causa nell’ipotesi migliore del menefreghismo, nell’ipotesi peggiore della corruzione, sono quasi sempre il doppio, il triplo, il quadruplo o anche più di quelli normali di mercato.

2) Questione femminile. L’argomento è stato sollevato recentemente dall’attuale premier Monti nella sua Agenda, chiedendo lumi agli esperti. Io non sono un esperto, ma sul ruolo della donna in Italia e soprattutto al Sud rifletto e scrivo dal 1999, tra gli altri, nel 2006, al candidato dell’Unione, Romano Prodi, che ebbe la cortesia di rispondermi, condividendo che essa, assieme alla riforma culturale, è la variabile critica per lo sviluppo del Mezzogiorno; e da 4 anni in Internet; l’ho anche posta tra i punti fondamentali della “Lettera di PDnetwork” [4], annettendole una duplice valenza e funzione, sia economica che culturale. [5]

3) Tutela del territorio. Il Piano di edilizia residenziale pubblica e popolare va affiancato dalla riforma della normativa urbanistica per la tutela del territorio e del paesaggio e lo sviluppo del turismo, da affiancare – non sostituendola! – all’industria. Il territorio italiano è elemento fondamentale non soltanto per le sue intrinseche finalità, ma anche per lo sviluppo del turismo (*) e la qualità della vita delle persone, influenzata sia dal controllo del proprio tempo (spostamenti da e per i luoghi di lavoro), sia dalla relazione - sottovalutata – tra il territorio (urbanistica e architettura) e la psicologia delle persone.
(*) Va espresso un interesse ed un auspicio particolari ai fini della lotta al degrado e per lo sviluppo integrato e globale del territorio, rispetto a:
a) la rimappatura (in parte già esistente) del degrado storico, artistico e ambientale nazionale, attraverso un piano particolareggiato globale; b) interventi finanziari finalizzati a recuperare tali beni ed a valorizzare le competenze specialistiche di tutto il settore (bene inestimabile del nostro Paese); c) il rilancio del settore turistico attraverso incentivi, anche economici, alla valorizzazione ed allo sviluppo di tutto il settore. Milioni di attuali e potenziali turisti (dell'Est europeo, di cinesi, indiani, etc.) già oggi, ma soprattutto nel futuro, vorranno conoscere quello che oggi purtroppo stiamo distruggendo piegandoci ad un ottuso pensiero economicistico, con il quale si pensa (Tremonti, Bondi) che col territorio, la sua storia, le sue bellezze, la cultura non si mangia. Io sono del parere opposto. Il settore potrà fare da traino al resto dell'economia se sviluppato con criteri che interagiscono più strettamente con lo sviluppo e l’interesse nazionale.
Se vogliamo cambiare, dobbiamo mettere una pietra sopra a quanto si è fatto finora e cominciare dalle basi solide che già esistono; se continueremo a distruggere queste basi, non molta speranza resterà per la rinascita del nostro Paese

Occorre agire su tre direttrici:
a. la prima, emanando una rigorosa legge sul regime dei suoli, basata su tre pilastri: la prevalenza dell'interesse pubblico; la titolarità esclusiva pubblica delle scelte attinenti al governo del territorio; la pianificazione, in coerenza con i benchmark europei;
b. la seconda, realizzando un piano corposo di edilizia residenziale pubblica (sovvenzionata, convenzionata e autocostruita);
c. la terza, attuando un piano di rottamazione edilizia (v. http://www.radicali.it/download/pdf/casa.pdf ).

[1] Promemoria delle misure anti-crisi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2761788.html
[2] La casa è un diritto essenziale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2761640.html
[3] Le proposte del Partito Democratico/13 – Pubblica Amministrazione (all’interno, 4 miei post)
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2766980.html
[4] Lettera di PDnetwork
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2593370.html
[5] Educazione dei figli, in famiglia, dalla gravidanza a tre anni (e soprattutto v. i post in esso linkati) http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2753847.html .


Articoli e dati collegati:

I PREZZI DELLA PA
Dalla siringa… (leggere i valori mediani; il valore mediano per le siringhe è il doppio di quello standard, il che significa che in alcune ASL è anche triplo o quadruplo o più)
AVCP-Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici
“Guida alla lettura dei prezzi di riferimento in ambito sanitario”
http://www.avcp.it/portal/public/classic/Comunicazione/Pubblicazioni/StudiRicerche/_prezziAmbitoSanitario
… alla TAV
“L'alta velocità italiana è la più cara d'Europa”
Il costo medio al km è di 32 milioni contro i 10 di Francia e Spagna.
Lunedì, 05 Marzo 2012
http://www.lettera43.it/attualita/42306/l-alta-velocita-italiana-e-la-piu-cara-d-europa.htm
I COSTI PER L’ALTA VELOCITÀ IN ITALIA SONO MEDIAMENTE IL 500% PIÙ ELEVATI DI QUELLI FRANCESI, SPAGNOLI E GIAPPONESI
http://associazioni.comune.firenze.it/idra/I.%20Cicconi,%20I%20costi%20AV,%2024.6.'08.pdf

La sfida della partecipazione

Sono stato un collaboratore di ricerca a progetto di 45 anni in un ente pubblico di ricerca per venti mesi mai più richiamato. Preso quindi della ricerca di nuova occupazione mi è capitato (seguendo l'iniziativa web di uno dei miei followers: F. Belisario capogruppo al senato IDV) di vedere la mia proposta fondata sul dare lavoro direttamente a partire da chi è a maggior rischio di esclsione sociale: gli over 40; lavoro dallo Stato o da qualunque "attore" interessato della Società: http://www.politicaevalori.it/a/dtd/77691-16737 trovare conferma dal sociologo del lavoro L. Gallino: http://www.cyphersnap.blogspot.it/2012/12/nascita-di-un-movimento.html , primo fra i promotori del movimento "Cambiare si può" confluito in Rivoluzione Civile.

Avendo seguito fin dal suo nascere la genesi di "Cambiare si può" che raccoglieva con personalità come L. Gallino le istanze di persone nella mia condizione, ho potuto però constatare che lo stesso non è stato mai più invitato nè coinvolto nelle niziative successive del movimento confluito in Rivoluzione Civile. Il difetto ricorrente della sinistra della mancanza di rappresentatività è venuto allo scoperto. Il fatto quidi che (tranne me) la maggior parte dei disoccupati, dei pensionati insomma di tutti coloro che sarebbero il bacino elettorale vero per vincere e che si presume non hanno accesso al web nè hanno avuto voce ha fatto la differenza. Il punto vero quindi è riconoscere che bisogna partire da quella persone, dalle loro esigenze; per rivolgersi a loro è necessario quindi incontrarli; andar loro incontro: fisicamente e non virtualmente!

Se si farà l'errore di dimenticarsene tutte le iniziative, i programmi elettorali non saranno che lo specchio di un modello 1% - 99% o neoliberista che dir si voglia.

Come premessa a tutte le proposte che qui verranno fatte è necessario capire se chi le formula accetta questa premessa.
Il non vederla nonn farebbe altro che far scivolare il nostro Paese in una situazione simile a quella dell'Argentina del documenatario di F. Solanas: "Diario del saccheggio: http://ildocumento.it/economia/diario-del-saccheggio-2003.html