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Rapporto Sbilanciamoci 2012

25/11/2011

Nel 13° Rapporto, la Campagna Sbilanciamoci! non si è soffermata solo sull'analisi critica dei contenuti della Legge di Stabilità e sul Bilancio dello Stato, ma anche su tutti i provvedimenti di correzione dei conti pubblici con effetti nel triennio 2011-2013

Analisi quindi ma anche, e soprattutto, proposte di intervento, organiche e concrete, per fornire un valido sostegno all’economia, al lavoro e al welfare interventi che vanno nella direzione di una fuoriuscita dalla crisi nel segno della giustizia sociale, della redistribuzione della ricchezza, della sostenibilità ambientale e di un nuovo modello di sviluppo. Nella manovra economica non si trova alcuna traccia di interventi per il rilancio di un piano di investimenti pubblici, nessun intervento a difesa del lavoro e dei redditi, nessuna misura per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo del capitale umano.

L'effimera Legge di Stabilità e un inconsistente “decreto sviluppo” sono provvedimenti inefficaci e socialmente iniqui, colpiscono le classi a basso e medio reddito, tagliano le risorse alle politiche sociali e rendono il paese ancora più indifeso; le disuguaglianze economiche non sono la conseguenza, ma la causa della crisi.

Le risorse potrebbero esserci se si andassero a prendere i soldi dove ci sono e dove 30 anni di politiche neoliberiste li hanno portati sottraendoli al lavoro e all’economia: patrimoni, profitti, rendite, grandi ricchezze. Proprio quello che il governo in questi anni non ha fatto, beneficiando gli evasori con lo scudo fiscale e con l’allentamento di quelle misure di controllo (come la tracciabilità dei pagamenti e la cancellazione dell’elenco clienti-fornitori) che avevano permesso fino a tre anni fa una più efficace lotta all’evasione fiscale, contro la quale Sbilanciamoci! propone: il ripristino dell’elenco clienti-fornitori per le imprese, il divieto di pagamento in contanti oltre i 100 euro e la reintroduzione del reato di falso in bilancio.

Tra le proposte che Sbilanciamoci!:

Lotta alla precarietà. Oggi, il 29% dei giovani è disoccupato e tra chi lavora il 50% ha un rapporto di lavoro precario. Si propone un intervento per limitare la precarietà attraverso: a) la concessione di credito di imposta fino a 3.000 euro l’anno per l’assunzione dopo due anni di rapporti di lavoro parasubordinati, b) la previsione di una indennità di disoccupazione del 60% per sei mesi per tutti i lavoratori subordinati che abbiamo almeno maturato un anno di versamenti di contributi.

Riduzione dei programmi arma. Chiediamo al governo italiano di non firmare il contratto per la produzione dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter. Chiediamo di cancellare i finanziamenti previsti per il 2012 per la produzione dei 4 sommergibili Fremm, dei cacciabombardieri F35, delle due fregate “Orizzonte”. Risparmio previsto: 783 milioni di euro.

Tassa patrimoniale. In questa crisi i ricchi non stanno pagando alcun prezzo. Anzi lo scudo fiscale e l’allentamento della lotta all’evasione fiscale li hanno ancora di più premiati. Il peso della crisi ricade interamente sulle fasce più povere della popolazione. Proponiamo perciò una tassa patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 500mila euro, con alcune correzioni di carattere progressivo (possibile grazie alla registrazione dei beni sulla dichiarazione dei redditi) sul prelievo. In questo modo potrebbe entrare nelle casse dell’erario una somma intorno ai 10miliardi e 500milioni di euro.

Programma di piccole opere. Di fronte ai faraonici programmi di “grandi opere” che producono ingente spesa pubblica, scarsi benefici sociali e danni ambientali per il territorio (e business per poche imprese), si propone invece un programma di “piccole opere” per il Mezzogiorno che riguardi interventi integrati – sociali, ambientali, urbanistici – che possono andare dalla sistemazione della rete idrica locale al recupero urbanistico dei piccoli centri, al risanamento ambientale di coste e aree montane. Si propone a questo scopo di chiedere la piena attuazione del Piano delle opere medio-piccole deciso in Cipe il 6 novembre 2009 che prevede dal 2010 al 2013 la spesa nel triennio 413 milioni degli 825 milioni di euro stanziati dal Comitato, a cui si chiede di aggiungere uno stanziamento di 500 milioni, da finanziare stornando la cifra corrispondente dagli stanziamenti previsti per le infrastrutture strategiche.

Fondo per la non autosufficienza. Oggi il livello delle politiche pubbliche per la non autosufficienza è pressoché simbolico. Dal 2011 il Fondo per la non autosufficienza è praticamente azzerrato. Chiediamo perciò il ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) per le politiche pubbliche a sostegno della non autosufficienza.

Tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo. Come per la pubblicità, il business dello sport-spettacolo ha effetti distorsivi sul mercato e distoglie risorse dallo sport per tutti. Si propone pertanto di adottare il metodo francese di tassazione dei diritti televisivi per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti. Con un’aliquota del 5% sul totale dei diritti versati si potrebbero raccogliere circa 40 milioni di euro.

Il testo completo:

 


 


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Commenti

Acque stagnanti...

Frequento da poco questo bel sito pieno di spunti interessantissimi. Da quel che ho capito la "controfinanziaria" è uno degli impegni centrali di Sbilanciamoci. Da questo punto di vista, è ben triste che attorno a un documento così importante ci sia così poco dibattito (pochissimi commenti e nessuna replica ai commenti). Possibile che ci sia così poco da dire in merito? O il dibattito ferve in qualche altro luogo che a me sfugge?

emersione del nero e ICI

Reintroducendo l'ICI mi sembrerebbe meraviglioso approfittare per fare emergere tutti quei lavori che scappano facilmente dalle maglie del fisco. Mi riferisco ai lavori artigianali svolti per i privati, come: idraulica, architettura/ristrutturazioni, ecc. Se si desse la possibilità ai privati cittadini di detrarre dal costo dell'ICI i costi dei suddetti interventi, loro avrebbero tutto l'interesse a richiedere la fattura, no?! E lo stato non ci smenerebbe, grazie alle entrate degli ex evasori. Finalmente si riuscirebbe a mettere le mani su un'ampia fascia di evasori, che a quel punto non potrebbero più sparire. E poi si procederebbe con gli studi di settore....ecc.!!!! Che ne pensate? Un saluto, bdc

Controfinanziaria - Troppo poco per essere un'alternativa

Ho letto le proposte per il 2012. Tutte o quasi idee condivisibili, ma non assolutamente sufficienti per rappresentare una alternativa alle manovre di Monti e, soprattutto, ai bisogni della ns Italia.
Elenco, sinteticamente, alcuni aspetti che secondo me mancano clamorosamente:
Efficienza nella gestione della Pubblica Amministrazione. Non è possibile assietere inerti, tanto più se siamo di sinistra e quindi per l'equità, alle profondissime diversità di efficienza (che vuo dire carichi di lavoro!) fra chi è impigato, ad esempio, nella reg Toscana e, ad esempio, la reg Calabria.
Spesa pubblica improduttiva. - Analizzando i capitoli di spesa si trovano, assolutamente, tanti rivoli dove si può tagliare senza diminuire l'efficacia dei servizi. Trovateli e proponenteli.
Pensioni - Siamo un paese che consente a persone che hanno meno di 60 anni di lasciare il mondo del lavoro: vi sembra una cosa equa e si sinistra? Non c'è una parola su questo! Allora dobbiamo, gioco forza, attenerci a quello che farà il mistitro Elza Fornero (che mi sembra la più preparata in assoluto).
Fare Impresa - Credo si sia tutti d'accordo che il lavoro lo genera chi ha voglia di intraprendere. Qui il sostegno non lo si fa con solo con le piccole 2 cose proposte, ma con una politica fiscale che incentivi chi vuole diventare imprenditore e chi reinveste i profitti (o, anche al limite, chi fa profitti ma non licenzia!).
Tassazione - Non si possono, appunto, prevedere solo nuove tasse: va diminuito la pressione su tasse sui redditida lavoro (soprattutto quelli bassi) e sui redditi di impresa.
Ci sarebbero molte altre cose da aggiungere, sempre nel segno dell'equità, ma il succo che mi sembra manchi sostanzialmente è che non si è capito lo stato di quasi default a cui siamo arrivati difendendo privilegi piccoli e grandi a spese della collettività!
Grazie dello spazio che mi è stato dato
Roberto