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I «prolet» e le banche

27/03/2015

Coalizioni sociali/«Poi, poco a poco, la folla si in­fittì, vi furono sempre più per­sone in movimento e, nono­stante fosse molto difficile accorgersene, un numero sempre più cospicuo di quelle persone avevano con sé valigette, zaini o borsoni di tela.»

«Poi, poco a poco, la folla si in­fittì, vi furono sempre più per­sone in movimento e, nono­stante fosse molto difficile accorgersene, un numero sempre più cospicuo di quelle persone avevano con sé valigette, zaini o borsoni di tela. Oscar sapeva che quelle persone dall'aspetto assolutamente normale faceva­no parte della cospirazione (...) Oscar presumeva che fossero tutti dei prolet radicali: dissidenti, Autonomen, nomadi, membri delle unioni per il tem­po libero; in effetti, si trattava di un'ipotesi ragionevole, poi­ché un quarto della popolazio­ne americana non aveva più un impiego e oltre la metà ave­va rinunciato ad averne uno fisso. L'economia moderna non creava più un numero di posti sufficienti a occupare il tempo delle persone (...). In ef­fetti - Oscar era giunto a questa conclusione soltanto dopo nu­merosi esami approfonditi del nastro - i prolet non sembrava­no nemmeno consapevoli di appartenere allo stesso grup­po. Oscar sospettava che molti di essi - forse la maggior parte - non sapessero neppure quel­lo che stavano per fare. Poi, re­pentinamente, entrarono tutti in azione. (...) Esplosero alcu­ne bombe fumogene e una fit­ta nebbia invase la strada. I borsoni, gli zaini, e le valigette vennero aperti e i loro proprie­tari ne estrassero, per poi di­stribuirlo agli altri, un arsena­le in precedenza occultato: tra­pani elettrici, cesoie e martinet­ti pneumatici. I prolet avanza­rono attraverso le nubi di fu­mo e si misero al lavoro come se fossero abituati a demolire banche ogni giorno». (Bruce Sterling, Caos Usa, 1998, Fanucci editore)

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Commenti

coalizione sociale

Oscar pensò anche che rappresentare chi non ha rappresentanza indicando a costore che coalizzarsi è un buon modo per contare e per contribuire al cambiamento dal basso, nasconde un'utopia irrealizzabile perchè racconta bugie a se stesso. Equivale a dire che la partitocrazia fondata sulla separazione modifica se stessa accogliendo la pressione di un movimento d'opinione anche se numericamente cospicuo. Come se il potere non fosse una cosa maledettamente seria. Intanto, con la scusa del terrorismo, il governo si accinge al controllo di Internet e dei naviganti, alla faccia del diritto ai diritti; il nuovo catasto apporterà nuove tasse; il debito aumenta; l'iniquità e la democrazia limitata avanza. Un esempio talmente banale, ma è uno dei tanti, eppure persiste: il 730 automatizzato o meno, se devi pagare tasse oltre quelle già prelevate alla fonte, è fatto obbligo pagarle al massimo entro tre rate, più una ultima a novembre tassativamente, ed è la più alta e poi la danza prosegue con l'IMU, la Tasi ecc. ecc.. Ora, con il denaro della BCE allo 0,05% e con una banca pubblica o semipubblica come la Banca Depositi e Prestiti, tra l'altro in parte dell'INPS (o viceversa?) perchè non concedere dilazioni a costo zero, o giù di lì, a chi non può comprare beni di prima necessità, oppure pagare la bolletta dell'acqua e della luce, e tagliano entrambe le erogazioni se non paga, perchè deve pagare le tasse che non intende rifiutare di pagare? Il rapporto sbilanciato tra Stato e cittadini non si recupera con la rappresentanza ma con il cambiamento dal basso, con la sovranità popolare espressa nelle forme della democrazia diretta. Allora, Landini è portatore di un cambiamneto epocale e dal grande seguito, come ha notato Oscar, ma fallirà se non comprende che la politica si fa per essere eletti alla guida del Paese in un sistema autenticamnte democratico e formato da persone come lui. Buona vita

vecchia poesia

Quant'è bella leggerezza che s'affumica tuttavia, chi vuol esser quieto sia, del doman non v'è accortezza