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Controfinanziamoci!

12/11/2013

Giustizia sociale, redistribuzione della ricchezza e sostenibilità ambientale. Stiamo preparando la controfinanziaria, e quest'anno vi chiediamo una mano. 5 mila euro, entro il 30 novembre, per aiutarci a confezionare e diffondere la nostra manovra alternativa. Cambiare si può, se lo facciamo insieme

La chiamano legge di stabilità ma se una cosa brutta resta stabile, resta brutta. Noi invece vogliamo una manovra economica per cambiare. Una legge di bilancio diretta alla giustizia sociale, alla redistribuzione della ricchezza e alla sostenibilità ambientale. È l'unica strada per uscire dalla crisi, in piedi. E si può fare. Sbilanciamoci, dal 2001, progetta la sua controfinanziaria e la mette nero su bianco ogni anno, in coincidenza con i lavori del parlamento. Quest'anno però vi chiediamo una mano, lanciando anche una campagna di crowdfunding: con una piccola donazione, da 3 a 10 euro, potrete aiutarci a confezionare, stampare e diffondere una manovra economica alternativa. Obiettivo: 5 mila euro, entro il 30 novembre, per pagare i costi di stampa, grafica e diffusione.

Pensiamo che sia utile continuare a fare questo lavoro e vorremmo diffonderlo il più possibile, quest'anno più che mai. Perchè mentre la “stabilità”, come declinazione nazionale delle politiche europee di austerità, è diventata il triste mantra di questi tempi, il dibattito politico latita in tutti i paesi, ignorando quel che è ormai a tutti evidente: il fallimento dell'Europa dell'austerità. Infatti il Fondo monetario internazionale candidamente ammette i propri errori nel cosiddetto salvataggio della Grecia, e persino gli economisti della Commissione europea possono scrivere nero su bianco che le politiche di austerità rischiano di fare precipitare la situazione nei paesi europei senza che nulla cambi. (http://thinkprogress.org/economy/2013/10/23/2826081/european-commission-austerity/): ma intanto nulla cambia, neanche da noi, nella manovra economica.

Una manovra economica che, come emerge dalle cronache parlamentari di questi giorni, più che altro stabilizza la maggioranza delle larghe intese, fa galleggiare il governo e non impedisce al paese di continuare ad affondare. Mentre la disoccupazione cresce, la precarietà dilaga e gli orizzonti di futuro, soprattutto per i più giovani, si restringono. Cambiare si può, seguiteci sui social network (#SostengoSbilanciamoci!) e veniteci a trovare alla pagina sostieni.sbilanciamoci.org, e contribuite (basta un clic); e soprattutto commentate e diffondete attraverso le vostre reti. Un'altra finanziaria è possibile, ma solo se lo facciamo tutti insieme.

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
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Commenti

finanziamento partiti


"Un partito, costituito da cittadini che si coalizzano per ottenere un determinato programma, versando un “canone” o acquistando azioni, sarebbe un partito per azioni. Questo partito assumerebbe i “funzionari” per attuare il programma. Il senso concreto di ciò è il seguente: i cittadini, pagano comunque ma non sono attenti ai loro interessi quanto lo sarebbero se pagassero direttamente una quota convenuta.

Un modo per finanziare la politica impegnandola verso gli elettori, potrebbe essere quello di utilizzare il meccanismo fiscale dell'otto per mille. Il finanziamento alle religioni, tramite questo meccanismo, dovrebbe essere assolutamente facoltativo. Invece l'elettore-contribuente, dovrebbe decidere a quale partito destinare la percentuale convenuta delle sue imposte.
Con i metodi informatici si troverebbe il modo per garantire la privacy del contribuente.
Percentuale che potrebbe essere fissata in base alla valutazione approssimata dei costi di gestione dei partiti. In questo modo si stimolerebbero i partiti ad agire efficacemente e il “migliore” raccoglierebbe più finanziamenti, non solo, il livello dei finanziamenti raccolti ogni anno darebbe la misura del consenso riscosso. Certamente i grandi profitti verserebbero cifre percentualmente consistenti favorendo i partiti conservatori o comunque graditi ai grandi poteri, questo, però, potrebbe essere limitato consentendo il versamento solo ai redditi personali. Considerando che i pagatori di grandi contributi sarebbero numericamente inferiori a coloro che dispongono di reddito modesto, forse il problema non si porrebbe. Il consenso potrebbe anche essere misurato sul numero dei contributi anziché con la consistenza. L'occasione dovrebbe chiarire il metodo di calcolo delle retribuzioni dei politici, in quanto lasciate a discrezione dei medesimi, si configura un notevole conflitto di interessi. Questo metodo di finanziamento, unico ammesso, cosicché la conoscenza di quanto incassato sarebbe nota e pubblica e le spese oggetto di controllo certificato. I partiti non potrebbero spendere più di quanto incassano e se dovessero incassare finanziamenti occulti sarebbe per loro difficile occultare le spese."

il criterio dell'autofinanziamento mi pare idoneo mantenere vivo l'interesse verso ciò che si è finanziato. Se verso il 5 per mille a luminaria a chi vanno i proventi?