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Mag a rischio con la riforma delle banche

07/07/2010

Appello per il riconoscimento delle MAG nella riforma del nuovo Testo Unico in materia bancaria attualmente in discussione al Parlamento.

La nuova normativa in discussione porterebbe “di fatto” a cancellare uno strumento di finanza realmente autogestita dai soci finanziati e finanziatori. Faremo tutto ciò che possiamo per evitarlo e ti chiediamo di attivarti tempestivamente in tal senso.
Le commissioni parlamentari che stanno esaminando il testo dovranno terminare il loro lavoro entro il 20 luglio 2010, quindi è necessario far arrivare loro la nostra voce entro l'inizio del mese di luglio.

Gentile Onorevole,

 

da alcuni decenni le MAG (Mutue Autogestione) si occupano di Finanza Mutualistica e Solidale.

 

Le MAG, che svolgono come attività principale la Finanza Mutualistica e Solidale, sono attualmente quattro (Mag2 Finance Milano, Mag4 Piemonte Torino, Mag6 Reggio Emilia, Mag Venezia) - altre quattro (Cesena, Firenze, Reggio Calabria, Roma) sono in fase di costituzione - e svolgono da più di trent'anni un ruolo sociale importante per le collettività di riferimento; ciò non solo per le migliaia di soci compartecipi e di finanziamenti effettuati, ma anche sotto il profilo della formazione, della cultura e dell’assistenza tecnica all’avvio ed allo sviluppo di enti non profit (Cooperative, Mutue, Associazioni, ecc.).

 

Con il testo in consultazione nel mese di maggio sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze ed ora in discussione alle camere, relativo all’attuazione della direttiva sul credito al consumo e della delega di cui all’art. 33 della legge 88/09 in materia di intermediari finanziari si dirà: “abbiamo tutelato il microcredito”, “abbiamo tutelato l’etica nella finanza”; ma è veramente così?

 

La Finanza Mutualistica e Solidale non trova invece riconoscimento nel testo, non c'entra nulla con il microcredito e rischia di essere equiparata alle altre comuni finanziarie oggetto di sempre maggiori adempimenti e controlli.

 

La Finanza mutualistica e solidale opera con criteri stringenti ed inequivocabili:

 

  1. pone attenzione alla provenienza del denaro,
  2. ha modalità partecipate di gestione del denaro,
  3. ha finalità sociale a prescindere dall’importo del prestito concesso.

 

Nel Microcredito, come disciplinato dal testo in consultazione:

 

  1. la provenienza del denaro non è rilevante,
  2. le modalità partecipative della gestione del denaro non sono rilevanti
  3. la finalità sociale dei prestiti non è rilevante

 

Concretamente quindi una “banca armata” potrà costituire una finanziaria che fa microcredito (come è già stato fatto da alcuni soggetti che attualmente operano in Italia), e presentarsi automaticamente tra i “buoni”. Sarà, invece, praticamente impossibile agire come fanno le MAG e raccogliere denaro “dal basso”, ipotizzando un uso diverso dello stesso e dei rapporti su di esso basati.

 

La nuova normativa non prevede nessun cambiamento sociale, nessuna ipotesi di cambiamento sociale, ma solo assistenza e pubblicità. Si regaleranno gli abiti smessi e non si concederà la possibilità di comprarsene dei nuovi con dignità.

 

C'è la crisi: le banche devono adattarsi. E tutti dobbiamo adattarci alle banche.

 

La deriva della finanza, sotto gli occhi di tutti, non richiede meri aggiustamenti bensì radicali cambiamenti di paradigma nella gestione del denaro quale “bene comune” al servizio della collettività.

 

Il sottoscritto, facente parte della rete della Cooperativa MAG6 Reggio Emilia, chiede che venga inserito un adeguato riconoscimento della finanza mutualistica e solidale con le seguenti possibilità di formulazione di emendamento:

 

  1. all'articolo 111, al comma 4, dopo le parole “le associazioni non lucrative” inserire le parole “ e le società cooperative di finanza mutualistica e solidale nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d'Italia”.
  2. all'articolo 112 aggiungere un comma 6bis dal seguente testo “I soggetti che operano nella finanza mutualistica e solidale sono iscritti in una sezione separata dell'elenco di cui all'articolo 111, comma 1 e possono svolgere la propria operatività, in considerazione del valore sociale, nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d'Italia”.

 

Distinti saluti

Tratto da www.mag6.it