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58. Workers act

20/03/2015

Torniamo al lavoro

di Grazia Naletto

Nonostante l’ottimismo parolaio di renzi, le stime del Def parlano chiaro: il Jobs act inciderà sul Pil al massimo per lo 0,1%. Per ripartire ci sarebbe bisogno di una politica industriale, di contratti veri e di investimenti pubblici. Una riforma del lavoro per uscire dall’Ottocento 2.0

 

Un New Deal o il disastro

di Giulio Marcon

Il governo Renzi non esce fuori dal dogma del mercato capace di autoregolarsi. Senza politiche pubbliche la crisi non finisce

 

La Prima internazionale e i sindacati

di Karl Marx

I sindacati devono oggi imparare ad agire coscientemente come centri organizzatori della classe operaia nel grande interesse della sua emancipazione totale

 

Salari e innovazione per tornare a crescere

di Paolo Pini

È importante il ruolo di contrattazione nazionale, mentre l’Europa dovrebbe stimolare la domanda interna invece delle esportazioni

 

Sulla produttività l’Italia è ferma agli Novanta

di Roberto Romano

Dagli anni novanta tutte le "riforme" del mercato del lavoro sono state legate a una visione neoliberista per cui il lavoro è una merce da scambiare sul mercato

 

Tutele crescenti, ma solo per i padroni

di Natalia Paci

Reintegrazione solo in casi residuali, indennità legate all’anzianità, assunzioni a lungo termine scoraggiate. Cosa cambia con il Jobs act

 

Nuove regole, così si trasforma il precariato

di Rachele Gonnelli

Dai voucher agli stage pagati con ticket restaurant, ecco le nuove forme di lavoro temporaneo. E a volte totalmente gratuito

 

Un Workers Act per uscire dalla crisi

di Claudio Gnesutta

Un progetto di politica per il lavoro, che si articoli lungo tre assi: attivazione di lavori concreti, riduzione dell’orario di lavoro e un welfare universalistico. Perchè quello di cui c'è bisogno è l’esigenza che di garantire a tutti un’attività che assicuri una prospettiva di lavoro e di vita dignitosa

 

Italia, vent’anni di precarietà

di Leopoldo Nascia

Ad oggi tutte le promesse delle riforme del lavoro non sono state mantenute,e la riforma del Jobs Act non sembra far altro che precarizzare tutti