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Come difendere il valore del lavoro intellettuale e creativo
"A Roma il moto di rivolta dei lavoratori della cultura, dello spettacolo, dei media, è partito col piede giusto. I simboli contano. E' cominciato da una biblioteca, dalla Biblioteca Nazionale. Non importa se allora la protesta è riuscita o meno, ma aver scelto una biblioteca come punto di partenza ha avuto il potere di evocare valori universali e contraddizioni importanti della nostra epoca. Cosa viene in mente a sentir dire "biblioteca", oltre a servizio pubblico, bene comune? Provo a elencare alcune parole-chiave.
Conservazione della memoria, ricerca, silenzio, palestra della mente.
Difficile stabilire una gerarchia, ma conservare la memoria è una funzione essenziale, un cardine della civiltà, la metterei al primo posto. La Biblioteca è il luogo dove sono custoditi, salvati, i documenti con i quali si può visitare il passato e dunque conoscere meglio il presente. Senza biblioteche non c'è storia, senza storia non c'è cultura. Sono luoghi che resistono alla cancellazione permanente insita nel nostro modo di vita."....
Inizia così la relazione che Sergio Bologna terrà domenica a Roma, su "Il lavoro culturale: la bandella della Magliana", incontro con le reti e i movimenti della conoscenza. La pubblica integralmente, con tutte le info sull'evento, il sito Lib21.org