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art.18

La mutazione genetica del Pd

07/10/2014

Neppure un'incorreggibile gufa come me avrebbe immaginato che Matteo Renzi avrebbe cercato di portare velocemente il Pd verso una mutazione genetica, anche se covava da tempo, forse da quando Achille Occhetto, in qualità di segretario, aveva chiesto il beneficio di inventario nel richiamarsi non alla presa del palazzo d'inverno del 1917, ma alla rivoluzione francese del 1789. La Costituente sì, la Convenzione no. Viva l'abate Sieyès, abbasso Robespierre. Ma sulla Dichiarazione dei diritti erano stati d'accordo tutti, ed è quella che i socialisti Giacomo Brodolini e Gino Giugni hanno portato dentro la fabbrica con lo Statuto dei lavoratori.

Già era stato stupefacente per me che di tutta la direzione del Pd soltanto D'Alema e Bersani hanno dichiarato di non essere d'accordo con l'abolizione dell'articolo 18 e il contatto unico, cosiddetto a tutele crescenti, che costringerebbe ogni nuovo occupato a tre anni di precariato prima di essere regolarmente assunto (e va a vedere se la creatività degli imprenditori italiani non troverà qualche marchingegno per far apparire "nuovo e primo” ogni tipo di contratto), in modo da far transitare tutta la manodopera da un apprendistato a un altro.

Perché gli attuali ragazzi e ragazze del Pd rifiutano perfino che i diritti di un dipendente siano affidati alla terzietà di un giudice, nel caso della risoluzione di un punto delicato come un conflitto di lavoro, piuttosto che a un arbitrato consegnato alla parte sociale dominante? Se non difende il rapporto di lavoro un partito come il Pd, il quale si richiama alle riforme ogni mezz'ora, a che serve?

La verità è che forse il Jobs Act va letto, suggeriva maliziosamente ieri Melania Mazzucco, come l'acronimo di "jump our business", avanti subito con i nostri affari, ora che l'intralcio di un diritto dei dipendenti è stato gentilmente tolto di mezzo da quel che restava del Pci. Forse Renzi coglierà l'occasione per dichiarare, come già Veltroni, "Non sono stato comunista mai". Eppure lo zoccolo duro del Pci, la base confluita nelle sue successive trasformazioni, è stata sempre costituita da gente che lavorava sotto padrone. Passata al Pd come i suoi dirigenti, aveva ragionevolmente creduto che colui che spediva a Palazzo Chigi l'avrebbe difesa. Quando ha cominciato a dubitarne, il partito si è andato liquefacendo. Oggi lo vediamo, il famoso 40 per cento degli elettori per l'Europa sono un milione in meno di coloro che votarono Veltroni nel 2008, per non parlare di Berlinguer. Il numero sempre più imponente degli astenuti modifica evidentemente le proporzioni fra una forza e l'altra, ma resta che i voti effettivamente avuti dai singoli partiti siano pochi, molti meno di quella che era la consuetudine italiana. Renzi farebbe bene a guardare in faccia il partito di cui è segretario e disprezzare un po' meno i suoi iscritti, che sono stati e restano la parte più attiva dell'elettorato d'Italia.

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Commenti

Jobs Act, capitale e sinistra

Landini parla di occupare le fabbriche per il Jobs Act ma la guerra in atto - in tutti i sensi - fra le classi dominanti e il resto della popolazioine del mondo richiede una strategia e un'organizzazione ben più seria dei periodici lampi di genio cui siamo abituati dagli esponenti di quel che resta della sinistra e del sindacato
Riguarda tutto il mondo..

(...)<<Non dobbiamo più stupirci delle "improvvise" ondate di ribellione che coinvolgono prima un paese e poi un altro, esse fanno parte di un unico processo in corso. La nostra specie è giunta ad un livello evolutivo non più compatibile con l'attuale modo di produzione e, come scrive Daniel Hillis, "le società si stanno costituendo in unità più grandi, superando il loro isolamento attraverso connessioni di tipo tecnologico. Ci troviamo nella stessa condizione degli organismi unicellulari quando si stavano convertendo in organismi multicellulari. In realtà noi siamo parte di un processo che ci sta traghettando oltre noi stessi. La cosa può apparire eccitante o deprimente, ma sta di fatto che ci stiamo avvicinando alla singolarità".

L'economia va a rotoli, la crescita ristagna, la miseria cresce, la guerra dilaga, le rivolte si diffondono. Il capitale internazionale impone agli stati manovre economiche "lacrime e sangue" per risanare i bilanci pubblici, suscitando in cambio la ribellione del proletariato e delle mezze classi rovinate. L'Italia, il capitalismo più antico del mondo, è praticamente in vendita. E' successo qualche giorno fa a Milano, dove la J.P. Morgan ha organizzato una specie di fiera a cui hanno partecipato un centinaio di investitori americani e inglesi per stabilire una strategia di intervento nell'economia italiana. Una volta il saccheggio di un paese avveniva in seguito ad una guerra, ora basta un incontro tra amministratori delegati e manager di punta dei grandi hedge fund del pianeta per avere lo stesso risultato.

In Medio Oriente la catena di eventi non si arresta e intreccia tutta una serie di interessi contrastanti. La guerra endemica sembra stia per colpire la Turchia, che preoccupata dalla eventuale creazione di uno stato curdo o dall'avvento, a ridosso del loro territorio, dei miliziani dell'IS, prepara l'intervento dell'esercito. Israele ha preferito muoversi preventivamente e, temendo che la Giordania potesse essere invasa dal Califfato, ha attaccato la striscia di Gaza. Ad oggi l'esercito jihadista controlla 60 città e centinaia di villaggi, mentre Baghdad si fa sempre più vicina. Tra Iraq e Siria si sta configurando un nuovo stato modernissimo che sta scombussolando i delicati equilibri imperialistici nell'area.>> (n+1)

(...)Molto spesso accade, soprattutto da parte dei terzinternazionalisti, che si cerchino le cause del conflitto bellico nella necessità del capitalismo di eliminare capitale costante e variabile in eccesso. Effettivamente tale dinamica si verifica con le guerre, ma non è assolutamente pensabile che essa sia progettata a tavolino dalle borghesie. Il fascismo nasce per coinvolgere la classe operaia, non per distruggerla; mai, nell'epoca fascista o tardo-imperialista, il potere borghese si è sognato di alienarsi il proletariato. Lo sterminio di quest'ultimo e la distruzione di capitale costante nelle guerre è un fatto, ma è un prodotto della storia che precede, non certo di un fattore scatenante connesso alla volontà della borghesia. (...) -n+1

Jobs act e sinistra

Landini parla di occupare le fabbriche per il Jobs Act ma la guerra in atto - in tutti i sensi - fra le classi dominanti e il resto della popolazioine del mondo richiede una strategia e un'organizzazione ben più seria dei periodici lampi di genio cui siamo abituati dagli esponenti di quel che resta della sinistra e del sindacato
Riguarda tutto il mondo..

(...)<<Non dobbiamo più stupirci delle "improvvise" ondate di ribellione che coinvolgono prima un paese e poi un altro, esse fanno parte di un unico processo in corso. La nostra specie è giunta ad un livello evolutivo non più compatibile con l'attuale modo di produzione e, come scrive Daniel Hillis, "le società si stanno costituendo in unità più grandi, superando il loro isolamento attraverso connessioni di tipo tecnologico. Ci troviamo nella stessa condizione degli organismi unicellulari quando si stavano convertendo in organismi multicellulari. In realtà noi siamo parte di un processo che ci sta traghettando oltre noi stessi. La cosa può apparire eccitante o deprimente, ma sta di fatto che ci stiamo avvicinando alla singolarità".

L'economia va a rotoli, la crescita ristagna, la miseria cresce, la guerra dilaga, le rivolte si diffondono. Il capitale internazionale impone agli stati manovre economiche "lacrime e sangue" per risanare i bilanci pubblici, suscitando in cambio la ribellione del proletariato e delle mezze classi rovinate. L'Italia, il capitalismo più antico del mondo, è praticamente in vendita. E' successo qualche giorno fa a Milano, dove la J.P. Morgan ha organizzato una specie di fiera a cui hanno partecipato un centinaio di investitori americani e inglesi per stabilire una strategia di intervento nell'economia italiana. Una volta il saccheggio di un paese avveniva in seguito ad una guerra, ora basta un incontro tra amministratori delegati e manager di punta dei grandi hedge fund del pianeta per avere lo stesso risultato.

In Medio Oriente la catena di eventi non si arresta e intreccia tutta una serie di interessi contrastanti. La guerra endemica sembra stia per colpire la Turchia, che preoccupata dalla eventuale creazione di uno stato curdo o dall'avvento, a ridosso del loro territorio, dei miliziani dell'IS, prepara l'intervento dell'esercito. Israele ha preferito muoversi preventivamente e, temendo che la Giordania potesse essere invasa dal Califfato, ha attaccato la striscia di Gaza. Ad oggi l'esercito jihadista controlla 60 città e centinaia di villaggi, mentre Baghdad si fa sempre più vicina. Tra Iraq e Siria si sta configurando un nuovo stato modernissimo che sta scombussolando i delicati equilibri imperialistici nell'area.>> (n+1)

(...)Molto spesso accade, soprattutto da parte dei terzinternazionalisti, che si cerchino le cause del conflitto bellico nella necessità del capitalismo di eliminare capitale costante e variabile in eccesso. Effettivamente tale dinamica si verifica con le guerre, ma non è assolutamente pensabile che essa sia progettata a tavolino dalle borghesie. Il fascismo nasce per coinvolgere la classe operaia, non per distruggerla; mai, nell'epoca fascista o tardo-imperialista, il potere borghese si è sognato di alienarsi il proletariato. Lo sterminio di quest'ultimo e la distruzione di capitale costante nelle guerre è un fatto, ma è un prodotto della storia che precede, non certo di un fattore scatenante connesso alla volontà della borghesia. (...) -n+1

wwwpierre57@yahoo.com

Quello che è riuscito a fare l'oligarchia multinazionale,lo ha fatto non solo grazie a Renzi e alla coppia cisl/uil,ma soprattutto con l'apporto determinante di Lama,la Cgil,la nomenklatura ex pci,e i vari governi finti "progressisti".Senza di loro e la copertura a sinistra fornita "aggratis",non sarebbero MAI arrivati a ripristinare lo schiavismo ed a restaurare rapporti sociali di tipo feudale.Ringrazino costoro e la lobotomizzata base elettorale "democratica",unica al mondo ad applaudire un vero governo reazionario.Amen

mutazione genetica

Solo quando la mutazione avrà compiuto il suo ciclo,fino alla sparizione del PD così come lo conosciamo.
Solo quando il PD sarà definitivamente un partito di centro.
Solo quando gli ostinati e ciechi elettori del PD smetteranno di dargli credito.

Solo allora ,forse, sorgerà una forza progressista che saprà pensare ad un modo di governare che abbia al primo posto la difesa dei lavoratori ,dei deboli e che non sostenga il capitalismo finanziario.Ma per fare ciò bisogna voler uscire dal neoliberismo

La mutazione genetica del PD

Quod non fecerunt padroni e padroncini fecit Renzi cum cislini e uillini.
L'ultimo difensore dei credenti è rimasto Landini.

TRENTA ORE SETTIMANALI A PARITA' DI RETRIBUZIONE

Comunque l'avvenire è davanti a noi. Noi chi ? I PRONIPOTI di quell'arco di pensieri e non solo che negli anni venti del Novecento andava ( nella Penisola italiana ) ... per semplificare .... dai compagni Filippo Turati, Giacomo Matteotti a Giacinto Serrati, Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci, a Errico Malatesta e Armando Borghi ... senza dimenticare Argo Secondari esponente degli Arditi del Popolo. Ed ora nel 2014 ??
A) la continuazione - ripresa degli studi e non solo dei classici del Socialismo con priorità alla Mega 2 ( opere conplete di Marx - Engels)
B) l'inchiesta operaia oggi ( è utile conoscere tra l'altro: La situazione della classe operaia in Inghiltera di Friedrich Engels, i Quaderni Rossi ...
C) prospettare LA RINASCITA DELL'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI
D) I paesi-società post-bolsceviche ...( URSS, e paesi dell'est Europa, Cina, Cuba .. ) erano ??? Paesi-società dove declinato in modo diverso
dall'Europa occidentale e il Nord Europa dominava e domina il MODO DI PRODUZIONE CAPITALISTICO: capitalismo di stato, capitalismo
burocratico di stato, capitalismo monopartito ..... comunque vogliamo definirle .... il potere-gestione sociale, dei grandi mezzi di produzione
erano in gestione collettiva ad un ristretto gruppo di funzionari dirigenti ....... con lo svantaggio ... dalla nostra latitudine che dovevamo
chiede ... il permesso per ascoltare musica rock ... piuttosto che ...
E) il primo maggio 2015 inizierà a Milano l'esposizione universale ...... quale migliore occasione per organizzare il giorno prima ovvero il trenta
aprile 2015 giovedì, uno SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE NELL'UNIONE EUROPEA, .......a cominciare dalla richieeste per la....... RIDUZIONE
GENERALIZZATA LEGALE DELLA SETTIMANA LAVORATIVA A TRENTA ORE SETTIMANALI, € 8,50 l'ora netti ........... ;
MANCANO CIRCA SETTE MESI .... QUANTO MENO PROVIAMO AD IMMAGINARE UNA UNIFICAZIONE TENDENZIALE DEGLI ESERCITI DEL
LAVORO, QUELLO REGOLARE, DI RISERVA E TUTTE LE loro SFUMATURE ....
Sappiamo che quando le motitudini subordinate del lavoro riescono a diventare SCIAME ( ... COME LE API, LE VESPE E LE CAVALLETTE)
LEONI, ORSI E NON SOLO .......VANNO A .......NOSCONDERSI.

Sconfitta

Ma che c'e' da stupirsi?Siamo stati sconfitti su tutta la linea.E mica e' una roba solo italiana.Mi si citi,al di la delle oscillazioni elettorali,che poi hanno sempre una tendenza di fondo verso destra,in quale paese si intravvede un movimento,una ipotesi,un qualcosa,che basandosi sugli squilibri sociali cerchi di costruire una societa diversa.La gigantesca trasformazione della Cina,promossa da una classe politica interprete di una rivoluzione gloriosa,la scelta decisa verso non il capitalismo,ma il liberismo,e' la manifestazione piu chiara di tutto questo.Quelle culture politiche che per quasi 200 anni avevano sostenuto lotte e speranze,non esistono piu.O meglio,quelle come il comunismo che volevano un rivolgimento radicale,dopo la sconfitta sono scomparse.Quelle che fin dall'inizio (socialdemocratiche,laburiste,progressiste ecc) avevano scelto,in base alle caratteristiche del paese,di correggere le storture del capitale senza abbatterlo,hanno evidentemente accentuato l'inerzia verso la forza vincente.Tutta colpa di Renzi?Che differenze c'e' con gli altri leader europei,e,mutatis mutandis,con quelli latino americani?
Ha ragione il commentatore che si limita a rievocare che fare?Manca non solo un'organizzazione partitica o sindacale,ma anche una teoria che derivi da una azione di ricerca tipo Quaderni Rossi.Che caratteristiche ha il lavoro post fordista?La precarieta?Ma la precarieta non e' mica una classe e non e' neanche riassumibile nella categoria dello sfruttamento
Oggi,ilimitatamente all'Italia,ci sono solo due cose da fare:
Aumentare disperatamente i posti di lavoro e attrezzare una decente organizzazione di ammortizzatori sociali.
Combattere la deriva verso posizioni che,partendo dalla critica all'Ue,l'immigrazione ecc,spostano l'asse politico europeo su posizioni ancora piu a destra (regionalismo,nazionalismo,tradizioni identitarie,razzismo esplicito) e che poco hanno a che vedere con il vecchio fascismo.Attrezziamoci anche in questo senso.
Posizioni che fuori continente assumono connotati religiosi integralisti.Ci fosse in tutto il casino medioorientale un accenno a qualche problematica sociale.
Per questo,alle europee,amaramente,ho dato il voto al terribile Renzi.Meglio che buttarlo o scegliere chi sta con i neonazisti svedesi.Verranno tempi migliori,mica aveva ragione Fukuyama

Mutazione

Persino Concita de Gregorio, che ho sempre ritenuto una giornalista intelligente e con una certa indipendenza intellettuale, è riuscita a sconcertarmi, sentirla parlare a Ballarò, della insopportabile accettazione da parte del sindacato ( ?) che in italia, in merito all'art.18, ci siano lavoratori di serie A e di serie B, lavoratori garantiti e chi garantito non è, ha dello stupefacente, ma subito dalla regia è partito l'applauso del pubblico presente, un bel primo piano del volto accigliato di Concita consapevole di tanta televisiva autorevolezza: il generale rottamatore ha conquistato un nuovo colonnello tra le sue file.

ABBIAMO UNA BANCA

assolutamente d'accordo con il commento di Fabio

ok, e allora?

sono assolutamente d'accordo sull'analisi, ma non vedo le soluzioni

too sweet

Tenue commento che rileva cio` che e` in essere da almeno 20 anni (la dichiarazione di Violante alla Camera a protezione di Berlusconi nel '94 vi dice nulla?)
la "mutazione genetica" del PD e` iniziata dopo il crollo del Muro di Berlino, gia` allora una parte rilevante della dirigenza (D'Alema in testa) si e` indirizzata verso lidi meno ideologici e piu` affaristici.
Il risultato, quello di essere al governo, farsi opposizione, portare avanti una politica sociale che neppure Berlusconi ha provato ad applicare, deriva dalla continua commistione, fortemente voluta, con i vari Verdini, Letta (entrambi), con le varie cricche di affaristi e malavitosi (come dimostrano i numerosi "incidenti giudiziari" degli Amministratori PD)
Esserne la sponda politica e` stata la missione, ben prima che Berlusconi decotto venisse meno, prima con un'opposizione farsa e poi mettendoci la faccia.
Con tanti saluti allo sfascio del Paese che si e` energicamente contribuito a creare.
E qualcuno ex-PCI ha ancora il muso di sostenere il PD.
Senza vergogna.
L'Italia si merita il proprio pantano economico, politico e sociale, se lo merita proprio tutto.
Fabio