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L'Unione alla prova della Grecia
Dopo la troika/La Grecia, pur in sofferenza, si prenderà la sua vendetta sul ferum victorem, portando al fallimento l'artificiale e fittizia unità europea basata sulla sola moneta
Al liceo – ricordate? – ci avevano fatto leggere (e tradurre) “ Graecia capta, ferum victorem cepit”. Erano i versi con i quali il grande poeta Orazio ci diceva che la Grecia conquistata dalle armate romane poi conquistò i romani (il ferum victorem) con la superiorità culturale.
Evidentemente non penso a una ripetizione, anche perché la Grecia di oggi non è quella di Aristotile e Platone. Ma sono convinto che la Grecia messa nel disastro dalla moneta unica (l’euro) e dalla Troika, provocherà un sacco di guai all’unione monetaria e ai paesi che la compongono.
La straordinaria rivolta di popolo che ha portato Syriza al governo e che si sta diffondendo in Spagna e Portogallo, non sarà senza conseguenze e porrà problemi assai seri agli eurocrati, anche ai forti tedeschi. Già si legge che se la Grecia promuoverà un referendum sull’euro ci saranno guai. Il punto centrale sul quale riflettere è che una unione monetaria senza una unione politica è un assurdo e che i singoli stati pur avendo la stessa moneta hanno interessi diversi e, come sempre, saranno i più forti a prevalere. Guido Rossi, che se ne intende sul Sole 24 Ore di domenica scorsa ha scritto: “L’ordinamento europeo è tuttora strutturato su una unione monetaria e non fiscale-economica, né politica”. E conclude: “È tempo che gli stati membri incomincino a pensare alla soluzione dei loro problemi attraverso l’Europa. La polarizzazione fra le contrapposte politiche di crescita, richieste dalla Grecia, e quelle essenziali finora imposte in definitiva dalla Germania, potranno trovare una soluzione e un compromesso soltanto di fronte a un’Europa politicamente unita e democraticamente legittimata.”
Insomma, pensare che l’unione monetaria possa fare il miracolo di superare tutti i diversi problemi culturali, sociali e politici è una pia illusione. La Grecia, pur in sofferenza, si prenderà la sua vendetta sul ferum victorem, portando al fallimento questa artificiale e fittizia unità europea con la sola moneta, imponendo a tutti gli europei la verità che senza unità politica non si fa nessuna unità, ma solo accordi parziali tra gli stati. E vorrei qui ricordare che nella nostra storia per fare l’Italia, ci sono state guerre e per affrontare un po’ seriamente la questione del Mezzogiorno ci sono voluti anni di unità politica per arrivare all’IRI e alla Cassa del Mezzogiorno.
Per concludere: la Grecia, con la sua ribellione, farà fallire questo debole e forse imbroglionesco tentativo di fare l’unità politica dell’Europa solo con la moneta. Già a scuola, e non è inutile ricordarlo, ci è stato spiegato che è il sovrano a battere la moneta e non che la moneta abbia sovranità. La protesta della Grecia – alla quale altri paesi si uniranno – finirà col vincere e riportarci alla ragione. E, infine mi viene anche il sospetto che questa trovata dell’unità monetaria abbia anche lo scopo di affermare una sorta di sovranità politica da parte di chi, in questa unione fittizia, è più forte.
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