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di Vincenzo Comito

36. Dis-integrati

03/10/2014

 

Il capitalismo predatorio, un rischio per l’Europa

di Thomas Fazi

Intervista a Kees van der Pijl: «Siamo passati da una forma di capitalismo ancora interessato ai processi di accumulazione reali, ad un capitalismo puramente speculativo ed estremamente finanziarizzato»

 

Terra di Schengen, terra di Bosman

di Guglielmo Ragozzino

Molte persone che abbiamo sentito erano a favore del sì nel referendum scozzese, tranne forse qualche scozzese. Mentre questi ultimi, highlanders dell'uno e dell'altro parere, avevano ben chiara la loro preferenza, se si chiedeva agli altri, ai forestieri, da che parte stessero, tanti di loro tergiversavano, seminavano dubbi, in sostanza non offrivano mai una risposta chiara. Una risposta possibile esiste e la si leggerà alla fine di questo articolo.

 

Il regno disunito

di Tom Nairn

Negli anni settanta "il nazionalismo veniva giustificato come risposta allo sfruttamento economico o all'arretratezza imposta dal potere politico, si presentava come un movimento politico necessario per arrivare alla modernità.

 

La crisi di legittimità dello Stato spagnolo

di Jacopo Rosatelli

Alla precarietà del suo equilibrio basato su «nazionalità diverse», ha aggiunto l'impotenza del suo essere periferico nell'Europa governata dalla Troika

 

Il tramonto dell'idea di «Europa delle regioni»

di Anna Maria Merlo

Chi sogna la fronda dallo stato-nazione a cui appartiene dà prova di una decisa volontà di sovranità economica. Si tratta di volontà secessionistica dei «ricchi»

 

Russia ed Europa dopo la crisi ucraina

di Vincenzo Comito

Senza mostrare nessuna simpatia per Putin e per il suo modo di gestire la Russia, appare evidente però che quanto accaduto a Kiev è stato prodotto dagli Stati uniti