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Claudio Gnesutta
Già docente di Economia Politica e Politiche economiche presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma "La Sapienza". Le sue pubblicazioni hanno riguardato la teoria macroeconomica, l’economia e politica monetaria e le politiche economiche nell’evoluzione della nostra realtà istituzionale Fa parte della redazione di Sbilanciamoci.info
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Una battaglia ideologica
Star bene senza il Pil/Già trent’anni fa Giorgio Ruffolo definiva il Prodotto nazionale lordo, un “idolo bugiardo”. Un indice al quale veniva attribuita la capacità di dar conto non solo della crescita economica di un paese, ma anche del suo progresso sociale.
L'alternativa possibile di Sbilanciamoci!
Buon lavoro/Precari stabilizzati, riduzione dell'orario di lavoro, reddito minimo, 250 mila nuovi posti nel pubblico, servizio civile. E l'intervento dello Stato nell'economia per cambiare modello di sviluppo
Un Workers Act per uscire dalla crisi
Workers act/Un progetto di politica per il lavoro, che si articoli lungo tre assi: attivazione di lavori concreti, riduzione dell’orario di lavoro e un welfare universalistico. Perchè quello di cui c'è bisogno è l’esigenza che di garantire a tutti un’attività che assicuri una prospettiva di lavoro e di vita dignitosa
Il Wall Street capitalism di Minsky
Crack 2.0/Per Minsky il capitalismo non è in grado di garantire stabilità alla produzione e all’occupazione poiché il sistema finanziario che ne è il motore amplifica i valori delle attività finanziarie e patrimoniali
Sì al Workers Act, no al Jobs Act
Sciopero/È possibile sul lavoro un piano alternativo a quello del governo che vede nell'impresa il soggetto progressivo della «crescita»
Occupazione e moneta. Secondo Keynes
Perchè si può, e si dovrebbe, ricercare una soluzione Secondo Keynes. Qualche riflessione a partire dal libro di Carabelli e Cedrini edito da Castelvecchi
Il benessere? Una questione di uguaglianza
Il “ben-essere” riguarda anche le esigenze di rapporti interumani che attengono alla realizzazione personale, scrive Aldo Carra nel suo ultimo volume (Ediesse edizioni)
La borsa e la vita. Come redistribuire il lavoro
Redistribuire l'orario di lavoro è oggi una questione sostanziale di giustizia e benessere. Una recensione al libro di Marco Craviolatti, Ediesse edizioni
Una rivoluzione culturale per uscire dalla crisi
Il ruolo dello Stato nel combattere la povertà. La ripubblicazione di una raccolta di saggi di Minsky, edizioni Ediesse, con un saggio di Bellofiore e Pennacchi
Politica industriale, la grande assente
Fondo cassa/Nessun investimento pubblico per investire nel settore e affrontare le questioni occupazionali. L'unico obiettivo sono le privatizzazioni
La partecipazione del lavoro: una storia italiana
L'esperienza dei Consigli di Gestione e della democrazia industriale in italia. La ripubblicazione degli atti di un convegno a milano, a cura di Giuseppe Amari
Politica economica europea, che fare?
Lavorare meno, lavorare tutti
Una questione di qualità/«Lavorare meno, lavorare tutti». Che cosa ci dice oggi questo slogan tanto vecchio e tanto attuale, velleitario e profetico?
Dove portano le riforme
Democrazia svendesi/ Siamo nel mezzo di una revisione «costituzionale» che vuole riformare la democrazia del welfare, cambiare le istituzioni esistenti per assicurare una maggior efficienza economica. È un processo che espropria il popolo dalla sovranità politica
Marco Buti vs Renzi. O no?
Renzismo alla prova/Il Direttore per gli affari economici della Commissione europea raccomanda di guardare alla Germania che «ha ridotto la disoccupazione anche durante la crisi». Ma il semestre italiano può essere l'occasione per chiarire se la visione renziana della società si differenzia, come e quanto, da quella dei nostri tecnocrati europei
La fabbrica della crisi e il declino del lavoro
Quando è iniziata l'egemonia della finanza sulla produzione? Riflessioni a partire dal libro di Angelo Salento e Giovanni Masino, La fabbrica della crisi
Unione europea, serve un social compact
Social compact/Se l’Europa non vuole disperdere la solidarietà politica che è stata una giustificazione importante del suo progetto costitutivo, è essenziale che essa costruisca una politica del welfare a livello dell’intera Unione
Crescita: vecchi e nuovi problemi
Dibattito sulla crescita/Le domande poste agli economisti progressisti mostrano lo scontro in atto tra un processo di crescita in una società di mercato e una visione alternativa di sviluppo della società. Una visione, quest’ultima, che richiede di spostare l’obiettivo sul lavoro e di prospettare un modello di consumo alternativo
Cambiare politica, non uscire dall'euro
Euro tunnel/2 La politica ha imposto a tutti di abbandonare il "modello sociale" che pur aveva motivato per tutti le scelte dell'integrazione europea. Uscire dall'euro non è la soluzione del problema. La questione di fondo è piuttosto cambiare radicalmente le politiche europee
Il signoraggio e la bad bank
Banche da legare/3 L'operazione Imu-Bankitalia ha privatizzato un bene pubblico. Alla fine chi sborserà i soldi sarà il Tesoro. In arrivo il «modello Alitalia»
Una risposta a Bankitalia
Dopo il nostro articolo sulla "privatizzazione del signoraggio", l'Istituto di via Nazionale smentisce che la rivalutazione del suo capitale sia un regalo alle banche. Ma se l’attività della Banca è una funzione pubblica per quale ragione allora le banche pretendono di vantare un diritto di partecipazione ai suoi utili?
Privatizzare il signoraggio?
Rivalutare le quote delle banche private, così come previsto dal decreto Bankitalia, significa sottrarre al Tesoro parte di questi introiti di natura pubblica. Siamo in presenza di un processo di privatizzazione del signoraggio che, a danno della collettività, avvantaggia alcuni privati
Rottamare il Pil e gli economisti?
Il ridimensionamento del ruolo del Pil nelle scelte politiche comporta un ridimensionamento del potere tecnocratico, perché intacca l’assolutezza della teoria economica e sollecita la consapevolezza della necessità della riacquisizione di spazi di effettiva democrazia. Perciò il superamento del Pil costituisce un nodo culturale per la democrazia
Prendiamocela con l'Europa
Il "Manifesto dei 15", l'appello promosso da 15 intellettuali sugli effetti delle politiche di austerità nella crisi, è non solo utile ma anche educativo. La stretta sociale dell'austerity rende urgente e opportuno “prendersela con l’Europa”. Una replica alle critiche espresse da Michele Salvati sul Corriere della Sera
Come minimo
Il viceministro Fassina si è impegnato a convocare i promotori delle proposte di legge sul reddito minimo, agitando però lo spauracchio degli alti costi dell'operazione. Ma 30 miliardi rappresentano meno del 4% delle entrate e delle spese del bilancio pubblico
Per il lavoro, un reddito di base?
Una risposta al manifesto Airaudo-Marcon
Una politica alternativa all'esistente dovrebbe mettere al centro la protezione dei redditi da lavoro e il sostegno delle fasce sociali che ne sono escluse, attraverso forme di reddito
Gli incappucciati della finanza
La deregolamentazione della finanza, gli squilibri generati dal commercio internazionale, l'incubo della disoccupazione. Una riflessione a partire dal libro "Contro gli incappucciati della finanza" che raccoglie gli scritti di Federico Caffè, nel decennio tra i Settanta e gli Ottanta, per Il Messaggero di Roma e L'Ora di Palermo
Cosa ci dicono i dati sui consumi
Il crollo dei consumi nel 2012, certificato dal Rapporto annuale dell'Istat e anche dal report diffuso venerdì, fotografa una fase di transizione verso un modello sociale nel quale, senza strutturali interventi correttivi, la divaricazione tra i settori sociali favoriti e le famiglie e le persone in condizioni più disagiate è destinata ad allargarsi
Come redistribuire lavoro e reddito
Tonino Perna propone di ridurre l'orario di lavoro per estendere il numero di posti di lavoro. Ma una generalizzazione dell'impiego part time può essere sostenibile solo se affiancata da un reddito di cittadinanza
Siamo estremisti? Ragionevoli, piuttosto
Dibattito/3. ll termine di “estrema sinistra” somiglia a un espediente per esorcizzare una realtà politica, lasciando tutte le carte in mano a una classe dirigente pubblica e privata che si ritiene incolpevole
Garantire il reddito o il lavoro? Una ricomposizione possibile
Un sistema di reddito minimo potrebbe sostenere i salari e favorire il lavoro, oltre che proteggere il reddito ed evitare la povertà. Come si lega a tassazione e relazioni sindacali. La discussione di sbilanciamoci.info
Perché la Bce di Draghi sbaglia politica
Mario Draghi continua con la sua politica – denaro facile alle banche e tagli di spesa – che fa cadere la domanda e restringe il credito alle imprese. Si tratta di un errore economico e di un pericolo politico
L'eredità di Margaret Thatcher
“I have given you back the right to manage”. Con questa frase il primo ministro Margaret Thatcher esordiva a una cena annuale della Confederation of British Industry assumendosi il merito di aver rilanciato la crescita economica del Regno Unito
Euro sì, euro no. Falsi dilemmi e scelte possibili
Le uscite di Grillo sull'euro riaccendono la discussione. Ma è bene vedere la questione nella sua reale portata: nelle condizioni date, in ciascuno dei due casi a pagare saranno i salari reali. Si può discutere all'infinito sul "meno peggio". Oppure cambiare rotta
Per chi suona l'emergenza
Il voto consegna una governabilità difficile. Eppure una svolta è necessaria, in uno scenario profondamente mutato. Ma che ancor più di prima chiede all'Italia terapie d'urgenza per cambiare rotta, e all'Europa di creare spazio per un intervento anticongiunturale non effimero. Solo allentando i vincoli dell'austerità l'Ue può aiutare l'Italia e se stessa
L’Italia nella rotta d’Europa
La rotta d’Italia passa per l’Europa. Il nuovo governo si dovrà scontrare con Berlino e Bruxelles, ma ci sono spazi di manovra e alleanze possibili per politiche espansive e limiti alla finanza. L’obiettivo è cambiare la rotta di un’Europa che va verso una grande depressione
Finanza e capitalismo. Che cosa è cambiato
Gli intrecci della finanza con la produzione, il potere economico e il consenso sociale sono essenziali per capire la crisi di oggi. Il peso che ha ora la finanza è diventato insostenibile per l’economia e la società. O si ridimensiona la finanza, o si riduce lo spazio per la democrazia e i diritti sociali
Un Trattato “illegittimo”? Di certo infedele
Il giurista Giuseppe Guarino denuncia i vizi di diritto del Fiscal compact. La rottura giuridica segue l'evoluzione di una politica economica che ha invertito i suoi obiettivi, dal rapporto Delors a oggi
Una norma distributiva per l'Europa che verrà
Protezione sociale, con standard di diritti e salari, e protezione dalla finanza. Queste sono le due condizioni essenziali per poter affrontare una politica economica, che aggredisca il nodo irrisolto della costruzione europea: le differenze strutturali tra le economie nazionali
Draghi e falchi: c'è un'alternativa?
Da un lato, quelli che pensano che dall'euro debba uscire chi non ha titoli per starci dentro. Dall'altra, l'idea di trattenere tutti dentro una gabbia condivisa. Nello scontro in atto sui destini dell'Europa, si confrontano due opzioni tutte interne a una visione liberal-conservatrice. In entrambe manca la società, e la cittadinanza europea
La finanza non cambia, la società va difesa
"Non esistono soluzioni facili e immediate alla crisi". Nella relazione della Banca dei regolamenti internazionali, una conferma del fatto che la crisi è strutturale e che non ci sono margini nel sistema per riattivare la crescita. È per questo che l'unica strada è cambiare strada
I nodi gordiani dell'Europa
L'Eurozona rischia di implodere, a causa di asimmetrie interne, carenze istituzionali e classi dirigenti inadeguate. Nel suo ultimo libro Bruno Amoroso propone come via d'uscita "un sistema monetario flessibile"
L’alternativa dei “nove su dieci”
“Nove su dieci” offre una chiave di lettura di quanto è successo e una prospettiva di cambiamento: pagine da leggere e proposte da praticare, per chi è alla ricerca di un’alternativa
Per una politica della casa pubblica
Il patrimonio immobiliare pubblico vale 400 miliardi. E si potrebbe usare per una nuova e diversa politica delle abitazioni e degli spazi di lavoro, che risponda a un bisogno sociale ampiamente diffuso, riqualifichi i territori e attivi risorse per lo sviluppo. Ecco come
La crisi vista dal muro della City
L’état c’est moi
I “professori” hanno poca consapevolezza del loro ruolo “tecnico” di ministri della cosa pubblica. L’idea balorda che siano loro a mettere una “paccata di miliardi” è una versione casareccia de “l’état c’est moi”
Il legame tra scala mobile e articolo 18
C’è un filo rosso tra la vicenda dell’abolizione della scala mobile di trent’anni fa e quella odierna dell’abolizione dell’articolo 18?
Il diciottismo di Monti
Nella nuova strategia del premier e del suo governo c'è una visione del mondo e un obiettivo tutto politico. Non è una scelta tecnica, ma risponde a un'idea precisa della crescita alla quale si vuole candidare l'Italia
Buoni eccezionali del tesoro
A tutela del piccolo risparmio e per aumentare l’autonomia dello Stato verso la finanza internazionale, servono nuovi strumenti per il debito pubblico, i Bet
Una risposta realistica ai nodi della crisi e alla lettera della Bce
Nella crisi italiana i nodi restano quelli definiti dalla lettera della Bce che pone dure condizioni di politica economica al governo italiano. È necessaria una risposta “di sinistra”, realistica nel fare i conti con l’emergenza e credibile nel delineare un programma alternativo
Finanza forte, politiche deboli e la via d’uscita della democrazia. Una sintesi del dibattito
I guai dell’Italia, l’assenza dell’Europa e il vuoto di democrazia sono i tre temi al centro del dibattito sulla “Rotta d’Europa” iniziato lo scorso luglio. In questa sintesi della discussione emerge il nodo difficile della finanza internazionale, la necessità di rinnovare le istituzioni e le politiche dell’Unione, e di estendere le forme di partecipazione e democrazia a scala europea
Oltre l’euro
"È altamente plausibile che, rimanendo al di fuori dell’area monetaria europea, il deterioramento sociale sarebbe stato ancora più rapido e incontrollato per il realizzarsi di uno scenario di inflazione-svalutazione esacerbata dalla pressione finanziaria internazionale"
Sotto il cielo di Alitalia
Un operatore regionale, minacciato dalle low cost, tenuto in piedi dai privilegi fissati dal governo a svantaggio dei consumatori: Alitalia si presenta ora isolata e senza prospettive. A meno che non passi del tutto nelle mani di Air France: svelando finalmente cosa c'era dietro la facciata di cartapesta "all'italiana"
Alitalia e la perdita della memoria
Trucchi e bugie sulla privatizzazione di Alitalia, che ha inaugurato l'oligo-liberismo: una politica industriale gestita in totale opacità. La ricostruzione in un libro
Un mutuo soccorso per affrontare la crisi dal basso
La crisi economica colpisce le persone più deboli in modo più che proporzionale: con quale società ne usciremo? Una proposta di soluzione mutualistica: la costruzione di un fondo di rotazione per intervenire in modo autonomo dal governo, modificando la distribuzione del reddito in senso più democratico