Globi
Economia
Gli economisti di ventura. Intervista a Marcello De Cecco
La cancellazione della leggi che impedivano alle banche di investimento di fare i loro comodi è avvenuta sotto Carter, Reagan, Bush padre e figlio. E proseguita da Clinton, i cui uomini sono tornati alla Casa Bianca con Obama nonostante le responsabilità avute nel preparare le condizioni che hanno provocato la crisi. L'Europa deve cercare assieme alla Russia una strada autonoma per confrontarsi alla pari con la Cina.
L'intervista è di Cosma Orsi.
Dickens, il keynesismo primitivo del Canto di Natale
Secondo l'interpretazione tradizionale, Scrooge è un avaraccio graziato da visite natalizie che lo convertono allo spirito del Natale. Ma una lettura keynesiana del suo comportamento - accumulazione di liquidità in tempi di deflazione - dimostra che Dickens aveva capito il problema e intuito la cura...
da www.opendemocracy.net
Lavori in corso nell'era digitale
Sulle tracce dei cambiamenti del lavoro sotto la spinta di crisi e tecnologia. Da un lato il digitale che libera la creatività, dall'altro le "digital sweatshops"
I buoni e i cattivi della finanza nel 2009
La palma dell'avvoltoio ai due fondi inglesi che hanno chiamato in giudizio la Liberia, l'oscar a Erika B., bancaria dei poveri. Le pagelle del secondo anno terribile
Nessun progresso nella lotta alla povertà
I paesi e le regioni del mondo stanno diventando sempre più polarizzate nonostante gli accordi internazionali per sconfiggere la povertà. Questo è quello che emerge dal 2009 Basic Capabilities Index (BCI) pubblicato da SocialWatch.
da www.socialwatch.org
(inglese)
Copenhagen secondo la Cina
Pechino esce tiepida dal vertice sull'inquinamento conscia di avere trascurato molti dettagli politici prima che ambientali
Francesco Sisci da www.lastampa.it
Flopenhagen e l’irrilevanza dell’Europa
Il fallimento di Copenhagen è anche un fallimento dei padroni di casa: l'Unione europea e i suoi Stati membri, incapaci di assumere un ruolo di leadership, di fornire garanzie e investimenti perché i paesi più poveri e le economie emergenti decidessero di assumersi responsabilità dirette nella riduzione delle emissioni
Un accordo di pochi che colpisce tutti
Copenhagen, ultimo atto. Quello che ha chiuso il vertice non è un accordo, ma una truffa. Scritto in sedi ristrette, il testo finale non prevede impegni quantificati, dà pochi spiccioli e nasconde giochi poco chiari sui finanziamenti. Il pianeta può attendere
Clima, Copenhagen verso il fondo
A pochi giorni dalla chiusura, la conferenza di Copenhagen sembra avviarsi verso il fallimento. Ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti, preparando una controproposta. Mentre la società civile circonda il Bella Centre, cresce il pessimismo tra i negoziatori. Ancora una volta è l'economia a irretire i negoziati