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Fermiamo le scommesse sulla fame
Siamo a un passo da una nuova crisi del cibo. Un appello internazionale per un'azione immediata contro la speculazione sulle materie prime alimentari
Negli ultimi anni l'aumento dei prezzi delle materie prime alimentari di base ha comportato delle penurie drammatiche in molti dei paesi più poveri del mondo. Nel 2008 il pianeta ha conosciuto una crisi devastante, con un aumento improvviso dei prezzi in brevissimo tempo per prodotti come il riso, il grano e il mais. In 25 paesi sono esplose delle sommosse legate al cibo e più di 100 milioni di persone si sono aggiunte all'elenco di quelle malnutrite o sottonutrite.
Oggi, a fronte di un nuovo aumento dei prezzi del cibo, una crisi simile potrebbe essere dietro l'angolo. Chiediamo con urgenza ai leader e ai capi di stato e di governo dell'Unione europea, degli Usa e degli altri Paesi di agire immediatamente per evitare il ripetersi di un tale scenario.
Se lo sviluppo di soluzioni alla fame e alla malnutrizione nel mondo è una sfida enorme, è della massima importanza mettere un freno alla speculazione finanziaria sui prodotti agricoli. Con i mercati finanziari ancora nella bufera, i derivati sui prodotti agricoli sono diventati sempre più attraenti per gli investitori e gli speculatori. Ingenti capitali stanno inondando questi mercati, causando aumenti improvvisi dei prezzi del cibo che possono essere letali per le famiglie a basso reddito nei paesi del sud. L'aumento della volatilità causato dall'afflusso di capitali speculativi sui mercati delle materie prime sta anche creando scompiglio tra i contadini, che non possono prevedere a quale prezzo potranno vendere i propri prodotti da un mese all'altro.
In questo momento, delle azioni per interrompere l'eccessiva speculazione sui mercati delle materie prime è stata presa in considerazione tanto in Europa quanto negli Usa, e per entrambi ci sono delle opportunità per implementare riforme che potrebbero stabilizzare i prezzi del cibo. I governi del G20 hanno identificato tale obiettivo come una massima priorità. Questo contesto politico rappresenta un'opportunità storica per assicurare un rapporto più sostenibile tra i mercati agricoli e quelli finanziari.
L'industria finanziaria ha già speso miliardi di euro per cercare di persuadere i governi a non limitare la speculazione. Le lobby rappresentano un gruppo limitato ma molto influente di poteri forti che traggono profitto da un'attività che danneggia fortemente la vasta maggioranza della popolazione.
Chiediamo ai governi e ai parlamentari di ascoltare, al contrario, i milioni di consumatori, lavoratori, contadini, uomini d'affari, gruppi religiosi, accademici, attivisti e altre persone che credono che un controllo efficace sulla speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari è necessario per difendere i più poveri del mondo e chi produce cibo in tutto il pianeta dall'esposizione a improvvisi aumenti dei prezzi e alla loro estrema volatilità.
In diversi ambiti sono necessarie delle regole. Tra questi, bisogna assicurare una piena trasparenza e una supervisione e controllo sui mercati finanziari legati al cibo, imponendo dei limiti vincolanti alla possibilità che attori puramente finanziari possano partecipare al mercato dei derivati sui prodotti agricoli, e proibendo alle istituzioni finanziare di comprare stock di cibo e di terreni coltivabili.
Sono misure da prendere urgentemente. Non solo per il dibattito attualmente in corso negli Usa, in Europa e nel G20, ma soprattutto perché i prezzi delle materie prime agricole stanno diventando ogni mese più volatili. Se non si fanno subito dei passi per fermare l'eccesso di speculazione, è solo una questione di tempo prima che inizi un nuovo tragico capitolo della crisi globale del cibo.
L'appello, promosso da alcune organizzazioni tra cui World Development Movement, Corporate Europe Observatory, New Economics Foundation, WEED, SOMO e l'italiana CRBM, è stato firmato da decine di organizzazioni in tutto il mondo, e in Italia, tra le altre, da: Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Fair, M.A.I.S., Terra Nuova centro per il Volontariato, ARCI, ACLI, Associazione Michele Mancino, FIBA-CISL, Associazione Rurale Italiana – A.R.I., La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza onlus, Consorzio Ctm altromercato, Fairtrade Italia, Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà - Sezione Italiana, LVIA - Associazione di solidarietà e cooperazione internazionale, Sbilanciamoci.
Di seguito, la versione inglese:
Call for Immediate Action on Financial Speculation on Food Commodities
Over the past few years, price hikes in basic foods have created dramatic shortages in many of the world’s poorest countries. In 2008, the world saw a major crisis with skyrocketing prices over a short time span for crops like rice, wheat and corn. Food riots erupted in 25 countries and more than 100 million people were added to the world’s undernourished and starving.
Now, with food prices rising again, a similar crisis could be just around the corner. We urge political leaders and heads of government in the European Union, United States and elsewhere to act immediately to avoid the repetition of such a scenario.
While developing solutions to hunger and malnourishment in the world is a huge challenge, reining in financial speculation on agricultural commodities is of paramount importance. With global financial markets still in turmoil, agricultural commodity ‘futures’ have become increasingly attractive to financial investors and speculators. Enormous amounts of capital are flooding these markets, causing sudden food price spikes that can be lethal for low income families in developing countries. Increased volatility caused by the influx of ‘hot money’ into and out of commodity markets is also causing havoc for farmers, who cannot predict what price their crops will command from one month to the next.
At the moment, action to crack down on excessive speculation in commodity markets is being considered in the US and EU, and in both places there are opportunities to implement reforms that would stabilise food prices. The G20 governments have also identified it as a top priority.
This political context represents an historic opportunity to secure a sustainable relationship between financial markets and agricultural markets.
The financial services industry has already spent billions of Euros trying to persuade governments not to limit speculation. These lobbyists represent a small but powerful group of vested interests who are profiting from an activity that is fundamentally harmful to the vast majority of people.
We call on governments and parliamentarians to listen instead to the millions of consumers, workers, farmers, businesses, religious groups, academics, international development activists and others who believe effective controls over financial speculation on agricultural commodities is necessary to defend the world’s poorest people and the world’s food producers from exposure to sudden food price hikes and extreme price volatility.
Rules are needed in several key areas. These include ensuring full transparency and supervision of financial markets in food commodities, imposing strict limits on the level of participation by purely financial actors in commodity futures markets, and banning financial institutions from buying up physical stocks in food and farmland.
This is an urgent matter. Not only because of the live discussions in the US, EU and G20, but mostly because prices in agricultural and food markets are becoming more volatile with each passing month. Unless steps are taken to stop excessive speculation, it is only a matter of time until a disastrous new chapter in the global food crisis begins.
Signatories
Action Consommation (France)
Africa Development Interchange Network – ADIN (Cameroon)
Antenne Italienne – AEFJN (Italy)
Arthur Rank Centre, the Churches’ Rural Resources Unit for England (UK)
Attac Austria (Austria)
Attac France (France)
Attac Spain (Spain)
Centro Nuovo Modello di Sviluppo (Italy)
Consumers International ( )
Concord Denmark (Denmark)
Corporate Europe Observatory (Belguim)
CRBM Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (Italy)
Ecologistas en Acción (Spain)
Eurodad European
Network on Debt and Development
European Attac Network
Fair, Fair Trade Organization in Italy (Italy)
Food Ethics Council (UK)
Food & Water Europe (??)
Foundation Oyugis Integrated Project (Netherlands)
Institute for Policy Studies, Global Economy Project (USA)
International Grail Movement (Netherlands)
Jubilee Debt Campaign (UK)
Kairos Europe (Brussels Office) (Belguim)
Kenya Debt Relief Network – KENDREN (Kenya)
Leadership Conference of Women Religious (USA)
M.A.I.S. Ngo (Italy)
Maryknoll Office for Global Concerns (USA)
Mill Hiill Missionary (Netherlands)
Missionaries of Africa (Netherlands)
Missionaries of the Society of the Divine Word in Teteringen (Netherlands)
Missionary Holy Ghost Sisters (Netherlands)
New Economics Foundation (UK)
New Rules for Global Finance Coalition (USA)
ÖBV Via Campesina Austria (Austria)
People & Planet (UK)
PLANT Partners for the Land & Agricultural Needs of Traditional Peoples (USA)
Platform Aarde Boer Consument Earth, Farmer, Consumer (Netherlands)
Religious Sisters of Charity (UK)
Savona Province Administration (Italy)
Second Chance Foundation, NYC (USA)
Share The World’s Resources ( )
Soil Association (UK)
SOMO – Centre for Research on Multinational Corporations (Netherlands)
SWISSAID (Switzerland)
Terra Nuova centro per il Volontariato (Italy)
The Affording Hope Project (USA)
The Seed Institute (Kenya)
The Spiritan Province Congregation of the Holy Spirit (USA)
The Corner House (UK)
Traidcraft Exchange (UK)
War on Want (UK)
Welthaus Diocese GrazSeckau (Austria)
WhyHunger (USA)
World Development Movement (UK)
World Economy, Ecology & Development (Germany)
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