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Afghanistan
L'appello di Msf
Mancano poche firme alla petizione lanciata da Medici senza frontiere su Change.org per chiedere a Obama di consentire un'investigazione indipendente sul bombardamento dell'ospedale di Kunduz
Nelle prime ore del mattino del 3 ottobre, un aereo da combattimento statunitense ha ripetutamente bombardato un ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz, nel nord dell’Afghanistan. Gli attacchi hanno ucciso 22 persone – 12 operatori di MSF e 10 pazienti – e ferito circa 40 tra pazienti e staff dell’organizzazione. L’ospedale stesso è stato distrutto, privando centinaia di migliaia di persone della possibilità di ricevere cure traumatologiche d’urgenza.
I sopravvissuti parlano di un’esperienza spaventosa. Oltre a questo, attaccare un luogo protetto come un ospedale è una grave violazione del Diritto Internazionale Umanitario e delle Convenzioni di Ginevra. Le esatte coordinate GPS dell’ospedale di MSF a Kunduz, inaugurato quattro anni fa, erano state comunicate alle autorità americane e afghane a Washington e a Kabul nei giorni precedenti al bombardamento, e al momento dell’attacco l’ospedale ospitava circa 200 persone tra pazienti e personale medico.
Gli Stati Uniti, la NATO e il governo afghano hanno avviato delle indagini, ma è impossibile aspettarsi che le parti coinvolte nel conflitto portino avanti accertamenti indipendenti e imparziali su fatti che li vedono direttamente coinvolti.
È per questa ragione, in nome dei nostri colleghi e pazienti uccisi e feriti – e per tutti i nostri operatori e pazienti nel mondo – che MSF ha chiesto l’avvio di un’indagine internazionale indipendente sugli eventi del 3 ottobre da parte della Commissione d’Inchiesta Umanitaria Internazionale (IHFFC), l’unico organo permanente specificamente istituito per indagare sulle violazioni del Diritto Internazionale Umanitario.
Ora che l’appello per mobilitare l’IHFFC ha ricevuto risposta, chiediamo agli Stati Uniti e all'amministrazione Obama di dare il proprio consenso all’investigazione dell’IHFFC sul bombardamento dell’ospedale di Kunduz, passaggio indispensabile perché possa essere avviata una ricerca davvero imparziale della verità.
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