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Le locomotive d’Europa
Il surplus tedesco è stato foraggiato negli anni dai consumatori portoghesi, irlandesi, greci e spagnoli. Mentre a livello globale l’eurozona è diventata più un peso che un fattore di crescita
Il fallimento del bonus giovani
Il bonus ha generato una scarsa domanda di lavoro da parte delle imprese, e in molti casi le domande si riferiscono ad assunzioni già realizzate, per le quali il bonus costituisce un aiuto non richiesto e non necessario. Perché creare posti di lavoro dove le opportunità di mercato dei beni sono più scarse, appare una illusione se non si interviene proprio sulla domanda di beni
Cina, come cambia il mercato del lavoro
Tramonta in Cina l’era del lavoro a buon mercato. Negli ultimi anni il costo del lavoro è aumentato di una percentuale tra il 10 e il 20% all'anno
Finanziaria, alcune proposte per cambiarla
Innalzare l'aliquota sulle attività finanziarie, implementare le tasse ambientali, e rimodulare l'imposizione fiscale sui patrimoni: sono alcune delle proposte per cambiare una manovra che non rilancia la crescita e rischia di affossare l'Italia in una lunga depressione
Politiche abitative, cosa cambia per gli inquilini
La manovra aumenta da 30 a 50 milioni le risorse del fondo sociale per l'affitto, ma per sortire qualche effetto la cifra doveva essere almeno 10 volte superiore
Il passo del gambero della sinistra
Che cosa impedisce alla sinistra di «fare popolo» proponendo una vita collettiva più felice? Un estratto dal libro di Walter Tocci, appena uscito per Donzelli editore
Austerity, economisti alla rissa politica
Mentre il dibattito politico sull'austerity è assente, in campo accademico lo scontro è al calor bianco. Così l’economia è diventata ideologia e lo scontro teorico è divenuta bagarre politica
Il paese delle disuguaglianze inaccettabili
Impegnarsi a combattere le disuguaglianze inaccettabili è una battaglia per la modernizzazione. Un estratto dall'ultimo libro di Maurizio Franzini
Una Spending review a favore del sociale
Si potrebbe legare la Spending review ai vincoli sociali, privilegiando cioè quel che permette di aumentare il reddito e migliora la sua distribuzione
Euro, l'uscita è a destra
A pochi mesi dalle elezioni per l'europarlamento, proliferano in tutta l'Unione i partiti populisti e di estrema destra. Il segno dominante del fronte anti-euro non è progressista né di sinistra. Ma non è possibile sconfiggere i populismi con politiche anti-popolari, e senza metter mano al vero spread che è quello democratico