Ultimi articoli
Diabolico perseverare
La nuova Commissione europea del democristiano lussemburghese Jean-Claude Juncker si presenta con una formazione schierata a destra. E nonostante il francese Pierre Moscovici all'economia, con un presumibile continuismo rispetto alle attuali politiche macroeconomiche
Il moto immobile
Diabolico perseverare/Le politiche di austerità hanno consegnato all'Europa sei anni di stagnazione e un quarto di antieuropeisti arrabbiati nel nuovo parlamento di Bruxelles.
Ho trovato un difetto
Diabolico perseverare/«Siamo nel bel mezzo di uno tsunami finanziario che capita una volta in un secolo. Le banche centrali e i governi sono tenuti ad adottare misure senza precedenti»
I ripensamenti a metà della Bce
Diabolico perseverare/Secondo Draghi le stime della disoccupazione strutturale sono circondate da considerevole incertezza e la sua dimensione è sovrastimata
Il «Mea culpa» del Fmi
Diabolico perseverare/L'austerità non rimette a posto i conti pubblici e non diminuisce neppure il rapporto tra debito pubblico e Pil
Il decimo comandamento
Diabolico perseverare/Come, quando e dove? Nel documento «Sblocca Italia» sull'energia, non esistono «specifiche» sugli investimenti
Moneta morbida, lavoro duro
Diabolico perseverare/A partire dalla crisi del 2008, le politiche dell'eurozona sono state un fallimento su tutti i fronti. Le due risposte di Draghi
Dalla critica al progetto. Note a Romano e Pini
L'agosto 2014 è stato un mese in cui l'incertezza geopolitica, innegabile dopo la creazione del nuovo Fondo Monetario per i BRICS, apre presumibilmente degli spazi analitici e politici che forse sta cogliendo anche il Presidente del Consiglio italiano, che tra i consueti "ma" e "però" tipici dei retori impegnati a non scivolare sugli specchi, mette di fatto in discussione la politica fiscale e monetaria europea.
Povertà dei governati, miseria dei governanti
Questo breve articolo non prende spunto da una notizia, ma da un dato che non fa più notizia: "se non verrà fatto nulla per cambiare la tendenza, entro il 2025 in Europa ci saranno 146 milioni di persone 'a rischio di povertà', cioè tra il 25 e il 33 per cento della popolazione".
Il Pil e l’etica statistica
Abbiamo appreso che anche l’Italia si adeguerà all’Europa, secondo l’indicazione dell’Eurostat, nel considerare nel computo del Prodotto Nazionale Lordo (PIL) le attività illegali come il traffico della droga, il contrabbando, la corruzione e la prostituzione.