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La rivincita dei titoli di Stato
Investire in titoli del debito pubblico italiano conviene. I dati del periodo 1990-2008 smentiscono la propaganda dei fondi di investimento
I dati della Banca d'Italia confermano: conviene investire in titoli del debito pubblico italiano.
Nonostante nessuno lo dica e quasi tutti incitino ad investire in azioni o peggio in fondi di investimento, l'investimento più redditizio, oltre che quello più sicuro, è stato quello in Btp.
I dati sono relativi al periodo 1990-2008, da qualsiasi ottica si leggano da questi dati emerge che un investimento sicuro, stabile nel rendimento e a più elevato rendimento sia nel breve che nel lungo periodo è quello nel debito pubblico italiano.
Nella tabella di sintesi allegata (vedi Tabella 1) sono riportati i rendimenti monetari e reali tra il 1990 e il 2008, dalla tabella originale della Banca d'Italia (17. La gestione del risparmio e gli intermediari non bancari) è possibile farsi dei conti personalizzati, ma il senso della cosa non cambia (vedi Tabella 2).
Anche i titoli obbligazionari esteri (in gran parte debito pubblico di altri paesi) hanno avuto un buon rendimento, ma per un investitore italiano non è facile sapersi orientare sui vari rendimenti del debito pubblico di altri paesi ed inoltre il rischio di modifiche tasso di cambio dell'euro rende complesso e sconsigliabile investire in obbligazioni estere.
L'investimento in obbligazioni italiane ed estere è invece utilizzato dai fondi di investimento, ma come si può ben vedere, tolto il pagamento dei latui stipendi ai gestori, per coloro che hanno investito in fondi resta ben poco, e in alcuni casi anche meno di poco.
La sopravvivenza dei fondi di investimento, così come oggi sono, è soltanto legata alla propaganda spesso truffaldina degli intermediari finanziari e in qualche caso di economisti più o meno "pubblici".
Ho letto che questo, mese dopo molti mesi, si è avuta una variazione netta positiva (anche se molto piccola) della raccolta dei fondi. Non ho idea di come questo sia stato possibile, comunque buone notizie per gli stipendi dei gestori.
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