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Il nichilismo tedesco

19/06/2012

Chi salverà l’Europa dal suo nichilismo? Chi la riporterà sulla strada del bene sociale? Chi imporrà ad Angela Merkel di smetterla con le sue politiche insensate fatte di austerità e di ideologia neoliberista?

Sono queste le domande da cui parte Lelio Demichelis nel suo articolo sulle banalista del male economico, uscito su MicroMegaonline.

Chi salverà l’Europa dal suo nichilismo? Chi la riporterà sulla strada del bene sociale? Chi imporrà ad Angela Merkel di smetterla con le sue politiche insensate fatte di austerità e di ideologia neoliberista? Ci provano gli Stati Uniti, che pure non sono esenti da colpe e da responsabilità, questa crisi è nata in America e da lì si è propagata al resto del mondo e soprattutto all’Europa. Ma almeno ci provano. L’Europa, invece, segue la strada opposta, quella dell’insensatezza, dell’ostinazione, della coazione a ripetere ricette economiche palesemente contraddittorie (pensare di favorire la ripresa producendo e diffondendo recessione) e ancora una volta si è sottomessa all’ultima versione del nichilismo, ancora tedesco e associato alla nuova volontà di potenza, questa volta economica, di Berlino. Al vertice in tele-conferenza tra i ministri finanziari del G7 del 5 giugno pare che contro la Germania siano volate parole grosse dell’America contro la Germania, l’ideologa e insieme l’ideologia della politica (sic!) economica europea; e da allora è stato un crescendo di azioni per cercare di isolare politicamente la Germania e le sue paranoie (come definirle altrimenti?) da pareggio di bilancio; mentre da Stiglitz a Krugman e non solo, è ormai un coro di economisti che accusano l’Europa e Berlino di violare appunto le più elementari regole dell’economia.

Continua qui: http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-nichilismo-tedesco-o-la-banalita-del-male-economico/