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Io scendo a Coca-Cola
Dubai, la grande Disneyland per milionari del Golfo Persico, minaccia di sfatare un mito consolidato: quello per cui le fregature vengono tutte da Ovest. La notizia è che la città si doterà presto di due linee di metropolitana (nel caso non vi si mettesse in moto la Rolls Royce, potrete prendere il metrò, una bella comodità). Tra i partner finanziari delle due nuove linee della metropolitana c’è Img, colosso mondiale del marketing, gente che non trapana il terreno, ma i cervelli. L’ideona è di affibbiare ad ogni stazione della metropolitana di Dubai (saranno 49) il nome di un grosso marchio commerciale che – pagando s’intende – farà la sua bella mossa pubblicitaria. Insomma, uno potrà salire a Bulgari e scendere a Coca-Cola, magari cambiare treno alla stazione Ferrari e poi prendere una vettura per Perrier, o proseguire fino al capolinea Rolex. Complicata la gestione dei colori: Vodafone vorrebbe stazioni tutte rosse, Corte-Ingles le vorrebbe verdi, c’è da supporre che Mercedes le voglia grigie metallizzate. In pratica prendere la metropolitana a Dubai sarà piuttosto laborioso. Il problema è che la moda contagerà presto le grandi città europee perennemente a caccia di soldi, che non si faranno pregare per vedere a questo o a quello i nomi delle stazioni del metrò. Problema, però: come avviene coi i palazzetti dello sport sponsorizzati, quando cambia lo sponsor cambia anche il nome e non si sa mai dove si deve andare perché tra una partita e l’altra il palazzetto si ribattezza e il pubblico spazientito, si reca al PalaComeCazzosiChiama. Se succedesse così anche con le fermate del metrò il disastro sarebbe totale. Dove scendi? A Coca-Cola, ex General Motors, ma sì, quella fermata che una volta si chiamava Telecon e che tra un mese si chiamerà Breil. Troppo complicato, prendo la Porche.