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Class action, ci avevate creduto?
Sublime truffatore il Brunetta dei ricchi (la Brunetta dei Ricchi e Poveri sì che era una cosa seria!). Guarda cosa ti partorisce questo gigante del fannullonismo applicato (agli altri) quando si arriva al capitolo class action.
Intanto, beh, se volete agire con una class action contro un’azienda, scordatevelo, la legge slitta di sei mesi, slittamento che arriva dopo uno slittamento di sei mesi e così via. Ma peggio ancora accade alla class action nei confronti dei concessionari di servizi pubblici locali, che potrà scattare solo dopo un passaggio alle autorità di settore. Sarebbe a dire: nel caso in cui un'Autorità indipendente o comunque un organismo con funzioni di vigilanza e controllo nel relativo settore abbia avviato sul medesimo oggetto il procedimento di loro competenza, la class action non può essere avviata. Traduco in italiano: appena qualche cittadino deciderà di fare causa collettivamente a un concessionario di servizi pubblici, basterà aprire una procedura di controllo ed ecco spolettata l’azione legale. Furbo come una faina, il Brunetta!
Faccio un esempio. Milano Ristorazione, una setta di derivazione ciellina che garantisce (?) a Milano la refezione di tutte le scuole pubbliche, incassa il corrispettivo dei pranzi di tutto un mese. Se i suoi dipendenti scioperano, i genitori sono avvisati di mandare a scuola i figli con i panini. E dunque, ecco un caso in cui l’azienda incassa comunque i soldi di un servizio anche quando non viene erogato. Ci smenano clienti e lavoratori, tutti tranne l’azienda contro cui si sciopera. Una class action, ecco cosa ci vorrebbe! Facciamola. Scommettiamo che d’incanto qualche Agenzia si occuperebbe del caso?
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