Home / Newsletter / Newsletter n.389 - 31 gennaio 2015 / La vittoria di Tsipras, il giusto orgoglio della fama

facebook-link twitter-link

Newsletter

Registrati alla newsletter di sbilanciamoci.info

Newsletter

Ultimi articoli nella sezione

08/12/2015
COP21, secondo round
di Lorenzo Ciccarese
03/12/2015
Lavoro, la fotografia impietosa dell'Istat
di Marta Fana
01/12/2015
La crisi dell’università italiana
di Francesco Sinopoli
01/12/2015
Parigi, una guerra a pezzi
di Emilio Molinari
01/12/2015
Non ho l'età
di Loris Campetti
30/11/2015
La sfida del clima
di Gianni Silvestrini
30/11/2015
Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
di Vincenzo Comito

La vittoria di Tsipras, il giusto orgoglio della fama

30/01/2015

Nike/Vincere è la cosa più bella; ma cela pericoli, se il trionfo non viene temperato dalla misura e dalla saggezza. Una rilettura da Pindaro

Lodando la casa tre volte olimpionica, / benigna ai cittadini / servizievole con gli ospiti, / conoscerò la prospera Corinto / atrio di Posidone Istmio, / splendida di giovani; / vi hanno dimora Eunomìa [buon governo] e le sorelle, / stabile fondamento di città, / Giustizia, e Pace con lei nutrita, / dispensiere di ricchezza agli uomini, / auree figlie della saggia Temi: / vogliono respingere la Protervia, / madre arrogante di Sazietà. / Belle cose ho da dire e franca baldanza / spinge la lingua a parlare / [...] / ma in ogni cosa conviene misura, / il meglio a conoscerla è l'attimo giusto. / Ora io, cittadino privato in missione ufficiale, / non mentirò su Corinto celebrando / l'intelligenza degli avi e la guerra / nelle virtù dei suoi eroi". (Pindaro, Olimpiche XIII, 1-12; 47-52)

Anche ai più deboli è facile / squassare una città; / ma rimetterla in piedi al suo posto / è impresa difficile, / se subito un dio non divenga / timoniere di colui che governa" (Pindaro, Pitiche IV, 272-74; trad. Bruno Gentili)

Vincere, soprattutto se con ampio margine, è la cosa più bella; ma cela pericoli, se il trionfo non viene temperato dalla misura e dalla saggezza. Questo ribadisce sempre Pindaro (V secolo a.C.), il più grande lirico dell'antichità, nelle sue sublimi odi ai vincitori degli agoni sportivi, spesso tiranni o reggitori di città. La sfida per chi vince - nello sport come nella politica - è temperare sempre il giusto orgoglio della fama, il necessario compiacimento per la virtù, con la consapevolezza del proprio passato, dei propri limiti, e del rischio continuo della superbia (hybris) e della sazietà (koros) che porta a dismisura. (filippomaria pontani)

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
Vuoi contribuire a sbilanciamoci.info? Clicca qui

Commenti