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Newsletter n.137 - 16 settembre 2011
Ripartiamo dai princìpi
I governanti della costruzione europea hanno sbagliato molto, quasi tutto. Ma qui siamo, e senza Europa e senza euro non andiamo da nessuna parte. E da qui possiamo ripartire, guardando in faccia l'economia più che gli economistidi Francesco Ciafaloni
All'Europa serve un "new deal" di classe
La crisi europea viene dagli Stati uniti, dal crollo del "keynesismo privatizzato". Per uscirne, occorrono politiche opposte a quelle di Maastricht. Un new deal inedito, strumento di una "riforma", non solo di una "ripresa" che è impossibile nelle condizioni date. E una sinistra di classe su scala continentaledi Riccardo Bellofiore
I veri creditori siamo noi
Al centro della crisi c’è il debito e anche in Italia, come in altri paesi europei, dobbiamo chiedere trasparenza e un “auditing” pubblico sul debito, primo passo per costruire una soluzione politica alla crisi. L’appello che viene dal decennale del G8 di Genovadi (***)
Se fosse l'Europa a battere moneta. Davvero
Mentre si piangeva sull'Europa "incompiuta" molti cambiamenti sono stati già fatti, nell'estate. Ma hanno ristretto ancor più lo spazio della politica e della democrazia. Per provare a muovere su un'altra strada, è il caso di concentrarsi non sul «passo che manca», ma sul «passo negato», «vietato» all'Europa. E costruirne una nuovadi Isidoro Davide Mortellaro
Europa, la crisi dalle molte teste
Le crisi multiple di oggi riflettono il divario tra i cambiamenti economici e sociali e gli assetti istituzionali e politici che fermi a un’epoca passata. Le proteste sociali hanno bisogno di una risposta istituzionale: è possibile un’Europa di pace, verde, democratica e cosmopolitica, al posto di una burocrazia neoliberista?di Mary Kaldor
Europa, costruire politiche al posto dei feticci
I falsi miti su debito pubblico e moneta, sui quali la speculazione fa leva. E le condizioni per avviare una politica di sviluppo in Europa: gli strumenti ci sono, manca la politicadi Sergio Bruno
L'economia uccide più delle bombe
A 50 anni dalla prima marcia Perugia-Assisi e a 14 dalla marcia "per un'economia di giustizia", i pacifisti saranno di nuovo in cammino il 25 settembre 2011. Nel mezzo della crisi europea. È l'occasione per rileggere l'appello di 14 anni fa, le cose non fatte allora, e urgentissime adessodi Mario PiantaFlavio Lotti
Il debito italiano, la Cina e la pietra al collo del paese
La Cina comprerà una parte del debito pubblico italiano? È una strada da percorrere, ma le difficoltà del paese sono soprattutto nella scarsa credibilità del governodi Pitagora
La finanza si può tassare. Ma l’Italia aumenta l’Iva
L'Europa lavora per tassare le transazioni finanziarie e la speculazione. Ne può venire stabilità e un forte gettito. Ma il governo italiano non se accorge e sceglie di aumentare l'Ivadi Andrea Baranes
Dubbi e zavorre sul miracolo indiano
BRIC/L'economia continua a galoppare, ma più di un problema si addensa all'orizzonte. E dentro e fuori il paese si discute dei problemi di un modello che pareva miracolosodi Vincenzo Comito
In vetrina:
- >> L'acqua? È di tutti, ma non dei palestinesi di Guglielmo Ragozzino da www.ilmanifesto.it
- >> Caso Penati: perché la corruzione fa così male alla sinistra? di Lorenzo Sacconi da www.nelmerito.com
- >> Los indignados: l'emergente politica dell'oltraggio di Paolo Gerbaudo da www.redpepper.org.uk
- >> Purtroppo non basterà di Paolo Andruccioli da www.rassegna.it
- >> Un nuovo rapporto da ActionAid di da www.actionaid.org.uk
- >> Una battaglia per il futuro dell'educazione in USA di Sam Pizzigatti da www.ips-dc.org
- >> Il potere rivoluzionario del Movimento per il cibo di Frances Moore Lappé da www.thenation.com
- >> Le crisi dell'immaginazione fiscale di Dani Rodrik da www.project-syndicate.org
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