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Costruire l'alternativa. Un incontro a Madrid

18/05/2010

Per la quarta volta dal 2004, realizzeremo, quest'anno a Madrid, in Spagna, tra il 14 e il 18 maggio, l'incontro Enlazando Alternativas 4, promosso da diversi movimenti sociali e organizzazioni non governative Europee, dell'America Latina e del Caribe. Le nostre attività si svilupperanno parallelamente al Sesto Vertice dei Capi di Stato e di Governo di America Latina e Unione Europea, la massima espressione politica delle relazioni tra i governi di entrambe le regioni. Questo Vertice sarà celebrato sotto gli effetti di una crisi finanziaria,economica, ambientale e sociale che ha provocato in Europa più disoccupazione e precarietà e in America Latina più povertà ed esclusione sociale.In Europa i movimenti sociali e le organizzazioni assistono a un avanzamento progressivo delle destre e un attacco ogni volta più aggressivo al complesso dei diritti e delle conquiste del lavoro,economiche, politiche, sociali, culturali e ambientali. La recente approvazione del Trattato di Lisbona – in maniera antidemocratica avendo negato la partecipazione diretta delle popolazioni – favorirà, tra le altre cose, gli interessi delle multinazionali attraverso gli accordi di libero commercio e la liberalizzazione degli investimenti, danneggiando i diritti dei popoli e dell’ambiente.
In America Latina e nei Caraibi, le resistenze dei movimenti sociali continuano a crescere, e accanto ad alcuni governi latinoamericani, lottano per difendere la propria sovranità e portare a termine, non senza difficoltà e contraddizioni, nuovi progetti politici di cambiamento sociale. Questi sforzi sono attaccati con azioni criminali come il Colpo di Stato in Honduras, una minaccia obiettiva per tutto il continente. L’Unione Europea attacca i processi di integrazione regionale, usando come testa di ponte il governo spagnolo e le multinazionali
europee. Mascherate da cooperazione e sviluppo, le quali cercano di consolidare il loro dominio nella regione grazie ai trattati di libero commercio.

La Rete AE nasce a Guadalajara, in Messico nel 2004 ed è diventata presto un luogo politico di azione e riflessione comune, dove movimenti sociali, sindacati,organizzazioni dei diritti umani, Ong, organizzazioni di migranti e rifugiati, di indigeni, organizzazione politiche, ambientali, così come donne e uomini possono incontrarsi.
La rete si è strutturata negli anni con la costruzione di convergenze tra movimenti sociali di ambedue i continenti, dando vita a vertici paralleli realizzati in occasione di ogni vertice ufficiale. Così, dopo Guadalajara(2004) ci fu La Cumbre de los Pueblos a Vienna(2006) e poi Lima (2008).A partire da Vienna la Rete insieme al Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) ha condotto una sessione del Tribunale sul tema “ Politiche Neoliberiste ed Transnazionali Europee in America Latina e Caraibi ", che esponeva le violazioni diritti ambientali e umani perpetrati da più di 25 Transnazionali (ad esempio, Repsol YPF, Unión Fenosa, Suez, Unilever e Shell, banche europee come ABN-AMRO, tra gli altri).

La Sessione di Madrid, dal titolo “L’Unione Europea e le imprese multinazionali in America Latina: politiche, strumenti e attori complici delle violazioni dei diritti dei popoli” si appresta, come si evince dal titolo, ad analizzare non solo quelle che sono le violazioni perpetrate dalle multinazionali europee, ma anche quali sono gli strumenti politici e istituzionali che non solo permettono, ma spesso si rendono complici di queste stesse violazioni. L’Italia presenterà il caso Impregilo-Colombia.

L’obiettivo ambizioso è arrivare, grazie anche al lavoro del TPP, alla costituzione di una Corte Penale Internazionale per Crimini Economici.

Transform Italia è diventata parte attiva nella e della rete sin dalla Cumbre de los Pueblos, Vienna 2006, è membro attivo sia nella costruzione dei controvertici, sia nel lavoro di dialogo tra movimenti e partiti politici.

Ed è proprio così che viene pensata la mappatura delle multinazionali italiane in America latina, come lavoro di ricerca e di costruzione di reti. Essa si pone l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un raccordo tra Europa, America Latina e Caraibi, gettando ponti di informazioni e scambio tra le due regioni, tra le società civili che in esse lavorano e lottano per la giustizia sociale, per i diritti fondamentali e non degli uomini e delle donne, per la tutela e sostenibilità dell’ambiente, per la smilitarizzazione dei territori.
Un database, per ora di multinazionali italiane, che ha però l’aspirazione di avviare indagini sulle violazioni dei diritti umani, sociali e ambientali da parte delle multinazionali stesse: un lavoro che porterà quindi alla costruzione di un vero e proprio osservatorio sulle multinazionali e il loro operato. Si passerà così da una indagine quantitativa ad una indagine qualitativa.
L'obiettivo ambizioso è arrivare a quantificare, incrociando i dati, il flusso economico delle multinazionali italiane in America latina.