Home / Chi scrive / Sergio Bruno

facebook-link twitter-link

Newsletter

Registrati alla newsletter di sbilanciamoci.info

Chi scrive

Ultimi articoli nella sezione

08/12/2015
COP21, secondo round
di Lorenzo Ciccarese
03/12/2015
Lavoro, la fotografia impietosa dell'Istat
di Marta Fana
01/12/2015
La crisi dell’università italiana
di Francesco Sinopoli
01/12/2015
Parigi, una guerra a pezzi
di Emilio Molinari
01/12/2015
Non ho l'età
di Loris Campetti
30/11/2015
La sfida del clima
di Gianni Silvestrini
30/11/2015
Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
di Vincenzo Comito

Sergio Bruno

Professore ordinario di Economia pubblica a Statistica alla Sapienza. In passato si è occupato di politiche per l'occupazione e di politiche educative e loro evoluzione, in entrambi i casi anche a livello comparativo europeo. Più di recente si occupa di politiche per la ricerca e l' innovazione, nonché, ad un livello più teorico, di processi dinamici connessi ai cambiamenti in economie con moneta e finanza.

Tutti gli articoli pubblicati su Sbilanciamoci.info

Convergenze? Meglio di no

di Sergio Bruno

Malpaese/Alcune buone ragioni per respingere il documento in discussione al prossimo Consiglio europeo: per integrare le economie occorrono politiche economiche differenziate

Quale cultura per ridisegnare l'Europa

di Sergio Bruno

Gli economisti dell’austerità fanno coincidere cultura, lungimiranza ed etica con rigore, mercato e vincoli. Ma è la stessa esperienza in corso che boccia una tale visione

Democrazia

Chi ne sottrae di più, Renzi o l'Europa?

di Sergio Bruno

Si tratta di una nobile gara, ma credo sia la seconda. Non ho dubbi sul fatto che i progetti di Renzi siano per lo più mal disegnati e che comunque l’équipe di governo non sia capace di curarne gli aspetti di fattibilità concreta; problema aggravato da una pessima gestione politica e parlamentare, da una scarsa cultura di governo della compagine governativa e da una scarsa cultura e basta di molti politici, dalla incapacità di affrontare i problemi connessi alle distorsioni che impediscono o comunque ostacolano l’attuazione delle norme, a partire dal sistema burocratico.

Europa, una minaccia credibile per cambiare rotta

di Sergio Bruno

Regole fiscali, austerity, pareggio di bilancio in Costituzione. E, dopo l’Ecofin di Milano, arriva un diretto controllo europeo sull’attuazione delle riforme su giustizia, mercato del lavoro e burocrazia. Un continuo rialzo della posta a cui non corrisponde alcuna proposta politica di rilancio e integrazione dell'Europa

Qualche proposta per un piano del lavoro

di Sergio Bruno

Lavoro cercasi/8 Una società incapace di connettere la presenza di risorse inutilizzate - i disoccupati - e di bisogni insoddisfatti presenta disfunzioni socialmente assurde

Occupazione

Un decalogo per il Piano del Lavoro

di Sergio Bruno

La disoccupazione giovanile non è altro che un aspetto particolare della disoccupazione tout court. E maggiore occupazione si giustifica solo se vi è maggiore produzione di merci o servizi e maggiore attività, pubblica o privata che sia. Aspettando il “Job Act” di Renzi, un decalogo di principi da tenere ben presenti

Drammi e (tanta) retorica

di Sergio Bruno

La retorica nazionale e europea sui giovani disoccupati: se le prospettive di vendita non si espandono, le imprese non hanno ragione di assumere personale, aldilà di un fisiologico turnover

Non sempre è oro quel che luccica

di Sergio Bruno

Tutti i limiti del decreto appena varato sull'occupazione giovanile. Perchè a scoraggiare le assunzioni non sono solo il costo del lavoro o il cuneo fiscale ma soprattutto le prospettive di vendita. E senza domanda aggiuntiva le imprese non creeranno occupazione aggiuntiva

Compromessi forse, ma con diagnosi chiare

di Sergio Bruno

Non è sbagliato cercare di trattare con l’Europa. È invece drammatico far partire le trattative affermando, come sembra fare il premier, che le posizioni egemoni in Europa sono corrette

crisi

Le vette della stupidità

di Sergio Bruno

Le strategie di politica internazionale che i paesi europei stanno seguendo sono sbagliate. Ottenere più flessibilità di spesa al loro interno servirà a ben poco, visto che non verrebbe rimosso il vincolo di austerità. Se si vuole uscire dal ristagno europeo va rilanciata la domanda finale, ma ciò va fatto “alla grande”, come le politiche Obama insegnano

I nani d’Europa e la società dimenticata

di Sergio Bruno

Politici europei e tecnocrati, imponendo l’austerità di bilancio, stanno riducendo in ginocchio l’Europa. Come è possibile che la cultura di governo sia divenuta tanto povera e ottusa?

Il bilancio espansivo che serve all’Europa

di Sergio Bruno

La rotta d'Italia. Contro l’inerzia delle politiche e delle idee dominanti, per uscire dalla crisis serve un bilancio federale europeo che arrivi al 10% del Pil, finanziato da Tobin tax ed emissione di moneta della Bce

Politiche industriali, aspettando l’Europa

di Sergio Bruno

Dopo il convegno di Roma del “Manifesto per la politica industriale”, è urgente un ritorno a interventi pubblici, con risorse al di fuori dei vincoli macroeconomici e con un maggior ruolo dell’Europa

Ai rigori in casa, all'attacco in Europa

di Sergio Bruno

È possibile chiedere conti pubblici in ordine e allo stesso tempo una politica pubblica di sviluppo? Sì, basta porre le due domande a due soggetti diversi. Bilanci nazionali austeri, bilancio federale espansivo: una piattaforma credibile per i progressisti europei

L'incultura dominante e la parità dei saldi

di Sergio Bruno

"Cambiate quello che volete, ma lasciate invariati i saldi". Questo il messaggio di Monti al parlamento sulla legge di stabilità. Come se quel che si fa con i soldi non contasse niente. Una regola che ignora testi ed esiti storici della letteratura economica. Rileggiamoli

La produttività, il tempo e la confusione di Squinzi

di Sergio Bruno

L’incultura dominante insiste sul fatto che dalla crisi si esce lavorando di più. Ma in questo modo si ignora che cosa sia la produttività, che cosa la possa migliorare, gli orizzonti temporali degli investimenti. e il ruolo delle politiche

Le sale da gioco della finanza

di Sergio Bruno

Per reagire alla speculazione, serve una garanzia integrale di ultima istanza per le banche e per i debiti statali nell'eurozona, insieme a un bilancio federale, anche in deficit

Riforme dei Trattati, l’occasione mancata

di Sergio Bruno

La speculazione che investe l’Europa è un “gioco”, politico e ideologico. Servono giocatori all’altezza, per riformare la governance europea, partendo dalla Bce

Europa: l’eclisse della ragione e della democrazia

di Sergio Bruno

I miti della politica monetaria, l'ossessione del debito, le porte aperte alla speculazione, i pericoli dell'austerità, il bisogno di ricostruire l'economia reale. E la mancanza di visione dell'Europa. Tutti i nodi della crisi

Europa, costruire politiche al posto dei feticci

di Sergio Bruno

I falsi miti su debito pubblico e moneta, sui quali la speculazione fa leva. E le condizioni per avviare una politica di sviluppo in Europa: gli strumenti ci sono, manca la politica

Tra tecnocrazie monetarie e speculazione

di Sergio Bruno

L’austerità è un’arma spuntata contro gli attacchi dei predoni della finanza. E la cessione di potere alla Bce non ci salverà. Riflessioni sul da farsi, a partire dalla lunga estate pazza

Il fratello di Prometeo/2

di Sergio Bruno

Nella prima parte dell'articolo sono state indicate le conseguenze culturali e sociali della marginalizzazione di Keynes e delle sue intuizioni. Qui si mostra la liberalizzazione a tutti i costi che ne è scaturita e i suoi prevedibili, drammatici sbocchi.

Il fratello di Prometeo/1

di Sergio Bruno

La condotta delle maggiori economie mondiali dai tempi di Bretton Woods alle attuali condanne delle agenzie di rating. Pubblichiamo la prima parte di un articolo di Sergio Bruno. Che sostiene: siamo passati dalla cultura di Prometeo (“colui che riflette prima”) a quella del suo maldestro fratello Epimeteo (“colui che riflette dopo”)...

Tutto cominciò con un divorzio

di Sergio Bruno

Nell'Europa dell'austerità fiscale, i bilanci pubblici chiusi in una gabbia che si è aperta 40 anni fa. Lungimiranza tecnocratica, miopia politica, assuefazione culturale

beni pubblici

La marcia dell'acqua

di Sergio Bruno

Acqua privata, gestione pubblica, mercato inesistente. Una storia vera: l’Acqua Pia Antica Marcia che aveva dai tempi del papa la concessione delle risorse idriche a Roma si scontrò con il comune che le gestiva tramite la sua Acea. Scesero in campo economisti e luminari del foro. Ecco come andò

Una camicia di forza per l'università

di Sergio Bruno

Di soppiatto, senza pubblicità, una "banca dati" apparentemente innocua sopprime l’autonomia didattica delle università italiane. Retroattivamente

Il ruolo della Bce e la crisi di maggio

di Sergio Bruno

Il potere assoluto della Banca centrale europea ha creato i presupposti dell'odierna crisi del debito, e allo stesso tempo ne ostacola la possibile soluzione

La zona opaca della teoria economica

di Sergio Bruno

Risparmi, investimenti e moneta. Le lacune del pensiero economico sulle questioni che sono a monte della crisi, e i disastri della pratica politica

Ricerca, conti in tasca alla Gelmini

di Sergio Bruno

95 milioni per i Prin 2008. Considerando i numeri dei progetti, sono circa 9.000 euro per ricercatore. E' questo il futuro grandioso dei progetti nazionali?

Economia, la paura della complessità

di Sergio Bruno

La crisi e le responsabilità degli economisti: i nessi non spiegati e quelli non visti. Vuoti da riempire, per riaprire un dibattito sulle teorie e sulle politiche economiche

Convitati di pietra e crisi finanziaria

di Sergio Bruno

Al capezzale della finanza ci sono personaggi che portano a diverso titolo le responsabilità della crisi. Sui cui meccanismi e sulle cui origini non si è ancora detto abbastanza. Né sembra si sia aperta una riflessione teorica: al contrario, c'è chi aspetta che tutto cambi per tornare come prima

Università e tagli, il male oscuro

di Sergio Bruno

Effetti noti e meno noti di una miscela devastante, preparata dal trio Brunetta-Tremonti-Gelmini. Ma c'è una vera discontinuità rispetto al passato?