Ha lavorato per molti anni nell'industria (gruppo Iri,Olivetti, movimento cooperativo); attualmente consulente aziendale e docente di finanza aziendale presso l'Università di Urbino; tra le sue pubblicazioni si segnalano "Storia della finanza d'impresa", Utet Libreria, Torino, 2002 e "L'ultima crisi: la Fiat tra mercato e finanza", Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2005.
I dettagli dell’operazione di salvataggio delle quattro banche da tempo in difficoltà – CariFerrara, Banca delle Marche, CariChieri e Banca Etruria
I commissari preposti alla gestione sembrano disorientati, la Confindustria chiede a gran voce il ritorno del potere di comando nelle mani dei soliti noti, e il governo non appare avere una strategia chiara sul che fare
La morte di Luciano Gallino ci permette di ricordare, oltre all’importante studioso, anche la grande impresa piemontese per la quale egli aveva lavorato
Il TPP è più un affare di geopolitica che di commercio. L’obiettivo principale per gli Stati Uniti e il Giappone è di superare in dinamismo la Cina e di creare una zona economica che bilanci la forza economica di quest’ultimo paese nella regione. Inoltre, e parallelamente, quello di scrivere le regole dell’economia del XXI secolo
Con un fatturato congiunto di circa 460 milioni di euro nel 2014, il nuovo gruppo controlla ora una quota pari al 40% del mercato librario. E, come denunciavano tempo fa gli autori Bompiani (tra i marchi ceduti) conquista un potere quasi monopolistico nei confronti di autori e librerie
Il ritrovamento di 22 mila tavolette di argilla nel sito archeologico di Kanesh in Turchia apre una finestra quasi miracolosa sull’economia antica. E mostra come ad un’economia basata sul commercio dei prodotti si sostituì gradualmente una economia basata sulla speculazione finanziaria, creando una grande bolla che alla fine scoppierà
È possibile comunque pensare che la Volkswagen possa aver portato avanti un comportamento così delittuoso e così ad alto rischio? Ipotesi e anomalie dello scandalo tedesco
Gli sviluppi recenti del gigante europeo nel volume del politologi britannico Hans Kundnani e in quello del deputato Ue Jean Luc Mélenchon
Il sistema bancario tedesco presenta risultati economici e finanziari negativi a tutti i livelli dimensionali e geografici, con una situazione che non appare troppo distante dalla bancarotta
I rapporti di collaborazione tra le due potenze dovrebbero crescere con il varo della banca dei Bric, con quello della nuova banca asiatica di sviluppo e con i progetti per la nuova via della seta
Le grandi trasformazioni della finanza internazionale hanno modificato i vecchi equilibri di potere su cui si reggevano gli assetti del grande capitale nazionale. Il caso di Generali e Mediobanca
Malpaese/Telecom, Ilva e Finmeccanica. Il sistema Italia non appare in grado oggi di mantenere adeguatamente in vita le 3 imprese, che rischiano una deriva progressiva
Quattro libri usciti recentemente mostrano la polarizzazione tra due visioni nettamente contrapposte del paese, specchio di quanto la politica tedesca possa oggi apparire per molti versi bifronte
Un'analisi complessiva, sia sul fronte politico che economico, del modello tedesco lascia intravedere una Germania bifronte, certamente con molti problemi, ma anche con diversi aspetti positivi
Sdebitarsi/17,5 miliardi di dollari per sostenere il paese dopo la rivolta di Maidan. Quello che non è stato fatto per la Grecia
Sdebitarsi/L’indebitamento complessivo è salito a 200 trilioni di dollari, il 286% del Pil mondiale. Ma qual è la misura accettabile?
Rotta a oriente/Stanno nascendo una banca dei Brics, un fondo per la protezione dalle oscillazioni dai cambi, uno per la Nuova via della seta e un altro ancora per la cooperazione. Infine, la Banca asiatica per lo sviluppo
Rotta a oriente/Più investimenti all’estero, strutture finanziarie regionali e globali, una nuova via della seta, banche e assicurazioni global, via le barriere ai movimenti di capitali
Nella fabbrica del mondo gli insediamenti delle attività manifatturiere si stanno spostando sempre più dalle zone costiere alle regioni interne
For sale/Dai tedeschi in Umbria agli algerini di Piombino, fabbriche svendute. E a Taranto si affaccia la Arcelor Mittal
Dopo l'acquisizione dell’azienda da parte di ChemChina, quello che appare sempre più insopportabile è il sordo silenzio del governo su questa come su tante altre vicende simili
I rapporti tra Cina, Russia e Asia centrale riproducono un conglomerato di interessi che sembra ricalcare grosso modo il vecchio impero mongolo nei periodi del suo massimo splendore
Il gruppo italiano appare come sostanzialmente marginale nel suo settore di riferimento, senza un azionariato stabile, con un forte livello di indebitamento che frena le sue possibilità di investimenti, mentre esso appare sempre alla ricerca di un approdo strategico ed organizzativo che ne possa assicurare un dignitoso sviluppo.
Crack 2.0/Il sistema è in difficoltà, a causa dei vincoli europei e del cattivo andamento dell’economia reale. E si prepara il maxisalvataggio grazie alla bad bank
Da Rai Way ad Ansaldo è ripartita la corsa alle privatizzazioni. E c'è da sperare che i guasti al nostro sistema industriale siano inferiori a quelli dell’ondata di privatizzazioni precedenti
Tra l’Ottocento e il Novecento dello scorso millennio lo stato tedesco ha fatto default o ha ottenuto degli alleggerimenti dei suoi debiti ben otto volte
E così anche l’incontro dell’eurogruppo sulla Grecia dello scorso lunedì è andato male. Il giorno dopo la borsa perde qualcosa e lo spread sale ancora. Gli organismi europei, guidati dalla Germania, sembrano riluttanti ad ammettere il fallimento delle loro strategie di austerità e ad aprire nuove vie
Alcuni importanti motori della crisi scoppiata ormai sette anni fa sono ancora fortemente presenti e continuano a dispiegare i loro effetti poco piacevoli sulle nostre economie
I dieci giorni di Atene/Dopo le elezioni, diventano fondamentali i rapporti di Atene con Russia e Cina, paesi che hanno una grande importanza strategica nell'immediato futuro
Allungare le scadenze e ridurre il livello dei tassi di interesse. Potrebbe essere questa la mediazione tra la Troika e il neogoverno greco
La Cina è il primo investitore al mondo nel settore delle energie rinnovabili. È anche il paese che presenta la più importante capacità installata di impianti eolici e solari
L'immissione di più moneta in circolazione effettuata dalla Bce, per essere efficace, avrebbe dovuto essere accompagnato da politiche budgetarie ed economiche espansive, che rilanciassero la domanda, ciò che costituisce un’eresia per la Germania. Perchè in Europa non manca la liquidità, ma gli investimenti
La disoccupazione è diminuita di circa la metà tra il 2006 e il 2013, passando in valori assoluti da 5,0 a 2,7 milioni di unità, mentre le esportazioni sono raddoppiate in valore nello stesso periodo. Perchè allora un settimanale come Der Spiegel scrive che quella tedesca è una nazione che si sta lentamente sgretolando?
Dietro la politica espansiva e la crescita dell'occupazione si nascondono dati non positivi. La notizia è di quelle che, soprattutto vista da un paese come il nostro che non cresce da vent’anni, sorprendono positivamente. Risulta dunque che nel terzo trimestre del 2014 il Pil statunitense è aumentato del 5,0% su base annua.
Sia permesso, all’inizio di un nuovo anno, di pubblicare un articolo che si colloca al di fuori dei temi normalmente trattati su questo sito. Ma comunque le vicende brevemente raccontate nel testo hanno comunque dei riferimenti importanti anche con la realtà odierna.
Da una parte la Cina è riuscita ad accumulare ingenti risorse, dall’altra la loro gestione presenta problemi molto rilevanti, dalla spinta all’indebitamento del sistema, al rischio di bolle speculative
Fine semestre/ Un cambiamento della politica tedesca, una coalizione di forze tra i paesi del sud Europa, la vittoria delle sinistre in Grecia e Spagna, misure forti della Bce
Dalla nuova via della seta all'internazionalizzazione del renminbi. La strategia cinese sta tentando di aprire sempre più il paese verso il mondo
Il premier Renzi spinge per una rapida approvazione del trattato di libero scambio tra Europa e Usa. Proprio mentre, in Francia e Germania, crescono le obiezioni
Il piano Juncker sembra essere, in gran parte, un progetto che serve soprattutto a far vedere che si sta facendo qualcosa; i suoi effetti sull’economia dei paesi del continente, dovrebbero essere, nel migliore dei casi, molto ridotti. Alla fine resta invece l’amaro in bocca per quello che si poteva fare e non si è fatto.
Sembra fantasioso sperare in un mutamento di politica economica da parte del governo tedesco. Strettamente sorvegliato nelle sue decisioni dai sostenitori dell’austerità a tutti i costi
A Bruxelles proliferano gli studi che hanno conferito una patina di autorità scientifica alle decisioni che hanno portato al disastro economico e sociale
I risultati degli stress test ci consegnano la fotografia di un sistema fatto di banche zombie. Perchè se anche la domanda privata di credito crescesse fortemente nell’eurozona per effetto di politiche espansioniste questo sistema potrebbe non essere in grado di sostenerla
Dilma Rousseff ha davanti a sè un compito molto difficile: districarsi in mezzo ad una coalizione di governo molto rissosa con la parallela necessità di far ripartire l’economia
SvendItalia/Oggi ci troviamo di fronte ad una vera e propria debacle nella capacità del nostro paese di governare imprese e progetti complessi. Ilva, Alitalia e Telecom: tre esempi della progressiva liquidazione dei grandi gruppi nazionali. Tre ex imprese pubbliche, rovinosamente privatizzate
Lo spostamento dell’asse dell’economia mondiale dal Nord al Sud appare ormai un processo in fase avanzata e non invece destinato a realizzarsi in un futuro ancora lontano
MittelEuropa/ Un'inquietudine inizia ad aggirarsi in Germania, riassunta nel titolo di un volume di successo: «L'illusione tedesca. Perché sovrastimiamo la nostra economia e perché abbiamo bisogno dell'Europa» (Die Deutschland-Illusion, Hanser, 2014. L'autore è Marcel Fratscher, direttore dell'Istituto tedesco per la ricerca economica, un moderato lontano dalle tentazioni keynesiane.
Notizie sulla Cina/2 La crescita progressiva della potenza economica, politica, militare cinese, e il sostanziale rifiuto statunitense di riconoscere tale fatto
Dis-integrati/Senza mostrare nessuna simpatia per Putin e per il suo modo di gestire la Russia, appare evidente però che quanto accaduto a Kiev è stato prodotto dagli Stati uniti
Notizie sulla Cina Il Pil cinese dovrebbe nel 2014 superare come dimensioni globali quello degli Stati Uniti. Ma come funziona l'apparato statistico cinese? Pubblichiamo il primo di quattro articoli dedicati all’analisi di alcuni sviluppi recenti che riguardano il mondo cinese
Dalla cessione del gruppo Pirelli ai russi per pochi euro all'annunciata vendita di Saipem da parte dell'Eni. Fino alle ultime vicende che riguardano Alitalia, Ilva e Indesit. Il governo italiano resta alla finestra mentre l'industria italiana finisce nelle mani dei grandi gruppi industriali stranieri
Democrazia svendesi/ Aumentano i tentativi di Washington di applicare all'estero le proprie leggi in campo finanziario
La scarsa volontà da parte degli Usa e degli altri stati occidentali di cedere una parte anche ridotta del loro potere negli organismi finanziari internazionali spinge sempre più la Cina ed altri paesi emergenti a pensare di migliorare fortemente la loro struttura istituzionale sul fronte della finanza
Lo Stato dell'economia/Immune dalle inchieste internazionali, il sistema bancario nazionale è stato colpito localmente come dimostra il caso del Monte dei Paschi di Siena
La società dovrebbe crescere mediamente del 10 per cento l'anno. Ma i risultati economici e finanziari del primo trimestre del 2014 sono inferiori alle aspettative
La compagnia araba accetta di farsi carico dei guai dell'Alitalia imponendo pesantissime condizioni, peggiori di quelle messe in campo a suo tempo da Air France
L'amministratore delegato del gruppo Chrysler-Fiat ha presentato in pompa magna il piano industriale della società 2014-2018. Ma da dove verranno tutti i soldi per finanziare gli investimenti annunciati in presenza di un indebitamento netto che ammonta intorno ai 10 miliardi di euro?
Made in Italy/Dall'Ilva all'Alitalia, il ritardo delle nostre grandi imprese. Una soluzione potrebbe essere una politica di alleanze con gruppi esteri, europei o asiatici
La banca centrale cinese è appena salita oltre il 2% in Eni ed Enel. Eppure l’Italia è il paese che oggi meno sa della Cina.Un estratto del libro di Vincenzo Comito, La Cina è vicina?
La posizione dell’opinione pubblica tedesca è quella di chi sostiene di essere stanco di dover pagare per i guasti dell’eurozona. Ma la Germania non ha sostanzialmente perso un euro nel processo di aggiustamento innescato dalla crisi
In Occidente comincia ad insinuarsi il dubbio che un rilevante intervento del pubblico possa essere necessario a fronte delle manifeste crepe nell'economia
Lavoro cercasi/4 Il tasso di disoccupazione in Germania è il più basso tra quelli dei paesi europei Ma, se in Baviera è al 3,7%, nell'ex Ddr si arriva al 9,9%
Nonostante la diminuzione del tasso di crescita del Pil, il livello di disoccupazione nel paese scende mentre i salari crescono ad un ritmo abbastanza sostenuto
Sul fronte finanziario, la situazione della Fiat è la peggiore tra i principali gruppi del settore. Pochi gli investimenti in ricerca. E il Financial Times parla di poca dimestichezza di Marchionne con il settore dell’auto
Il ritorno delle cartolarizzazioni e l'ammorbidimento del Liikanen Report sulla separazione per le banche tra attività commerciali e speculative
Dall'intesa sull'unione bancaria siglata a Bruxelles alla Volcker rule, varata negli Usa, per il controllo del sistema finanziario. Cronaca di tre accordi a perdere
Dopo l'accordo tra il Lingotto e il sindacato Usa, il quartier generale del gruppo Fiat-Chrysler sarà trasferito negli Usa, mentre le vendite e la produzione in Italia già da tempo rappresentano una parte molto minoritaria di quelle mondiali. Più che di un successo del sistema Italia è meglio parlare di un successo degli azionisti
In Gran Bretagna a un andamento positivo dell'economia si accompagna un aumento della disoccupazione giovanile e di quella delle donne, ai livelli più alti da 26 anni
Affidarsi a interventi legati alla sfera finanziaria o puntare sull'economia reale? Proposte e idee a confronto per uscire dalla grande crisi
Secondo alcune stime le necessità di ricapitalizzazione del sistema bancario europeo possono essere valutate tra 1,0 e 2,6 trilioni di euro, una somma colossale
A un tasso di disoccupazione tra i più bassi in Europa fa da pendant un aumento esponenziale di precarietà, sotto occupazione e diseguaglianze all'interno del paese
In un periodo di basso sviluppo economico e di basso livello di inflazione, in cui la politica è sostanzialmente assente, le banche centrali si sono viste affidare obiettivi sempe più ampi
No alla condivisione del debito, no all'emissione di eurobond e no a un allentamento dei piani di austerità. Sulle politiche europee, le elezioni tedesche non hanno portato nessuna novità. Ma facendo come vuole la Merkel si rischia di affossare prima o poi la stessa idea di Europa
La fiction su Adriano Olivetti ci riporta l'immagine di un paese che, dietro la tentazione agiografica, nasconde l'incapacità di sostenere un'impresa tecnologicamente avanzata
Tramonta in Cina l’era del lavoro a buon mercato. Negli ultimi anni il costo del lavoro è aumentato di una percentuale tra il 10 e il 20% all'anno
La diffusione dei processi di automazione, la frenata nella crescita di start up e il calo marcato degli investimenti hanno frenato la crescita dell'occupazione statunitense
Le sinergie tra le Poste e l’Alitalia sono praticamente inesistenti. L’unica soluzione sarebbe quella di una partecipazione rilevante dello stato per salvaguardare alcuni interessi nazionali, il mondo del lavoro in primis, e l'ingresso di partner esteri che portino con loro esperienze organizzative e risorse finanziarie che a noi ormai mancano
Il rallentamento cinese segnala il tentativo di passare da un modello basato sulla produzione di merci a basso prezzo ad uno fondato su qualità, innovazione e ricerca
Da dove sono nate e come sono finite le rivolte nei paesi del mondo arabo? Due letture per comprendere questo fondamentale e attualissimo snodo della storia
L'Italia avrebbe bisogno di grandi investimenti nella banda larga, ed è improbabile che gli spagnoli di Telefonica, i nuovi proprietari della Telecom, vogliano occuparsene. È giusto che una infrastruttura di base del paese venga abbandonata al capitale estero e per giunta senza alcun vincolo?
Un intervento pubblico nel settore finanziario dovrebbe in via prioritaria servire a sostenere lo sviluppo della piccole e medie imprese, che oggi soffrono anche per la contrazione del credito nei loro confronti. Parallelamente, i flussi di credito dovrebbero essere finalizzati a iniziative che incrementino o sostengano l’occupazione, l’innovazione tecnologica, la crescita del settore dell’economia verde
I lavoratori immigrati sono soggetti ai licenziamenti molto più degli italiani. Lo dicono le statistiche che parlano di una dinamica più che doppia per i primi rispetto ai secondi
Il nostro paese ha ancora rilevanti possibilità di crescita in diversi settori produttivi. Turismo, agroalimentare, porti e logistica: da qui si potrebbe ripartire per rilanciare l'economia
La famiglia ha già perso nei fatti la titolarità sostanziale dell’azienda e la nazionalizzazione consentirebbe una politica di alleanza con un altro grande gruppo internazionale, presumibilmente asiatico
La carenza di informazioni è dovuta a un apparato statistico ancora non adeguato, all'uso politico dei dati e alle difficoltà oggettive legate alle dimensioni del paese
Tesi del pensiero neoliberista è che lo sviluppo economico richieda l'adozione di valori liberali. La Cina mostra che si tratta di una regola con qualche, importante, eccezione
Quasi 1500 dipendenti in esubero e due stabilimenti italiani che si avviano verso la chiusura. Per cercare di risolvere la crisi della Indesit, che rischia di essere esplosiva, servirebbe un'alleanza con un produttore asiatico e un programma di interventi da parte dei poteri pubblici per sostenere le attività di ricerca e innovazione
Il gruppo torinese controllerà circa il 20% dell'azionariato del gruppo Rizzoli - Corriere della sera. Un modo per fare digerire meglio il futuro disimpegno nel settore dell'automobile?
La decisione di Mediobanca e Generali di uscire dai patti di sindacato delle grandi imprese nazionali non è che l'inevitabile approdo di un processo in corso da tempo. Ultimo atto di un sistema che non scalfisce però i vecchi equilibri di potere
I brasiliani contestano ai poteri pubblici l’uso distorto delle risorse finanziarie. L’investimento di decine di miliardi di dollari per gli eventi sportivi dei prossimi anni stride con le grandi necessità interne del paese
Il pianeta Pirelli si dà un nuovo ordine, con Tronchetti Provera sempre al comando, sempre con i soldi delle grandi banche. Un vecchio vizio del capitalismo italiano
Ultime notizie dai Nuovi Grandi. Tentativi di convergenza tra i due paesi asiatici. Mentre gli Stati uniti cercano di contenere sul piano economico, politico e militare il colosso cinese
I due ordini di sequestro emanati in pochi giorni da parte della Procura di Milano e di Taranto rendono necessario l’intervento della mano pubblica. Obiettivo: nazionalizzare l’intero gruppo Riva Fire e affidarne la gestione ad un management responsabile
Ex professionisti, consulenti, quadri. La crisi non risparmia nessuno, la disoccupazione si estende a macchia d'olio e l'unico welfare che ancora sembra tenere è quello familiare
Ultime notizie dai Nuovi Grandi/3. Come se la cavano le potenze Bric ai tempi della grande crisi? Il loro rallentamento è solo un incidente di percorso o è dovuto a cambiamenti strutturali?
Ultime notizie dai Nuovi Grandi/2. Come se la cavano le potenze Bric ai tempi della grande crisi? Il loro rallentamento è solo un incidente di percorso o è dovuto a cambiamenti e dinamiche strutturali?
Ultime notizie dai Nuovi Grandi. Come se la cavano le potenze Bric ai tempi della grande crisi? Il loro rallentamento è un incidente di percorso, o è strutturale?
L’economia tedesca inciampa sulla caduta della domanda e sugli scandali, la politica si complica con l’arrivo del partito anti-euro Alternativa per la Germania. Reportage da Berlino
La sconfessione delle tesi di Reinhart e Rogoff ci dice che non esistono formulette buone per tutti gli usi, a proposito di debiti. E prima ancora che nei conteggi, la loro teoria era stata smontata in varie sedi.
I conti italiani peggiorano, la recessione si aggrava, il vuoto politico complica tutto. Dopo il pasticcio di Cipro, la crisi europea torna alla ribalta a Madrid e Roma, con banche fallite e debito che cresce
La bolognese Hera cresce a ritmi record, concentrando i servizi locali di acqua, energia, gas e ambiente. Ma è un modello sbagliato, con troppa finanza, senza democrazia
Scandali, crisi di singoli istituti, ipotesi di riforma del sistema finanziario, provvedimenti di Banca d’Italia. Che sta succedendo nelle banche italiane?
Gli stati e le organizzazioni internazionali per frenare gli eccessi della finanza fissano regole più stringenti. Si inzia con il contenimento dei proventi dei manager e della speculazione sulle derrate alimentari
Microinchiesta su come si vive la crisi nel quartiere di una (un tempo) ricca città dell’Emilia Romagna, tra negozi che chiudono e lavori perduti
Le cose da fare per introdurre la democrazia nell'economia: gestione comunitaria dei beni comuni, controllo e cogestione dei servizi pubblici, partecipazione dei lavoratori alle scelte sulle strategie d'impresa
Gli scandali delle banche, in Italia e in Europa, continuano a moltiplicarsi e le iniziative di riforma tardano. Che cosa potrà fare il nuovo governo italiano?
In principio era il gruppo Iri. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1948 viene creata la finanziaria Finmeccanica, che diventa una delle sub-holding di un conglomerato sempre più articolato
La rotta d’Italia. L’istruzione, l’università e la ricerca hanno subìto i tagli peggiori negli ultimi governi. Ma il problema è anche nel loro funzionamento, nei meccanismi di potere, nei rapporti con le esigenze del paese
Le cose da fare per introdurre la democrazia nell'economia: gestione comunitaria dei beni comuni, controllo e cogestione dei servizi pubblici da parte dei cittadini, partecipazione dei lavoratori alle scelte sulle strategie d'impresa.
La rotta d'Italia. Fmi, Ocse e Ue hanno mandato piccoli segnali di cambiamento nell’orientamento delle loro politiche. Che cosa sta succedendo nei bastioni dell’ortodossia neoliberista?
La vicenda del Monte dei Paschi di Siena pone ancora una volta la questione del ruolo delle fondazioni bancarie. È bene premettere che uno scandalo come quello dei derivati dell'Mps non è certamente nuovo nel mondo finanziario. Gran parte delle maggiori banche del pianeta è stata pesantemente toccata da perdite sui derivati
Quel che è successo nel caso Mussari ripete un copione noto, da New York a Siena: operazioni finanziarie spericolare per coprire perdite presenti e rimandarle a bilanci futuri. Ci sono in altre realtà finanziarie italiane altre perdite nascoste dentro titoli tossici?
L’accaieria Ilva, la multiutility Hera, la Cassa Depositi e Prestiti hanno in comune una deriva pericolosa nei rapporti tra grandi imprese e territori in cui operano, tra potere economico e potere politico. Promemoria per una nuova politica industriale
Anno agitato per le banche, il 2012. Le crisi restano, gli scandali iniziano ad arrivare in tribunale, le riforme introdotte sono modestissime, l’unione bancaria europea è finta. La politica non riesce a fare i conti con la finanza
Il decreto del governo sull’Ilva protegge il gruppo Riva, colpisce la magistratura, non indica una strada convincente per tutelare il lavoro e l’ambiente a Taranto
Il caso dell'auto in Germania, quello dell'acciaio in Francia. Con la concertazione o con l'intervento del governo, politiche industriali per cercare nuovi mercati o per evitare la chiusura. Mentre noi...
Dietro la questione ambientale dell’Ilva a Taranto, quali sono le condizioni economiche e finanziarie del gruppo Riva Fire Ilva, che prospettive ha l’azienda? Un’anticipazione dello studio sull’Ilva realizzato da Sbilanciamoci! per la Fiom nazionale
A cinque anni dallo scoppio della bolla sub-prime, ormai da più parti si riconosce che la riforma della finanza è necessaria. Eppure non si fa. Anche se quest'inerzia mette a rischio tutto il sistema economico. Il capitalismo è diventato cieco?
La riscoperta dello stato passa per la Cassa Depositi e Prestiti, uno strumento che può avere un ruolo importante per indirizzare investimenti e lanciare nuove attività che i privati non sono in grado di realizzare. Ma la gestione attuale lascia a desiderare
Col tramonto del liberismo, nei paesi ricchi vacilla il capitalismo dei manager, schiacciati sui profitti di breve periodo. Torna il capitalismo familiare e le imprese di stato nei settori chiave. È il momento di ripensare la forma dell’impresa e i problemi di proprietà, controllo, democrazia
La Cina continua a crescere, ma non più come prima. Uno sguardo ai numeri del dragone, tra difficoltà congiunturali e trasformazioni strutturali
BERLINO. Che sta succedendo alla Germania? L’inaugurazione del nuovo aeroporto di Berlino, fissata per l’inizio di giugno, è stata all’ultimo momento spostata al marzo 2013, e ora si parla di un nuovo rinvi. Stato federale, regione del Brandeburgo e comune di Berlino litigano su chi debba farsi carico degli extra-costi, forse 1,3 miliardi di euro in più rispetto ai preventivi.
La crisi non ha colpevoli e la finanza non si fa processare. Scoppiano scandali a ripetizione, ma nulla limita il suo potere. La via d’uscita? Meno finanza, più regole, controllo dei governi. E magari un Tribunale internazionale
Il modello tedesco continua a definire l’ortodossia della politica europea, una ricetta che viene dichiarata buona per tutti. Anche se è palesemente assurdo che tutti gli stati diventino esportatori netti
La finanza incontrollata continua a dominare la vita economica e politica. C'è poca speranza di uscire dalla crisi, finché non si riformano i meccanismi che governano il settore finanziario. Qualcosa è stato fatto, ma è troppo poco
Cosa sta succedendo al mercato dell'auto? Da un lato la crisi di Psa, Fiat, Opel; dall'altro il successo della Vw: che vende i due terzi delle auto fuori dall'Europa
Bric. Misurando il pil con il criterio della parità dei poteri di acquisto, forse già nel 2012, l’economia cinese dovrebbe superare anche quella degli Stati Uniti
Dopo l'euforia di Bruxelles, qualche riflessione a freddo induce al pessimismo. Più che per il poco che si è fatto, il vertice sarà ricordato per quel che non ha fatto per bloccare la speculazione e avviare davvero la crescita
La paura ha vinto sulla speranza. Il paese si trova di fronte a un piano di austerità che in ogni caso appare destinato al fallimento
La caduta di fiducia nella Spagna ricorda la crisi irlandese del 2009-10; ad aggravarla, la spirale perversa tra austerità e recessione innescata dalle miopi scelte europee
Chi sono i "colpevoli" della crisi greca? Quali le opzioni per il futuro governo greco? Chi pagherà le conseguenze di una eventuale uscita dall'Unione europea?
Per uscire dalla crisi del debito, l'Italia deve puntare sulla dimensione europea, su un grande programma di investimenti continentali. Il congelamento del debito non serve
L'elezione di Hollande impensierisce i cantori dell'ortodossia economica e restituisce speranza alla sinistra europea. Il suo programma, pur moderato, può ridare forza a un'Europa diversa
Nonostante evidenti segni di rallentamento, dovuti soprattutto a cause strutturali interne, Brasile, Russia, India e Cina promettono ancora di crescere sul medio-lungo termine
A dispetto delle parole rassicuranti dei politici, l'Europa – soprattutto Spagna, Italia e Grecia – continua a rischiare grosso, se non si cambia presto rotta
In Cina, crescono le disuguaglianze e le tensioni sociali. Nell'ultimo piano quinquennale del governo si promette maggiore giustizia sociale. Ma restano molte incognite.
I grandi progetti sono spesso destinati al fallimento, con costi lievitati, scarsi ricavi, gravi effetti ambientali e sociali. Il Tav rischia di diventarne l'esempio pù clamoroso
I paesi "emergenti" devono affrontare molti problemi, tra cui una forte disuguaglianza interna. E ci interrogano sulla contraddizione di un modello che aspira alla crescita illimitata in un pianeta dalle risorse finite
Le difficoltà del gruppo Marcegaglia riflettono quelle delle grandi imprese italiane e le loro strategie sul fronte sindacale e del lavoro
Una tipica mossa da salotto buono degli anni Settanta, o un'occasione per il sistema economico e finanziario italiano?
Il Giappone frena, Corea e India crescono, ma è la Cina protagonista della lotta per diventare la potenza industriale dominante in Asia e nel mondo
La crisi: istruzioni per l'uso. Da "credit crunch" a default, dai bond ai Btp, dalle capitalizzazioni ai "credit default swaps", un glossario, chiaro e articolato, per capire i termini dell'economia e il suo funzionamento
Effetti e disastri della mutazione neoliberista irlandese: tagli alla spesa sociale e meno Stato nell'economia. Un monito anche per l'Italia
Per l’eurozona, il 2011 è stato un anno di scelte sbagliate e politiche miopi. Per evitare il crack nel 2012, servono misure nuove e coraggiose
Mentre l’Occidente è in grave crisi, il sistema finanziario cinese è sotto stress, l’economia frena e l’Fmi propone di ridurre il controllo statale sull'economia
Un accordo dell’ultima ora forse salva l’euro, almeno per ora. Ma politici e “tecnici” non sembrano in grado di far uscire il mondo dalla trappola in cui esso è stato spinto
Può darsi che la moneta europea tenga, oppure che scappino via i forti paesi del nord, oppure che ci sia un “tutti a casa” generale. Pochi giorni e si vedrà
È sempre più difficile salvare la moneta europea dai pericoli delle prossime settimane. Gli aiuti esterni richiesti ai paesi del Bric non potranno mai sostituire la volontà della Germania
La grande officina del mondo cresce ancora, sposta gli impianti in aree meno intasate, con una manodopera di più modeste pretese (e fornite perfino di treni)
In un paio d'anni, la crisi sembra divenuta inesorabile, il capitale straniero più aggressivo, il governo irresoluto di fronte alle sue responsabilità
Scartate, una per una, le altre soluzioni non rimane che nazionalizzare gli istituti in crisi. Ma come fidarsi degli stati?
BRIC/La presidente del Brasile considera la crisi europea folle e minacciosa, anche per il più progressista dei Bric. Che incontra nella sua crescita parecchi dilemmi da risolvere
Il muro del debito si erge di fronte ai ricchi paesi d'Europa e agli Usa ed è praticamente insuperabile, se si finanziano con denari pubblici le banche in stato fallimentare. Se le si nazionalizzasse, non sarebbe meglio? Si farebbe almeno chiarezza
BRIC/L'economia continua a galoppare, ma più di un problema si addensa all'orizzonte. E dentro e fuori il paese si discute dei problemi di un modello che pareva miracoloso
La Fiat auto non decolla, anzi perde colpi, mentre è in corso il rilancio di Chrysler, ciò che prelude - forse - a uno spostamento della direzione da Torino agli Usa. Nel frattempo si conferma la forza dell'auto tedesca e prosegue lo sviluppo cinese.
Se fosse la tanto vituperata "finanza" a garantire la sopravvivenza alla way of life occidentale? Nel riflettere sulla crisi dell'economia mondo sono tante le possibili interpretazioni...
Il presidente degli Stati uniti pur di mettersi d'accordo con i repubblicani, un partito sovversivo, ha scelto di sacrificare la spesa sociale e di non puntare a un rilancio dell'occupazione
L’estate della crisi finanziaria europea – con una politica incapace di riprendere il controllo – si sta avvitando in una spirale di contrasti, instabilità, insolvenze. A meno che… La discussione di Sbilanciamoci.info e il manifesto sulla rotta d’Europa
BRIC/La diplomazia tedesca è guidata dal commercio estero. Le alleanze internazionali, mirate prima a Europa occidentale e Usa, si dirigono verso mercati orientali più promettenti
Come agisce davvero la finanza tanto temuta e di cui tanto si parla in questi giorni? Il problema è affrontato in un articolo che parla dei protagonisti e delle loro, tutto considerato, poche e semplici ricette base
Bric/Cina. Può durare indefinitamente una crescita economica che viaggia al ritmo del dieci per cento all'anno? Ecco alcuni spunti per riflettere in un modo argomentato sulla questione
Bric è la sigla che riunisce quattro grandi Paesi – Brasile Russia India Cina – sfuggiti al controllo delle potenze economicamente dominanti e che per di più usano incontrarsi per rendere autonome e alternative le proprie politiche e cambiare l'assetto del Pianeta
Bric/La Russia è sempre sotto lo shock della fine dell'Unione sovietica. L’ex seconda potenza mondiale è divenuta un paese simile alle monarchie del petrolio
Le agenzie di rating imperversano. Hanno di nuovo bocciato la Grecia, spingendola alla ristrutturazione del debito. Dopo, però, chi comprerà le merci tedesche?
Bric. Crisi, tsunami giapponese, trasformazioni produttive: nonostante tutto, non si ferma la corsa delle delocalizzazioni produttive verso la Cina
Bric/Il più "simpatico" dei Bric alle prese con una transizione difficile. Tra sviluppo dirompente, squilibri interni, quadro internazionale
Bric/L’India raggiungerà la Cina? Il sorpasso è l’obiettivo a lungo termine che i poteri politici ed economici si sono attribuiti, anche se Amartya Sen mette in guardia da una crescita che trascura la qualità della vita
Inizia con una rassegna sulle novità nell’economia dell’impero di mezzo una serie di articoli dedicati ai Bric e alla loro conquista economica del pianeta. Il 14 aprile di quest’anno i responsabili dei paesi di Brasile, Russia, India, Cina, insieme a quelli del Sudafrica, si sono riuniti a Pechino, continuando così a seguire un programma di incontri periodici avviato da qualche tempo.
Granarolo è al centro di una cordata bancaria, sollecitata dal governo, per impedire il passaggio di Parmalat ai francesi di Lactalis
I risultati dell'inchiesta di sbilanciamoci.info sulle grandi imprese italiane. Sotto la lente: Alitalia, Autostrade, Benetton, Cir, Coop, Enel, Eni, Ferrero, Fiat, Fininvest, Fs, Generali, Ligresti, Mediaset, Mediobanca, Mondadori, Olivetti, Pirelli, Rai, STMicroelectronics, Telecom, Unicredit
Lo scontro di potere alle Generali, la caduta del faraone Geronzi, la crisi Unicredit. E poi: la Fiat che se ne va, i francesi che vengono alla conquista di Parmalat, Edison, Bulgari, Fondiaria e Alitalia... Cosa sta succedendo davvero al sistema delle (grandi) imprese italiane?
Caso Parmalat, Tremonti alza tardive difese contro l'assalto francese alle imprese italiane. Barricate di carta, che non possono certo arginare una crisi di sistema. Né serve affidare la difesa dell'italianità a campioni italiani poco convinti o a banche che già a stento riescono a fare il loro mestiere
Qual è il giusto livello di capitale per le banche? Mentre si disputa attorno a Basilea III, ancora nulla è stato fatto dopo la grande crisi per evitarne un'altra
Anche gli inglesi e i francesi hanno avuto i loro business con Gheddafi. Ma gli italiani hanno fatto di più. Ecco la situazione
La più completa tra le privatizzazioni italiane ha portato a un risultato deludente. La società, piena di debiti, è in mano a banche e a un concorrente straniero. Ha abbandonato ogni iniziativa dal punto di vista tecnologico e salva i profitti tagliando i posti di lavoro
La storia singolare di Carlo De Benedetti, dalle grandi battaglie finanziarie del passato alla ridotta della Cir. Oggi il gruppo si concentra su editoria, energia, componentistica per auto, sanità, alcuni servizi finanziari. In vista un aumento del peso dell'energia nei conti e nell'interesse del gruppo
Sulla paga del manager Fiat si è scritto e dibattuto molto. Bilanci alla mano, facciamo il punto. E qualche confronto: con colleghi e dipendenti
REFRESH. La caduta della quote di mercato, le scelte strategiche di business, l'andamento della Chrysler e quello della Fiat, le ipotesi di cessioni clamorose. Le ultime cifre dal mercato dell'automobile e dal pianeta Marchionne
Le cooperative di consumo aderenti alla Lega delle cooperative costituiscono una realtà importante ma abbastanza statica. Prevale la volontà di evitare cambiamenti, di aggirare ogni possibile occasione di scelte e di innovazioni, spesso ritenute simili a salti nel buio. Hanno tenuto nella crisi, ma potrebbero fare di più per chi può spendere di meno
E’ almeno per metà italiana la più grande impresa europea operante nel settore dei semiconduttori, una delle punte avanzate dell’innovazione tecnologica del nostro continente. Ma da noi quasi nessuno lo sa e nessuno se ne cura troppo; rischiamo così di perderne del tutto il controllo a favore degli altri soci, i francesi.
Profitti rosei dalle bollette, presagi grigi dalla gestione finanziaria, look verde molto patinato. Questi i colori del colosso dell'energia, nazionalizzato nel '62 e privatizzato nel 1992. Alla vigilia dell'avventura nucleare, in cui Enel è immerso fino al collo
Nel 2012 il prodotto interno cinese potrebbe superare quello degli Stati uniti. Alcuni calcoli sensati a sostegno di un'ipotesi solo apparentemente clamorosa
Con Fiat e Olivetti, la Pirelli per decenni è stata per decenni punta avanzata del capitalismo italiano. Adesso è una società declinante, con una struttura proprietaria di scatole cinesi; dopo scalate e debiti, ha venduto parecchi pezzi ed è ora ridotta ai due business della gomma e del mattone. Con parecchi rischi all'orizzonte
Il gruppo che fa capo all'imprenditore di Paternò riassume il modello italiano di business nella sua forma più pura: scarsi rischi e alti utili, profitti privati e perdite pubbliche. Dagli esordi immobiliari alla profonda crisi attuale - ignorata dalla Consob dormiente - i numeri di una storia tutta italiana
Dall'abbigliamento alle autostrade e autogrill. La parabola di un gruppo che ha vissuto una mutazione genetica, partendo da un un business di successo per poi legarsi progressivamente al carro pubblico. E portandosi dietro grossi problemi di indebitamento
Nella puntata precedente, dedicata a "un dinosauro nel salotto", abbiamo parlato dell'effetto domino provocato dal ribaltone in Unicredit in Mediobanca. Qui passiamo al caso Generali, gigante assicurativo, e del suo rapporto con il "nuovo" asse di potere
Mediobanca da Mattioli a Geronzi. L'ex salotto buono del potere economico italiano è adesso un groviglio spaventoso di azioni, dove i controllati controllano i controllanti e viceversa. Un jurassic park del capitalismo nostrano, che rischia di peggiorare con una ancora maggiore concentrazione con Generali
È il primo gruppo bancario in Italia, il secondo in Germania. Ricacciato in poco tempo dalle stelle della finanza globale alle stalle dei feudi partitici. Ecco come, dopo le dimissioni di Profumo, procede una mostruosa concentrazione di potere. Prossima tappa: Mediobanca-Generali
Michele Ferrero ha superato persino Berlusconi nella top ten di Forbes sui più ricchi d'Italia. Viaggio nei conti della sua società, multinazionale di famiglia con sede in Lussemburgo, distributrice di ricchissimi dividendi. Una storia per molti aspetti misteriosa e piena di paradisi fiscali
Prima società italiana in fatturato e utili, lavora in 77 paesi e ha alle dipendenze un esercito multinazionale di mercenari. La sua politica estera, al momento, ha gli stessi confini di quella di Berlusconi: si rafforzano le relazioni con Libia, Kazakhstan, Russia. Mentre l'Unione europea minaccia azioni antitrust
Fattori geologici, tecnologici e geopolitici cambiano i confini del grande business in cui nuota l'Eni. Cambia poco però il suo impatto ambientale. Le trasformazioni in atto nel settore, le nuove strategie delle multinazionali, l'ìmpatto della crisi
Una breve parentesi di storia nella serie "grandi imprese". Una rassegna che si propone di aiutare a capire com'è fatto il nostro sistema imprenditoriale, deve prendere in considerazione, oltre a quello che esiste, anche quello che non c’è più. L'Olivetti, per esempio
Finmeccanica è oggi la più importante impresa industriale italiana dopo la Fiat. Il suo business, triplicato dal 2000 al 2009, è concentrato al 75% nel settore militare. Società a controllo pubblico, quotata in borsa, è all'ottavo posto tra i produttori mondiali di armamenti. Produce solo il 30% del fatturato in Italia, il 23% negli Stati Uniti
Seconda parte dell'analisi sulla Fiat. Il declino della famiglia, la lontananza da Roma. "Non chiediamo niente alla politica", è il nuovo motto. Dal canto suo, la politica non chiede niente alla Fiat. Né mette in campo azioni di politica industriale che sarebbero utili al paese, a partire da innovazione e trasporti di massa
Il calo della produzione in Italia, le ultime mosse, le alleanze, i posti di lavoro al rischio. E il nodo dell'Alfa ancora da sciogliere. La situazione della multinazionale italiana dell'auto, e il suo ruolo a livello mondiale all'interno di un settore che è stato definito "un progetto di job creation finanziato dai governi"
L'austerità porta recessione. Ma con debiti eccessivi i governi si consegnano alla finanza. Tocca alla politica scegliere come e quando ridurre il deficit
Il piano di salvataggio non è credibile perché impone troppi sacrifici alla Grecia. E un'attenta analisi svela che sono diversi i paesi in situazione simile
La Cina progetta una linea ferroviaria veloce Asia-Europa. Si apre un altro capitolo della globalizzazione, finora passata soprattutto per i porti
Se i timidi rimedi di Basilea 3 già terrorizzano le banche, come si farà a rafforzare edifici già semi-crollati? Le ipotesi in campo per ridurre i rischi del sistema
Le ricette in ballo: ridimensionare il settore finanziario, con una pluralità di strumenti coordinati. La questione fondamentale: quanto capitale devono avere le banche?
Spingere ancora la ripresa o rientrare dai deficit? E' questo il dilemma dei governi nazionali. Mentre gli economisti litigano sul da farsi
Draghi o Weber? Si scommette sul futuro presidente della Banca centrale europea, nel pieno della tempesta. Ma che cosa farà il nuovo presidente?
Bassa crescita e produttività, invecchiamento, deficit. Crescono i moniti a "non comportarsi come il Giappone". Un malato cronico senza cure finora efficaci
India e Cina scommettono su ricerca e high tech, mentre gli Stati Uniti faticano ad uscire dalla crisi e tagliano là dove un tempo si misurava il loro primato
Il governo statunitense avanza, finalmente, una linea più dura sulle banche. Ma l’esito finale dello scontro appare incerto. E manca il coordinamento internazionale
Il braccio di ferro tra dollaro e yuan ci porta dritti verso il disastro. I perché di una disputa a due che ignora il resto del mondo. E le vittime predestinate
Chiese piene attorno alla City. Ma non è una conversione. Le cronache dei misfatti intanto continuano. Il caso Goldman Sachs: superbonus e beneficienza
La palma dell'avvoltoio ai due fondi inglesi che hanno chiamato in giudizio la Liberia, l'oscar a Erika B., bancaria dei poveri. Le pagelle del secondo anno terribile
Un americano su 8 mangia grazie al "food stamp". Le contraddizioni degli Stati tra necessità e difficoltà di intervento, l'emergenza del debito, le timidezze politiche
Cresce l’integrazione tra i paesi del Sud. Nel mondo multipolare, è una strategia con molte probabilità di successo e parecchi ostacoli davanti a sé
Le proposte in campo sulla ristrutturazione del mondo bancario potrebbero regolare la finanza selvaggia. Ma il timore è che i governi frenino
Dalle banche? Dagli hedge funds? Dalle valute? O altrove? Mentre ci si interroga sul come e quando del prossimo choc, governo e banche sono presi in trappola
L'eredità della crisi/2: lo spostamento degli equilibri verso est, il nuovo interventismo pubblico. Che però non ha risorse né strumenti
L'eredità della crisi/1: disoccupazione in salita, governi in deficit, finanza sregolata. Analisi delle conseguenze economiche e finanziarie dello choc
Si oppongono a ogni riforma, mentre gli stati coprono i loro fallimenti. Come fare per impedire che le banche ci trascinino alla prossima crisi?
Più del crash mondiale colpisce la siccità. Le previsioni congiunturali sono buone, ma lo sviluppo resta legato al grande peso dell'agricoltura. E ai monsoni
Il petrolio brasiliano, il gas russo. Come le risorse naturali dei Bric cambiano l'asse energetico mondiale. Con numerose conseguenze
Le proposte in ballo, le intenzioni del governo Usa, quelle del G20. Le linee di intervento su banche e finanza, a un anno dal grande crollo. In attesa dei fatti concreti
Una miniera di rame in Afghanistan, un megaprestito alla Moldavia. Gli investimenti all'estero della Cina crescono, e spiazzano lo scacchiere internazionale
Invecchiamento della popolazione, debito pubblico, bassa produttività, servizi inefficienti, stagnazione prolungata: non è l'Italia, è il Giappone
Business as usual. Negli Usa nove banche, che hanno ricevuto 125 miliardi di dollari di aiuti pubblici, hanno versato 33 miliardi di dollari di premi nel 2008
"L'economia italiana nel nuovo millennio". Crescita, occupazione, produttività, distribuzione. Un libro di Saltari e Travaglini sugli antefatti della crisi
Mentre i governi di Usa ed Europa arrancano nella ri-regolazione, emerge un sistema finanziario ancorapeggiore di quello precedente alla crisi. E non si affronta il nodo principale: alle banche non manca la liquidità, ma il capitale
Il declino degli Stati Uniti evidenzia ancora di più la performance cinese e avvicina al pettine il nodo principale: il ruolo del dollaro nell'economia mondiale
Una crisi meno grave che altrove, diseguaglianze meno rilevanti, un modello economico che adesso diventa un riferimento. E un disagio sociale che esplode
Il governo tedesco si incarta in un rinvio pericoloso per la vicenda Opel, la Fiat cerca nuove strategie dopo Chrysler. Il risiko su quattro ruote è mondiale
Ripresa o stagnazione in vista? Una bussola per orientarsi nel grande mare dei numeri che arrivano. E che trovano troppe letture interessate
I vincoli manageriali e finanziari alla mega-Fiat. Perché i rischi dell’operazione Fiat-Chrysler-Opel-Vauxall-Saab appaiono più rilevanti dei suoi potenziali benefici
Un ruolo crescente sullo scacchiere politico-economico, con poca voglia di esercitarlo. E banche piene di guai. Il ristagno tedesco nella crisi economica e finanziaria europea
Stagnazione, crisi della domanda interna, denatalità, invecchiamento. Per l'Europa - e soprattutto per l'Italia - si profila un destino giapponese?
L'economia indiana ha resistito finora meglio di quella cinese. Ma un tasso di crescita "solo" del 5% avrebbe comunque un impatto sociale molto negativo
Segnali minimi e non univoci diffondono infondate speranze su una ripresa vecchio stile che - se pure arrivasse - non sarebbe finanziariamente sostenibile
Il bilancio del vertice G20 è del tutto insoddisfacente. Si è trovato un compromesso laddove era possibile, ma le soluzioni sono di gran lunga al di sotto dei problemi
Dal contribuente a Wall Street: tutti i difetti e i rischi del piano Geithner. Una versione particolare e ridotta dello schema della "bad bank"
Incertezze e scommesse dell'economia cinese: la ristrutturazione industriale, il piano di rilancio, fino alla proposta di una nuova moneta internazionale
Nel duopolio Cina-Usa spunta un'idea: prima far ripartire la macchina produttiva, poi cominciare ad aggiustarla. Così corriamo dritti verso il baratro
I posti di lavoro certi che si perdono nei settori tradizionali, quelli incerti che la spesa pubblica può attivare nei settori innovativi. Un bilancio ancora provvisorio
Adesso anche l'Europa ha i suoi subprime: l'esposizione delle sue banche oltre il confine orientale. Ma non corre ai ripari, e decide di non decidere
I capitali di cui dispone la Cina fanno gola al mondo occidentale in default. Ma gli investimenti cinesi all'estero adesso prendono altre strade
Stati Uniti, Giappone, Cina, Gran Bretagna, Germania e altri paesi stanno stanziando somme enormi contro la crisi. Ma i conti difficilmente torneranno
La rapida ascesa e la repentina caduta degli hedge fund e dei fondi di private equity. Come sono entrati in crisi, cosa possiamo farne adesso
Il buy american, le accuse allo yuan. Gli Usa stanno per dichiarare la guerra economica al mondo? E bloccare il made in China servirebbe davvero?
Le analogie con la crisi giapponese degli anni '90, le tentazioni della strada svedese: nazionalizzazione delle banche. Mentre Obama già è a corto di risorse
All'origine dei guai attuali c'è anche lo squilibrio profondo tra i paesi in deficit e quelli in surplus commerciale e finanziario. Si rivedono protezionismo e nazionalismo. Ma il "buy american" non è una soluzione. Soprattutto quando a comprare americano sono i cinesi, principali sottoscrittori del debito Usa
La crisi finanziaria letta sotto l'ottica del rischio: quello delle banche, che nessuno ha saputo governare, e quello degli individui, vittime designate
Le nostre nominations per l'errore finanziario del 2008: una bella gara, tra Paulson H., Trichet J. P., la banda Lehman etc., etc. Ma anche Greenspan A. (fuori concorso) e Tremonti G. (sezione Italia) non scherzano
“…Si può uscire da una crisi da indebitamento facendo dei nuovi debiti?..." (J. G. Fredet, 2008). Le cause strutturali del crack rendono difficile una via d'uscita
Finanza globale, interessi nazionali: nel mezzo, un'istituzione sbiadita e ancora legata al "Washington Consensus". Riuscirà il Fondo a ritrovare credibilità?
“… Le banche hanno prestato soldi come se non ci fosse un futuro, ma ora il futuro è arrivato"… (Iain Macwhirter, 2008). Qualche fatto e alcuni dati su quel che sta arrivando
Concentrazione delle banche, livello di indebitamento, squilibri tra Usa e Cina: come le "soluzioni" in atto pongono le premesse dei prossimi giganteschi problemi
ll paesaggio competitivo della finanza sta cambiando, le investment banks sono le grandi perdenti; come mai tali organizzazioni sono crollate?
I governi dovrebbero comprare quote delle banche invece della loro spazzatura. Una misura che ha avuto successo in Svezia, ma è scartata per motivi ideologici
La Camera dei Rappresentanti Usa ha respinto lunedì 29 settembre per 228 voti a 205 il piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari. Entrambi i partiti si sono divisi tra spinte contrastanti: da una parte il patriottismo in un momento critico del paese e dall’altro la rappresentanza dei veri interessi degli elettori. Giovedì, controprova con un piano modificato. Mentre la crisi si allarga nel mondo
Un patto che chiude un'aspra lotta nel capitalismo italiano e apre nuovi rapporti con la politica. Gli aspetti tecnici, le strategie, gli appetiti di S. Berlusconi
L'andamento della povertà nel mondo: le nuove misure della Banca Mondiale e di altre istituzioni internazionali apportano modifiche importanti. E peggiorano il quadro
La regolamentazione del sistema finanziario e i rapporti tra le banche dopo il ciclone partito dalla crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti
I paesi emergenti riusciranno a tenersi al riparo dalla tempesta finanziaria? Un'analisi del distacco di Cina e India dal contagio mondiale