PhD Candidate in Economics all'Institut d'Etudes Politiques, Sciencespo Parigi. I suoi principali temi di ricerca sono le disuguaglianze economiche, lavoro, appalti pubblici e corruzione
Aumenta il lavoro ma solo quello a termine e non per i giovani. La fotografia che ci consegna l'Istat ritrae un mercato del lavoro sempre più anziano, che non lascia spazio ai giovani, relegandoli a un futuro di instabilità e precarietà. Una dinamica già in atto che gli ultimi governi non hanno voluto né saputo invertire
Secondo i rapporto, siamo il Paese della zona euro che nel 2015 crescerà meno dopo la Grecia, e che nel 2017 si posizionerà penultimo rispetto a tutti i Paesi Ocse
È l'ala più precaria dei contratti precari ed è in grande espansione. I voucher erano nati per combattere il dilagare del lavoro nero e sono diventati la nuova frontiera della precarietà. Nei primi otto mesi del 2015 sono stati venduti più di 71 milioni di buoni lavoro, con un aumento del 73% rispetto allo stesso periodo del 2014
L’obiettivo del Governo sembra quello di sostituire il lavoro pubblico con forme coercitive di lavoro gratuito, laddove l'erogazione dei servizi pubblici dovrebbe avere un ruolo e una qualificazione adeguata
Se non vogliamo che tutte le decisioni in merito ai livelli e alle condizioni di lavoro, alle retribuzioni, a che cosa si produce e a quali prezzi, ai prodotti che entrano nelle case e strutturano la vita delle persone, siano prese altrove, il diritto al lavoro e quello al reddito dovrebbero andare di pari passo
Le riforme di Renzi evidenziano un netto trasferimento monetario dai contribuenti alle imprese, senza che queste si sentano responsabilizzate né a investire né a creare nuova e buona occupazione
«Il referendum greco sancisce il fallimento totale dell'Europa degli arroganti e dei mediocri. Questo coraggio dà umanamente i brividi. In Europa non ci sarà mai una crescita senza un piano massiccio di investimenti pubblici che aumentino la produttività e creino lavoro». Intervista a Mariana Mazzucato