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Ooops, I did it again…il Senato approva la riforma della finanza
Il Senato ha approvato la legge di riforma del sistema finanziario. Si poteva fare di più? Eccome! Il potere di Wall street e di tutto il comparto è enorme, e ce ne stiamo rendendo conto anche noi in Europa: colpire la finanza senza uno sforzo planetario della politica è molto difficile. Due senatori democratici hanno votato contro, altri hanno votato la legge anche dopo che i loro emendamenti che introducevano regole più strette erano stati bocciati dall’aula. Qualche senatore repubblicano ha votato a favore. Tra la legge del Senato e quella votata alla Camera ci sono differenza, adesso, come è capitato per la riforma sanitaria, occorrerà uniformare i testi e votare quello finale. Vedremo presto se saranno possibili correzioni.
Partiamo dalla legge: due le disposizioni cruciali, la prima prevede la possibilità per il governo federale di assumere il controllo delle banche in crisi di dimensioni esagerate (le “too big to fail“) e gestirle fino a quando non potrà spacchettarle e venderle, introduce il controllo federale sui derivati, crea un’agenzia di protezione dei consumatori (che potrà scrivere regole sui prodotti e il modo in cui sono commercializzati, piazzati ai clienti/investitori). Qui uno schedone del NYT di grande leggibilità (si capisce, insomma). Qui la cronaca del Washington Post, da segnalare il voto di Scott Brown, che è il senatore che ha rubato ai Dem il posto di ted Kennedy. Viene pur sempre eletto dalla good people del Massachussets, se vuole restare in sella non potrà esagerare a destra. Qui la prima analisi che abbiamo trovato, rapida e concisa per una legge passata alle 8.30 di sera e modificata in aula: con piccole contraddizioni rispetto al NYT (c’è o no la proposta Volcker, NYT dice di si nella scheda, TNR dice di no..). Il liberal TNR spiega che si poteva fare di più e meglio, che alcune grandi questioni restano irrisolte, ma che le grandi banche perderanno, grazie anche a una serie di misure di contorno, soldi. E questo è bene. C’è poi la Agenzia dei consumatori e i poteri di controllo: cosa farà Washington sarà determinante, buone regole e occhi aperti sono meglio di stupende leggi (in Italia ne sappiamo qualcosa). Insomma, il migliore dei mondi possibili non esiste, dei passi in avanti si possono sempre fare. E questo è la più grande riforma del sistema finanziario dai tempi di FDR (e due).