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Niente di fatto per il mondo a Doha. La dichiarazione delle Ong

03/12/2008

Al termine della Conferenza sul Finanziamento dello Sviluppo conclusasi a Doha, i rappresentanti delle oltre 250 ONG presenti hanno unanimemente condiviso il comunicato finale presentato da tre loro rappresentanti nel corso di una conferenza stampa. Le grandi aspettative per una Conferenza che doveva assumere decisioni concrete per il destino di miliardi di poveri, accresciute dalle urgenze dettate dagli effetti drammatici che le crisi economica, climatica e alimentare hanno sui Paesi in Via di Sviluppo, si scontrano con i contenuti di una dichiarazione finale che a mala pena conferma gli impegni di Monterrey senza considerare il drammatico aggravarsi della situazione di oggi.

“Ricordiamo a tutti i Governi che le persone più povere hanno bisogno di maggiori risorse per lo sviluppo, di azioni concrete per arrestare i cambiamenti climatici, di misure efficaci per garantire occupazione, di meccanismi innovativi efficaci per mobilitare risorse a livello locale e globale e di pari diritti ed opportunità per tutti”, ha dichiarato Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane.

 

Gli USA hanno bloccato ogni progresso su alcune questioni chiave come gli Aiuti ai Paesi dei Sud e i cambiamenti climatici; i Governi della UE, sebbene più progressisti, hanno rifiutato di porre mano a problemi come la cancellazione del debito, la riforma del sistema fiscale internazionale comprese le cosiddette tasse di scopo, il commercio internazionale; alcuni PVS non hanno voluto che si affrontasse l’enorme questione dei paradisi fiscali e dell’evasione fiscale attraverso i quali oltre 800 miliardi di dollari vengono drenati illecitamente, in particolare ad opera delle multinazionali operanti in quei Paesi, sottraendo enormi risorse ai già magri bilanci pubblici locali.

 

“I Governi convenuti a Doha hanno perso l’opportunità di ristrutturare il sistema finanziario ed economico malato fin nelle sue radici – continua Marelli – che ci ha condotto a questo crack senza precedenti. Gli interessi dei Paesi ricchi combinati alla dilagante corruzione sono tra le maggiori cause della crisi i cui costi non possono essere riversati sui Paesi poveri, pena la loro definitiva condanna ad un futuro senza speranza”.

 

Ora che la Conferenza di Doha ha chiuso i battenti con risultati così deludenti, le speranze delle ONG si concentrano sulla implementazione della decisione assunta nella Dichiarazione finale, anche su proposta delle ONG, di convocare una Conferenza di Alto Livello nel prossimo 2009 sulle questioni connesse alla crisi finanziaria ed economica e il suo impatto sullo sviluppo. Tale Conferenza dovrà essere organizzata dal Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e definita nelle sue modalità entro il prossimo mese di marzo.

 

 

 

“I Governi ricchi del Nord del mondo – conclude Marelli – dovranno ora scegliere se trattare queste questioni nel club ristretto e impotente del G20 o se al contrario legittimare e rafforzare il percorso delle Nazioni Unite. Dal canto nostro siamo pronti a offrire la massima collaborazione ad un processo che veda maggiormente coinvolti i Paesi poveri dei Sud del mondo, le ONG e la società civile, convinti che solo con la partecipazione di tutti alla presa di decisioni si potranno ristabilire quelle condizioni necessarie ad uno sviluppo umano equo e sostenibile”.

 

 

 

 

Tratto da www.ongitaliane.it