primo piano
L'ambiguità delle piazze francesi
Non si possono portare avanti due politiche opposte – l’accarezzare vecchie e ingiustificabili tendenze coloniali e la difesa dei valori repubblicani – come ha fatto il governo socialista francese, nel tentativo di mettere in campo un diversivo allo scontento popolare in tema di diritti dei lavoratori e di politica economica
Il nostro Bernard Maris
Bernard Maris, nato a Tolosa nel 1946 e assassinato il 7 gennaio nell’agguato alla redazione di Charlie Hebdo, era un economista molto noto, capace di comunicare con stile e ironia anche i concetti più complicati. Sul giornale satirico francese, di cui era un pilastro, si firmava Oncle Bernard
Die Republik: la passione di Repubblica per Weidmann
In un’intervista concessa a Repubblica, il governatore della Bundesbank Jens Weidmann ha spiegato perché l’Italia deve accelerare sulla strada dell’austerità e delle riforme strutturali, perché la deflazione non è un problema e perché il nostro paese non si merita il quantitative easing. Incassando l’approvazione di Scalfari.
"La ripresa greca? Un'invenzione"
“La crescita greca è un’invenzione, il paese è in piena Grande Depressione, e tutto questo perché si è scelto di salvare le banche a spese dei cittadini. Ma ora, con Tsipras, il paese è pronto a cambiare rotta. E a far cambiare rotta all’Europa”. Intervista a Yanis Varoufakis, economista molto vicino a Syriza
Renzi non ha cambiato le politiche europee
Fine semestre/ Il semestre italiano si conclude con un fallimento: la commissione Juncker è più politica della precedente. Italia sottorappresentata nella burocrazia di Bruxelles
Governo, bilanci di fine anno
Dal Jobs Act alla legge di stabilità 2015, passando per la presidenza italiana del semestre europeo, il bilancio dell’azione di governo dopo 10 mesi è molto magro. In Italia occorrono azioni per una politica redistributiva. A iniziare da un intervento sul sistema fiscale che introduca progressività e da una riqualificazione della spesa pubblica
«Il Fiscal compact è una scelta scellerata»
Sciopero/Le decisioni del direttorio Merkel-Sarkozy hanno impedito alla Ue di uscire dalla recessione. È la sola zona al mondo a non esserci riuscita. Intervista a Benjamin Coriat dell'Università Parigi XIII, membro degli Economistes atterrés
Un business ignobile
L’intreccio perverso tra politica, criminalità e affari che la procura di Roma ha messo in luce con l’inchiesta “Mondo di mezzo” supera di gran lunga quanto in molti e da tempo hanno cercato di denunciare restando del tutto inascoltati
La guerra in corso tra Draghi e i «falchi»
Euro manovre/Trasferimenti fiscali e un budget comunitario imponente sono necessari per la sopravvivenza dell'Eurozona. La partita con i tedeschi si gioca su questo terreno
Illusionisti a Bruxelles
Juncker e la Commissione Europea moltiplicano pane e pesci. Così i ventuno miliardi di euro, le risorse finanziarie che Juncker e la Commissione intendono destinare al nuovo Fondo Europeo per gli Investimenti, diventano 315 mld. Mentre all’Europa servirebbero almeno 800 mld di nuovo capitale, gli investimenti persi nel corso della crisi