Home / Archivio / ambiente / L'Imperativo energetico di Scheer

facebook-link twitter-link

Newsletter

Registrati alla newsletter di sbilanciamoci.info

Archivio

Ultimi articoli nella sezione

08/12/2015
COP21, secondo round
di Lorenzo Ciccarese
03/12/2015
Lavoro, la fotografia impietosa dell'Istat
di Marta Fana
01/12/2015
La crisi dell’università italiana
di Francesco Sinopoli
01/12/2015
Parigi, una guerra a pezzi
di Emilio Molinari
01/12/2015
Non ho l'età
di Loris Campetti
30/11/2015
La sfida del clima
di Gianni Silvestrini
30/11/2015
Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
di Vincenzo Comito

L'Imperativo energetico di Scheer

25/04/2014

Alla canna del gas/I produttori di energia consolidati difendono il sistema esistente, perchè questo permette di rallentare il passaggio alle rinnovabili. La lezione di Scheer

«Non c'è da stupirsi che i produttori di energia consolidati difendano con tutte le forze il sistema esistente, perché questo permette di rallentare il passaggio alle energie rinnovabili e di introdurre obblighi materiali, anche se in realtà il loro esclusivo obiettivo è mantenere questo sistema così com'è. Le loro argomentazioni, plausibili esclusivamente a livello superficiale, mirano a diffondere abitudini, inerzia di pensiero, disinformazione, indifferenza e una paura strisciante di tutto ciò che è nuovo. Così facendo tentano di giocarsi il futuro nel presente. Per questo si esprimono in un modo prolisso a favore di un'armonia internazionale e mettono in guardia contro repentine azioni individuali che porterebbero presumibilmente a un isolamento internazionale. Ma perché gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che possono essere installati rapidamente non potrebbero riuscire a fare ciò che ha fatto la Francia con le sue centrali nucleari che richiedono tempi di costruzione molto lunghi?»

Il testo di Hermann Scheer, tratto dall'«Imperativo energetico», offre una linea di condotta. Indica dapprima chi siano gli avversari delle energie rinnovabili: «I produttori di energia consolidati» e quali siano le tecniche usate da essi e le alleanze che li proteggono. Poi segue il suggerimento di non aspettare un'«armonia internazionale» ma di darsi rapidamente da fare, anche da soli, tanto più che le rinnovabili si fanno in fretta, molto più in fretta di un programma nucleare, purché lo Stato non si metta di traverso, ma anzi collabori attivamente.

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
Vuoi contribuire a sbilanciamoci.info? Clicca qui

Commenti