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Questa crisi è un'occasione
Per riaprire la partita bisogna mettere in discussione le decisioni politiche che vengono assunte dal potere costituito. Su questa base la politica potrebbe rinascere
Germania: un’isola felice che sente l’assedio
La storia del successo tedesco è raccontata dagli indicatori economici visibili. Ma all’interno ci sono segni di inquietudine, in un paese senza una visione strategica di se stesso e dell’Europa. La crisi finanziaria dell’eurozona riflette questo vuoto, che va riempito da una nuova politica europea
Europa, la politica che manca
Il quadro politico europeo è segnato da governi conservatori, spinte a destra e populismo anti-europeo. Manca una vera dimensione politica europea, con programmi comuni dei partiti nazionali. Si potrebbe cominciare con le proposte alternative sulle politiche per affrontare la crisi
Europa: l’eclisse della ragione e della democrazia
I miti della politica monetaria, l'ossessione del debito, le porte aperte alla speculazione, i pericoli dell'austerità, il bisogno di ricostruire l'economia reale. E la mancanza di visione dell'Europa. Tutti i nodi della crisi
Ripartiamo dai princìpi
I governanti della costruzione europea hanno sbagliato molto, quasi tutto. Ma qui siamo, e senza Europa e senza euro non andiamo da nessuna parte. E da qui possiamo ripartire, guardando in faccia l'economia più che gli economisti
All'Europa serve un "new deal" di classe
La crisi europea viene dagli Stati uniti, dal crollo del "keynesismo privatizzato". Per uscirne, occorrono politiche opposte a quelle di Maastricht. Un new deal inedito, strumento di una "riforma", non solo di una "ripresa" che è impossibile nelle condizioni date. E una sinistra di classe su scala continentale
I veri creditori siamo noi
Al centro della crisi c’è il debito e anche in Italia, come in altri paesi europei, dobbiamo chiedere trasparenza e un “auditing” pubblico sul debito, primo passo per costruire una soluzione politica alla crisi. L’appello che viene dal decennale del G8 di Genova
Se fosse l'Europa a battere moneta. Davvero
Mentre si piangeva sull'Europa "incompiuta" molti cambiamenti sono stati già fatti, nell'estate. Ma hanno ristretto ancor più lo spazio della politica e della democrazia. Per provare a muovere su un'altra strada, è il caso di concentrarsi non sul «passo che manca», ma sul «passo negato», «vietato» all'Europa. E costruirne una nuova
Europa, la crisi dalle molte teste
Le crisi multiple di oggi riflettono il divario tra i cambiamenti economici e sociali e gli assetti istituzionali e politici che fermi a un’epoca passata. Le proteste sociali hanno bisogno di una risposta istituzionale: è possibile un’Europa di pace, verde, democratica e cosmopolitica, al posto di una burocrazia neoliberista?
Un contratto sociale per gli indignados d'Europa
Con la crisi è crollato un modello, quello che reggeva la costruzione europea. Le vie d'uscita possono essere autoritarie e di destra. Oppure si può pensare a una nuova Europa, ma ricordandosi che la democrazia è soprattutto un sistema di distribuzione delle risorse alternativo al mercato, e non una semplice cornice politica di quanto deciso dalle borse internazionali
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