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Cipro contagiata dalla sindrome greca

di Dimitri Deliolanes

Dopo la troika/Il Presidente della Repubblica a Mosca per trattare con Putin, l’opposizione di sinistra chiede di sostenere la politica di Syriza

Accordo Grecia-Ue: chi è il vero vincitore?

di Thomas Fazi

È diffusa l’idea secondo cui l’accordo siglato dalla Grecia con l’Eurogruppo costituisca una resa incondizionata per il governo neoeletto di Tsipras. Ecco una lettura alternativa dei fatti

Soluzione o ulteriore problema?

di Andrea Baranes

Il “piano Juncker” è un piano di investimenti da 315 miliardi di euro che dovrebbe rilanciare l'economia europea e la crescita, tramite un aumento della spesa. Uno stimolo alla domanda sarebbe necessario, ma i limiti e i problemi del piano Juncker sono tali da mettere in dubbio i risultati che si potranno effettivamente ottenere

Europa: uscire dalla crisi e inventare l’avvenire

di Dario Guarascio

Le nuove sembianze del capitalismo finanziario post-fordista. Una chiave di lettura per comprendere la crisi europea nel libro dell'economista Michel Aglietta

Perché ci servono politiche per l’industria

di Giovanni Dosi

La produzione industriale cade di nuovo a gennaio, la ripresa si allontana e l’industria italiana continua a perdere pezzi. È il momento di ritornare a politiche che guidino il cambiamento dell’industria e delle tecnologie

Territorio

La bellezza che perdiamo. Lettera da Urbino

di Peter Kammerer

Bellezza, affari, arte, corruzione. Splendori e miserie dell’Italia minore, spiegata ai tedeschi. Un articolo scritto per l’edizione tedesca di Le Monde Diplomatique

Le turbolenze continuano alla Telecom

di Vincenzo Comito

Il gruppo italiano appare come sostanzialmente marginale nel suo settore di riferimento, senza un azionariato stabile, con un forte livello di indebitamento che frena le sue possibilità di investimenti, mentre esso appare sempre alla ricerca di un approdo strategico ed organizzativo che ne possa assicurare un dignitoso sviluppo.

L’euro e l’Italia che non c’è più

di Mauro Gallegati

Senza un cambiamento profondo, l’Europa non si riprenderà. È interessante analizzare i costi di un’uscita dall’euro, ma una moneta nazionale opererebbe in un contesto ben diverso dai tempi della lira. E senza Europa perderemo tutti.

Draghi salva le zombie banks

di Thomas Fazi

Crack 2.0/Il quantitative easing è considerato la panacea dei mali europei, ma in realtà non risolve nulla

La finanza impunita

di Andrea Baranes

Crack 2.0/Draghi inonda le banche di liquidità con il “quantitative easing”, sperando che i soldi finiscano nell’economia reale. Nel frattempo, in Svizzera esplode il caso Hsbc e l’Italia prepara la “bad bank”. Tutto va come sempre, aspettando che la bolla finanziaria riesploda

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