Dopo la troika/Il Presidente della Repubblica a Mosca per trattare con Putin, l’opposizione di sinistra chiede di sostenere la politica di Syriza
È diffusa l’idea secondo cui l’accordo siglato dalla Grecia con l’Eurogruppo costituisca una resa incondizionata per il governo neoeletto di Tsipras. Ecco una lettura alternativa dei fatti
Il “piano Juncker” è un piano di investimenti da 315 miliardi di euro che dovrebbe rilanciare l'economia europea e la crescita, tramite un aumento della spesa. Uno stimolo alla domanda sarebbe necessario, ma i limiti e i problemi del piano Juncker sono tali da mettere in dubbio i risultati che si potranno effettivamente ottenere
Le nuove sembianze del capitalismo finanziario post-fordista. Una chiave di lettura per comprendere la crisi europea nel libro dell'economista Michel Aglietta
La produzione industriale cade di nuovo a gennaio, la ripresa si allontana e l’industria italiana continua a perdere pezzi. È il momento di ritornare a politiche che guidino il cambiamento dell’industria e delle tecnologie
Bellezza, affari, arte, corruzione. Splendori e miserie dell’Italia minore, spiegata ai tedeschi. Un articolo scritto per l’edizione tedesca di Le Monde Diplomatique
Il gruppo italiano appare come sostanzialmente marginale nel suo settore di riferimento, senza un azionariato stabile, con un forte livello di indebitamento che frena le sue possibilità di investimenti, mentre esso appare sempre alla ricerca di un approdo strategico ed organizzativo che ne possa assicurare un dignitoso sviluppo.
Senza un cambiamento profondo, l’Europa non si riprenderà. È interessante analizzare i costi di un’uscita dall’euro, ma una moneta nazionale opererebbe in un contesto ben diverso dai tempi della lira. E senza Europa perderemo tutti.
Crack 2.0/Il quantitative easing è considerato la panacea dei mali europei, ma in realtà non risolve nulla
Crack 2.0/Draghi inonda le banche di liquidità con il “quantitative easing”, sperando che i soldi finiscano nell’economia reale. Nel frattempo, in Svizzera esplode il caso Hsbc e l’Italia prepara la “bad bank”. Tutto va come sempre, aspettando che la bolla finanziaria riesploda