Perchè seguiamo le tappe della “crisi greca” come se la nostra propria sorte ne dipendesse? Perchè è proprio così, ne va anche del nostro destino. È l'attualità della politica, la sua resistenza alla governance, e la sua capacità di riconquistare il posto che deve occupare in una società di persone libere
Anche in Cina assistiamo alla crescita ipertrofica di una finanza fine a se stessa e a un eccesso di liquidità dirottato da consumi e investimenti verso fini meramente speculativi
“Il mio paese è stato un laboratorio sperimentale di austerità e oggi la maggioranza del popolo greco ritiene di non aver altra scelta se non quella di liberarsi di questa strada senza uscita”. Il discorso di Tsipras al Parlamento europeo
La crisi greca non è un caso particolare ma il paradigma di una più generale crisi dell’assetto politico ed economico neoliberista. In un estratto da "Crucible of resistance. Greece, the Eurozone and the World Economic Crisis" di Euclid Tsakalotos e Christos Laskos (PlutoPress, 2013), le analisi del neoministro delle finanze di Atene
La confusione di commenti e notizie sui giorni convulsi che si vivono tra Atene e Bruxelles nasconde un'evidenza: il tentativo di colpire il governo Tsipras perché eversivo rispetto all’Europa dei mercati. In un'Europa governata dalla legge del più forte, Tsipras ha riportato nel suo paese il primato della politica, ricorrendo al voto popolare
Come funziona il meccanismo della liquidità di emergenza deciso dalla Bce? E quali sono le conseguenze della politica monetaria sulla crisi greca?
Dal giorno del suo insediamento, il 26 gennaio 2015, il governo di Alexis Tsipras ha dovuto affrontare due avversari, egualmente temibili: la Troika e l'opposizione interna a Syriza.
Le dimissioni di Yanis Varoufakis, ministro delle finanze greco, l’immagine da tragedia greca di un condottiero vittorioso che viene sacrificato per poter vincere la guerra
Usare il problema del debito come un’opportunità per industrializzare i paesi europei in difficoltà. L’anticipazione di un articolo che comparirà sul «Diplò» in edicola dal 15 luglio con il manifesto
«Il referendum greco sancisce il fallimento totale dell'Europa degli arroganti e dei mediocri. Questo coraggio dà umanamente i brividi. In Europa non ci sarà mai una crescita senza un piano massiccio di investimenti pubblici che aumentino la produttività e creino lavoro». Intervista a Mariana Mazzucato