Professore di Politica economica all’Università di Urbino e fa parte del Centro Linceo Interdisciplinare “Beniamino Segre” dell’Accademia Nazionale dei Lincei. È stato fellow all’European University Institute, alla London School of Economics, all’Université de Paris 1 Panthéon-Sorbonne. I suoi ultimi libri sono Nove su dieci. Perché stiamo (quasi) tutti peggio di 10 anni fa (Laterza, 2012) e Sbilanciamo l’economia. Una via d'uscita dalla crisi (con Giulio Marcon, Laterza, 2013). http://works.bepress.com/mario_pianta
L’accordo Europa-Grecia è una prova sadismo economico e di colpo di stato politico. Un progetto che non può funzionare, con riflessi economici e politici complessi, per la Grecia come per l’Europa
Le dimissioni di Yanis Varoufakis, ministro delle finanze greco, l’immagine da tragedia greca di un condottiero vittorioso che viene sacrificato per poter vincere la guerra
Il voto di Atene è un punto di svolta. Se vince il “sì” Tsipras potrebbe perdere tutto; se vince il “no” Tsipras potrebbe non guadagnare nulla. Ma a guardare lontano, il “sì” prolungherebbe l’agonia del paese, il “no” affermerebbe che un po’ di democrazia esiste ancora in Europa
I rapporti tra Grecia ed Europa sono arrivati a una stretta decisiva. Tra venerdì 19 giugno e lunedì pomeriggio, 22 giugno, quando si riunisce a sorpresa il Consiglio europeo, possono succedere quattro cose. Un accordo, un compromesso temporaneo, una rottura tra Atene e Bruxelles, o un avvitamento della crisi
I rapporti tra Grecia ed Europa sono arrivati a una stretta decisiva. Tra venerdi 19 giugno e lunedi pomeriggio, 22 giugno, quando si riunisce a sorpresa il Consiglio europeo, possono succedere quattro cose. Un accordo, un compromesso temporaneo, una rottura tra Atene e Bruxelles, o un avvitamento della crisi
SvendItalia/L'idea di un grande piano d'investimenti pubblici a livello europeo si presenta come la strada maestra per tentare di uscire dalla crisi
Noi orfani di Steve Jobs/Honoré de Balzac, qui sotto, aveva già detto tutto quasi duecento anni fa: l'ansia di «arrivare », la corruzione che prevale sul talento, il fatto che non c'è posto per tutti. Un secolo dopo, Joseph Schumpeter sottraeva l'arrivista ai salotti mondani, ai matrimoni d'interesse, alle piccole rendite, e lo gettava nel vortice dell'industria.
Siamo a terra/Una rilettura di Barry Commoner, uno dei padri dell'ecologismo politico. Il suo libro «Il cerchio da chiudere» insegnò a tutti che cos'era l'ecologia
Dis-connessi/Renzi, cogliendo lo «spirito del tempo», conquistato il vertice Pd ha fatto della rottura tra libertà e uguaglianza il suo primo intervento pubblico. Cerchiamo di essere ancora, con Aristotele, «animali sociali»
Il mesto semestre/Vincoli monetari, spesa pubblica e cambio: il "no" di Guido Carli, allora ministro, durante le trattative per il Trattato di Maastricht
Ecosinistre/L'agenda politica del cambiamento in Europa non può fare a meno delle «ecosinistre» e diventa possibile solo se un'altra politica riprende il comando
Made in Italy/Rispetto al 2008, l'Italia ha perso un quarto della produzione. Spagna, Grecia e Portogallo sono cadute ancora più in basso. Quale può essere l'interesse di un paese a «restare in Europa» quando le politiche europee cancellano un quarto delle fabbriche e dei posti di lavoro?
Le pagine della crisi/È dalle periferie più colpite che oggi arrivano le narrazioni di un collasso che è sociale e psicologico più ancora che economico
Attenti popolo/ Negli anni '30 come oggi le élite liberali hanno portato l'occidente alla crisi e alla depressione, provocando forti reazioni popolari
Euro tunnel/3 Una moneta senza Stato, la Bce che protegge la finanza dall'inflazione, salva le banche fallite e non protegge dalla recessione. Ma cosa accadrebbe se si tornasse alle valute nazionali?
Euro-tunnel/ Una moneta senza Stato, la Bce che protegge la finanza dall'inflazione, salva le banche fallite e non protegge dalla recessione. Ma cosa accadrebbe se si tornasse alle valute nazionali? Intervista al candidato socialista alla Commissione Martin Schulz: «Sì ai tagli, basta con l'austerità»
Renzismo in arrivo/1 Meno attenzione per Parigi e le periferie europee e più legami con la City di Londra. Il sostegno dall'alto di un blocco di interessi che va dalla rendita finanziaria e immobiliare alla Confindustria fino alle piccole imprese con l'acqua alla gola. Cosa si intravede all'orizzonte del nuovo governo
Dibattito/2. Una replica alle critiche di Michele Salvati. Forse la sinistra di cui parla il direttore della rivista Il Mulino è "estrema" solo in un senso temporale, perchè è l'ultima sinistra rimasta dopo una resa ideologica che ha affermato “la fine della storia”, “il liberismo è di sinistra”, e il “tanto non si può cambiare nulla”
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi lancia l’allarme sul “baratro” economico e chiede una grande alleanza pro-impresa. Per continuare le stesse politiche che hanno portato al disastro
Merkel, Hollande, il segretario Ocse Angel Gurria, il capo del governo belga Elio Di Rupo, i leader della Ue, ora il leader spagnolo Rajoy. Ma gli incontri del premier sono stati tutti sulla difensiva
L’Europa è sempre più impopolare, la recessione colpisce l’area euro e Angela Merkel ha di fronte un nuovo partito populista. Così Bruxelles allenta l’austerità e apre a un timido cambio di stagione
Un governo ancora non c’è, ma un modesto programma di cambiamento ci sarebbe. È in libreria “Sbilanciamo l'economia. Una via d'uscita dalla crisi” di Giulio Marcon e Mario Pianta (Laterza, 2013, 190 pp., 12 euro). Presentiamo un’anticipazione sulle politiche fiscali dal secondo capitolo “Sette strade per uscire dalla crisi”
Nulla è più dove dovrebbe essere. Senza un governo a Palazzo Chigi, la politica è spaesata e l’economia, nel frattempo, ha traslocato nei paradisi fiscali, come rivela lo scandalo “Offshoreleaks”
L’Italia è uno dei paesi più disuguali d’Europa. La politica ha aggravato le disparità prodotte dal mercato e tutto questo è rimasto invisibile nella campagna elettorale. Fino al brusco risveglio del dopo-voto
Quattro fatti: il successo del M5S, la tenuta di Berlusconi, la battuta d’arresto del centro sinistra e l’incapacità dei movimenti di intercettare la protesta. Tre soluzioni: riscoprire che succede nel paese, concordare le politiche del cambiamento, fare un governo con l’accordo tra Pd, Sel e M5S
Bruxelles si è prodotta in un nuovo esercizio di miopia. I 27 capi dell’Unione hanno raggiunto un accordo che dà qualche contentino alla retorica di David Cameron sui tagli da fare, e per la prima volta il bilancio europeo si riduce
La rotta d'Italia. Metà degli italiani poveri non vota. Secondo l’ultimo sondaggio Swg (1), l’area del non voto viene data al 30%, ma sale al 45% tra chi ha un reddito basso
La Banca d’Italia vede un 2013 di recessione e corregge l’ottimismo passato, teme la disoccupazione e ammette che l’austerità peggiora la finanza pubblica. Tre notizie importanti per la campagna elettorale
La rotta d’Italia passa per l’Europa. Il nuovo governo si dovrà scontrare con Berlino e Bruxelles, ma ci sono spazi di manovra e alleanze possibili per politiche espansive e limiti alla finanza. L’obiettivo è cambiare la rotta di un’Europa che va verso una grande depressione
A che servono tasse e spesa pubblica? Come possono far uscire l’economia dalla crisi? Che succede se la politica non governa l’economia? Dalla paura del “fiscal cliff” Usa, tre lezioni per l’Europa e l’Italia
Tre volte su quattro la BCE sull’economia dell’eurozona ha sbagliato le previsioni. Il governo italiano prevedeva per il 2012 una crescita dello 0,6% e oggi siamo a un calo superiore al 2%. Dietro ai numeri, a essere sbagliato è il modo di pensare l’economia
Il suo Exit, voice and loyalty apre la via per capire l’intreccio tra comportamenti economici, sociali e politici; prima era stato tra i padri dell’economia dello sviluppo; prima ancora antifascista in Italia, Spagna e Francia
3.000 persone a Firenze 10+10, centinaia di migliaia che il 14 novembre hanno partecipato a scioperi e manifestazioni in 28 paesi europei. La protesta in Europa inizia a muoversi
Scontri ad Atene, litigi a Bruxelles. L’Europa appare sempre più in frantumi, la spaccatura tra centro e periferia sempre più profonda. Un’altra Europa, quella di Firenze 10+10, discute delle alternative per l’economia
La rielezione di Barack Obama alla Casa bianca elimina un fattore di incertezza nella politica Usa, ma si aggravano le incognite dell’economia, con il debito (privato e pubblico), il deficit dei conti pubblici ed esteri, una finanza fuori controllo
A cinque anni dall’inizio della crisi, dov’è l’Europa? Istituzioni, politici e sindacati non riescono a pensare in un orizzonte europeo e lasciano il campo allo strapotere della Germania, che aggrava la crisi e cancella la democrazia. I movimenti che verranno a Firenze 10+10 propongono un cambio di rotta
“Firenze 10+10. Unire le forze per un’altra Europa” è l’appuntamento che porterà migliaia di persone – cittadini, movimenti, esperti, sindacati, associazioni di tutta Europa – a discutere delle alternative all’Europa della finanza e dell’austerità, dall’8 all’11 novembre a Firenze
L'aggravarsi della crisi potrebbe portare il governo Monti a chiedere l'aiuto europeo: la scelta alle prossime elezioni diventerebbe a senso unico
Domani i ricchi e famosi d’Italia si trovano a Cernobbio, sul lago di Como, per fare affari e pensare alle elezioni. Le nuvole sull’Italia sono nere: ieri l’Ocse ha stimato al 2,4% la caduta del Pil nazionale nel 2012
Un passo di danza verso un partner, un inchino, una brusca girata di spalle e mani tese a un partner diverso. Procede così, da mesi, il minuetto tra i potenti d’Europa
La speculazione sembra in vacanza, le Borse risalgono, ma la recessione è ora in tutta Europa. La politica, intanto, si divide su percorsi nazionali diversi. In attesa che il voto olandese apra un cambiamento possibile
Mancano poco più di due mesi alle elezioni negli Stati Uniti e l'economia stenta a riprendersi. Il voto Usa è molto influenzato dalla situazione economica: con troppa disoccupazione, si vota contro il presidente uscente, anche se le politiche dell'avversario possono essere ancora peggiori
Nell'Olanda dell'ortodossia liberista, il Partito socialista (di sinistra) potrebbe vincere le elezioni del 12 settembre con una campagna anti-austerità. Se c'è una politica alternativa, la democrazia può funzionare e le elezioni si possono vincere
Il vertice dei 4 di Roma non ha deciso niente sui nodi di fondo: debito, recessione, democrazia. Al summit di Bruxelles si rischia il fallimento. Un'alternativa c'è. Se ne discuterà al forum internazionale "Un'altra strada per l'Europa", che si terrà nel Parlamento europeo il 28 giugno, in parallelo al Consiglio europeo
I "tre mesi per salvare l'euro" annunciati dalla direttrice del Fondo monetario hanno innescato reazioni scomposte, rivelando le contraddizioni europee
In Europa, la corsa verso il collasso non si ferma. A meno che le elezioni dei prossimi mesi in Grecia, Olanda, Italia e Germania impongano un radicale cambio di rotta
È la finanza che deve adattarsi alla democrazia, non viceversa: la vittoria di Hollande potrebbe forse mettere fine alla dittatura dei mercati
In dieci anni le diseguaglianze sono cresciute e il declino italiano si è accentuato. I numeri e le cause della doppia crisi italiana ed europea, e le alternative possibili, sono al centro del libro di Mario Pianta Nove su dieci. Perché stiamo (quasi) tutti peggio di dieci anni fa. Ne anticipiamo uno stralcio, tratto dal terzo capitolo
Dal numero di aprile della rivista MicroMega, pubblichiamo parte dell'articolo in cui Mario Pianta spiega perché l'equilibrista liberista Monti - barcamenandosi tra austerità imposta dalla Germania e liberalizzazioni senza impatto sulla crescita - perderà la sua scommessa
La spirale della crisi del debito non si è fermata, le politiche di austerità aggravano la recessione, le rigidità ideologiche del governo aggravano la crisi sociale
Il “patto fiscale” di Bruxelles impone a tutta Europa la “dottrina tedesca” dell’austerità. La vittoria di Merkel è una sconfitta per Monti e per l’Europa. Per rispettare gli impegni su debito e deficit, l’Italia dovrebbe ridurre di un sesto la spesa pubblica: una politica che devasterebbe l’economia e la società, e porterebbe a una grande depressione
La speculazione attacca anche il fronte orientale dei paesi fuori dalla moneta comune. E poi c'è l'euro sotto tiro e i bilanci delle banche in rosso
Christine Lagarde si è spaventata: la finanza corre verso l’abisso, la recessione avanza, gli stati sono al si salvi chi può, la politica non capisce e non decide. Ma l’alternativa al ritorno di una depressione stile agli anni trenta ci sarebbe
L'obiettivo era ottenere la fiducia del Senato e quella virtuale dei mercati. Sulla prima non c'è dubbio, sulla seconda si vedrà. Ma sulla capacità concreta di affrontare i nodi della crisi, c'è molto da preoccuparsi
Ridimensionare la finanza, riprendere il controllo dell’economia, praticare la democrazia: sono tre correzioni di rotta che servono all’Europa emerse dalle proteste del 15 ottobre e nel dibattito sulla “rotta d’Europa” aperto da Sbilanciamoci.info e il manifesto, ripreso da OpenDemocracy
Un "manifesto per risollevare l'Europa" sul quotidiano di Confindustria propone governo economico europeo, eurobond, una Bce modello Fed e un mercato unico per il credito. Una discussione da iniziare. E un segnale di cambiamento?
Il nuovo numero di Micromega è dedicato al “programma dell’Altraitalia”. Anticipiamo qui la parte finale dell’articolo “Un programma per l’economia”: come fare i conti col debito, come cambiare la spesa pubblica e il fisco, come ridurre le disuguaglianze in Italia
A 50 anni dalla prima marcia Perugia-Assisi e a 14 dalla marcia "per un'economia di giustizia", i pacifisti saranno di nuovo in cammino il 25 settembre 2011. Nel mezzo della crisi europea. È l'occasione per rileggere l'appello di 14 anni fa, le cose non fatte allora, e urgentissime adesso
Le borse crollano, Bruxelles cerca rimedi, l’Italia si trova con un “governo tecnico sopranazionale” e un programma ultraliberista che nessuno ha discusso. Dov’è finita la democrazia?
Il primitivo progetto di unione economica, monetaria, sociale e politica dell’Europa è subito incorso nella trappola del neoliberismo. Ben presto si è capito che l’obiettivo dei poteri forti era quello di far arretrare il lavoro e aumentare profitti e rendite finanziarie
Crolli ed emergenze globali, nel vuoto della politica. La finanza non deve essere rassicurata, ma messa in condizioni di non nuocere. Ecco come, in quattro semplici mosse
La manovra di Tremonti è fatta per un io individualista, proprietario e profittatore. I referendum hanno invece spinto per un noi fatto di legami sociali e reciprocità. Un libro di Roberta Carlini racconta le resistenze al ventennio liberista
"Ritorno di Fiom", un libro di Gabriele Polo sulle scelte dei metalmeccanici della Cgil dal '94 a oggi (ed. manifestolibri)
Il programma della seconda edizione del Salone dell'editoria sociale. Una lezione di Saskia Sassen, il libro di Arrighi, il volume "Dopo la crisi". E molto altro
Le proporzioni della crisi greca sono modeste in rapporto all'economia europea. Ma i tempi della finanza non coincidono con quelli della politica: in attesa delle elezioni tedesche, si è aperta una finestra speculativa "perfetta" per rovinare un paese e contagiare gli altri. Mentre l'Europa non riesce a liberarsi dall'ideologia che ha portato alla grande recessione
Il decennio si chiude in perdita per redditi delle famiglie, pensioni, posti di lavoro. Cosa non fare più, e cosa fare, all'alba degli anni Dieci?
La crisi lascerà un'economia reale più povera e polarizzata. Ma le alternative ci sono: le politiche industriali e per l'innovazione vanno reinventate
C'è chi usa la crisi per rafforzare il potere nell'impresa. E chi cerca vie alternative. Ma per condizionare la strategia delle imprese non basta entrare nel board
In edicola il nuovo Atlante di Le Monde Diplomatique-Il Manifesto. Carte, grafici e mappe per capire come cambia l'economia dall'egemonia occidentale al policentrismo
Vie d'uscita dalla crisi: all'Europa le politiche strutturali per una crescita di qualità, finanziate con l'emissione di titoli europei; agli stati la spesa sociale
La discussione sui "titoli tossici", i processi agli economisti a Trento, libri e dibattiti. La scienza economica prova a tornare con i piedi per terra
Meno Stato, più dirigismo. Meno concorrenza, più liberismo. Una lettura della politica economica del governo, ovvero: come salvare i privilegi quando l'economia declina