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Bad bank, sussidio o operazione di mercato?

di Francesco Bogliacino

Senza la separazione tra attività commerciali e finanziarie delle banche, la Bad Bank finirebbe per spostare il rischio concentrandolo da qualche altra parte. Intrappolando il sistema pubblico nel ricatto di dover poi intervenire a “salvare” istituti troppo grandi che abbiano “sbagliato” a scommettere

Cambiare politica, non uscire dall'euro

di Claudio Gnesutta

Euro tunnel/2 La politica ha imposto a tutti di abbandonare il "modello sociale" che pur aveva motivato per tutti le scelte dell'integrazione europea. Uscire dall'euro non è la soluzione del problema. La questione di fondo è piuttosto cambiare radicalmente le politiche europee

Bad bank: chi rimane con il cerino in mano?

di Andrea Baranes

Una “bad bank” per fare ripartire il credito e l'economia, togliendo buona parte dei crediti deteriorati dai bilanci delle banche. Bella l'idea di levarli da lì. Ma malgrado i giochi di prestigio a cui ci ha abituato la “finanza creativa”, è difficile nascondere sotto il tappeto 150 o forse 300 miliardi di euro

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L’economia politica del Renzismo

di Mario Pianta

Renzismo in arrivo/1 Meno attenzione per Parigi e le periferie europee e più legami con la City di Londra. Il sostegno dall'alto di un blocco di interessi che va dalla rendita finanziaria e immobiliare alla Confindustria fino alle piccole imprese con l'acqua alla gola. Cosa si intravede all'orizzonte del nuovo governo

Le occasioni di Craxi

di Carlo Donolo

Renzismo in arrivo/2 Tra occasionalismo e accelerazione il Renzismo è il tentativo di ricompattare un variegato mondo di frustrazione e di aspettative, socialmente eterogeneo. Perciò necessita del consenso dal basso, che deve contendere ai grillini, e della formazione dall'alto di una coalizione di poteri forti che lo sostenga

Austerità, la guerra delle riviste

di Francesco Bogliacino

La pressione a pubblicare oggi è fortissima, così invece di riflessioni complicate e un duro lavoro di pulizia dei dati, molti affermati studiosi sono indotti a cercare quello che nel gergo degli economisti è detto l’esperimento naturale. E nascono errori clamorosi, come quello dell'“austerità espansiva”

La ragione di Minsky

di Pierluigi Ciocca

Banche da legare/2 La tendenza all'instabilità delle economie di mercato capitalistiche è innata, eliminarne alla radice le forze destabilizzanti è impossibile. A maggior ragione, come scriveva Minsky, "la banca centrale esiste per prevenire i comportamenti che provocano l'instabilità finanziaria"

Brics, cronaca di una morte annunciata?

di Francesco Bogliacino

La mitologia dei paesi emergenti, con il recente deprezzamento delle valute, lascia ora il posto a una nuova stagione di crisi e debito estero nelle periferie. Ma senza un ritorno alla repressione finanziaria la sequenza di euforia e collasso continuerà a spostarsi indisturbata da un paese all’altro del pianeta

Il Pil ha 80 anni, mandiamolo in pensione

di Lorenzo Fioramonti

Il prodotto interno lordo compie 80 anni. Molto più di un numero, il pil ha rappresentato un modello di società anche i processi politici e culturali. Ma come disse il suo stesso inventore, l'economista Simon Kuznets, ogni generazione deve riformulare i propri indicatori in risposta al mutare delle condizioni

Altiero Spinelli e l'economia

di Valentino Parlato

Vicolo cieco a Bruxelles/2 Nel pieno della guerra mondiale, gli antifascisti al confino di Ventotene vedevano il presente delle politiche economiche dei regimi totalitari. L'ideologia del mercato è diventata il nuovo totalitarismo. Non era questa l'integrazione europea sognata allora

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