Lorenzo Fioramonti fa parte del Centre for the Study of Governance Innovation dell’ Università di Pretoria, in Sudafrica. È autore di "Gross Domestic Problem: The Politics Behind the World's Most Powerful Number" (Zed Books, 2013) http://www.zedbooks.co.uk/paperback/gross-domestic-problem
Star bene senza Pil/L’austerità è servita a tagliare il welfare e il protocollo di Kyoto si regge su misurazioni che creano altri mercati e non migliorano il clima
Il prodotto interno lordo compie 80 anni. Molto più di un numero, il pil ha rappresentato un modello di società anche i processi politici e culturali. Ma come disse il suo stesso inventore, l'economista Simon Kuznets, ogni generazione deve riformulare i propri indicatori in risposta al mutare delle condizioni
Mandela è stato l’ultimo grande liberatore del XX secolo. Ora che se n’è andato, il nostro futuro sembra più incerto che mai. Il suo lavoro incompiuto diventa nostra responsabilità collettiva
Gates, Buffet, Skoll, Bloomberg, Rockfeller, Turner lanciano l'iniziativa Giving Pledge: puó "l'impegno a donare" dei miliardari filantropi aiutare il mondo?
Colpito dalla crisi, il vecchio Prodotto interno lordo potrebbe finire in pensione. Si estende una critica radicale, che ora fa breccia anche in luoghi mainstream
Il valore del capitale naturale è stato da sempre riconosciuto nella storia del pensiero. Ma sulla sua misurazione si sono separate l'economia e l'ecologia
Il fallimento di Copenhagen è anche un fallimento dei padroni di casa: l'Unione europea e i suoi Stati membri, incapaci di assumere un ruolo di leadership, di fornire garanzie e investimenti perché i paesi più poveri e le economie emergenti decidessero di assumersi responsabilità dirette nella riduzione delle emissioni
A pochi giorni dalla chiusura, la conferenza di Copenhagen sembra avviarsi verso il fallimento. Ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti, preparando una controproposta. Mentre la società civile circonda il Bella Centre, cresce il pessimismo tra i negoziatori. Ancora una volta è l'economia a irretire i negoziati
A pochi giorni dalla chiusura, sono tante le incertezze sul post Kyoto. E ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti per adattarsi ai cambiamenti climatici.
Copenhagen apre con una insperata convergenza tra i principali governi. Ma ci si limita a promesse non vincolanti e si torna a parlare di "cap and trade"
Agli albori della conferenza di Copenhagen, cala il sostegno popolare per la lotta ai cambiamenti climatici perché i cittadini sono sempre più preoccupati dalla crisi economica. Ma è un falso dualismo. Ecco perché
Le mobilitazioni contro i cambiamenti climatici stiano ridando fiato ed energia alle reti globali di attivisti. Dopo Seattle e dopo la grande crisi, è l'ambiente il nuovo catalizzatore?
Manca poco al vertice di Copnhagen, e in Italia il dibattito è assente. La proposta del "global reboot": una nuova stagione della lotta al cambiamento climatico