Bis-trattati/Intervista a Walden Bello: «Oggi ci troviamo in una situazione in cui la globalizzazione corporativa e il neoliberismo hanno perso molta credibilità e sono dunque sulla difensiva»
MittelEuropa/ Un'inquietudine inizia ad aggirarsi in Germania, riassunta nel titolo di un volume di successo: «L'illusione tedesca. Perché sovrastimiamo la nostra economia e perché abbiamo bisogno dell'Europa» (Die Deutschland-Illusion, Hanser, 2014. L'autore è Marcel Fratscher, direttore dell'Istituto tedesco per la ricerca economica, un moderato lontano dalle tentazioni keynesiane.
L'età della depressione/ Forse è vero che quello che non riuscì 70 anni anni fa alla Germania con i tanks sta riuscendo ora con le banks, passate da imputate per la crisi a istituzioni da salvare pena il disastro finanziario. Tutto ciò avviene mentre assistiamo agli ultimi rantoli di un'ideologia neoliberista che, seppur smentita dalla matematica e dai fatti, continua a imporre l'austerità a tutta l'Europa.
Notizie sulla Cina Il Pil cinese dovrebbe nel 2014 superare come dimensioni globali quello degli Stati Uniti. Ma come funziona l'apparato statistico cinese? Pubblichiamo il primo di quattro articoli dedicati all’analisi di alcuni sviluppi recenti che riguardano il mondo cinese
Il lavoro non è un mercato/ L'articolo 18 della legge 300/1970 è stato considerato per molti anni come il simbolo della giustizia sociale, in fabbrica e fuori. «Il capo guadagna 10 o 100 volte più di me, può fare gli orari e le vacanze che vuole, assumere chi gli sta a cuore, però una volta che io sono lì, al lavoro, non può mandarmi via. Il posto di lavoro è anche mio. C'è un giudice (a Berlino) che, nel caso, me lo darà indietro».
Diabolico perseverare/Le politiche di austerità hanno consegnato all'Europa sei anni di stagnazione e un quarto di antieuropeisti arrabbiati nel nuovo parlamento di Bruxelles.
Questo breve articolo non prende spunto da una notizia, ma da un dato che non fa più notizia: "se non verrà fatto nulla per cambiare la tendenza, entro il 2025 in Europa ci saranno 146 milioni di persone 'a rischio di povertà', cioè tra il 25 e il 33 per cento della popolazione".