La riduzione del cuneo fiscale – pari a 10 miliardi in tre anni – ricorda la negativa esperienza del governo Prodi: una riduzione modesta e diluita, che rischia di non avere nessun effetto di ripresa sull’economia. Compensata tra l'altro dal taglio delle detrazioni
La soluzione alla crisi dei partiti starebbe nel rafforzamento dell’esecutivo sul legislativo. Un'analisi del documento finale della Commissione per le riforme costituzionali
Negli ultimi due anni il bilancio della Difesa è aumentato. Ma dietro l'operazione Mare Nostrum si cela il tentativo di ringiovanire il parco della Marina militare
Nonostante gli annunci della vigilia, restano intatte le grandi diseguaglianze che caratterizzano il nostro paese. Sulle politiche sociali la continuità con i governi precedenti è sostanziale. I soldi per rafforzare il nostro welfare stremato dai tagli degli ultimi anni non si trovano, ma per l'acquisto di nuove navi militari – 340 milioni in tre anni – sì
La legge finanziaria appena approvata dal governo non dà uno scossone all'economia in crisi, non porta aiuto alla parte più sofferente del paese, non crea posti di lavoro e non ha alcun segno di equità. Più che stabilizzare l'economia, stabilizza la maggioranza delle larghe intese
L'incauto ottimismo del governo nel delineare i valori dello spread. Nel Def si ipotizza uno spread bassissimo e si costruiscono le politiche economiche in conseguenza
La presidenza italiana del Consiglio europeo si avvicina. E l'Italia, nonostante le promesse di Letta, rischia di arrivarci da paladina delle riforme strutturali, il mantra delle politiche di austerità
La norma "venti per cento" e il caso delle slot machines. Due esempi di come le lobby riescono a perseguire il proprio interesse spacciandolo per quello della collettività
Il paradigma consumistico è messo in crisi dal calo del potere d’acquisto delle famigli. Una riduzione dei consumi necessaria, ma non dovrebbe dipendere dall'impoverimento
Le sinergie tra le Poste e l’Alitalia sono praticamente inesistenti. L’unica soluzione sarebbe quella di una partecipazione rilevante dello stato per salvaguardare alcuni interessi nazionali, il mondo del lavoro in primis, e l'ingresso di partner esteri che portino con loro esperienze organizzative e risorse finanziarie che a noi ormai mancano